E’ nato!

Oggi ero a bottega da Filippo Fasser per la prova di suono del nuovo violoncello, in pratica un test della “voce” dello strumento prima della verniciatura. Un evento comunque importante perchè dopo 400 anni un violoncello realizzato secondo il modello di Gio Paolo Maggini torna alla luce in una bottega…

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Piccola postilla

Leggo un post di una persona…. non vi dirò chi è perchè dovete indovinare e scrive: “proprio così…non hanno classe nè intelligenza.” AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA AAAAAAAAAAAAAAAAAAA AHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAH Il bue che dice cornuto all’asino

Acqua: continua sulla stampa il clamore degli avvisi di garanzia ai vertici GardaUno

Anche sulla stampa di oggi continua il clamore suscitato dagli avvisi di garanzia ai vertici di GardaUno. 15 marzo 2010 Articolo su Il Brescia San Felice del Benaco. La Procura ha chiuso le indagini sulle infezioni del giugno 2009 Indagati i vertici di Garda1 per «epidemia colposa» Sotto accusa le tre maggiori cariche del consorzio […]

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La poesia di Milano col naso all’insù

Ieri sera ho visto l’intervista di Gabriele Salvatores che presentando il suo nuovo film Happy Family ha parlato con mia sorpresa della bellezza di Milano guardata con il naso all’insù.
Beh, a dire il vero io non ho mai trovato Milano particolarmente bella, ma forse perché io sono un inguaribile “orso” gardesano, o forse perché ho […]

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Acqua: avvisi di garanzia per epidemia colposa per i vertici di GardaUno

Oggi è una giornata triste per tutto il Garda. Il sostituto procuratore Paolo Abbritti ha concluso le indagini sulla grave epidemia che la scorsa estate ha colpito cittadini e turisti di San Felice del Benaco e ha emesso tre avvisi di garanzia per i vertici di Garda Uno: Presidente Mario Bocchio, per il Direttore Generale […]

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Foto egizie

Finalmente ho caricato sul mac le 1650 foto del viaggio sul Nilo. Mi ci vorrà un bel po’ di tempo per buttare i doppini e ripulire le migliori ma almeno adesso le ho viste. Qualcuna potrebbe anche andare su Flickr così com’è ma voglio guardarmele con calma. Visto che oggi…

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Zoidberg-smiley

Le faccine assumono un significato sempre più importante nella comunicazione scritta, in particolare online, dove ci si mette spesso in relazione a sconosciuti che non ci sono conosco abbastanza bene da saper interpretare della scelta di parole lo stato d’animo del loro interlocutore. È così che quindi a ogni smiley corrisponde un significato abbastanza preciso e circoscritto. Capita però che in certi casi diventi difficile esprimere al meglio il proprio stato d’animo con una piccola combinazione di segni di punteggiatura. Oggi dunque vorrei contribuire a questa nuova branca della scienza comunicativa formalizzando la combinazione “Zoidberg” che esprime, come pare ovvio, lo stato d’animo da Zoidberg.

: €

Fatene buon uso!

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Navetta Verona-Taizé per agosto

Ringrazio le suore del Mericianum di Desenzano per averci inoltrato un avviso relativo alle possibilità di trasporto che coprono l’intero mese di agosto per raggiungere Taizé a partire da Verona. Su iniziativa dell’Associazione Monastero del Bene Comune di Verona sono organizzati dei bus-navetta settimanali. Il sito di riferimento dell’associazione riporta che il costo del viaggio, comprensivo di andata e ritorno, è di € 100 e il posto sul bus viene riservato solo dopo aver versato la quota. Ovviamente è esclusa la registrazione e il pagamento del soggiorno a Taizé. I minorenni devono essere accompagnati (1 giovane età >20 anni ogni 7 minorenni), come vogliono le regole alle comunità.

L’iscrizione va effettuata entro quattro settimane dalla partenza. Non ho idea se è possibile richiedere scali a metà strada, ma se si volessero maggiori informazioni è possibile scrivere a amazzer[at]gmail.com. Altrimenti il sito è www.monasterodelbenecomune.org.

A giudicare dalle date indicate sul foglietto e sul sito, ad eccezione del primo turno dall’1 all’8 agosto, che sono due domeniche, gli altri turni sono sempre con partenza di sabato e ritorno di domenica.

Mi sa che con questo siamo a posto per questa estate.

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Cracca al Tesoro

I mitici Raoul e Alessio hanno organizzato, in occasione del Security Summit, la prima edizione della Cracca al Tesoro, una sorta di caccia al tesoro nella zona di Corso Como a Milano, in cui le informazioni vanno ottenute hackerando appositi apparati wi-fi opportunamente predisposti. Il tutto nel più rigoroso rispetto…

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Hacking film festival

Anche quest’anno in occasione del Security Summit ci sarà il festival del cine,a dedicato all’hacking. E’ una bella idea che spero veda un successo ancora più grande di quello fantastico dello scorso anno. Il programa è qui.

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Security Summit questa Settimana

Si apre martedì 16 marzo a Milano la seconda edizione del Security Summit, il meeting più importante nel panorama italiano della sicurezza delle informazioni. Io ci sarò all’apertura e tutto il giorno 18. Tra gli eventi di spicco Mark Abene presenterà le nuove modalità di intrusione mentre Pascal Lointier fa…

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Corso Breve-Intensivo del 13-14 Marzo 2010


Ecco i nuovi walkers che hanno seguito il Corso Breve-Intensivo di Camminata Nordica che si è tenuto Sabato 13 e Domenica 14 Marzo a Desenzano del Garda.
Nella foto, da sinistra:
in piedi Liliana, Mari, Giovanna, Aldina, Maria Luisa, Silvia, Maicol, e Alberto.
In ginocchio l’istruttore Adriano Bertazzi.
I partecipanti hanno appreso i fondamentali tecnici del Nordic Walking, dimostrando fin da subito una buona predisposizione.
Un clima finalmente primaverile ha accompagnato questo fine settimana di amicizia e di sano movimento.
Buone camminate a tutti….naturalmente…..con i bastoncini!!!



. .Andature sull’erba.


. .In cammino sullo sterrato.




. .Camminata sulla spiaggia con fondo ghiaioso.



. .E’ il momento delle fantasie motorie…con i bastoncini
. .(la nostra palestra sempre a portata di mano).


. .Un piccolo “nordico” impegnato nella tecnica di discesa-ripida.

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Consegna Diplomi ai corsisti di Febbraio 2010


Si è svolta nella mattinata di Domenica 07 Marzo la camminata con i walkers che hanno frequentato i corsi di Nordic Walking del mese di Febbraio 2010.
Con un vento freddo anche se mitigato da un clima finalmente soleggiato abbiamo percorso il nostro meraviglioso entroterra lacustre, effettuando addirittura una sosta all’Autogrill……
Bravi ragazzi!
A presto…e buone camminate….con i bastoncini, naturalmente.











Le immagini durante il percorso……















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Una pioggia di batteri che poteva essere evitata

Epidemia colposa è la conclusione del sostituto procuratore Paolo Abritti rivolta al presidente (Sindaco i Lonato in piena campagna elettorale per il suo secondo mandato), il direttore generale e il responsabile per il settore del ciclo idrico di Garda Uno. L’accusa è quella di aver agito con negliegenza perchè sapevano che l’acquedotto di San Felice […]

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Digital natives… ?

D-u: “[…] A tal scopo avrei creato una pagina su WebCollaborativoFacilissimoPerCretini che renderebbe la condivisione del materiale più ordinato, facile e veloce per tutti. Basta farsi un account sul sito WebCollaborativoFacilissimoPerCretini e”
Ggiovane_1: “Scusa, un account?”
D-u: “Sì, devi iscriverti. Ti basta un’email e una password”
Ggiovane_2: “Ma non possiamo fare tutto con la mail?”

D-u: “Ma la mail è disordinata. Funziona bene se si è in due, ma quando siamo come adesso in cinque, poi abbiamo doppioni che differiscono di poco gli uni dagli altri, diventa un casino capire cosa è definitivo, e poi una persona che arriva dopo non capirebbe più niente.”
Ggiovane_1: “Sì, ma io non sono bravo a usare il computer”
D-u: “Guarda che si tratta di servizi pensati per essere usati da chiunque. È veramente intuitivo. In ogni caso ho già preparato una guida per lo stretto necessario che ci servirebbe”
Ggiovane_2: “mmm… ma la mail davvero non va bene? L’abbiamo usata fino adesso…”
D-u: “Sì, ma è scomodo. Secondo me è molto meglio usare questo servizio. Nella mail è ad esempio un casino andare a recuperare quello che abbiamo fatto l’anno scorso. Invece qui possiamo fare una pagina apposta e poi quando ci serve con un click la recuperiamo”

Silenzio

Giovane_3: “No dai, teniamo la mail!”

Considerazione finale: ma davvero servono questi grandi investimenti per la banda larga quando la nuova generazione di ventenni è ancora a questi livelli? Non è che ancora oggi molti giovani considerano internet semplicemente lo spazio di Facebook, Youtube, Wikipedia e Yahoo Answers e se va bene dell’email e basta? Uno spazio per passare il tempo libero taggandosi in fotografie “compromettibilmente” infantili e al massimo trovare informazioni prettamente connesse con lo studio.

E allora mi viene da chiedere, ma chi è che abita quegli spazi innovativi, utili e democratici che promettono veramente un futuro migliore da far meritare a internet la candidatura al nobel della pace? Chi ha un account su LinkedIn, si informa via Twitter, partecipa nei forum, contribuisce attivamente su Wikipedia, collabora a distanza tramite la suite di Google, telefona via Skype? Forse negli Stati Uniti questo già avviene. Del resto lì sono più avanti… Ma in Europa? In Italia? I tempi sono davvero maturi quanto si crede per una net economy?

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Il genoma dei popoli sudafricani

ma dove vai, se nel database il boscimano non ce l’hai?


pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Da quando è comparsa sul pianeta la nostra specie ha passato in Africa metà del suo tempo: per questo le popolazioni originarie di questo continente presentano una variabilità genetica enorme, praticamente identica per quantità a quella di tutte le altre popolazioni mondiali messe assieme, è stato difatti un piccolo sottoinsieme degli africani a dare origine a queste ultime nei millenni. Nonostante questo sia risaputo da tempo finora la mappatura dei genomi aveva scarsamente interessato le popolazioni africane, e in particolare le più “antiche” tra loro: i boscimani, tra i quali sopravvive peraltro anche lo stile di vita dei cacciatori-raccoglitori, un altro elemento tipico delle origini della nostra specie. Stephan Schuster, assieme a un team internazionale di scienziati di altissimo livello, ha raccolto dati proprio sul genoma di questi popoli e li ha poi pubblicati su Nature.

In totale quattro boscimani hanno donato il proprio genoma alla scienza: !Gubi, G/aq’o, D#kgao e !Aýˆ (se non sapete come pronunciare questi nomi non preoccupatevi, le lingue in cui vengono pronunciati di solito sono tra le più antiche del mondo e contengono suoni peculiari, detti clicks, che non sono presenti in nessun altro idioma) e sono tutti membri molto anziani delle loro tribù scelti per idioma parlato, locazione geografica e aplogruppi presenti nel cromosoma Y. A questi va aggiunto Desmond Tutu, un vescovo i cui antenati rimandano i due più grandi gruppi sudafricani del ceppo Bantu: i Tswama i i Nguni. I genomi di questi cinque individui sono stati comparati con la sequenza di riferimento in cerca di polimorfismi dei singoli nucleotidi, trovando ciò che ci si aspettava, ovvero la conferma della grande variabilità genetica africana e sudafricana in particolare (attestata dall’alto numero di differenze dei singoli nucleotidi), ma anche qualche dato interessante che non si era preventivato.

In generale molte delle peculiarità del loro genoma si spiegano col loro peculiare stile di vita: quello di cacciatori raccoglitori è un “mestiere” che solo i boscimani e pochi altri popoli al mondo fanno ancora, e porta con sé alcune necessità ben riflesse negli adattamenti peculiari di queste genti. Esempi ne sono varianti che garantiscono migliori abilità nello sprint o nel riconoscere certi sapori amari nelle piante (spesso indizi importanti della loro tossicità). Tutte le differenze nucleotidiche sono state comparate anche con i nucleotidi omologhi presenti nel genoma dello scimpanzé, per valutare quanta di questa differenza si fosse originata dopo la differenziazione delle altre etnie da quelle sudafricane; a differenza di quanto ci si aspettasse, il genoma dei popoli più antichi della nostra specie non riflette i nostri antenati molto meglio del nostro, ma mostra invece come anche la loro linea abbia accumulato parecchie variazioni nei millenni.

Alcune varianti nucleotidiche trovate sono però più interessanti ancora: la variante che negli europei è associata alla sindrome di Wolman (che impedisce di accumulare adeguatamente le riserve di grasso e uccide in giovane età) è presente ad esempio in uno dei boscimani, che nonostante l’età avanzata è però decisamente in ottima salute. Proprio per questo è tanto importante estendere la copertura del progetto genoma, che ad oggi possiede dati relativi quasi esclusivamente a genomi di individui europei, al maggior numero di popoli possibile: solo conoscendo approfonditamente la variabilità interna alla nostra specie la ricerca medica potrà beneficiare della potenzialmente utilissima messe di dati proveniente da questa linea di ricerca.

Riferimenti:
Stephan C. Schuster et alii, “Complete Khoisan and Bantu genomes from southern Africa”, Nature 463, 943-947 doi:10.1038/nature08795

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Il genoma dei popoli sudafricani

ma dove vai, se nel database il boscimano non ce l’hai?


pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Da quando è comparsa sul pianeta la nostra specie ha passato in Africa metà del suo tempo: per questo le popolazioni originarie di questo continente presentano una variabilità genetica enorme, praticamente identica per quantità a quella di tutte le altre popolazioni mondiali messe assieme, è stato difatti un piccolo sottoinsieme degli africani a dare origine a queste ultime nei millenni. Nonostante questo sia risaputo da tempo finora la mappatura dei genomi aveva scarsamente interessato le popolazioni africane, e in particolare le più “antiche” tra loro: i boscimani, tra i quali sopravvive peraltro anche lo stile di vita dei cacciatori-raccoglitori, un altro elemento tipico delle origini della nostra specie. Stephan Schuster, assieme a un team internazionale di scienziati di altissimo livello, ha raccolto dati proprio sul genoma di questi popoli e li ha poi pubblicati su Nature.

In totale quattro boscimani hanno donato il proprio genoma alla scienza: !Gubi, G/aq’o, D#kgao e !Aýˆ (se non sapete come pronunciare questi nomi non preoccupatevi, le lingue in cui vengono pronunciati di solito sono tra le più antiche del mondo e contengono suoni peculiari, detti clicks, che non sono presenti in nessun altro idioma) e sono tutti membri molto anziani delle loro tribù scelti per idioma parlato, locazione geografica e aplogruppi presenti nel cromosoma Y. A questi va aggiunto Desmond Tutu, un vescovo i cui antenati rimandano i due più grandi gruppi sudafricani del ceppo Bantu: i Tswama i i Nguni. I genomi di questi cinque individui sono stati comparati con la sequenza di riferimento in cerca di polimorfismi dei singoli nucleotidi, trovando ciò che ci si aspettava, ovvero la conferma della grande variabilità genetica africana e sudafricana in particolare (attestata dall’alto numero di differenze dei singoli nucleotidi), ma anche qualche dato interessante che non si era preventivato.

In generale molte delle peculiarità del loro genoma si spiegano col loro peculiare stile di vita: quello di cacciatori raccoglitori è un “mestiere” che solo i boscimani e pochi altri popoli al mondo fanno ancora, e porta con sé alcune necessità ben riflesse negli adattamenti peculiari di queste genti. Esempi ne sono varianti che garantiscono migliori abilità nello sprint o nel riconoscere certi sapori amari nelle piante (spesso indizi importanti della loro tossicità). Tutte le differenze nucleotidiche sono state comparate anche con i nucleotidi omologhi presenti nel genoma dello scimpanzé, per valutare quanta di questa differenza si fosse originata dopo la differenziazione delle altre etnie da quelle sudafricane; a differenza di quanto ci si aspettasse, il genoma dei popoli più antichi della nostra specie non riflette i nostri antenati molto meglio del nostro, ma mostra invece come anche la loro linea abbia accumulato parecchie variazioni nei millenni.

Alcune varianti nucleotidiche trovate sono però più interessanti ancora: la variante che negli europei è associata alla sindrome di Wolman (che impedisce di accumulare adeguatamente le riserve di grasso e uccide in giovane età) è presente ad esempio in uno dei boscimani, che nonostante l’età avanzata è però decisamente in ottima salute. Proprio per questo è tanto importante estendere la copertura del progetto genoma, che ad oggi possiede dati relativi quasi esclusivamente a genomi di individui europei, al maggior numero di popoli possibile: solo conoscendo approfonditamente la variabilità interna alla nostra specie la ricerca medica potrà beneficiare della potenzialmente utilissima messe di dati proveniente da questa linea di ricerca.

Riferimenti:
Stephan C. Schuster et alii, “Complete Khoisan and Bantu genomes from southern Africa”, Nature 463, 943-947 doi:10.1038/nature08795

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