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Escursione al monte Civetta

Intorpidito dal clima vacanziero, ho posposto di parecchio la stesura di una breve descrizione del mio ultimo giro in montagna. Giovedì torno da Bolzano e come accordato chiamo il Giò per organizzare il weekend, allora ci troviamo subito prima di cena e vediamo un percorso sul monte Civetta in provincia di Belluno. Sistemati i dettagli ci accordiamo per la partenza l’indomani subito dopo pranzo.

Partiti dopo un veloce rifornimento al supermercato dei pasti al sacco (Insalatissime Rio Mare, Simmenthal, barrette di cereali e cioccolato, frutta…) prendiamo una strada sbagliata a Longarone, così dopo 15 min torniamo indietro e chiediamo indicazioni al primo signore che troviamo sul marciapiede per individuare la via che sale per Zoldo Alto. E a chi chiediamo? Probabilmente all’unico muto del paese, ma non abbiamo problemi a interpretare i suoi gesti e infatti arriviamo al camping Palafavera dove parcheggiamo l’auto.

Dato l’errore di percorso siamo arrivati su un po’ in ritardo. Non dico che stesse già facendo buio, ma dopo le 18 in montagna non c’è più il sole del mezzogiorno e la temperatura già era scesa a 16 gradi. E così siamo partiti di ottima lena bruciando i tempi indicati dai cartelli che seguivamo.

A metà strada, coerentemente alle previsioni meteo, ci inghiottisce la nebbia, poi inizia a piovigginare, il tutto condito di freddo e vento. Gli incentivi ad accelerare il passo non mancavano, se non fosse che eravamo già al massimo. Alla fine comunque siamo arrivati bagnati e affaticati al rifugio Sonnino al Coldai, 600 m sopra Palafavera, dove mangiamo qualcosa, in parte preso lì, in parte dai nostri zaini e ci accorgiamo che il contante è davvero scarso e visto che il bancomat a 2132 m non esiste, prima di organizzare la seconda notte al Vazzoler, telefoniamo al rifugio e neanche lì si accetta carta di credito o altro.

Dunque decidiamo di coricarci a letto e decidere in base al tempo del giorno dopo il da farsi. La notte iniziata tardi a causa del vociare dei vicini di stanza, finisce resto per via del russare di uno dei nostri due compagni di camerata. Alle 6 decidiamo di preparaci e scendiamo a colazione. Fuori dalle finestre non solo è ancora brutto il tempo, ma di tanto in tanto, intravedendo la cime del Pelmo, ci siamo accorti che quella che a 2000 metri è pioggia, a 3000 è neve e l’idea di una ferrata con vento, freddo e neve non ci piaceva molto.

Accompagnati dal nevischio di bassa quota arriviamo all’attacco della ferrata, giusto per salutarla e poi scendiamo a Pecol per poi risalire fino a Palafavera. Chiaramente a metà discesa è uscito il sole, ma il Civetta rimaneva avvolto nel bianco e quindi era impensabile tornare su.

Prima di Palafavera però siamo saliti per un pezzo riallacciandoci al percorso del giorno prima per poi scendere il pendio lungo un prato bello ripido, che di’inverno sarebbe stata una bella pista rossa passando sotto alla seggiovia. Non vi dico le caviglie.

Piccola pausa e poi via in macchina per 274 km fino a Desenzano. La ferrata sarà per l’anno prossimo.

Nella prima foto il m. Pelmo. Nella seconda eccomi in una ben’occultata pubblicità per le Insalatissime Rio Mare.

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Cenetta

Questo week end (lungo, peraltro, poiché l’abbiamo iniziato giovedì!) è stato assolutamente piacevole e rilassante, con cene e pranzi a non finire con i nostri mitici vicini di casa e un paio di cenette piacevoli con i nonni.
Giovedì sera io e Silvy abbiamo preparato una cenetta di pesce per gli amici del residence che hanno […]

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Io non c’ero, e se c’ero prendevo il sole

Curiosità: lo sapevate che la dicitura “bianco caucasico” per quella che si riteneva essere anche la nostra razza deriva proprio dalla regione che comprende la Georgia? Blumenbach, l’inventore del nome, era convinto che i georgiani fossero i più belli tra tutti gli esseri umani della razza cui facevano parte (ovvero, secondo lui, i più belli in assoluto), pertanto usò il nome di quella regione per definirla. La classificazione blumenbachiana della specie umana in cinque razze si basava difatti su un’ipotetica decadenza estetica da quella caucasica verso modelli più degenerati. Sembra orribile vero? eppure, curiosamente, Blumenbach era a suo modo un uomo di pace, convinto dell’eguaglianza morale e mentale delle diverse razze.

Oggi siamo convinti, o perlomeno la comunità scientifica è abbastanza concorde (e io con lei), che non esistano razze umane, semmai popolazioni più o meno divise da pool genici distintivi. Eppure, popoli diversi continuano a odiarsi e farsi la guerra: forse non sanno di non essere poi così diversi? domanda stupida, come se importasse qualcosa. La guerra, tutte le guerre, hanno sempre una o più motivazioni economiche in fondo agli strati di ideologie sovrapposte, strati che tipicamente vengono gettati sopra i reali interessi a coprirne il lezzo e a rendere più appetibile il martirio. Per questo mi leggerete raramente parlare di guerra, perchè purtroppo non mastico così bene l’economia da risultare interessante. O, più probabilmente, non voglio scrivere interventi che sarebbero perlopiù ricopiati da fonti più autorevoli (il Manifesto ad esempio, o Leonardo e altri blog più bravi di questo). Una sola cosa ci tengo a precisare: ci sarà pure qualcuno convinto di combattere per il ritorno nel seno della Grande Madre Russia, o qualcun altro disposto a farlo per difendere l’orgoglio georgiano, ma quelle persone sono poco più che degli illusi che non sanno di combattere principalmente per un territorio strategico. O, perlomeno, non sanno che se venissero meno alcune circostanze (importanza di un territorio, povertà diffusa, necessità di far girare l’economia bellica) si ritroverebbero in quattro, a spararsi addosso.

Per questo sono intimamente convinto che tutto o la maggiorparte del lavoro da fare per far cessare ogni conflitto sulla faccia della terra sia l’attività diplomatica in primis, e la redistribuzione delle risorse subito dopo (ma subito! non dopo decenni). Capirete che una situazione come quella appena esplosa, e in preparazione da mesi, nel Caucaso mi riempie di apprensione: non solo la zona promette anche troppo male da tempo, ma l’inevitabile coinvolgimento della Russia sta tirando insidiosamente nel mezzo l’America, storicamente la testa più calda tra tutte le teste calde. Vi sembra irreale uno scenario bellico Russia vs America? un poco anche a me, ma l’idea mi fa rimbalzare in testa una vecchia frase: “La Storia è aperta e ha molta più fantasia di noi“. Al di là della fantageopolitica, comunque, la situazione resta tragica per numero di morti ed estensione del conflitto, e l’azione diplomatica per far innanzitutto cessare il fuoco è cruciale. Non so voi, ma io credo che ogni vita risparmiata sia una conquista, e se fossi il ministro degli esteri mi starei battendo come un leone.

Appunto, cosa fa il nostro ministro degli esteri? magari qualcuno di voi è convinto che sia stato in prima linea in questi giorni difficili, che abbia strappato il cessate il fuoco con la rabbia e l’orgoglio di fallaciana memoria. A onor del vero lui sostiene di aver contribuito, al famoso cessate il fuoco (che sembra preso poco sul serio da tutte le parti in causa), fatto sta che mentre Kouchner si sbatteva lui era non dico sul fronte, ma nemmeno alla Farnesina pronto a gestire la situazione. Voi direte “eh, magari c’aveva la zia che stava male, la nonna in fin di vita, l’esame di maturità il giorno dopo…” e invece no, stava alle Maldive. Secondo voi è tornato con la coda tra le gambe facendo a finta di niente? e invece no: Franco “MenteLimpida” Frattini sta ancora alle Maldive convinto di essere il più furbo, e gli altri ministri europei tornino pure a lavorare se non possono permettersi un teelfonino satellitare.

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FLUIDAMENTE Evento teatrale speciale dedicato all’Acqua

Giovedi 14 agosto 2008 alle 21.15 presso Villino Campi di Riva del Garda sul Lungolago Sabbioni è di scena
Fluidamente, uno spettacolo teatrale itinerante dedicato all’acqua, e in particolare al fiume Sarca, che utlizza diversi linguaggi linguaggi: dal teatro, alla danza, dalla performance, del video.
Il tema portante è la vita del fiume, studiato e raccontato lungo […]

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Pizza rumors confermati

Attenzione! La lettura di questo post è poco adatta alla gente che crede nella logicità dell’agire umano. Il post costituisce il proseguimento di un’intuizione geniale. Se non vedo non credo.

“Zitto”, dice a se stesso. “Non vorrai farti scoprire proprio adesso!”. Con passo cauto il nostro super D-u si avvicina alla sua meta dopo mesi di preparazione, appostamenti e analisi di dati statistici sulla probabilità si riuscita della missione. Ormai manca poco. Sposta il vassoio con sopra la macchina fotografica lungo il percorso forzato del self-service della mensa. Yoghurt e insalata fanno compagnia alle posate e al tovagliolo sul vassoio.

Ormai è vicino alla postazione della signora alla cassa. Che poi adesso che siamo in periodo di vacanza non c’è la solita signora, ma ce n’è un’altra. Quella che chiedeva se volevi il grana sulla pasta. Quella alla quale toccava spiegare agli Erasmus a cosa serve mettere il grana sulla pasta. Quella che metteva il grana sulla pasta. Quella coi capelli marroni. Però non era alla postazione.

Intanto D-u appoggia il portafolgi sul coso della mensa dove si paga alla fine.

Il credito segnato non arriva a € 3,10! D-u prende il portafogli. D-u corre all’uscita della mensa. D-u carica € 20 sulla tessera. D-u torna al suo vassoio abbandonato. D-u appoggia il portafogli sul coso della mensa dove si paga alla fine.

Arriva la signora, quella di prima del formaggio. D-u le comunica che prenderà la pizza. Allora questa stacca un tocco di carta come quelli del panettiere o delle poste col numerino sopra e glielo porge. Finalmente davanti al forno della pizza. Dietro al bancone c’è la signora che dava il contorno e i secondi piatti. Quella che quando chiedi “Solo patate.” diceva “Solo patate?” e poi non sai mai cosa risponderle perché non vuoi essere ridondante.

D-u chiede che pizze ci sono: Quattroformaggi, Margherita, Coicarciofini, Conrucola. Mi pare, almeno… “Quattroformaggi per piacere” e intanto scatta foto, raccoglie materiale. La signora, quella delle patate, gli dice che se vuole può aggiungere della rucola. “Sì sì la rucola, aggiunga la rucola! Ma si sbrighi, sono inseguito”.

D-u prende posto vicino a facce note e meno e scatta una foto. Ecco le foto:


Questa è una foto.

Anche questa è una foto.


Questo è il mio vassoio.

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rubati i numeri di 45 mln di carte di credito: poveri Merchant!

Notizia di oggi che rimbalza un po’ ovunque
hanno rubato 45 milioni di carte di credito o bancomat, la più grande truffa informatica di cui le interpol internazionali siano a conoscenza. La squadra di hacker aveva venduto per anni le «identità» delle carte di credito di milioni di clienti attivi sul mercato americano semplicemente copiando i […]

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Itinerario ciclistico val Venosta

Christian mi ha gentilissimamente mandato l’itinerario gughelmappato della biciclettata di sabato. Come si può ben vedere dalla mappa abbiamo percorso l’intera val Venosta quasi fino al confine con l’Austria.


In totale sono 106 km con circa 500 m di dislivello in salita dalla stazione di Malles al lago di Resia e poi 1200 m da Resia a Merano in discesa. Chi volesse farla tenga conto che almeno nel pomeriggio abbiamo trovato vento contrario, e non poco.

Per visualizzare il percorso più nel dettaglio ripropongo il link che ho inserito all’inizio del post che rimanda a Google Maps. Qui invece un sito ufficiale sulla ciclabile della val Venosta. In basso a destra nell’immagine trovate anche Bolzano. Così forse è più facile capire dove si trova a chi non è del luogo.

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QUATTRO PASSI NEL FIUME Mostra itinerante sul paesaggio e sull’acqua del Sarca

La mostra temporanea Quattro passi nel fiume propone diverse esperienze per avvicinarsi all’ecosistema fluviale, per approfondire la conoscenza del paesaggio, tra memoria e contemporaneità nelle due diverse location dell’Antica Fonte delle Terme di Comano e del Villino Campi di Riva del Garda. L’allestimento si compone di una ventina di oggetti curiosi tra i quali la […]

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con questo gioiello potrei anche (ri)mettermi in affari con veloscooter.com

Toyota Winglet potrebbe rivoluzionare il trasporto. Compatto al punto giusto e potente quanto basta potrebbe far finire l’era (mai iniziata) dello Segway.
Solo 26×46 cm (la mia ventiquattrore è più più grande!!) con un peso intorno ai 10 Kg è in grado di raggiungere i 6Km/h e percorrere fino a 10 Km. Si guida spostando il […]

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Salva l’Italia

E’ il nuovo slogan del Partito Democratico studiato per la raccolta di firme in vista della manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma.
Portare in piazza la gente è un atto di attivismo politico. Almeno sembra. Poi non è così in aula dove il PD non prende posizione su importanti argomenti. Infatti quanto mi hanno parlato […]

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Un cerotto

… per chiudergli la bocca.
Dopo il "rompicoglioni", da morto, a Marco Biagi (si proprio quello a cui hanno dedicato una legge che non ha molto delle teorie del Professore) ora il nostro Claudio ci ricasca e fa un’altra micidiale gaffe: La perdita della vita di due operai come effetto collaterale sopportabile per la costruzione di […]

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Ancora uno

sempre alla centrale di Tricastin!
A che quota siamo arrivati?
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Prove di follia

Anche questa mattina, mezzo addormentato, ho fatto colazione con il sottofondo delle notizie di RaiNews24 trasmesse da Rai3. Nel dormiveglia mattutino mi è sembrato di sentire una notizia di quelle che ti sembrano assurde a tal punto che credi di esserti immaginato di sentirla: il Governo vuole utilizzare l’esercito per pattugliare le città. Mi è […]

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Comcast comunica con i suoi clienti e lo fa ’spiando’ i blog

Ho letto un articolo interessante ho subito pensato che finalmente le aziende stanno iniziando a comunicare con i propri clienti. (comunicare inteso come dialogare e non semplice comunicazione)
Il  blogger Brandon Dilbeck si era lamentato del servizio offerto dal Comcast.  Il suo era un blog che non riceveva molte visite e senza commenti negli ultimi tempi.
Il […]

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La storia di un sito

Sul blog di DiRete ho scoperto un sito bellissimo: WayBackMachine.
Vengono memorizzati nel corso degli anni i siti internt, così è possibile vedere com’erano anni fa, e osservare i cambiamenti.
Per esempio ecco il sito del Liceo Bagatta nel 2002, e adesso.
Oppure l’università di Brescia nel 2001 e adesso.
La prima pagina di Google quando era un prototipo.
L’home page del Corriere della sera nel 1999 e quella di oggi.
Particolare non scontato, tutti i siti che ho visto nel corso degli anni sono migliorati.
Penso abbiate capito, quindi buon divertimento!

Puoi leggere l\’Articolo completo direttamente sul sito di Il Blog di Fabio