Tag: politica

Trova la differenza

Il governo annuncia tagli all’università e alle scuole pubbliche, ovvero quelle di proprietà dello stato. Migliaia di giovani per giorni scendono in piazza in tutta Italia, la cosiddetta “Onda”. Le città sono invase, migliaia e migliaia di voci chiedono un ripensamento.
Risultato: niente.

Il governo annuncia tagli anche ai sussidi per le scuole provate. La conferenza episcopale italiana tuona contro il governo. Una voce chiede un ripensamento.
Risultato: tante scuse, è stato un errore, scusate ancora, annulliamo subito i tagli.

Bello vero?

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Regolamentare Internet per renderla libera ?

Invito a leggere il post di Quintarelli : Regolamentare internet? 
Fra gli altri, ho trovato interessante questo passaggio:
Questa idea che “ciò che accade in internet non sia regolamentato” è sbagliata, e quindi l’idea che “internet è libera perchè non è regolamentata” è doppiamente sbagliata. La libertà si basa sulle regole e per me la politica è […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Il blog di Andrea Spedale

Monumento alla Vittoria di Bolzano

Bolzano viene spesso classificata una città noiosa, soprattutto per gli studenti. Se però osserviamo quello che avviene al di fuori dell’Alltag, ovvero la routine, ci accorgiamo che, al contrario, ci troviamo in una polveriera di opinioni contrastanti determinate da un passato che spera di essere superato, ma che viene regolarmente richiamato all’attualità da fraintendimenti e malintesi forse legati alle differenze linguistiche.

Ieri sera si è tenuta una conferenza in università sull’architettura mussoliniana nel capoluogo altoatesino. La presentazione del prof. Nicoloso si è incentrata sul monumento alla vittoria costruito nella piazza della Vittoria (che per meno di un anno si è chiamata piazza della Pace) dall’architetto Marcello Piacentini. Il monumento è un arco che richiama esplicitamente alla memoria dell’osservatore gli archi di trionfo dei grandi imperatori dell’antica Roma. (link per chi ha Facebook sulla conferenza)

Il pubblico preferendo dare sfoggio della propria cultura, anziché fare domande ai relatori, tra cui il rettore Lorenz e il professor Prey, ha comunque fatto emergere alcuni interessanti spunti per una riflessione.

L’osservazione più interessante, mossa da una persona di cui mi sfugge purtroppo il nome, sottolineava che il monumento fascista dava forza a coloro che di cultura tedesca pretendono di voler vestire ancor oggi i panni della vittima. All’italiano invece trasmette forse un senso di vergogna e colpa che però oggidì, mi permetto di dire, sono fuori luogo. È vero sì che ci sono ferite ancora da rimarginare, ma la ferita non va toccata bistrattata, se non per disinfettarla o circoscriverla.

Il messaggio che Mussolini desiderava comunicare e che senza dubbio è riuscito a comunicare a suo tempo è di un Italia che non si deve piegare. Una nazione che “vuole la pace ma non teme la guerra”. Oggi il messaggio sembra avere effetti opposti, dove chi prima era pieno d’orgoglio, adesso ritira la coda fra le gambe e abbassa le orecchie.

Il monumento però, è stato sottolineato dal professor Nicoloso, non è dedicato ad una vittoria italiana ma fascista, come aveva commentato lo stesso Piacentini, un particolare che sembrano essersi dimenticati coloro che il 4 novembre in occasione del memoriale dell’Unità italiana depongono una corona d’alloro ai piedi dell’arco. Cosa ne pensino oggi i bolzanini è un domanda interessante che sicuramente va approfondita ma non senza prima aver indagato più a fondo quali altri attriti vi sono in questa bellissima città.

A tal fine spero di potermi avvalere degli studenti oriundi della zona per farmi illustrare cosa resta e cosa è cambiato del Passato che l’Alto Adige alternatamente mostra e nasconde.

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strani movimenti

Alcuni dicono che sono troppo "sensibile" alle chiacchiere di paese.
Forse è vero. Ma una cosa ho imparato. Ascoltare tutti, filtrare e poi pensare con la mia testa.
Le chiacchiere di paese in questi ultimi giorni sono assordanti specialmente dopo le dimissioni di un consigliere comunale di minoranza.
Si parla di un ex sindaco che ha in tasca […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di rosso di sera…

Risultati elezioni in ateneo

Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista …

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Risultati elezioni in ateneo

Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.


Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)

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Risultati elezioni in ateneo

Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.


Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)

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Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista …

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Risultati elezioni in ateneo


Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.

Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)


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Risultati elezioni in ateneo


Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.

Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)


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Elezioni provinciali 2008

Oggi si tiene lo spoglio delle schede per le elezioni provinciali.I risultati (parziali) si possono visionare qui. Continua a leggere..

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SPROLOQUIANDO Cabaret con Roberto Stoppa

Stasera alle 22 al teatro Alberti di Desenzano serata comica con Roberto Stoppa che porta in scena il monologo-sproloquio “Sproloquiando” dove spazia su tutti i temi dell’attualità. Formatosi alla scuola di recitazione e mimica del C.T.A. di Milano, dopo una breve esperienza di coppia, Roberto Stoppa ha debuttato da solista al Derbino Cabaret di Milano […]

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fermate la macchina da presa, voglio scendere

Io trovo che il tanto vituperato balletto delle cifre sia interessante di sponda, nonostante tutto. Volete la mia cifra? dico 800mila, e lo faccio confrontando alcune immagini (grazie a Nonnesoabbastanza, che comunque ne stima la metà) e tenendo conto che qualcuno, o perlomeno io l’avrei fatto, può aver partecipato alla manifestazione pur senza sorbirsi il discorsone finale di Veltroni. Voglio dire, ascoltare la tiratona di un segretario che ha indetto una manifestazione quattro mesi prima per farla cascare a un anno esatto di distanza dalla fondazione del Partito Democratico? Qui non è Hollywood, come cantavano i Negrita. In soldoni: l’immaginario non lo si può sempre programmare in anticipo, e le connessioni simboliche (che ci sono sempre, insegna Eco, basta cercarle) sono più efficaci quando non suonano artefatte, fare politica non dovrebbe assomigliare allo scrivere un libro (anche se spesso può essere simile, se si capisce ciò che intendo).

Torniamo alle cifre: perchè 2 milioni e mezzo? 800.000 sono già un’enormità, si può arrotondare al milione per fare scena e si ha comunque già un numero pazzesco, difficile da ritrovare negli scorsi anni (dopo la manifestazione di Cofferati, che a dire il vero pure fu un po’ gonfiata). O si sta dando implicitamente credito ai 2 milioni che sparò Berlusconi un anno fa? leggere la cifra “ufficiale” in un ottica di “ce l’abbiamo più lungo di voi” è avvilente, ma in piccola parte almeno potrebbe essere la via giusta. Mi spiego meglio, e riprendo il “filone cinematografico”: Veltroni sa di dover dare al proprio “popolo” un immaginario, e sta provando a far vivere i suoi elettori nell’unico che conosce, ovvero quello del cinema americano. Fate due calcoli e vedrete che finora le immagini ricorrenti nei discorsi di Walter sono state le brave persone, quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, il grande patto che lega assieme le persone di buona volontà che di fronte alla minaccia dell’ubercattivone si mettono assieme accantonando le proprie divergenze for a Greater Good. Il problema di Veltroni è che questa massa di persone va conquistata, e lui ora come ora non ce l’ha. Certo, c’è il “popolo delle primarie”, ma se da un lato si è sfilacciato in un anno di strada dissestata percorsa assieme, dall’altro non è mai stato proprio come Walter lo voleva, forse troppo variegato ed esigente. Forse per questo si sta abbandonando alla vecchia e disgraziata abitudine della sinistra italiana di parlare più col centro che con la sinistra? in fondo i cattolici sono molto più adatti a fare da comparse in un film yankee.

Da mesi uno dei chiodi fissi di Veltroni è la dimensione del suo partito, perchè non basta dimostrare di rappresentare una parte notevole del paese nonostante tutte le cazzate fatte e dette: quando si tratta di far scattare l’ora della riscossa si tratta di essere in più e più cazzuti del nemico. Per questo se ne esce con le frasi tipo “il più grande partito riformista”, “il partito che vuole unificare l’Italia” e con le sparate dei 2 milioni e mezzo, lui non vuole un partito d’opposizione o di governo, vuole sconfiggere le forze del Male (e poi da dell’antiberlusconiano a DiPietro). Vagli a spiegare che, per quanto potrebbe sembrare il contrario, le forze del Male hanno altro da fare che stare appresso all’Italia. Poi quando vai a vedere quello che dice ti stupisci che non faccia proposte, ma è chiaro che non fa proposte, gli imperi del male si sconfiggono forse con le proposte? no, qui ci vorrebbero un po’ di effetti speciali, qualche astronave e un finale romantico, altro che proposte.

Insomma, nel discorso politico costruire un immaginario è essenziale, ma l’azione politica non si può limitare a questo, altrimenti viene banalmente fuori sulla distanza la vacuità delle belle parole. Ammesso e non concesso che i possibili elettori del Pd vogliano sentirsi le “brave persone che lavorano”, si può andare oltre l’autocompiacimento? ci si può distinguere per le battaglie e gli ideali che si portano avanti? ecco, se purtroppo questa tendenza a sostituire i programmi politici con sceneggiature banali potrebbe essere più generale che italiana, e sicuramente è quello che fa Forza Italia da 15 anni (ma non è una buona idea andar dietro a loro), è dovere morale di elettori cercare di cambiare rotta. Anche se toccasse cambiare segretario.

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