Tag: Attualità

Divise dalla stupidità non potranno formare una provincia

Non riesco a capire se l’accorpamento delle province venga comunicato apposta in maniera così stupida per far sì che siano poi i cittadini stessi a non volerle più (così i politici salvano capra e cavoli mostrando che lo stavano per fare come gli elettori hanno chiesto, ma anche salvando poi le poltrone di tutti i loro nipoti, cugini e amici che ci siedono sopra) o se invece sono proprio i politici a non averci pensato.
Qui l’articolo del Corriere cui faccio riferimento.

I discorsi delle differenze culturali addotti dalle “comunità” che vivono a distanza di poche decine di chilometri fanno acqua da ogni parte. Se ce la fanno italiani, tedeschi e ladini a convivere in un’unica provinca, possibile che non ce la facciano milanesi e lodigiani? (Vi prego, non fraintendetemi, non voglio dire che i loro due dialetti siano meno diversi tra loro di quanto non lo siano l’italiano e il tedesco e il ladino.) Il punto è che i capricci infantili delle miniprovince sono poi pagati con le tasche di tutti gli italiani, inclusi i poveri rivoltellesi che da quasi un secolo ormai devono sottostare al Comune di Desenzano, subendo purghe etniche intollerabili da anni! Se volete rimanere autonomi, pagatevi di tasca vostra le spese aggiuntive. Così siamo tutti felici.
Do la colpa ai politici per queste tensioni inutili nella popolazione, perché non penso che si possa ragionare con gente che vede inconciliabile l’unione tra due province che sin dalla loro nascita sono state contigue. Sarebbe come incolpare il cane istigato dal padrone a mordere. Se anziché dire “Rimini da adesso starà sotto Forlì” si dicesse “Rimini e Forlì adesso costituiranno la nuova Provincia della Bassa Romagna” (o qualsiasi altro nome pseudo-leghista) con qualche ufficio a Rimini e qualche altro a Forlì (tanto con le funzioni che avranno le province non è che ci sarà poi tanto da comunicarsi), magari la smetterebbero di tirarsi per i capelli per inutili questioni.
Se la tua identità culturale dipende dai confini che ti dai, allora forse non hai un’identità così forte da meritare l’autonomia. O no?

[I casi indicati hanno puramente uno scopo esemplificativo e non ri riferiscono a casi concreti]

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Pace-carote-patate

Leggendo oggi ilSole24Ore mi è parso che così come stanno le cose oggi in Italia durino di più le relazioni lavorative che quelle matrimoniali. Mi riferisco alla condanna ai danni di Fiat del Tribunale di Roma a riassumere 145 lavoratori precedentemente licenziati, a quanto pare per il fatto che appartenevano alla Fiom. Quello che pare un trionfo del sindacato è probabilmente uno dei più eclatanti fallimenti non solo della Legge italiana, ma del sindacato stesso, che non è riuscito a costruire un ponte per l’aiuto alla crescita reciproco tra azienda e dipendente. Possibile che l’unico reimpiego che il sindacato sia riuscito a trovare per queste persone è rifficcarle con la forza nell’azienda che le ha licenziate?

Non posso dire nulla sulla sentenza, per il fatto che se questa è la legge, come tale va rispettata. Ma rispettarla non significa che alla luce di queste distorsioni non vada discussa e corretta. Prima ho fatto riferimento alla questione matrimoniale e a questa voglio tornare er spiegare perché non è ammissibile che la dinamica della riassunzione forzata passi per normale, anzi, addirittura per una conquista da celebrare.
Il rapporto di lavoro è un rapporto personale che coinvolge nella l’atto dell’assunzione le capacità e le potenzialità del singolo, ma che include pure (e -certi direbbero- soprattutto) dimensioni umane che non stanno scritte nel curriculum, ma che rientrano in una sfera di personalità, morale e valori, personalità e tanti altri fattori umani che non sono oggettivamente misurabili e che anzi, risiedono nel giudizio completamente soggettivo di chi ti assume (non sei abbastanza sorridente, mi piace come ti vesti, ecc). In maniera simile, quando cerchiamo un partner non ci basta una foto e qualche caratteristica anagrafica per decidere se si tratterà di un buon marito o una buona moglie. Ci vogliono anni per imparare a conoscere tutti quegli aspetti umani che non espliciti né misurabili e su questi si fonda la fiducia reciproca, necessaria per collaborare a progetti comuni. Alla stessa maniera in un rapporto lavorativo è importante che sia il datore di lavoro che il dipendente possano fidarsi reciprocamente (che l’uno paghi per me le tasse e mi supporti economicamente in caso di malattia, e che l’altro faccia il suo lavoro secondo le regole aziendali). Si aggiunga a questo il fattore “sociale” in cui un responsabile deve coordinare i dipendenti, motivarli (pare strano, ma certa gente va motivata per fare il proprio mestiere per il quale viene pagata), e rimuovere i possibili ostacoli alla produttività del team, come ad esempio frizioni interne nella squadra. Come potrà il datore di lavoro giustificare agli occhi degli altri dipendenti il fatto che anche costoro, licenziati perché probabilmente inadatti al mestiere che facevano in quell’azienda, hanno gli stessi diritti e le stesse paghe di coloro che hanno lavorato sufficientemente bene e tanto da essersi meritati di mantenere il posto di lavoro?
Poste queste premesse, con che logica un dipendente -reintegrato a forza contro la volontà del datore di lavoro che ha palesato nella maniera più irrevocabile di non volerlo più- fare di nuovo parte di questo “patto sociale” basato sulla fiducia e la collaborazione? Esplicitato che non ci si vuole più, come può sperare il datore di lavoro che il dipendente farà il suo lavoro? Sarebbe come costringere due persone a formare di nuovo una coppia dopo che hanno deciso di lasciarsi, solo perché uno non voleva che il rapporto finisse, sperando che questo basti a sistemare le cose. Manco all’asilo quel forzato “pace-carote-patate” convinceva i bambini a tornare amici.
Da qualsiasi punto di vista, questa decisione del Tribunale è tutto meno che in linea con i basilari concetti di meritocrazia e competitività. Un domani probabilmente dovremo pagare una tassa ulteriore perché Fiat possa impiegare tutti coloro ai quali non ha un lavoro da affidare.
I sindacati esultano per questi 145 lavoratori che hanno ritrovato un lavoro, ma dimenticano di piangere per le migliaia di persone che non verranno assunte da investitori che l’Italia sembra fare di tutto per scacciare dalla propria economia!

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Non c’è scusa che tenga

Formigoni dice «Se qualcuno dimostrasse che Daccò ha avuto un vantaggio dai rapporti con me mi assumerò le mie responsabilità e mi dimetterò». Ora, un politico al quarto mandato dovrebbe essere abbastanza sveglio da capire quando fa un fav…

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Competenza IMU

«Lasciare ai sindaci, a partire dal prossimo anno, la scelta di applicare l’Imu anche sulla prima casa oppure no.» – Corriere.it
A mio modestissimo parere l’IMU è la tassa che per eccellenza dovrebbe spettare al Comune. La competenza di quante case…

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Al Miur mancano le basi nei metodi di ricerca

Avevo iniziato a fare il sondaggio proposto dal Miur relativo al valore legale del titolo di studio. Mi sono subito interrotto perché secondo me c’è un errore di fondo: le risposte proposte (sì, no, in certi casi) sono formulate con una motivazione …

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L’Italia del futuro

Stavo leggendo la newsletter di ItaliaFutura e il loro manifesto Cantiere Italia 2013.
Premesso che mi trovo d’accordo su buona parte delle affermazioni, soprattutto nell’analisi del presente politico nella mail, volevo soffermarmi un attimo sugli obie…

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PERICOLO INCENDI SUL GARDA

Siccità prolungata, temperature oltre la norma, vento e bassa umidità creano forti siruazioni di pericolo incendi sui monti del Garda. In queste ore un incendio sta interessando la cima del monte Pizzocolo, sul versante bresciano del lago di Garda. Colonne di fumo si alzano dalla vetta mentre elicotteri si stanno prodigando a spegnere le fiamme nei pressi del bivacci 2 Aceri e della Chiesetta degli alpini. Fogliame ed erba secca sono un facile innesco anche per la minima scintilla.
Claudio T.

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Sulle università esterofile e "internazionali"

Come commenta un mio amico su Facebook questo link, sembra veramente che qui si parli della scoperta dell’acqua calda. Da Repubblica:

«E il Politecnico di Milano si prepara a adottare l’inglese come unica lingua per i corsi di laurea biennale e di d…

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LAGO DI GARDA DAL SATELLITE

Inusuale immagine del 3 febbraio 2012 del lago di Garda dal satellite. Si può notare l’estesa nevicata che interessa tutta l’area tranne il mantovano, la bassa provincia di Brescia e l’alto veronese. Il Garda è imbiancato fin sulle coste, tranne il t…

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FLASH TEMPERATURE SUL GARDA

L’ondata di gelo siberiano giunta sul lago di Garda lascia il suo segno. Nell’immagine le temperature prossime alle minime registrate venerdì 3 febbraio 2012 alle ore 7:30. Dopo le nevicate, il cielo sereno della notte ha fatto crollare le temperaure….

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NEVE SUL GARDA

 Nevica sul Garda. Come preannunciato dalle previsioni meteo, deboli nevicate stanno interessando l’area gardesana, con accumuli attorno ai 3-4cm fin sulle coste. Disagi solo nelle zone montane dove è necessario l’uso di catene o pneumatici da ne…

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ONDATA DI GELO SIBERIANO IN ARRIVO

Grazie al ponte di Weijkoff formato dall’anticiclone delle Azzorre e da quello Russo-Siberiano, il 31 gennaio una massa d’aria gelida raggiungerà la Russia e le estreme aree orientali dell’Europa e in 2-3 giorni interesserà l’Europa centrale ar…

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TERREMOTO A VERONA 25 GENNAIO 2012

Scossa di terremoto di magnitudo 4,2 Richter registrata alle 00:54 di mercoledì 25 gennaio a pochi chilometri a nord di Verona. Il sisma è stato preceduto e seguito da scosse di minore intensità. Nettamente percepito dalla popolazione della città e…

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TERREMOTO GARDA BRESCIANO

Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 20:58:23 italiane del giorno 20/Gen/2012 (19:58:23 20/Gen/2012 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Zona_Lago_di_Garda, precisam…

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Il lento suicidio delle agenzie di rating

Ieri, mentre ero in uni in un lavoro di gruppo ho notato il repentino crollo di alcuni titoli che seguo tramite applicazione dal computer. Siccome non potevo vedere cosa era successo mentre stavamo lavorando ad altro, ho evitato di leggere le notizie, …

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