Tag: scuola

Imparare divertendosi

Penso che le scuole elementari dovrebbero diminuire le ore passate in classe incrementando le ore di insegnamento pratico.
Ad esempio sarebbe facile insegnare scienze facendo degli esperimenti ludici adatti ai bambini.
Oltre a questo un importante strumento sono i software didattici. Se ne trovano numerosi, anche gratuiti: ad esempio Edubuntu è addirittura un intero sistema operativo dedicato alla scuola.
Esistono sicuramente programmi, spesso sotto forma di videogioco, adatti a tutte le materie. In questo modo i bambini oltre ad imparare prenderebbero familiarità col computer (non è vero che tutti lo sanno già usare da soli), e allenerebbero anche i riflessi.
Gli alunni dovrebbero essere incoraggiati a “giocarci” anche a casa.
Mi ricordo che quando ero alle elementari, e i computer erano poco diffusi, qualche volta la maestra di matematica ci faceva giocare a un videogioco matematico. Spero che il mio non sia un caso isolato.
Ovviamente si trovano software didattici per tutte le età, e la cosa potrebbe essere fatta dalla prima elementare alla quinta superiore.
Non c’è dubbio che questo aiuti a capire, o capire meglio certe cose.

Anche all’università può essere utile: ad esempio io studio ingegneria, e ho trovato questo programmino che mostra graficamente i vari passaggi per calcolare la convoluzione tra 2 segnali:
http://www.jhu.edu/~signals/convolve/index.html

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Imparare divertendosi

Penso che le scuole elementari dovrebbero diminuire le ore passate in classe incrementando le ore di insegnamento pratico.
Ad esempio sarebbe facile insegnare scienze facendo degli esperimenti ludici adatti ai bambini.
Oltre a questo un importante strumento sono i software didattici. Se ne trovano numerosi, anche gratuiti: ad esempio Edubuntu è addirittura un intero sistema operativo dedicato alla scuola.
Esistono sicuramente programmi, spesso sotto forma di videogioco, adatti a tutte le materie. In questo modo i bambini oltre ad imparare prenderebbero familiarità col computer (non è vero che tutti lo sanno già usare da soli), e allenerebbero anche i riflessi.
Gli alunni dovrebbero essere incoraggiati a “giocarci” anche a casa.
Mi ricordo che quando ero alle elementari, e i computer erano poco diffusi, qualche volta la maestra di matematica ci faceva giocare a un videogioco matematico. Spero che il mio non sia un caso isolato.
Ovviamente si trovano software didattici per tutte le età, e la cosa potrebbe essere fatta dalla prima elementare alla quinta superiore.
Non c’è dubbio che questo aiuti a capire, o capire meglio certe cose.

Anche all’università può essere utile: ad esempio io studio ingegneria, e ho trovato questo programmino che mostra graficamente i vari passaggi per calcolare la convoluzione tra 2 segnali:
http://www.jhu.edu/~signals/convolve/index.html

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Rimosso il cigno di Legambiente dalla scuola

Nostro malgrado dobbiamo tornare sulla paradossale vicenda che il 25 ottobre u.s. ha visto i Carabinieri intervenire per far rimuovere la bandierina di “LegaAmbiente” dal cancello delle scuole medie di Sirmione, dove alcuni studenti l’avevano …

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Il cigno verde e "il sole delle alpi"

Mentre ad Adro i simboli leghisti sono tollerati, a Sirmione i Carabinieri hanno rimosso, dopo soli 2 giorni, una bandiera di Legambiente che era stata collocata sul cancello della scuola primariaTrebeschi.L’associazione ambientalista, con l’aiuto del …

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Napolitano su Adro. Era ora.

“Il capo dello Stato ha apprezzato il passo compiuto dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, invitando il sindaco di Adro a rimuovere quelle esibizioni”: cosi’ scrive il segretario generale della presidenza della Repubblica ai genitori di Ad…

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Hai Paura Del Buio? 2010-09-16 22:55:00

boh sinceramente adesso vorrei essere del 1993 e credere di non avere ancora tutta la vita davanti.
fra 365 giorni vorrei essere pronto a quello che mi aspetta, avere ancora un anno per pensare
desideriamo tanto le cose e quando le otteniamo ci rendiamo conto che non siamo poi così preparati
che forse non le vogliamo poi così tanto.

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Hai Paura Del Buio? 2010-09-16 22:55:00

boh sinceramente adesso vorrei essere del 1993 e credere di non avere ancora tutta la vita davanti.fra 365 giorni vorrei essere pronto a quello che mi aspetta, avere ancora un anno per pensaredesideriamo tanto le cose e quando le otteniamo ci rendiamo …

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Hai Paura Del Buio? 2010-09-16 22:55:00

boh sinceramente adesso vorrei essere del 1993 e credere di non avere ancora tutta la vita davanti.
fra 365 giorni vorrei essere pronto a quello che mi aspetta, avere ancora un anno per pensare
desideriamo tanto le cose e quando le otteniamo ci rendiamo conto che non siamo poi così preparati
che forse non le vogliamo poi così tanto.

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D-u a Lubiana

Chi mi segue su Brightkite, o semplicemente mi ha incontrato nelle ultime settimane sarà al corrente che D-u sta frequentando una summer school in Slovenia (sì, Lubiana è la capitale della Slovenia, quel paesino piccolo che viene dopo il Friuli).Que…

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D-u a Lubiana

Chi mi segue su Brightkite, o semplicemente mi ha incontrato nelle ultime settimane sarà al corrente che D-u sta frequentando una summer school in Slovenia (sì, Lubiana è la capitale della Slovenia, quel paesino piccolo che viene dopo il Friuli). Quest…

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Tanto noi cresciamo lo stesso

Kuno Prey diceva che nell’uni in cui ha insegnato a Weimar c’era uno spazio comune in cui gli studenti si ritrovavano e dove avevano sede tutte le organizzazione studentesche dell’uni. La loro era una scrivania unica e condivisa: la più lunga della Germania. Gli studenti hanno avuto modo di strutturare, partecipare e sporcarsi le mani in questa uni per crescere non solo sul piano accademico ma anche umano. Collaboravano, erano propositivi, di lanciavano in nuove imprese. Avevano pure creato un baretto in un minivan della Volkswagen in cui si faceva il caffè buono (vi sfido a trovare in Germania un posto in cui si sappia fare del caffè decente).

A Bolzano, invece, nonostante si dica che per gli studenti si fa spesso fin troppo, questo non c’è. In tutta Italia non c’è la possibilità di crescere umanamente per colpa del tre più due. (Ora manco più in Germania dunque, né in tutta Europa)

Ma a noi giovani è chiesta la crescita umana? Non è che le imprese, più sei lobotomizzato e più ti apprezzano? Pensate a cosa tutti quei laureati, sfruttati come muli a contratti da sei mesi ciascuno, sottopagati e presi in giro, potrebbero fare se fossero uomini veri con le palle. Ce lo lascerebbero fare? Non è mica più comodo per tutti continuare a mantenere bambina questa nuova generazione, così da evitare che sbattano in faccia alla vecchia tutti i suoi errori? Tenerli sempre alle prime armi. Che quando in terza media potevi fare gite da tre giorni (perché eri tra i grandi della scuola), poi in prima superiore tornavi bambino con uscite di massimo una giornata. Che dopo la maturità torni matricola e poi di nuovo, con una laurea triennale, devi di nuovo ripartire in una nuova città come l’ultimo arrivato. E poi ancora, sei solo uno stagista. E poi sei stagista da un’altra parte.

Ma in realtà noi continuiamo a crescere umanamente. Di un’umanità diversa da quella della generazione passata. Che crede di averci tarpato le ali. Noi non ci lamenteremo, ma appena ne abbiamo la possibilità ce ne andiamo all’estero. Neanche ha idea questa vecchia e appassita generazione della direzione in cui (spero) stiamo crescendo. Noi comunichiamo su canali che non conoscono. Ci spostiamo a una velocità che non conoscono. Conosciamo così tante persone che manco si immaginano.

Non voglio neanche lamentarmi del tre più due come ha fatto Prey. Significa che sono quasi forzato a cambiare paese e di studiare in una città nuova. Ho la possibilità di affrontare due lauree, facendo due tesi, approfondendo ben due temi diversi. Posso cambiare indirizzo con una specializzazione ponderata con maggior cognizione di causa. Il tre più due, sotto certi aspetti, ci permette di crescere ulteriormente in quella direzione che ci permetterà di dimostrarci meglio degli adulti di oggi.

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Il Crocifisso: fede o tradizione?

Questo è quanto letto martedì a nome dei consiglieri comunali di minoranza in Consiglio Comunale a Desenzano prima dei punti 11 e 12 all’ordine del giorno (mozioni sull’esposizione del crocifisso presso tutte le sedi istituzionali, negli uffici pubblici e nelle scuole). Seguono le mie considerazioni punto per punto.

«Ci dispiace fare riferimento alla nostra identità religiosa, ma come cristiani, come cattolici, non possiamo che manifestare una profonda sofferenza per l’uso strumentale che viene fatto in molti contesti del nome di Dio.
Pertanto, in obbedienza al 2° Comandamento, che ci impone di non nominare il nome di Dio invano, facciamo ricorso a quella che è una scelta cara alla tradizione cristiana fin dalle sue origini: quella dell’obiezione di coscienza.
Per noi il Crocefisso non è un simbolo, né una tradizione, tanto meno un arredo, è Dio che si fa uomo e muore per la nostra salvezza. Per questi motivi, noi rimaniamo in quest’aula, ma non parteciperemo né alla discussione, né alla votazione

Per le liste “Desenzano con Pienazza” e “Desenzano democratica con Pienazza”»

Quelle che seguono sono le mie considerazioni personali:

– Il crocifisso (con la minuscola) esposto è un monumento nel senso etimologico del termine, ovvero aiuta a non dimenticare che Cristo è morto e poi risorto per noi, che si è fatto carico dei nostri peccati e che ha riportato la Speranza in terra. Gesù che si consegna zitto in mano ai suoi assassini a sottolineare la completa libertà che Dio ha concesso all’uomo: quella di ammazzare il suo unico Figlio nella maniera più infamante che all’epoca era concepita. Ovviamente questo punto potrebbe essere approfondito per pagine e pagine, ma non è il senso del post, dunque mi fermo qui. Era giusto per chiarire il significato che quella statuina a braccia aperte riveste per ogni cristiano. L’utilità, a mio avviso, di avercela avuta appesa in classe ricalca quella degli affreschi medievali nelle chiese gotiche, per mezzo dei quali si istruivano i fedeli.

– Quanto descritto al secondo punto, non so se lo condivido, per il semplice fatto che mai c’ho riflettuto bene sotto questo punto di vista. A me personalmente l’intera questione mi colpisce di striscio, nel senso che da cristiano non posso che dire che in fondo il crocifisso non è che uno dei tanti canali di evangelizzazione. E neanche il più efficace, a parer mio. Il compito dei cristiani è di agire come tali e non di piantar chiodi nelle pareti delle aule. Ovvio, meglio di niente, ma se verrà tolto, non vuol dire altro che dobbiamo rimboccarci le maniche e fare della propria vita un esempio ancora più chiaro e inequivocabile dell’Amore di Dio. In fondo anche Cristo si è consegnato muto come un agnello al suo macellaio. Perché non dovremmo fare lo stesso?

– Sull’ultimo punto mi trovo di nuovo indubbiamente d’accordo, quando si dice che non è una quesitone di tradizione o, peggio ancora, di arredo. Quando in particolar modo i leghisti si accaniscono in difesa del crocifisso in nome della tradizione italiana e poi allontanano gli immigrati e fanno distinzioni di razza, mi va proprio contro pelo, per l’incoerenza delle loro affermazioni.

E allora dico, togliamolo questo crocifisso e vediamo quanto ne gioviamo. Chissà, magari poi davvero l’Italia ha trovato una soluzione ai suoi maggiori problemi.

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la TV a pedali

Ho letto su Wired che l’architetto Oscar Santilli, insieme agli studenti del Liceo scientifico tecnologico Vallauri di Roma, ha inventato la tv a pedali.
Quest’idea, che sembra uscita da un fumetto della Disney, a mio avviso è geniale.
La televisione viene ricaricata pedalando, quindi più si pedala più si possono guardare i propri programmi preferiti.
Sono immediati due grandi vantaggi:
Innanzitutto risolve il problema delle persone (e soprattutto bambini!) che guardano ore la tv senza fare attività fisica.
Inoltre dato che per guardarla bisogna faticare, obbliga i produttori a fare bei programmi. Nessuno faticherebbe per programmi televisivi brutti!
Mi piacerebbe proprio averla, visto che a volte sono il primo a stravaccarmi sul divano a guardare la tv

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Darwin Now!

Forse non vi eravate accorti che quest’anno fanno duecento rivoluzioni della terra attorno al sole dalla nascita di Charles Darwin, uno dei pensatori, scienziati e uomini di genio più influenti degli ultimi…beh, di sempre. La sua semplice ma incredibilmente potente idea su come il mondo che vediamo oggi attorno a noi sia pian piano diventato quello che è ha influenzato generazioni di scienziati, scrittori, artisti e chi più ne ha più ne metta. Cosa ancora più importante, il nocciolo duro di quella teoria, la sua parte essenziale, è ancora valida e utilizzata in tutte le scienze del vivente nonostante gli anni e le precisazioni che gli si sono accumulate addosso.

Ad ogni modo questo non è il coccodrillo tardivo di Charles, ma la segnalazione di una serie di incontri che da qualche tempo e per qualche mese ancora hanno luogo a Milano, nell’edificio che ospita la bellissima mostra dedicata al naturalista inglese (a proposito, non perdetevela!) e a Palazzo Besana. Alcuni incontri sono particolarmente gustosi e tutti sono molto interessanti; non vi preoccupate se non sapete molto di teoria dell’evoluzione, biologia o simili, questi appuntamenti potrebbero essere l’occasione giusta per imparare qualcosa e sicuramente non ve ne andrete senza la voglia di saperne di più.
Il programma completo lo trovate a questo link (è un pdf, apritelo nel browser o scaricatelo), il sito della mostra è questo e qui sotto riporto i prossimi appuntamenti:
– ROTONDA DI VIA BESANA | VIA ENRICO BESANA, 12 | GIARDINO |MILANO (link alle indicazioni su GoogleMaps)
3 SETTEMBRE – ore 18:30 | AlbertoMantovani
Un immunologo alla scuola dell’evoluzione
10 SETTEMBRE – ore 18:30 | Antonio Torroni
Origine e dispersione delle popolazioni umane: una prospettiva genetica
17 SETTEMBRE – ore 18:30 | Lorenzo Rook
Oreopithecus bambolii: vecchie ossa, nuove idee
1 OTTOBRE – ore 18:30 | Andrea Pilastro
L’evoluzione del sesso
8 OTTOBRE – ore 18:30 | Rudi Costa
L’evoluzione degli orologi biologici
21 OTTOBRE – ore 18.30 | Antonello La Vergata
Colpa di Darwin? Razzismo, eugenetica, guerra e altrimali
22 OTTOBRE – ore 18:30 | Aldo Fasolo
Darwin nel cervello
ingresso libero
– PALAZZO BESANA | PIAZZA BELGIOIOSO, 1 |MILANO (link alle indicazioni su GoogleMaps)

24 SETTEMBRE – ore 18:30 | Marco Ferraguti
Il dottor Darwin, suppongo?

15 OTTOBRE – ore 18:30 | Patrick Tort
L’effetto Darwin. Selezione naturale e nascita della civilizzazione

23 OTTOBRE – ore 18:30 | Umberto Veronesi
La libertà della scoperta scientifica, da Darwin a oggi.

24 OTTOBRE – ore 18:30 | Dialogo tra Luigi Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani
ingresso libero