Tag: scuola

Una giornata a Cles

Uffffff … Questo post era già scritto ed anche bello lungo … Ma Wordpress x iPhone è andato in crash 2 volte … E alla seconda non l’ha recuperato.
In breve: siamo stati a Cles a trovare Lorenza (compagna di appartamento di Silvy a Pd durante l’università) col marito Gianni e la piccola Giada, di 3 […]

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Trova la differenza

Il governo annuncia tagli all’università e alle scuole pubbliche, ovvero quelle di proprietà dello stato. Migliaia di giovani per giorni scendono in piazza in tutta Italia, la cosiddetta “Onda”. Le città sono invase, migliaia e migliaia di voci chiedono un ripensamento.
Risultato: niente.

Il governo annuncia tagli anche ai sussidi per le scuole provate. La conferenza episcopale italiana tuona contro il governo. Una voce chiede un ripensamento.
Risultato: tante scuse, è stato un errore, scusate ancora, annulliamo subito i tagli.

Bello vero?

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Save the Children… con uno yak

C’era una puntata di Tutto in famiglia in cui lui regala alla moglie uno yak. Cioè, non proprio a lei, ma ad un contadino in Nepal, se non ricordo male. Vabbeh! Sta di fatto che ogni anno ci scervelliamo su come fare regali a gente che non ne ha proprio bisogno. Mi vengono in mente parecchi esempi, ma immagino che ciascuno abbia già sperimentato quello che intendo personalmente. È inutile che mi dilunghi.

Quello che propone Save the Children per quest’anno lo trovate spiegato nel video che segue. Sembra strano, ma è proprio uno yak che invitano a regalare. Magari qualcuno non sa neanche cos’è uno yak. Per costoro ho inserito apposta questo link a Wikipedia.

Posso però capire l’imbarazzo di chi trova l’iniziativa lodevole e vorrebbe aderirvi piuttosto che regalare un tagliere tirolese o un mattarello andino o un set di cartelli che indicano le uscite di sicurezza. E se al mio nipotino non interessasse regalare uno yak ad un altro? (Certo che se lo ricevesse proprio lui ne sarebbe entusiasta, sono sicuro. Ecco, sua madre forse un po’ meno!)

A tal proposito avrei una proposta: sarà chi riceve l’attestato di donazione ad esplicitare il desiderio di ricevere uno yak per Save the Children! E mi ci metto anche io!

Caro Gesù Bambino,

sono disposto a rinunciare ad un regalo in cambio di uno yak per Save the Children.

Daniel


(Magari qualcuno che ha qualche capacità tecnica in più di me potrebbe preparare un bel bannerino per chi è disposto a ricevere uno yak come me. Io la butto lì…)

Quello che segue è del comunicato stampa relativo all’iniziativa:

Il simpatico bue tibetano che per le famiglie di questo Paese significa latte nutriente, lana per vestirsi e un indispensabile aiuto nell’aratura dei campi. Ma ci sono regali per tutte le tasche e adatti a dare libero sfogo alla nostra fantasia e voglia di novità: dalle caprette ai vaccini, da un kit di assistenza per il parto all’aula di una scuola materna per un villaggio.

Ecco, io onestamente non so se gli yak sono simpatici. Non ne conosco molti, me se lo dicono loro sarà vero!


Se qualcuno desiderasse più materiale, mi mandi una mail, che ne ho a megabyte! Per informazioni può andare su desideri.savethechildren.it.

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A SCUOLA….. D’IMPRESA

Stamane ho fatto da correlatore all’incontro “A SCUOLA D’IMPRESA – IL MONDO DEL LAVORO NELLA MIA PROVINCIA”. La particolarità? La platea era costituita da studenti di terza media! Per l’esattezza erano gli studenti della Scuola Media di Padenghe del Garda.
“A Scuola d’impresa” fa parte delle attività che il Gruppo Giovani Imprenditori di AIB (Associazione Industriale Bresciana) ha organizzato per […]

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Serata di solidarietà in ricordo di Angela e Federico


Serata di solidarietà in ricordo si Angela e Federico
a favore dell’associazione “Progetto 3T
che opera in Togo – Africa

Parrocchia di Sant’Angela Merici
Piazza A. Moro, 1
Desenzano

Venerdì 21 novembre 2008, ore 20.30

Ingresso ad offerta libera

Il ricavato della serata sarà utilizzato per la realizzazione ed il completamento del laboratorio di analisi, intitolato alla dott.sa Angela Passeri, nel dispensario di Todomé Togo e per l’acquisto di materiale scolastico per i ragazzi della IV classe della scuola CEG intitolata a Federico Del Borrello.

Si invitano colleghi ed amici

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La Musica ti colora


La Scuola di Musica W.A. Mozart presenta “La Musica ti coloro – Una quadricromia di suoni per raccontare il piacere della musica”.
Sabato 22 novembre 2008 alle 20.30 a San Martino della Battaglia nel salone-teatro parrocchiale.

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Primo esame

Oggi primo esame universitario inizierò fra circa 45 minuti con analisi poi nei prossimi giorni avrò: chimica informatica e disegno.

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LEGGIMI FORTE! Avvicinare i bambini a lettura e libri

L’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca di Nago-Torbole hanno organizzato una serie di cinque incontri dedicati a insegnanti e genitori con la scrittrice e critica teatrale Antonia Dalpiaz. Gli incontri, che avranno cadenza mensile per permettere ai partecipanti di “sperimentare” quanto appreso e discusso e portare all’incontro successivo i risultati delle esperienze elaborate, sono aperti […]

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30/10/2008 – Bologna che manifesta, polizia che prova a guastare la festa

Cerco il più possibile di fare fredda cronaca, ovviamente con qualche concessione alla leggibilità, le impressioni più generali un’altra volta (è già abbastanza lungo così).

Più di quarantamila, non mi interessa cosa può dire la questura, e alla fine della giornata molti sorrisi stanchi, tanta soddisfazione e qualche chiacchiera incredula: “son qui da 11 anni e non ho mai visto una manifestazione simile” sento dire a uno degli ultimi rimasti fino in fondo. E se dopo più di 7 ore rimangono solo gli studenti universitari, la vera bella notizia della giornata è la larga e trasversale partecipazione di tutto il mondo studentesco bolognese alla lunga camminata contro le iniziative sfascia-scuola di questo governo (e dire se sia colpa della Gelmini, di Tremonti, di Berlusconi o di Confindustria ha forse poco senso, al di fuori degli slogan).

Si parte presto la mattina in Piazza Nettuno, e chi arriva tra i primi vede crescere il corteo gruppo dopo gruppo, lo vede prendere dimensioni sempre maggiori finchè non stropiccia gli occhi chiedendosi se per caso per non far tardi non abbia dormito troppo poco. E’ un corteo immenso quello che infila via Indipendenza, e come se non bastasse gli studenti di Veterinaria vi si aggiungono qualche minuto dopo, tanto per rincarare la dose agli increduli e far lavorare sodo i numerosi fotografi e giornalisti. Potrei raccontare ancora di questo biscione eterogeneo e colorato che pacifico ma rumoroso si è snodato per la città per raccontare storie di scuola minacciata e far sentire alla popolazione l’urgenza del caso, ma ho avuto da fare un paio d’ore e mi sono perso la festa, tornando però giusto in tempo per vedere chi la voleva guastare (e non ci è riuscito, per fortuna).

Antefatto: sin dalla mattina un nucleo dei carabinieri stazionava nei dintorni di porta Castiglione, nucleo a cui si è aggiunta la polizia quando il corteo ha cominciato ad avvicinarsi (da quello che ho capito la polizia fin lì ha seguito il corteo) col timore peraltro infondato che una parte dei manifestanti si dirigesse verso il vicino Cafè Pound, luogo di ritrovo dei giovani di destra. Ora, quando il corteo, che aveva in testa gli studenti universitari e solo dietro i ragazzi dei licei, delle scuole medie eccetera, ha raggiunto l’aula santa Lucia di Scienze Politiche (quella ricavata da una chiesa sconsacrata, per intenderci), la polizia si è disposta in maniera da bloccare la strada dove alcuni lavori in corso sulla sinistra formavano una strettoia. Per vedere meglio mi sono arrampicato su un impalcatura (e ho poi chiesto ai vari ragazzi che guidavano oggi il corteo), e lo svolgimento dei fatti è stato questo: dapprima si è fermato il corteo e si sono inviati dei rappresentanti a “trattare”, ovvero a far presente che si voleva semplicemente proseguire a sinistra in via Cartoleria (e il cafè Pound non era quindi un obiettivo), e per qualche motivo la discussione non ha portato a niente per un po’ (non capisco davvero il perchè, mi fa sospettare che la polizia cercasse lo scontro, e probabilmente ci prendo) e la folla ha cominciato a rumoreggiare. Come spesso capita, un movimento improvviso della massa di persone dietro di loro ha spinto qualche rappresentante a contatto con i poliziotti, e subito si è scatenata la reazione violenta: per qualche lungo istante (sembra incredibile quanto possa durare un mezzo minuto) è sembrato che tutto dovesse degenerare, con poliziotti che manganellavano convinti, qualche sporadica reazione di alcuni studenti (saranno volate due-tre bottiglie a far tanto) e i carabinieri che cominciavano solerti ad infilarsi tra i poliziotti. Fortunatamente, la presenza di spirito degli studenti ha evitato che la situazione degenerasse, e nonostante il gruppo di carabinieri si sia poi piazzato all’imbocco di una via laterale pronto a tagliare fuori la testa del corteo se si fossero presentati casini, si è riusciti a imboccare tutti quanti via Cartoleria quando finalmente ci hanno fatto passare una quindicina di minuti dopo. Qualche contuso, molto spavento ma in fondo poteva andare peggio, e sicuramente si è dimostrata la natura pacifica (per quanto incazzata) di questo movimento.

Superata la trappola si raggiunge in fretta la sede bolognese di Confindustria all’incrocio tra via Santo Stefano e via Dante, e li ci si ferma per un lungo discorso a più voci. Giungono notizie incredibili da Roma e Milano: Piazza Affari e il Parlamento assediati da un coro festante di studenti e professori d’ogni età, centinaia di migliaia di persone lì a far sentire la loro voce come noi abbiamo fatto sentire la nostra oggi; ma la più grande soddisfazione è per aver passato tutti assieme la mattinata, senza farci dividere da chi ha provato a usare i soliti vecchi trucchi. Comincia anche a piovigginare, e se pur si riprende fino a raggiungere i viali l’idea è di chiudere la manifestazione a Porta Maggiore (che comunque credevo si chiamasse porta San Mamolo) dopo aver bloccato il traffico per un po’. Nel frattempo i più giovani se ne tornano pian piano a casa, considerato tralaltro che la manifestazione era programmata fin qui, e gli universitari sono praticamente i soli a resistere sotto la gelida pioggia che ormai cade copiosa, una bella giornata che si conclude forse presto, ma sicuramente bene per molti. Però…

…c’è un però: complice forse il clima che si mette inaspettatamente al bello, o la gran massa di gente che comunque rimane e non da segni di stanchezza, la manifestazione continua e si dirige verso la stazione. Ormai i cori e gli striscioni sono queli universitari, contro i tagli e contro le baronie che appestano un sistema universitario tra i peggiori del mondo (con qualche deriva sull’autoformazione, che suona un po’ sessantottina ma suggestiva), e la voglia è quella di osare, di provare a bloccare nuovamente i treni come qualche giorno fa. In apprensione un po’ per l’immagine del corteo, un po’ per l’incolumità di tanti ragazzi (tra i quali c’ero pur sempre anch’io) ho parlato con gli organizzatori, che ancora non avevano ben deciso se valeva la pena di forzare l’inevitabile blocco della polizia; una corsa in stazione per dare un’occhiata e i numeri che ho riportato (3 camionette della polizia per una cinquantina di poliziotti, più alcuni carabinieri pronti vicino al comando accanto alla polizia) sembrano aver fatto decidere definitivamente per la soluzione più cauta: arrivare di fronte alle forze dell’ordine e rimanere lì, senza cercare lo scontro.

Un poco alla volta ci si avvicina e, chi sedendosi chi rimanendo in piedi, si gridano ai poliziotti i propri cori e le proprie idee, si parla ancora e ci si racconta quello che è successo oggi, e quello che continuerà a succedere domani e dopodomani e i giorni dopo ancora. Qualcuno tra la folla vorrebbe portare avanti la prima idea di sfondare, ma un poco alla volta tutti capiscono che oggi non si può, e si rischia solo di compromettere tutto quello che di bello è stato costruito. Ci vuole un po’ per far muovere tutti (circa 3000-4000 studenti universitari), ma dopo un lungo stazionamento ci si incammina un poco alla volta verso la strada, per fermarsi però poco dopo all’incrocio del ponte a bloccare il traffico. Sarà stata la stanchezza a suggerire quest’idea, ma passa una ventina di minuti prima che ci si alzi e si riprenda il cammino (anche se mi è giunta poi voce che una parte degli studenti abbia deciso di non seguire gli organizzatori e di rimanere li per un bel po’ ancora) in direzione di Piazza Maggiore, dove è invece sicuramente la stanchezza a ispirare la chiusura della manifestazione. Non servono più discorsi, ora c’è solo la voglia di tornare alle proprie vite e riposare in vista dei prossimi impegni.

p.s. io Grillo non l’ho visto.

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SPROLOQUIANDO Cabaret con Roberto Stoppa

Stasera alle 22 al teatro Alberti di Desenzano serata comica con Roberto Stoppa che porta in scena il monologo-sproloquio “Sproloquiando” dove spazia su tutti i temi dell’attualità. Formatosi alla scuola di recitazione e mimica del C.T.A. di Milano, dopo una breve esperienza di coppia, Roberto Stoppa ha debuttato da solista al Derbino Cabaret di Milano […]

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La tragedia

Ricevo e pubblico. Perchè se ogni tanto non si ride, si muore!

L’Onorevole Silvio Berlusconi, sta visitando una scuola elementare.
Una delle classi e’ nel bel mezzo di una discussione legata alle parole ed al loro significato.
L’insegnante chiede all’illustre ospite se desidera portare avanti la spiegazione sulla parola ‘tragedia’.
Così Berlusconi chiede alla classe un esempio di una […]

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Paura

Vedere centinaia, addirittura migliaia di studenti in piazza, striscioni, slogan, cortei, professori che fanno lezione in piazza, scuole ed università occupate è impressionante.Alcuni temono di non avere a che fare con i cassonetti bruciati di Pianur…

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Paura

Vedere centinaia, addirittura migliaia di studenti in piazza, striscioni, slogan, cortei, professori che fanno lezione in piazza, scuole ed università occupate è impressionante.
Alcuni temono di non avere a che fare con i cassonetti bruciati di Pianura e Chiaiano, che teme di non avere a che fare con la facile scusa di spaccio a Castel Volturno.
Sperano in qualche atto vandalico, in qualche pretesa di violenza per poter di nuovo sviare l’attenzione sul problema in sé, per poter di nuovo giustificare l’aspetto esteriore di una completa e precisa distruzione culturale e sociale.
Sperano che giunga la fatidica data del 30 e con questa, il decreto funebre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ma con tutte queste cose non riescono a non provare una cosa che pensavano di aver istillato solo nel popolo italiano: la paura.


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Paura

Vedere centinaia, addirittura migliaia di studenti in piazza, striscioni, slogan, cortei, professori che fanno lezione in piazza, scuole ed università occupate è impressionante.
Alcuni temono di non avere a che fare con i cassonetti bruciati di Pianura e Chiaiano, che teme di non avere a che fare con la facile scusa di spaccio a Castel Volturno.
Sperano in qualche atto vandalico, in qualche pretesa di violenza per poter di nuovo sviare l’attenzione sul problema in sé, per poter di nuovo giustificare l’aspetto esteriore di una completa e precisa distruzione culturale e sociale.
Sperano che giunga la fatidica data del 30 e con questa, il decreto funebre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ma con tutte queste cose non riescono a non provare una cosa che pensavano di aver istillato solo nel popolo italiano: la paura.


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