Tag: Italia

Un convegno da non perdere

Forse un pò per la questione Napoli, forse perchè a Brescia c’è uno dei più importanti inceneritori d’Italia si stanno moltiplicando le iniziative che riguardano la gestione dei Rifiuti.
Il mio amico Marino mi segnala che il Coordinamento dei Comitati ambientalisti della Lombardia con alcune  associazioni bresciane  promuove per l’11 ottobre a Brescia un convegno sulle […]

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Basta dossi!

Come avrete sicuramente notato, ultimamente a Desenzano (e non solo) stanno costruendo sempre più dossi, ancora più di quelli che c’erano prima. Adesso ne mettono addirittura 2 o 3 in fila. Sembra che si divertano.
Certo, il motivo è ridurre la velocità dei veicoli sulla strada, cosa giusta, dato che a volte si vedono certi pazzi che vanno in centro a 80 all’ora.
Tuttavia mi chiedo: i dossi non sono forse una maschera per coprire la mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine?
Tutti possono vedere che sulla strada è garantita una sorta di impunità: si vede di tutto, sorpassi a destra, zig-zag tra le auto, velocità folli, guidatori drogati o ubriachi, e la possibilità che vengano colti in flagrante è ridicola.
Qualche volta si vedono delle pattuglie, sia di giorno che di notte, ma la maggior parte delle volte no. Per esempio ieri sera tra una cosa e l’altra ho girato in macchina tra Desenzano, Lonato, Sirmione e Peschiera senza vederne neanche una. Ed era sabato sera, con le decine di discoteche che ci sono in questa zona che richiamano non so quanti ragazzi.
Quando ero andato negli Usa in autostrada c’erano continuamente pattuglie; chi superava i limiti era quasi subito fermato, e andare in macchina era molto più sicuro.
Possibile che non si riescano a fare controlli seri anche qui? Se ci fossero molti ci penserebbero 2 volte prima di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. Per non parlare di chi beve e si mette alla guida, che con una discreta probabilità di essere controllato forse si guarderebbe bene dal mettersi al volante.
Non conosco bene la situazione italiana, ma so che abbiamo un numero di forze dell’ordine rapportato alla poloazione altissimo. Penso che il problema sia che la maggior parte di questi siano in ufficio dietro alle “scartoffie”.
Per questo dobbiamo sopportare di stimolare continuamente le sospensioni dell’auto sui dossi. Sempre più dossi ma pochi controlli, è questa la verità?

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Baby sitter advanced

Di tanto in tanto capita di ricevere una mail sull’inbox dell’uni o di leggere sulle bacheche richieste di babysitter di madrelingua tedesca per bambini italiani (o viceversa, anche se mi pare che sia più raro) che possano aiutarli a fare i compiti o semplicemente per fare conversazione con loro.
Mi pare un ottimo modo per sfruttare l’opportunità quasi unica dell’Alto Adige di avere una “manodopera così dodata” per ampliare gli orizzonti linguistici dei bambini.

Ma in fondo cosa impedisce di fare lo stesso nel resto d’Italia e d’Europa con tutti gli stranieri che ci sono? Piuttosto che un babysitter che studia parcheggiando il bambino davanti alla tv…

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La Russia saremo noi

Viene quasi il sospetto che voglia oscurare qualcosa (forse questo?), con le nuove esuberanti dichiarazioni rilasciate quest’oggi a Palazzo Chigi, in breve:

  • Il Premier in Italia non ha abbastanza poteri, pertanto non siamo in una vera democrazia, a differenza dei “suoi colleghi europei”. Inoltre i parlamentari sono lenti e tristi, c’è da mettere mano a qualche legge o regolamento per velocizzare la cosa.
  • Lui e qualcun’altro (dice “noi”, ma a chi si riferisce, al governo? al Pdl?) non andranno più in Tv a prendere insulti.
  • Non verrà licenziato nessun insegnante, ma tra tre anni saranno 87.000 in meno per effetto dei pensionamenti e del “blocco del turn over” (che è? ma soprattutto, li pensioni a forza tutti quegli insegnanti? ma non equivarrebbe a licenziarli?)

Ora, visto il “titolo” delle sue dichiarazioni, ovvero Nessun rischio di regime!, suppongo fosse una specie di risposta a Veltroni condita con le solite sparate senza costrutto. Dimentichiamoci della scuola, che la Gelmini basta e avanza, e lasciamo perdere anche la televisione, poco più di un evergreen, il pezzo forte che ogni attore comico infila sempre nei suoi pezzi a mò di firma. Resta la sparata sul premier, probabilmente quello che Mr B intendeva realmente dire (a meno che, semplicemente, non avesse una mezzora buca che da riempire con qualche chiacchiera tanto per restare in forma). In realtà sarei per ignorare certe dichiarazioni estemporanee e fatte per il solo gusto di far parlare un po’ l’opinione pubblica, ma non si sa mai, e il tema forse salterà fuori davvero prima o poi.

Ora, che da tempo Berlusconi punti a ridefinire il ruolo della carica che riveste (premier se è premier, presidente della repubblica se è un periodo che punta a quella) è cosa nota, come noto è anche che sul tema giri una grande confusione: pare che in altre parti del mondo civilizzato, difatti, Berlusconi (per intenderci, anche se si parla della carica che ricoprirebbe) avrebbe poteri maggiori. Chissà se è una questione di prestigio o se davvero ne sente il bisogno per poter salvare l’Italia, fatto sta che Mr B ha sempre visto di cattivo occhio le lungaggini parlamentari e i vincoli alla propria fantasia nel legiferare (cosette come la Costituzione, ad esempio): quello che intende quando parla di “maggiori poteri” è in realtà “nessun limite” poichè è convinto che la legittimazione popolare permetta di riscrivere anche le regole del gioco, ogni volta (o perlomeno crede che valga per lui). Per questo si deve stare molto cauti quando si avventura su questi temi, ed essere pronti a controbattere colpo su colpo.

Credete che abbia in mente la Germania, la Francia o l’America? paesi dove una figura dotata di maggiori poteri effettivamente c’è, ma la cui azione è limitata in maniera efficace dal famoso “sistema di pesi e contrappesi” (che D’Alema, che non si capisce se ci sia o ci faccia, sostiene esserci pure in Italia), a garanzia del rimanere su binari democratici dell’azione di governo? illusi, quando parla di maggiori poteri al premier lui pensa alla Russia del suo amico Putin. Ora, può anche stare simpatico a qualche ex (o neo) comunista “vecchio stampo”, ma Putin è l’esempio moderno di una maniera autoritaria e illiberale di governare. Per carità, può anche essere che “funzioni” meglio, ma si tratta di pagare uno scotto in termini democratici. Il che significa pagare uno scotto in quanto a libertà individuali, nè più nè meno di questo.

Mi è capitato più volte, recentemente, di sentire persone dichiarare che “ci vorrebbe un uomo forte per portarci fuori dal pantano, un altro ventennio”, persone convinte che qualcuno potrebbe scendere tra di noi, sistemare le cose e poi ridonarci la libertà. Al di là dell’ideologia vagamente hollywoodiana che sta dietro a queste convinzioni (ci vuole una bella fiducia nell’umanità, o credere di vivere in un film, per pensare che esistano persone del genere), siamo sicuri che sia la strada giusta da percorrere? non sarebbe meglio rimboccarci le maniche e sistemare la situazione tutti assieme? ecco, dare particolari poteri a un premier (alla russa) significa nel migliore dei casi scaricare il barile. Ma non prendiamoci in giro, in realtà significa solo ficcarsi in un guaio ancora peggiore.

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STRANGE FLOWERS 100% Psichedelia alla Colonia Sabbioni

I pisani Strange Flowers, da 20 anni sono gli alfieri della via italiana alla lisergia applicata. Questa sera alle 22.00 alla Colonia Sabbioni di Riva del Garda, il loro sound cercherà di mettere d’accordo fan di band come Brian Jonestown Massacre Cosmic Rough Riders, Oranger, ma non mancherà di catturare i seguaci più accaniti del […]

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GIORNATA DEL CONTEMPORANEO Habicher alla Galleria di Arco

Dopo la mostra dedicata a Giovanni Segantini, la Galleria Civica G.Segantini prosegue il percorso di approfondimento del tema del paesaggio attraverso le opere di artisti contemporanei chiamati a confrontarsi con il territorio di Arco. Sulla scia di questa ispirazione, nasce il progetto intitolato Profili, evento collaterale di Manifesta7, dedicato allo sguardo contemporaneo che vuole approfondire […]

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Mobile: ancora una questione di fiducia

IAB ha analizzato una recente indagine condotta da Unisys  e messo ben inevidenza come la ‘fiducia’ sia ancora la questione irrisolta nel commercio elettronico anche quando si parla di mobile.
Nel caso specifico si paral di fiducia percepita nella ’sicurezza nell’effettuare operazioni on-line”.

il 59% degli intervistati non ritiene sicuro effettuare operazioni online – attraverso dispositivi mobile – […]

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era meglio morire da giovani, lasciando un bel cadavere

Fan di Vasco, lasciate perdere. Suoi detrattori, seguite i fan e passate oltre.

Io da piccolo ricordo che mio padre ascoltava tre cantanti: Zucchero, Battisti e Vasco Rossi. Diavolo, mi sembrava dannatamente figo solo quest’ultimo, un po’ per quel modo di fare da americano, un po’ per canzoni che spaccavano davvero, e spesso irridevano l’italian way of sing. Attenzione, parlo da nato a metà degli ’80, quindi da uno che i ’90 non solo li ha vissuti: ci è cresciuto.

Gli anni ’90, un decennio irrimediabilmente sputtanatosi in ogni sua potenzialità: muoiono Dc e Psi ma nasce Forza Italia, si afferma Internet come strumento di comunicazione di massa ma non ne esce poi granchè (la televisione sta ancora là e nessuno la scalfisce, anzi, in un certo senso fà scuola), compare la New economy e tutti sono pronti ad arricchirsi ma si scopre che è una bufala. E via dicendo per una lunga, lunga lista (un giorno qualcuno dovrà preoccuparsi di stilarla).In mezzo a tutto questo, la musica, in mezzo alla musica lui, il Blasco.

Rossi Vasco nato il 7 febbraio 1952 ha, se leggete la sua voce wiki, vissuto la vita dell’artista si può dire fin da quando era un ragazzino. Non vi annoierò raccontandovela, ma leggerla riserva alcune sorprese: sapevate che era iscritto all’università a Bologna nel ’68? (probabilmente si, se avete sentito “Stupendo“) che ha aderito al gruppo “ilManifesto“? (a proposito, chissà cosa pensa della situazione in cui si trova il giornale) e che ha fondato una delle tante radio libere? (Punto Radio). Tutte cose che non sapevo, ma che non mi hanno stupito; in fondo, per me Vasco è uno che canta ridendo del mondo, gridando al Re che è nudo in uno stile grezzo ed efficace, semplice in quel senso positivo che rispecchia il Bar, la saggezza popolare ancora non coniugata in semplicismo. Il Vasco che conosco io ha alternato sì principalmente canzoni-icona di una maniera di interpretare la vita (Gli Spari Sopra, Siamo solo noi, C’è chi dice No…) e canzoni d’amore o di sentimento (Sally, Albachiara, Senza Parole…) ma il suo pezzo forte sono sempre state le canzoni irridenti. Il Vasco che ho amato davvero cantava Fegato Fegato Spappolato, Coca Cola, Colpa d’Alfredo, il Vasco che ho amato davvero beveva un cicchetto, saliva sul palco e prendeva per il culo il mondo. Se ci fate caso, è questo Vasco a essere davvero scomparso dalle scene; si certo, fa ancora quei pezzi ai concerti, ma più come biglietto da visita o cadeau per le vecchie generazioni. E quella vena irridente non si limitava a quest’ultimo tipo di canzoni ma sconfinava in tutta la sua opera e nel suo personaggio, che in qualche modo, pur cercando continuamente di diventare una rockstar americana, sapeva anche prendersi in giro, mantenere almeno un piede per terra. In fondo non voleva nemmeno diventarla, una rockstar, solo poter arrivare al Roxy Bar con un buon bagaglio di storie da raccontare.

Mi chiedo se uno dei tanti ragazzini che ascolta Vasco oggi, il Vasco che è uscito dagli anni ’90 coi connotati cambiati, sappia chi era Vasco appena quindici anni fa. Nel frattempo il Blasco ha deciso di prendersi più sul serio, di seguire i propri fan (o meglio, la parte di fan che non vedeva l’uomo accanto al personaggio) lungo la china che l’ha portato da un lato a diventare uno degli intoccabili per l’opinione pubblica italiana, dall’altro a perdere di vista quell’ironia che gli permetteva di mantenere un distacco tra sè e il suo personaggio. Un distacco che si vedeva sul palco e si sentiva nelle canzoni, e lo rendeva davvero unico. Ora, tutt’altro che unico, vende sempre lo stesso prodotto, infiocchettandolo al meglio e facendosi più giovane di quello che è, per poter rimanere nel personaggio. Ha rinunciato a salire sul palco ed è diventato marketing, e da lui mi aspettavo una vecchiaia diversa.

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FIES FACTORY ONE Non tutte le ciambelle riescono col buco

Centodieci anni in quattro e tutte ragazze. Il Trentino si candida a diventare la fabbrica globale della cultura innovativa, e i coraggiosi capitani di industria hanno il volto sorridente di Chiara Fava, Laura Marinelli, Cinzia Maroni e Virginia Sommadossi, fondatrici di Fies Factory One.
Nella secolare Centrale idroelettrica di Fies hanno radunato 60 performer, musicisti, architetti, […]

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Porcellum europeo? No, grazie

In giro per l’Italia ad osservare da vicino le motivazioni, l’esperienza ma anche le way-out di chi ha messo da parte la cura di una propria impresa per fare il Sindaco, si raccoglie un aspetto comune a tutte queste storie: la possibilità di mollare anche al termine del primo mandato per tornare al mestiere precedente. […]

la Costituzione sei anche tu

Il pm milanese Fabio De Pasquale ha sollevato oggi un’eccezione di incostituzionalità del lodo Alfano nel processo che vede imputato tra gli altri il premier Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset. (fonte RaiNews24)

Berlusconi sotto processo? ma non aveva ideato questa legge per ragioni puramente ideali, patriottiche quasi? bene, se qualcuno se l’è raccontata finora ora ammetta che c’era un motivo preciso (in realtà alcuni motivi, non è l’unico processo che lo vede imputato) per far approvare in fretta e furia il Lodo Alfano, e se ben ricordate Mr B arrivò addirittura a “ricattare” il presidente della Repubblica con l’ormai mitologica legge blocca-processi. Archiviato anche per i più scettici che questa è una legge fatta ad hoc per Berlusconi, c’è qualche ragione per cui dovrebbe rimanere al suo posto? pensateci bene, perchè la Costituzione è una carta pericolosa da scartare, visto contiene tutte le nostre libertà fondamentali (e si sa dove si finisce facendo il primo passo verso il baratro, il secondo rischia di essere già caduta libera).

Uno dice vabbè, ma potremmo cambiarla questa costituzione, è vecchia, è inadeguata. Passi, ma per cambiarla ci vogliono i 2/3 del parlamento oppure un referendum popolare, e in un paese dove può governare il 45% degli aventi diritto al voto (che poi non credo sia nemmeno il 40% degli italiani effettivi), e dove i governanti sono espressione di clientele e lobby d’affari credo che una norma del genere vada salvaguardata con le unghie e con i denti da parte di noi cittadini. E con noi intendo anche te, anonimo forzialiota/leghista/ex-missino. Davvero vogliamo abdicare anche alla intccabilità (parziale e regolamentata, s’intende) della Costituzione? l’ho detto prima e lo ripeto: contiene tutti i nostri diritti fondamentali. È più importante di come ce la raccontano nei discorsi pubblici, quando diventa poco più di una bandiera da agitare.

Un altro (Ghedini) dice: si, ma se Napolitano ha detto che andava bene al tempo, e diceva di farlo tenendo presente solo la sentenza del 2004, allora va bene, non è incostituzionale. Ma secondo voi Ghedini da che parte sta? indizio: è il legale di Berlusconi e lo sta difendendo in questo processo. Ora, intanto il presidente della Repubblica non è il padrone della Costituzione (per fortuna) e il Lodo Alfano non ha affatto risolto le problematiche che la consulta aveva sollevato nel 2004, inoltre si capisce come Napolitano abbia lasciato passare quella legge a) per via del ricatto sulla blocca-processi b) ammaliato dal famoso e ormai chimerico dialogo. Possono queste due deboli motivazioni infrangere il muro dell’articolo 3?

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Questo è quello che perderemmo se si cedesse nuovamente al ricatto, pensiamoci bene.

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Dopo Napoli Alitalia

Cos’altro salverà questo governo?
“Fatti! Non Pugnette!”

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WI-MAX: finalmente è arrivata (non è gratis ma…)

E’ Linkem la prima società che propone WiMax in Italia e i prezzi sono assolutamente compatibili con le altre offerte di connettività banda larga. Sul sito Linkem ci sono diverse offerte per la wi-max. La entry è abbastanza interessante  perchè è una flat (nessun limite di tempo), ha 7Mega in down e 1Mega in up, modem […]

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Da Cgil a CgPDL senza passare da Berlusconi: mutamenti dello scenario sindacale italiano

Da Corriere.it
Alitalia: sì della Cgil, i piloti rimandano
Veltroni: ho trattato io, premier assente
L’articolo ci racconta di esuberi (saranno 3.250 alla fine), di accordi e di recupero produttività. Ci racconta anche di Air France (punta al 10% del capitale di CAI) e della soddisfazione di Epifani per l’importante intesa in tema di precariato e salari in […]

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facciamo che ci crediamo…

Alitalia, pace fatta in casa Colaninno
La fumata bianca a palazzo Chigi ricompone anche la ‘distanza’ tra il padre Roberto presidente di Cai e il figlio Matteo, ministro ombra del Pd 
Se crediamo a quanto sopra, non avremo nessuna difficoltà a credere anche a questo
Matteo propendeva, in linea con tutta l’opposizione, per la cessione di Alitalia ad […]

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