Tag: Personale

Tetris in emacs (correzione del post precedente)

Mi segnalano che il tetris di cui avevo parlato nel post precedente, in realtà si trova in emacs, un editor di testo presente (o installabile) su tutti i sistemi UNIX, non nel terminale di MacOSX.
Quindi potete giocarci anche se avete Linux.
Una curiosità: le applicazioni di questo genere, nascoste in altri programmi, si chiamano “Easter egg”, cioè “uovo di pasqua”.

Sempre a proposito di terminale UNIX, mi piacerebbe avere il tempo di imparare ad usarlo bene. Attualmente conosco solo le funzioni base, ma l’università purtroppo mi lascia poco tempo libero, e ci sono moltre altre cose che vorrei imparare, o conoscere meglio, come Php, Perl, CSS e altro.
Comunque occupandomi di informatica spero che in futuro ci sarà tempo per tutto 🙂

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Rafting sull’Isonzo (Soča)

Oggi siamo andati a fare rafting sull’Isonzo. Prima volta che ci sono andato, ma spero non ultima. Quella del rafting era una delle varie attività del weekend organizzate dalla Summer School di Lubiana.Per raggiungere la Top Extreme che ci ha dato bar…

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Rafting sull’Isonzo (Soča)

Oggi siamo andati a fare rafting sull’Isonzo. Prima volta che ci sono andato, ma spero non ultima. Quella del rafting era una delle varie attività del weekend organizzate dalla Summer School di Lubiana.Per raggiungere la Top Extreme che ci ha dato bar…

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Mattina

Va bene che è mattina e che il giornale era storto, ma leggere: “povia fuori giri” significa essere proprio rinc… hem… stanchi!

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Blog della biblioteca di Sirmione

Forse non tutti sanno che il sabato mattina lavoro alla Biblioteca di Sirmione, come tecnico della mediateca.
Da qualche giorno ha aperto i battenti il blog, in cui si può essere informati sulle iniziative proposte dalla biblioteca.
Siccome l’ho fatto io se avete consigli sono ben accetti:
http://www.bibliotecadisirmione.it/

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Tolta la polvere

Penso che la mia passione per l’informatica sia nata con la scoperta che era possibile creare siti internet.

Mi ricordo che mia zia, allora studentessa di ingegneria, intorno al 95/96 comprò un computer. Allora era un oggetto raro, con un nonsochè di misterioso. Io quando andavo dai nonni lo usavo, ed è così che ho cominciato a prenderci confidenza. Mi dispiace solo che il pc montasse windows 95, avrei preferito iniziare direttamente da terminale, invece faccio parte della generazione sistema operativo grafico.
Qualche anno più tardi anche in casa mia comparve un computer (16MB di Ram, che tempi), e così cominciai a smanettare.
Non mi ricordo quando arrivò Internet, fattostà che cominciai a creare rudimentali siti web, con mezzi di fortuna vari.
Alcuni di questi esempi si possono vedere QUI e QUI.
Tutto questo per dire che ho cominciato dopo anni a riprendere in mano in mio spazio su Altervista, e ho cominciato a farci esperimenti.
Intanto ho cominciato a ricreare il sito, usando iWeb. Come programma non permette di fare molto, ma è intuitivo. poi lo userò per esperimenti con Joomla.
Il sito è questo (in un impeto di internazionalità l’ho fatto in inglese):

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Recensione acquisto con Ohm|Hero

Mi serviva un caricatore nuovo per la batteria della nostra macchina fotografica Canon Digital Ixus 50 in casa, ma l’avevo perso questa estate. Alla fine mi ero deciso a comprarlo online nuovo visto che da Trony a Desenzano non ce l’hanno. Avevo tempo guardato su Ebay qualche mese fa e mi pare che l’originale costasse sopra i € 50. Non fosse stato per motivi ambientali-ecologisti, ero propenso a comprarne una nuova di macchina fotografica, piuttosto che comprare un caricatore per quel prezzo.

Poco prima di Natale però ho voluto riprovare online e ho trovato l’offerta di Ohm|Hero, un rivenditore su Ebay che per 16,49 rivendeva caricatori per vari tipi di macchine fotografiche digitali “tarocchi”, cioè non di marca. All’inizio ero un po’ scettico, per il fatto che la differenza prezzo fosse così grande (dove sta l’inghippo?). Ho cercato su Google info su questo Ohm|Hero per verificarne l’affidabilità (non mi fidavo delle stelline su Ebay. Ho come l’impressione che si possano alterare facilmente), ma non trovavo niente se non pagine autoreferenziali di scarsa utilità (motivo per cui scrivo questo post). Così ho deciso di rischiare e nel giro di una settimana mi è arrivato a casa il pacchetto ordinato. [Qui la scheda del prodotto che ho acquistato]

Tutto come previsto, sono molto contento. Ho già caricato le due batterie che abbiamo in casa. L’unica pecca del caricatore è che io daltonico non distinguo la lucina rossa da quella verde, come avveniva con quello della Canon. A parte questo (che non dovrebbe capire a voi esseri banalmente normali) nel prezzo è compreso il caricatore auto, che mi sembra molto comodo. In definitiva, consiglio l’acquisto a chi servisse e, in generale, sono soddisfatto del rivenditore. Secondo me potete risparmiarvi i 6 Euro per la spedizione con contrassegno. Io ho pagato con carta di credito ricaricabile (come per tutti i miei acquisti online).

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Cercasi fotografo di buon cuore

La mia foto personale che vedete qui in parte ormai è datata, risale a 3 anni fa se non erro.
Adesso ho i capelli più corti (sempre ricci ma la lunghezza è metà), inoltre da un bel pezzo non ho più il pizzetto (però ho sempre le basette, non preoccupatevi).
Il problema è che le foto che mi ritraggono in primo piano scarseggiano, e spesso non mi piacciono neanche.
Mi servirebbe una bella foto in cui si veda la mia faccia da usare in tutti i profili che ho sul web. Magari scattata un giorno in cui non ho le occhiaia (cioè mai).
Chi si offre per fare da paparazzo?
La cosa consisterebbe nel seguirmi per qualche giorno e scattarmi foto in primo piano senza che io mi accorga.
Poi tra le centinaia di immagini ne troverò qualcuna di adatta!
Allora, ci sono volontari? 😀

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Mi porto avanti

Ottobre volge al termine e a breve sarà di nuovo tempo di pensare ai regali dei nostri cari. I problemi sono sempre i soliti: ci si sveglia fuori troppo tardi, non si sa cosa regalare, non si vogliono fare regali inutili o non apprezzati e quest’anno si aggiungono gli effetti della crisi finanziaria, che a uno viene da pensare: “se c’avessi pensato prima, avrei potuto cogliere più occasioni per risparmiare”.

Ecco perché mi porto avanti e pubblico nuovamente il link alla mia lista dei desideri online, il mio Desiderometro! Qui sopra potete trovare qualche spintarella per capire cosa mi piace. Bella roba, n’è? Vi ho tolto un po’ del peso del problema di fare regali? Ottimo! Prendetelo come se fosse il mio regalo di Natale in anticipo (e poi dicono che io ai miei amici ci penso solo quando ne ho bisogno 🙂 ).

Ora che hai capito quanto è una ganzata, vuoi anche tu la tua wishlist personale? Basta che vai a www.wishlistr.com. E poi fammi sapere il link!

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7° PIANO ALA ESTMostra fotografica di Maurizio Cominotti

Maurizio Cominotti presenta la sua prima mostra personale, dedicata al ciclo fotografico 7° piano, ala est: più di venti foto selezionate tra gli scatti realizzati nel solaio degli Spedali Civili di Brescia, dal 5 al 20 settembre a Palazzo Gonzaga di Toscolano Maderno. Attraverso le sue immagini ci addentriamo in una sorta di piano fantasma, […]

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la valorizzazione dei centri storici. Primo passo!

 
 

 Centri storici: Valorizzazione, recupero e rivitalizzazione nel rispetto delle tradizioni e della tipologia costruttiva

Questo è quello che si legge sul programma elettorale dell’attuale Sindaco di San Felice del Benaco.
Come non essere d’accordo. Chi non è d’accordo con questo punto?
A mio avviso, però, tra questa dichiarazione del programma e quanto fatto come primo atto del rilancio […]

Gli errori sono sempre gli stessi, le soluzioni anche (cosa voglio da questo blog)

E insomma mi sono reso conto che gira che ti rigira si fanno sempre gli stessi errori, e anche questo blog è partito con la stessa piega sbagliata del mio primo (In che senso?). In breve: mi stavo prendendo troppo sul serio, e su un blog non è davvero il caso poichè questi hanno bisogno di nutrirsi del personale, del vissuto di chi li scrive, anche e forse soprattutto quando non parlano mai davvero di chi li scrive. Intendiamoci, questo non sarà mai il mio diario nè racconterà mai i miei tormenti adolescenziali (anche perchè ho 25 anni), ma non deve nemmeno essere una brutta copia di una rivista o di un giornale. Qui, d’ora in poi, ci troverete un ragazzo e (spero) futuro dottorando simpatico che alterna lunghi pezzi “accademici” (ma il meno legnosi possibile, e magari un po’ spiritosi se ci si riesce) di storia della scienza o divulgazione a raccontini, battute, segnalazioni conditi della parte pubblica della mia vita. Ed è così che si scrive un blog, credo (un anno di esperienza a scrivere di politica e attualità, perlomeno, mi dice che è una strategia che piace al lettore e rende più leggero lo scrivere al blogger).

Altrimenti, vi esorto a scrivere nei commenti una frase in dialetto trentino che esemplifica la situazione: “valà valà, vei zò da figher!” (“valà valà, vieno giù dal fico”).

p.s. Visto che, come ho scritto nell’ultimo post, l’Estate è tempo di repliche vi riporto anche un vecchio pezzo che scrissi un anno e qualche mese fa, quando mi resi conto di quello di cui mi sono reso conto oggi; è lungo, non leggetelo se avete di meglio da fare.

Accosta un attimo

Magari qualcuno si aspetta che io mi metta a parlare della manifestazione di Roma, considerato che come un po’ si temeva è stata buttata in caciara sul finire da Grillo. Nemmeno troppo dai, lui e la Guzzanti hanno usato parole un po’ forti, ma importa davvero qualcosa? c’era tanta gente (e questo è positivo), sul palco c’è stato spazio per tutti e non credo dovrebbe importare se qualcuno ha alzato il tono un po’ oltre la buona educazione, io per esempio mi sono un po’ stufato di essere educato (ma poi di fronte a una folla, e alla mamma davanti alla televisione, tornerei un ragazzo a modo non crediate). Ad ogni modo io a Roma non c’ero (gli ultimi esami mi trattengono a Bologna) e di farvi il commentino di quello che si legge in giro, stasera, non mi va.

Oggi volevo scrivere un po’ di questo blog, che circa tre mesi fa ho cominciato ad aggiornare con costanza nonostante la pagina fosse stata creata già qualche mese prima (c’erano un paio di post di prova, ora cancellati). Volevo, ma mi sono reso conto che sarebbe a) noioso per voi b) noioso per me c) Franco d) in controtendenza rispetto a come ho deciso di impostare il blog, e lì per lì non mi sembrava più il caso, finchè non mi sono reso conto di starmi prendendo troppo sul serio. Non so voi, ma a me l’idea di prendermi troppo sul serio (checché ne dica il mio coinquilino, che mi ha esortato a prendere questo blog perlappunto maggiormente sul serio) non piace per niente, sarà per via delle mie origini trentine ma mi sembra di sentire qualcuno che mi urla dietro “vèi zò dal figher!” (“vieni giù dal fico”, per chi non capisse), riportandomi coi piedi ben saldati al terreno. E quindi, ricapitolando, devo parlare del blog. Credo.

Divagazione n.1

Voi ve lo ricordate quando sono usciti i primi blog? ecco, bravi, io no. Ricordo vagamente che mentre a casa mia arrivava l’adsl flat (e finivano le bollette salatissime del 56k) qualcuno ogni tanto tirava fuori questa storia che c’erano i famosi blogger, gente scaltrissima che faceva tremare tutti nelle direzioni dei Grandi Giornali (in Trentino no, se vai da un trentino e gli dici che ci sta gente scaltra che fa tremare i Grandi Giornali quello ti lancia lo sguardo che si riserva ai pazzi e poi riprende a leggere l'”Adige”), ma non si sapeva bene chi fossero, o perlomeno io e i miei amici eravamo troppo occupati a passare da Napster a WinMx, da WinMx a Kazaa e da Kazaa a eMule per preoccuparcene. La rete allora era solo una grande banca dati, e io non avevo ancora la fame di informazioni che mi sarebbe venuta dopo.

Crescendo e passando di classe in classe cominciavo a diventare più colto, i miei voti salivano (non di tanto) ed essendo da sempre portato per le materie umanistiche (anche se con un professore di Scienze che non avesse fatto per buona parte Chimica forse sarei finito a Biologia) saliva in me anche la voglia di scrivere e di tenere uno dei famosi blog (che nel frattempo erano sempre più famosi, parlo del 2002-2003 circa). Il problema però era (è?) che mi mancavano sia gli argomenti sia la capacità di scrivere in maniera piacevole da leggere, e capirete che non sono due cose da niente, perciò il progetto naufragò…una mezza dozzina di volte. Eppure sembrava così facile per gli altri blogger! loro si mettevano alla tastiera e raccontavano le loro vite, apparentemente così interessanti ma a guardar bene molto ordinarie, e io che avevo una vita scoppiettante (a paragone di alcuni di loro, perlomeno), non riuscivo ad aprirmi o a scrivere qualcosa. Più tardi trovai uno sfogo per la voglia di scrivere (un gioco di ruolo testuale on line che mi tenne occupato quasi 3 anni, più un paio di forum connessi, ma è un’altra storia), ma questa cosa del blog che non riuscivo a scrivere mi rimase dentro, come quelle vesciche che si formano in bocca: a un certo punto ti dimentichi di averle, ma prima o poi la lingua ci passa sopra ricordandoti il fastidio che provocano.

Intermezzo

C’è da dire che ho cominciato a seguire seriamente alcuni blog solo da qualche mese, ovvero da quando ho cominciato a seguire quello di un mio ormai ex coinquilino, riscoprendo sia il piacere un po’ morboso di entrare per un poco nella vita degli altri in loro assenza sia quello di crearsi il proprio bar raccogliendo qua e là qualche fonte di dati e opinioni. E poi in tutto questo tempo (i 3 anni di prima) sono cresciuto, ho cominciato a diventare più consapevole del mondo in cui vivo e per il quale posso lottare, ho cominciato e ormai quasi finito l’università. Era forse così banale il problema? mi bastava accumulare qualche nozione e affinare un poco il senso critico? non lo so, ma ha funzionato.

Divagazione n.2

La colpa è di Berlusconi. Voglio dire, da quello che ho capito c’è una generazione che più o meno lo odia, gli attuali trentenni, una che più o meno lo ama, i ragazzini d’oggi, e io sto nel mezzo. Non nel senso che non lo odi, anche se forse lo faccio un po’ più freddamente, ma nel senso che il rapporto che la mia generazione ha con Berlusconi mi è sempre sembrato più complicato. Credo non ci pensi mai nessuno, ma la mia è la prima generazione che ha avuto sempre davanti Berlusconi e che in qualche maniera è cresciuta con lui, ma allo stesso tempo l’ultima che ha ha un vivo ricordo di Mani Pulite e delle monetine a Craxi, della Democrazia Cristiana universalmente riconosciuta come ladra e mafiosa (oggi tira aria di riabilitazione) e con un po’ di sforzo anche della caduta del Muro. In qualche maniera noi abbiamo sempre saputo che Berlusconi è un’anomalia, ma spesso ci sembra un’anomalia tutto sommato inevitabile, è un rapporto strano, che per molti non si risolverà mai in un giudizio vero e proprio.

Cresciuto in un ambiente un po’ ovattato, la mia presa di coscienza politica è avvenuta a scoppio ritardato e alla fine gira che ti rigira sempre perchè Berlusconi stava davvero esagerando, forse un po’ lo dovete ringraziare se vi piace questo blog (ma non fatelo con troppa convinzione). Col tempo ho studiato anche un po’ di teoria politica, e sono arrivato al punto da comprarmi storie del pensiero politico come quella di Chevalier per il solo fatto di averla trovata a metà prezzo (e non costa poco nemmeno scontata), oltre a volumi e volumi di storia e di attualità. Forse sto pure cominciando a entrare nell’età dell’attivismo, vedremo, sarebbe quasi ora. Insomma, da un’entrata nel “mondo degli argomenti da grandi” impulsiva, dettata dal midollo spinale, ora riesco pure a sostenere conversazioni interessanti, credo.

Cosa dovrebbe uscire da tutto ciò?

Confesso che mi sono un po’ perso, dov’ero rimasto? ah si, cosa vuole questo blog dal mondo (o più semplicemente da me). Beh, alla fine mi sono reso conto che non erano le nozioni e la capacità di scrivere a mancarmi, o mancavano ma non era importante perchè quello che mancava era la voglia di mettere la propria vita in rete. Me ne sono reso conto, perlappunto, quando mi sono fermato la prima volta che volevo parlare del blog (e quindi di me), ed è per questo che alla fine mi sono sforzato di fare oggi quello che non sono mai riuscito a fare, forse in una maniera che non avevo mai provato. Fateci caso, questo post parla di me ma non sembra davvero importante, e questo perchè ha anche altro da dire, dietro quella patina personale che sembra avvolgerlo. Per questo credo supererò il “complesso” che finora mi aveva fatto scrivere come se fossi un giornalista stipendiato da qualche testata un po’ faceta, e comincerò a metterci anche un po’ di me in questo blog. Anche per umanizzare una pagina che ha il difetto di sembrare, a volte, un po’ “artefatta”, freddina e forse un po’ legnosa.

Dove voglio arrivare? da nessuna parte in particolare, ma credo che aumentare gli accessi sia sempre piacevole, soprattutto per chi scrive pezzi destinati, idealmente, a essere letti da altre persone. Per questo, forse, ultimamente mi sta prendendo la sindrome da blogger novellino. Ma passerà, passano sempre queste manie, l’importante è che io non perda la voglia di scrivere, perché quello serve soprattutto a me per mettere in ordine i pensieri e costringermi a riflettere su quello che accade, racimolando pazientemente i dati necessari a inventarsi una spiegazione soddisfacente. Ed è una cosa che viene meglio se si ha anche un pubblico, reale o immaginario, da soddisfare.

post scriptum

Siete arrivati fino in fondo? secondo il contatore sono 8524 caratteri, complimenti! io, per esempio, non ho voglia di ricontrollare quello che ho scritto.

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Ma Daniel come li vede i colori?

Genitori di bambini che hanno problemi a riconoscere i colori, non preoccupatevi! Non è nulla di grave. Si vive benissimo anche confondendo verde-arancione, azzurro-rosa-grigio, rosso-marrone-verde e blu-viola.

Con una certa regolarità mi viene chiesto dai miei amici, in genere dopo una mia cappellata del tipo: “La vedi quella lì con la borsa arancione?” – “Daniel, guarda che è verde” se io i colori li vedo o peggio ancora come li vedo.

Ora cerco di spiegare come li vedo io e poi l’insensatezza della domanda “ma tu come li vedi?”.

Io i colori li vedo. Solo che a volte li confondo. Per fare un esempio, prendete due gemelli. I genitori li riconoscono immediatamente mentre estranei ci impiegano un po’ a capire chi è chi. Però una volta che capisci la differenza non li confondi neanche a 300 m di distanza. Altro paragone, forse più azzeccato ancora, viene dalle note musicali. Chi ha l’orecchio assoluto in un attimo riconosce di che nota si tratta. Altre persone necessitano che venga suonata una nota di riferimento e in base a quella sentono l’intervallo per capire qual è la nuova nota suonata. Dunque procedono in base ad un confronto.
Nel mio caso la situazione è analoga: se mi dai due matite e io posso metterle a confronto individuo in genere senza sforzo qual’è il colore di ciascuna. Se invece mi date un arancione senza dirmi niente è possibile che io lo scambi con il verde.

In altri casi non serve neanche questo. Ad esempio, il rosso dei pomodori maturi lo vedo benissimo. Fatico invece a riconoscere un pomodoro marcio in base al suo colore (tendono a diventare più scuri e marroni), perché non sono di un bel marrone chiaro e distinguibile, ma mantengono un po’ di rosso anch’essi. Comunque tranquilli! Non mangio pomodori marci. Me ne accorgo perché sono più mollicci e all’assaggio fastidiosamente dolci.

La maniera più facile per riconoscere un colore per me è contestualizzarlo. Se è la corteccia di un albero può sembrarmi anche verde scuro, ma so che è marrone e manco mi passa dall’anticamera del cervello di dire che è verde. I tronchi sono marroni. Se vedo un sasso so che non è rosa, ma grigio. I sassi sono grigi. Se una ragazza ha un maglione blu, so che in realtà è viola e non blu, perché va (o andava) di moda il viola per le ragazze (ovviamente mi sbagliavo solo quando ancora non sapevo che andava di moda il viola). E così via.
E allora come li vedo? Ricordate il discorso dei gemelli uguali? Finché non sai su cosa focalizzare l’attenzione sembrano identici. Una volta capita la regola è una cavolata.

E poi, sinceramente, secondo voi è importante sapere di che colore è il golfino di un’amica? Io so di che colore sono le mie felpe e le abbino (credo) adeguatamente con i pantaloni (che comunque sono sempre jeans). Ma il colore dei vestiti degli altri … Se la mattina prima di uscire impiego 5 minuti a scegliere la maglietta, non è certo perché la più comoda o più adatta alla temperatura esterna. Lo faccio per non creare disagio in queslli che nell’estetica ripongono il più alto valore umano.

L’unica è che shopping, le poche volte che vado a farlo, lo vado a fare accompagnato, così come quando devo scegliere il colore di un widget del blog, chiedo.

Ripeto ai genitori e alle maestre d’asilo che non dovete preoccuparvi se un bambino nei suoi disegni fa l’erba arancione o il fumo delle case verde (elementi tratti da una storia vera!)

Ora veniamo alla domanda a mio avviso più stupida: “Ma tu i colori come li vedi?”.
Secondo voi io so dirvi come vedo i colori? Lo sapessi non mi sbaglierei mai. Se vedo una cosa che a me pare arancione dico che è verde, se vedo una cosa grigia dico che è rosa ecc. Si tratta in fondo di una semplice convenzione linguistica. Chi mi dice che quell’altra persona non veda il blu come il vedo il rosso. Se sa che acqua, cielo e ogni altra cosa blu viene classificata come blu, userà la parola blu anziché rosso. Dov’è il problema? Oltre alla classificazione delle onde di luce riflesse dalle superfici colorate non abbiamo alcun metro di misura per definire scientificamente e univocamente un colore e ci metto una mano sul fuoco che nessuno al mondo prima di rispondere alla domanda “di che colore è questa fragola” faccia un’analisi con uno spettrometro per cassificarne il colore.

Siccome io, dopo un po’ di tempo, ci arrivo a classificare ogni colore (magari portando la matita a 5 cm dall’occhi e con 2 minuti di tempo) credo che in fondo nel mio caso si tratti di una semplice pigrizia o indifferenza. Tanto cosa cambia? Il colore del mondo ha solo valenza estetica per gli umani, che non devono sapere distinguere una rana velenosa da una commestibile (io nel dubbio non le mangio). Pensate ad un mondo in scala di grigi. Forse sarebbe noioso, ma non impossibile per la sopravvivivenza.

Con questo spero di aver chiarito un po’ come un discromatico (o quello che sono) vede i colori. Con qualche ingolfamento nelle minuzie, ma senza seri problemi.

L’immagine in alto l’ho scelta apposta perché quando in Storia dell’Arte al liceo avevamo studiato questo dipinto (Cristo Giallo di Paul Gauguin), ho dovuto segnarmi i veri colori degli elementi rappresentati perché io appunto contestualizzando non ci vedevo nulla di strano.

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Confermato dall’ASL inquinamento dell’acqua

Non riuscendo ad avere notizie da alcun ufficio pubblico (tutti hanno terrore di parlare e sembrano camminare sulle uova, oppure sono perennemente in riunioni) in merito all’esito delle analisi dell’ASL sull’acqua dell’acquedotto, ho sentito telefonicamente (il cui interno diretto sono riuscito ad ottenere con le solite tecniche all’italiana) circa 20 minuti fa (vale a dire alle 17.20) direttamente […]

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Problemi intestinali a San Felice del Benaco

Da alcuni giorni i cittadini del paese di San Felice soffrono di problemi intestinali che procurano vomito e dissenteria.

Facendo parte della stessa comunità posso dire per esperienza personale, che la serata tra il 15-16 giugno non è stata una delle mie migliori nottate, posso inoltre affermare che anche il vicinato ha sofferto di problematiche simili.

Sarà mia cura informarvi su cosa procura queste sofferenze e come si evolve la cosa.

Marco B.

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