Tag: Arte

IN 4000 PER PER LA GARDA TRENTINO HALF MARATHON Cresce l’attesa per la Gara di domenica

Saranno 4.000, con un vero e proprio boom di iscrizioni, i partenti della settima Garda Trentino Half Marathon, che si correrà domenica prossima sul tracciato di 21.097 km che si snoda in gran parte lungo la pista ciclabile lungo il fiume Sarca e sul lungolago rivano, con partenza alle 10 dal Quartiere Fieristico di Riva […]

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BLACK BRAIN Il lato oscuro dell’arte di Paolo Chiasera

Fino al 17 gennaio alla Galleria Massimo Minini di via Apollonio 68 a  Brescia è esposta la personale di Paolo Chiasera Black Brain. La mostra in galleria si pone come luogo di conoscenza del processo dell’opera partendo dalla fine di ‘Black Brain 1′ e mostrando la strada che porta a ‘Black Brain’ 2 e 3. La […]

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Si parte per Koblenz

Domattina alle 6.00 si parte per Coblenza. Vallendar per essere precisi. Una cinquantina scarsa di studenti dell’Università di Bolzano, ovviamente tutti membri dello SCUB, partono per un viaggio di circa 10 ore o più in pullman per partecipare come ogni anno ai WHU-Euromaster, il più grande evento sportivo per studenti in Europa. SCUB gareggerà nel calcetto, basket, pallavolo, canottaggio e staffetta. Niente cheerleader per noi, quindi. Io corro la staffetta.

Oltre alla macchina fotografica mi porterò dietro il computer, così magari con un po’ di fortuna trovo una connessione e farò un po’ di cronaca nei momenti liberi tra gare e feste. In fondo sono o non sono il responsabile per la comunicazione dello SCUB?

Sotto trovate il video degli Euromaster dell’anno scorso. Sul loro sito comunque si trova tutto.

WHU Euromasters 2007 – The official video – MyVideo

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i conflitti

Oggi ho partecipato ad un funerale.
Ogni volta che entro in una chiesa i miei mille conflitti salgono a galla.
Da credente so che quando si muore si passa ad una vita migliore. Ma anche se sono consapevole di questo non riesco a spigarmi perchè la morte mi rattrista e mi si stinge un nodo alla […]

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Intervista a Patrick Amici

Ho deciso di intervistare Patrick Oliver Amici per documentare un po’ il Red Bull Can You Make It perché hanno partecipato amici miei sia come organizzatori che come competitori. Inoltre il tutto ha avuto luogo anche nella nostra università.

Patrick, di cos’è che ti occupi all’interno dell’uni?
Da più di un mese ho fondato insieme ad altri ragazzi uni-party, un’associazione che si occupa principalmente di eventi serali a Bolzano. Le feste sono la risposta al nostro desiderio di far divertire i ragazzi senza farli spendere troppo. E questo non solo una volta alla settimana! Assenzio e Boulevard [due locali in centro a Bolzano, ndr] fanno ogni giorno sconti a studenti con la tessera universitaria. La nostra sede operativa è all’interno dell’uni nella stanza C4.6.

E qual’è il tuo rapporto con RedBull?
La mia qualifica ufficiale con RB è Student Brand Manager. Ciò non significa essere parte attiva nelle vendite ma dare un contributo all’organizzazione di eventi all’interno dell’università. Con RB ci scambiamo idee su cosa organizzare e da loro otteniamo poi il supporto. Ad esempio agli Snowdays RB ci tiene molto a collaborare dando un contributo sul piano logistico e organizzativo. RB vede negli Snowdays una forma di divertimento per gli studenti. Io personalmente non ho orari fissi, né deadline da rispettare. Sono molto flessibile e se ci sono eventi all’università che non partono direttamente da me sono sempre disponibile a collaborare.

Cosa ti ha spinto a portare il Red Bull Can You Make It a Bolzano?
L’idea pazzesca di muovere studenti da 15 paesi europei senza che essi abbiano con sé soldi, carte di credito né documenti mi ha subito fatto decidere di offrire un checkpoint qui.

Cosa dovevano fare i team che passavano da Bolzano?
Io, in qualità di Checkpoint leader, ho ideato tre prove delle quali ogni team se ne sceglieva una: a) trovare vestiti tipici sudtirolesi e riprende un piccolo giro per piazza Walter così vestiti con una telecamera, b) trovare cinque panifici diversi e portare da ciascuno del pane tipico dandone prova via foto, c) (questa ha coinvolto anche gli studenti di Bolzano) trovare tre biciclette per se e altri tre sfondanti, studenti appunto, e fare una gara di velocità con itinerario a scelta loro.
Se non portavano a termine la prova non beccavano niente. “Work hard, play hard” è il motto del RBCYMI. Il premio era una cassa di Red Bull con cui poi avrebbero dovuto finanziarsi il viaggio.

Quanti team erano in tutto e quanti di questi sono passati da Bolzano?
Sono passati 22 team. Alcuni di questi provenivano dall’Italia, altri dalla Svizzera, Ungheria, Spagna e anche dagli Stati Uniti su un totale di 99 team. Principalmente le squadre erano di ragazzi ma in due o tre team c’erano anche ragazze, che è stato positivo perché in qualche modo… hanno coinvolto la community studentesca.

Chi ti ha aiutato nell’organizzazione dell’evento? L’università come ha reagito?
All’interno dell’associazione [uni-party, ndr] ho avuto un consenso immediato così come anche da SCUB e Alumni. Kikero invece ha tardato in questo. Anzi, ha dato disdetta il giorno stesso dell’apertura dell’evento che avevamo prima programmato nel social club dell’università. Sarebbe stata gradita una risposta in anticipo. Il checkpoint è poi stato spostato nel nostro ufficio.

[Nell’immagine parte del team organizzativo]

Che cosa ha funzionato bene e cosa invece ha dato problemi?
La gestione del posto ha funzionato benissimo, perché tanti ragazzi mi hanno aiutato, in particolare i ragazzi di uni-party, ma anche esterni. Di cose che non hanno funzionato non saprei… Forse solo il fatto che ogni tanto era difficile dar trovare il checkpoint ai team, visto che c’era chi toglieva i cartelli nell’uni.

C’è qualcosa che vuoi aggiungere in generale?
Sì. A breve (la data è ancora da stabilirsi) ci sarà il Red Bull Paper Wings e invito tutti gli studenti a partecipare. L’evento, se tutto va bene, sarà ospitato da SCUB e uni-party nella zona sportiva dell’università. L’appuntamento costituisce le qualificazioni per la finale nel Red Bull Hangar 7 a Salisburgo in Austria.

Ringrazio Patrick per la disponibilità. A breve spero di riuscire a fare anche un’intervista ai Grazing Cows o come minimo ad un loro membro.

[Nell’immagine in alto Patrick è quello sdraiato con una scarpa sulla testa insieme ad alcuni team e altri dell’organizzazione]

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LEGGIMI FORTE! Avvicinare i bambini a lettura e libri

L’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca di Nago-Torbole hanno organizzato una serie di cinque incontri dedicati a insegnanti e genitori con la scrittrice e critica teatrale Antonia Dalpiaz. Gli incontri, che avranno cadenza mensile per permettere ai partecipanti di “sperimentare” quanto appreso e discusso e portare all’incontro successivo i risultati delle esperienze elaborate, sono aperti […]

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MostrArteuropa A cura di Juice cooperativa sociale

La Mostrarteuropa – itinerari artistici internazionali – work in progress – si tiene al Chiostro di S.Maria De Senioribus in lungolago Anelli a Desenzano. L’esposizione è a cura di JUICE cooperativa sociale onlus. Regola d’arte, poesia e solidarietà. Una mostra di pittura allestita dai giovani artisti di Juice, costantemente e appassionatamente “work in progress”. L’apertura […]

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Sostituire una stringa in un file di testo con Linux

Abbiamo una miriade di files, ad esempio HTML che contengono centinaia e centinaia di hyperlink che vogliamo tutti spostare, magari a causa della migrazione del nostro sito.

 

Perchè perdere ore utilizzando la funzione sostituisci di un editor di testo, come gedit, ad esempio?

Il comando che si può utilizzare da console è comodo, si chiama sed:

Apriamo il terminale e una volta entrati nella cartella contenente i files di nostro interesse digitiamo, ad esempio per sostituire l’occorrenza di

/home/carlo

con la stringa

http://www.cicciopasticcio.it

sed -i ‘s:/home/carlo/:http\:\/\/www\.cicciopasticcio\.it/:g’ *.html

P.S

Se vogliamo sostituire una stringa contenenete caratteri come backslash, slash, punti, due punti o punto e virgola, ricordiamoci di anticiparli sempre con un backslash!

Questo consiglio vi può far guadagnare delle ore!

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Cappuccetto rosso …

E il lupo arrivò alla casa della nonnina e bussò alla porta. La nonnina chiese: chi è? Il lupo rispose: sono il lupo, sono venuto a fare tante cocche (ndS: coccole).
Indovinate un po’ qual è la parte modificata da Nicolò!
Che tenerezza …

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Quiz SEO

Oggi ho trovato una mail di Sean Carlos che chiede se non posso fare un po’ di pubblicità al quiz da lui ideato sulla Search Engine Optimization. Io a mia volta l’ho fatto perché ho trovato il link sul blog di Gaspar Torriero, e non sapevo che il libro in palio per cinque persone fosse Internet P.R. di Marco Massarotto, altrimenti avrei fornito i miei dati per partecipare all’estrazione, ma non fa niente, me lo farò regalare fra un po’.

Sta di fatto che volevo consigliare di compilare questo quiz.

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GARDA TRENTINO HALF MARATHON Ai blocchi di partenza!

Oltre 1.900 iscritti ad un mese dalla partenza della settima edizione della ormai classica di metà novembre, la “Garda Trentino Half Marathon”, l’ormai classica mezza maratona agonistica internazionale in programma domenica 16 novembre. Il percorso, quest’anno rinnovato rispetto alle precedenti edizioni, prevede la partenza e l’arrivo dall’accogliente Polo Fieristico situato in località Baltera a Riva […]

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30/10/2008 – Bologna che manifesta, polizia che prova a guastare la festa

Cerco il più possibile di fare fredda cronaca, ovviamente con qualche concessione alla leggibilità, le impressioni più generali un’altra volta (è già abbastanza lungo così).

Più di quarantamila, non mi interessa cosa può dire la questura, e alla fine della giornata molti sorrisi stanchi, tanta soddisfazione e qualche chiacchiera incredula: “son qui da 11 anni e non ho mai visto una manifestazione simile” sento dire a uno degli ultimi rimasti fino in fondo. E se dopo più di 7 ore rimangono solo gli studenti universitari, la vera bella notizia della giornata è la larga e trasversale partecipazione di tutto il mondo studentesco bolognese alla lunga camminata contro le iniziative sfascia-scuola di questo governo (e dire se sia colpa della Gelmini, di Tremonti, di Berlusconi o di Confindustria ha forse poco senso, al di fuori degli slogan).

Si parte presto la mattina in Piazza Nettuno, e chi arriva tra i primi vede crescere il corteo gruppo dopo gruppo, lo vede prendere dimensioni sempre maggiori finchè non stropiccia gli occhi chiedendosi se per caso per non far tardi non abbia dormito troppo poco. E’ un corteo immenso quello che infila via Indipendenza, e come se non bastasse gli studenti di Veterinaria vi si aggiungono qualche minuto dopo, tanto per rincarare la dose agli increduli e far lavorare sodo i numerosi fotografi e giornalisti. Potrei raccontare ancora di questo biscione eterogeneo e colorato che pacifico ma rumoroso si è snodato per la città per raccontare storie di scuola minacciata e far sentire alla popolazione l’urgenza del caso, ma ho avuto da fare un paio d’ore e mi sono perso la festa, tornando però giusto in tempo per vedere chi la voleva guastare (e non ci è riuscito, per fortuna).

Antefatto: sin dalla mattina un nucleo dei carabinieri stazionava nei dintorni di porta Castiglione, nucleo a cui si è aggiunta la polizia quando il corteo ha cominciato ad avvicinarsi (da quello che ho capito la polizia fin lì ha seguito il corteo) col timore peraltro infondato che una parte dei manifestanti si dirigesse verso il vicino Cafè Pound, luogo di ritrovo dei giovani di destra. Ora, quando il corteo, che aveva in testa gli studenti universitari e solo dietro i ragazzi dei licei, delle scuole medie eccetera, ha raggiunto l’aula santa Lucia di Scienze Politiche (quella ricavata da una chiesa sconsacrata, per intenderci), la polizia si è disposta in maniera da bloccare la strada dove alcuni lavori in corso sulla sinistra formavano una strettoia. Per vedere meglio mi sono arrampicato su un impalcatura (e ho poi chiesto ai vari ragazzi che guidavano oggi il corteo), e lo svolgimento dei fatti è stato questo: dapprima si è fermato il corteo e si sono inviati dei rappresentanti a “trattare”, ovvero a far presente che si voleva semplicemente proseguire a sinistra in via Cartoleria (e il cafè Pound non era quindi un obiettivo), e per qualche motivo la discussione non ha portato a niente per un po’ (non capisco davvero il perchè, mi fa sospettare che la polizia cercasse lo scontro, e probabilmente ci prendo) e la folla ha cominciato a rumoreggiare. Come spesso capita, un movimento improvviso della massa di persone dietro di loro ha spinto qualche rappresentante a contatto con i poliziotti, e subito si è scatenata la reazione violenta: per qualche lungo istante (sembra incredibile quanto possa durare un mezzo minuto) è sembrato che tutto dovesse degenerare, con poliziotti che manganellavano convinti, qualche sporadica reazione di alcuni studenti (saranno volate due-tre bottiglie a far tanto) e i carabinieri che cominciavano solerti ad infilarsi tra i poliziotti. Fortunatamente, la presenza di spirito degli studenti ha evitato che la situazione degenerasse, e nonostante il gruppo di carabinieri si sia poi piazzato all’imbocco di una via laterale pronto a tagliare fuori la testa del corteo se si fossero presentati casini, si è riusciti a imboccare tutti quanti via Cartoleria quando finalmente ci hanno fatto passare una quindicina di minuti dopo. Qualche contuso, molto spavento ma in fondo poteva andare peggio, e sicuramente si è dimostrata la natura pacifica (per quanto incazzata) di questo movimento.

Superata la trappola si raggiunge in fretta la sede bolognese di Confindustria all’incrocio tra via Santo Stefano e via Dante, e li ci si ferma per un lungo discorso a più voci. Giungono notizie incredibili da Roma e Milano: Piazza Affari e il Parlamento assediati da un coro festante di studenti e professori d’ogni età, centinaia di migliaia di persone lì a far sentire la loro voce come noi abbiamo fatto sentire la nostra oggi; ma la più grande soddisfazione è per aver passato tutti assieme la mattinata, senza farci dividere da chi ha provato a usare i soliti vecchi trucchi. Comincia anche a piovigginare, e se pur si riprende fino a raggiungere i viali l’idea è di chiudere la manifestazione a Porta Maggiore (che comunque credevo si chiamasse porta San Mamolo) dopo aver bloccato il traffico per un po’. Nel frattempo i più giovani se ne tornano pian piano a casa, considerato tralaltro che la manifestazione era programmata fin qui, e gli universitari sono praticamente i soli a resistere sotto la gelida pioggia che ormai cade copiosa, una bella giornata che si conclude forse presto, ma sicuramente bene per molti. Però…

…c’è un però: complice forse il clima che si mette inaspettatamente al bello, o la gran massa di gente che comunque rimane e non da segni di stanchezza, la manifestazione continua e si dirige verso la stazione. Ormai i cori e gli striscioni sono queli universitari, contro i tagli e contro le baronie che appestano un sistema universitario tra i peggiori del mondo (con qualche deriva sull’autoformazione, che suona un po’ sessantottina ma suggestiva), e la voglia è quella di osare, di provare a bloccare nuovamente i treni come qualche giorno fa. In apprensione un po’ per l’immagine del corteo, un po’ per l’incolumità di tanti ragazzi (tra i quali c’ero pur sempre anch’io) ho parlato con gli organizzatori, che ancora non avevano ben deciso se valeva la pena di forzare l’inevitabile blocco della polizia; una corsa in stazione per dare un’occhiata e i numeri che ho riportato (3 camionette della polizia per una cinquantina di poliziotti, più alcuni carabinieri pronti vicino al comando accanto alla polizia) sembrano aver fatto decidere definitivamente per la soluzione più cauta: arrivare di fronte alle forze dell’ordine e rimanere lì, senza cercare lo scontro.

Un poco alla volta ci si avvicina e, chi sedendosi chi rimanendo in piedi, si gridano ai poliziotti i propri cori e le proprie idee, si parla ancora e ci si racconta quello che è successo oggi, e quello che continuerà a succedere domani e dopodomani e i giorni dopo ancora. Qualcuno tra la folla vorrebbe portare avanti la prima idea di sfondare, ma un poco alla volta tutti capiscono che oggi non si può, e si rischia solo di compromettere tutto quello che di bello è stato costruito. Ci vuole un po’ per far muovere tutti (circa 3000-4000 studenti universitari), ma dopo un lungo stazionamento ci si incammina un poco alla volta verso la strada, per fermarsi però poco dopo all’incrocio del ponte a bloccare il traffico. Sarà stata la stanchezza a suggerire quest’idea, ma passa una ventina di minuti prima che ci si alzi e si riprenda il cammino (anche se mi è giunta poi voce che una parte degli studenti abbia deciso di non seguire gli organizzatori e di rimanere li per un bel po’ ancora) in direzione di Piazza Maggiore, dove è invece sicuramente la stanchezza a ispirare la chiusura della manifestazione. Non servono più discorsi, ora c’è solo la voglia di tornare alle proprie vite e riposare in vista dei prossimi impegni.

p.s. io Grillo non l’ho visto.

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Climbing con lo SCUB

Martedì sono andato alla prima lezione di arrampicata. Di certo non me lo immaginavo così faticoso, ma sapevo che era bello. E, infatti, al di là del dolore agli avambracci, mi sono divertito un casino. Intanto AlbA, Master of Finance e io (D-u) siamo arrivati un po’ in ritardo perché AlbA e io avevamo una riunione con altre associazioni dell’uni che naturalmente è finita ben oltre l’atteso e si è detto meno di quanto sperato. Poi il pullman era in ritardo, ma alla fine siamo arrivati lo stesso alla palestra.

Ci siamo persi la prima spiegazione. Vabbe’. Eravamo una decina di persona, per lo più membri dello S.C.U.B. perché il corso di Climbing è organizzato da noi. Abbiamo fatto un primo giro arrampicandoci lateralmente, senza salire, ma rimanendo paralleli al suolo, per evitare di ammazzarci cadendo. Ottima idea, visto che a metà parete non riuscivo manco più a piegare le dita e a distendere il braccio destro. Un salto felino ed ero di nuovo a terra.

In salita si fa meno fatica. Immagino perché lavorano di più le gambe e meno le braccia. Adesso non vedo l’ora che arrivi martedì prossimo per vedere se mi si spezzeranno di nuovo le braccia. Intanto rifletto se è il caso di comprare le scarpette.

Nell’immagine D-u che si arrampica sugli specchi.

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L’apnea, il silenzio, la pipì lunghissima.

Da due settimane sto frequentando un corso di apnea.
Erano anni che ne ero attratta, e stavolta mi sono decisa.
Volete sapere perché proprio apnea?
Perché quando nuoto adoro la fase della partenza, la spinta iniziale che per qualche metro mi fa avanzare sott’acqua, nel silenzio totale, per qualche attimo parte di un elemento così potente.
Il silenzio. […]

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