Siftables: i mattoncini pensanti

Siftables sono mattoncini computerizzati con sensore di movimento, rilevamento di prossimità, con display grafico e comunicazione wireless.
Siftables are cookie-sized computers with motion sensing, neighbor detection, graphical display, and wireless communication.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Andrea Spedale – il blog

Teatro ” Taxi a do piazze ” a Tenno

Sabato 28 Febbraio a Tenno, Teatro Don Bosco, la filodrammatica “El Grotel” di Condino presenta “Taxi a do piazze”, traduzione in dialetto trentino della commedia “Taxi a due piazze” di Ray Cooney con la regia di Claudio ROSA.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Alto Garda News

Scommesse aperte!

Nell’epoca moderna la scoperta delle onde radio è certamente tra le più rivoluzionarie, ci ha permesso di scoprire la mobilità nelle comunicazioni e l’interscambio delle informazioni, ma le conseguenze sulla salute sono ancora un’incognita. Dovrebbe vigere il principio della cautela nel giudizio, ovvero “oltre ogni ragionevole dubbio”.

In questi giorni Lugana sta scoprendo due ripetitori telefonici installati sopra le luci del campo sportivo, grazie ad un gruppo di cittadini Sirmionesi della zona che stanno effettuando una raccolta di firme.

La risposta dell’Amm. è stata che in fondo i ragazzi passano solo un’ora alla settimana per gli allenamenti e tutti utilizziamo il telefonino, quindi nessun problema!

Io la penso in modo differente, trovo offensivo permettere l’installazione di queste antenne che garantiscono un gettito di 20.000€ annui al Comune.

Quanto vale la salute dei vostri figli?

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Sirmione domani, un progetto per cambiare

giornata mondiale della terra 2009, come si aderisce come si collabora

Vogliamo realizzare l’evento web in occasione della 39a Giornata Mondiale della Terra che si terrà il 22 aprile 2009.
 
Aderire è semplice.
Prima di tutto iscriviti al gruppo facebook oppure al sito/blog utilizzando il modulo che trovi in questa pagina.
Una volta iscritto ti viene chiesto un piccolo impegno.
Tutti coloro che aderiranno all’iniziativa si impegnano a scrivere, sul […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di rosso di sera…

Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della nuova direttrice DeGregorio) è per molti versi uno specchio fedele della maniera in cui il partito democratico vede sè stesso. E se scoprire che il partito democratico ha questa visione della storia non stupisce, non smette nemmeno di far pensare.

Ma non è nemmeno tanto il fatto che venga presentato il 94 come anno in cui “una nuova generazione ha preso il potere”, che fa un po’ ridere ma è anche comprensibile nell’ottica di un processo di mitopoiesi che ogni partito (ma non solo) ha bisogno di affrontare specialmente nei momenti difficili, nè l’idea che Veltroni e D’Alema fossero il meglio che il partito poteva offrire all’epoca, e il presentare il loro duello come inevitabile (forse è anche vero). Quello che fa veramente inorridire è questa parte che vale la pena rileggere:

[Veltroni e D’alema, ndp] Sono stati davvero i migliori, e tutto sommato credo che lo siano ancora. Ma, prima l’uno e poi l’altro, hanno commesso una enorme quantità di errori. Nel 2009, lo stato delle cose è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi. Questa generazione politica lotterà strenuamente per non ammetterlo, ma oggi, quindici anni dopo, a giudicare i fatti, bisogna concludere che una generazione politica intera ha fallito.

Nel mio mondo ideale, e ditemi se il vostro è diverso, le teorie, i progetti e soprattutto le persone devono superare la prova dei fatti. Due politici che (peraltro in un quindicennio di attività) commettono “una enorme quantità di errori” non sono i migliori, a meno di non pensare che sia impossibile trovarsi in quelle posizioni e agire correttamente (e non sono così pessimista), sono invece pessimi politici che malauguratamente non si è riusciti a sostituire, e pensare che non vi fosse nessuna resistenza ad un turn-over basato sul merito è prendere in giro la propria intelligenza. Quello che è successo è che nel 1994 una classe politica frastornata ha subito qualche innesto, ma sempre pescando tra i pupilli allevati da decenni: gente plasmata a propria immagine e somiglianza e quindi inevitabilmente già vecchia e inadatta. Non si è trattato di prendere i migliori, si è trattato invece di prendere chi aveva staccato il numerino prima (o si era accodato alla fila più veloce del supermercato, per intenderci).

Quando poi Piccolo aggiunge, giustamente, che “una generazione politica intera ha fallito” dovrebbe aggiungere tetro che sarebbe ora che tutti quelli invischiati nel fallimento se ne andassero a far confusione da un’altra parte, e invece sostiene che non ci sia un ricambio pronto in panchina. Ecco, forse su questo ha una parziale ragione, ma è solo un motivo in più per cacciare a pedate chi non ha dimostrato di pensare al futuro del partito invece che al proprio, e sperare nel colpo di fortuna con qualche persona nuova. Franceschini fa ridere, nei brevi intervalli tra una crisi di pianto e l’altra, perchè non si conclude il ragionamento e si dice chiaramente che è tutto da rifare? che non è nemmeno questione di prendere voti alle europee, si tratta prima di tutto di avere qualcosa da votare, un partito magari e non una lista di nomi.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della nuova direttrice DeGregorio) è per molti versi uno specchio fedele della maniera in cui il partito democratico vede sè stesso. E se scoprire che il partito democratico ha questa visione della storia non stupisce, non smette nemmeno di far pensare.

Ma non è nemmeno tanto il fatto che venga presentato il 94 come anno in cui “una nuova generazione ha preso il potere”, che fa un po’ ridere ma è anche comprensibile nell’ottica di un processo di mitopoiesi che ogni partito (ma non solo) ha bisogno di affrontare specialmente nei momenti difficili, nè l’idea che Veltroni e D’Alema fossero il meglio che il partito poteva offrire all’epoca, e il presentare il loro duello come inevitabile (forse è anche vero). Quello che fa veramente inorridire è questa parte che vale la pena rileggere:

[Veltroni e D’alema, ndp] Sono stati davvero i migliori, e tutto sommato credo che lo siano ancora. Ma, prima l’uno e poi l’altro, hanno commesso una enorme quantità di errori. Nel 2009, lo stato delle cose è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi. Questa generazione politica lotterà strenuamente per non ammetterlo, ma oggi, quindici anni dopo, a giudicare i fatti, bisogna concludere che una generazione politica intera ha fallito.

Nel mio mondo ideale, e ditemi se il vostro è diverso, le teorie, i progetti e soprattutto le persone devono superare la prova dei fatti. Due politici che (peraltro in un quindicennio di attività) commettono “una enorme quantità di errori” non sono i migliori, a meno di non pensare che sia impossibile trovarsi in quelle posizioni e agire correttamente (e non sono così pessimista), sono invece pessimi politici che malauguratamente non si è riusciti a sostituire, e pensare che non vi fosse nessuna resistenza ad un turn-over basato sul merito è prendere in giro la propria intelligenza. Quello che è successo è che nel 1994 una classe politica frastornata ha subito qualche innesto, ma sempre pescando tra i pupilli allevati da decenni: gente plasmata a propria immagine e somiglianza e quindi inevitabilmente già vecchia e inadatta. Non si è trattato di prendere i migliori, si è trattato invece di prendere chi aveva staccato il numerino prima (o si era accodato alla fila più veloce del supermercato, per intenderci).

Quando poi Piccolo aggiunge, giustamente, che “una generazione politica intera ha fallito” dovrebbe aggiungere tetro che sarebbe ora che tutti quelli invischiati nel fallimento se ne andassero a far confusione da un’altra parte, e invece sostiene che non ci sia un ricambio pronto in panchina. Ecco, forse su questo ha una parziale ragione, ma è solo un motivo in più per cacciare a pedate chi non ha dimostrato di pensare al futuro del partito invece che al proprio, e sperare nel colpo di fortuna con qualche persona nuova. Franceschini fa ridere, nei brevi intervalli tra una crisi di pianto e l’altra, perchè non si conclude il ragionamento e si dice chiaramente che è tutto da rifare? che non è nemmeno questione di prendere voti alle europee, si tratta prima di tutto di avere qualcosa da votare, un partito magari e non una lista di nomi.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della nuova direttrice DeGregorio) è per molti versi uno specchio fedele della maniera in cui il partito democratico vede sè stesso. E se scoprire che il partito democratico ha questa visione della storia non stupisce, non smette nemmeno di far pensare.

Ma non è nemmeno tanto il fatto che venga presentato il 94 come anno in cui “una nuova generazione ha preso il potere”, che fa un po’ ridere ma è anche comprensibile nell’ottica di un processo di mitopoiesi che ogni partito (ma non solo) ha bisogno di affrontare specialmente nei momenti difficili, nè l’idea che Veltroni e D’Alema fossero il meglio che il partito poteva offrire all’epoca, e il presentare il loro duello come inevitabile (forse è anche vero). Quello che fa veramente inorridire è questa parte che vale la pena rileggere:

[Veltroni e D’alema, ndp] Sono stati davvero i migliori, e tutto sommato credo che lo siano ancora. Ma, prima l’uno e poi l’altro, hanno commesso una enorme quantità di errori. Nel 2009, lo stato delle cose è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi. Questa generazione politica lotterà strenuamente per non ammetterlo, ma oggi, quindici anni dopo, a giudicare i fatti, bisogna concludere che una generazione politica intera ha fallito.

Nel mio mondo ideale, e ditemi se il vostro è diverso, le teorie, i progetti e soprattutto le persone devono superare la prova dei fatti. Due politici che (peraltro in un quindicennio di attività) commettono “una enorme quantità di errori” non sono i migliori, a meno di non pensare che sia impossibile trovarsi in quelle posizioni e agire correttamente (e non sono così pessimista), sono invece pessimi politici che malauguratamente non si è riusciti a sostituire, e pensare che non vi fosse nessuna resistenza ad un turn-over basato sul merito è prendere in giro la propria intelligenza. Quello che è successo è che nel 1994 una classe politica frastornata ha subito qualche innesto, ma sempre pescando tra i pupilli allevati da decenni: gente plasmata a propria immagine e somiglianza e quindi inevitabilmente già vecchia e inadatta. Non si è trattato di prendere i migliori, si è trattato invece di prendere chi aveva staccato il numerino prima (o si era accodato alla fila più veloce del supermercato, per intenderci).

Quando poi Piccolo aggiunge, giustamente, che “una generazione politica intera ha fallito” dovrebbe aggiungere tetro che sarebbe ora che tutti quelli invischiati nel fallimento se ne andassero a far confusione da un’altra parte, e invece sostiene che non ci sia un ricambio pronto in panchina. Ecco, forse su questo ha una parziale ragione, ma è solo un motivo in più per cacciare a pedate chi non ha dimostrato di pensare al futuro del partito invece che al proprio, e sperare nel colpo di fortuna con qualche persona nuova. Franceschini fa ridere, nei brevi intervalli tra una crisi di pianto e l’altra, perchè non si conclude il ragionamento e si dice chiaramente che è tutto da rifare? che non è nemmeno questione di prendere voti alle europee, si tratta prima di tutto di avere qualcosa da votare, un partito magari e non una lista di nomi.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della n…

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

Empire: Total War

Il 3 marzo uscirà (in ritardo) in Italia Empire: Total War, il quinto videogame per computer di strategia e tattica sfornato dalla Sega e the Creative Assembly. Il gioco sarà ambientato nel XVIII secolo e contiene moltissime novità rispetto ai suoi predecessori che soddisfano quei desideri che chiunque vi abbia giocato ha certamente maturato, come ad esempio la possibilità si combattere le battaglie navali, estendere la mappa strategica oltre i confini dell’Europa e lo sviluppo delle vie diplomatiche.

Il multiplayer mi pare di capire che riguardi come nelle versioni precedenti solo le battaglie e non la parte strategica. Se siete interessati a questo genere di giochi o se già avete avuto modo di sperimentare l’indiscutibile superiorità della serie Total War vi segnalo i link ai cinque video che presentano le varie novità e caratteristiche di Empire: Total War (in inglese).

1) battaglie navali
2) battaglie terrestri
3) mappa strategica e tattica
4) guerra di secessione americana + single player mode
5) mulitplayer

La mia unica preoccupazione ora è che il mio pc corrisponda ai requisiti di sistema.
Ringrazio Giulio di avermi ricordato che il gioco esce a breve.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Daniel on line

Mattinata montessoriana

Sabato, dopo una stancante intera giornata all’aperto, il programma per la sera era di godermi in pieno relax sul divano la serata finale di San Remo in tv, e così ho fatto.
Durante una pubblicità facendo zapping ho però notato che su Canale 5 stavano ripetendo la fiction su Maria Montessori.
Ho cominciato a guardarla a tratti e devo ammettere che […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Blog di Maurizio Molinari

Due incontri sulla Casa “Sostenibile”

Si avvicinano le date di un mini-ciclo di due serate che abbiamo intitolato LA CASA CHE … dedicato alla casa che risparmia e che produce energia, che ci auspichiamo molto interessante e utile, che con altri tre amici dell’Associazione no profit “San Felice più felice” abbiamo organizzato.
Come è nata l’idea?
Beh, semplice, una sera con Paola e Camilla siamo andati a trovare […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Blog di Maurizio Molinari

E21 a Desenzano

Penso sia capitato a tutti i ragazzi di Desenzano di essersi trovati in un bar di venerdì o di sabato sera a discutere con i propri amici di quello che non va nella nostra cittadina. Ci sarebbero così tante cose da migliorare, così tanti eventi da organizzare, così tanti progetti che si potrebbero avviare.

Chi fa il pendolare o vive fuori da Desenzano per poi tornare il weekend a casa sa cosa vuol dire vedere altrove progetti avviati e testati che qui da noi neanche si stagliano all’orizzonte degli ordini del giorno della Giunta Comunale. E non per cattiva fede di chi amministra la città, ma semplicemente perché a nessuno è mai venuto in mente che quella o quell’altra cosa fosse da migliorare.

Da un annetto ormai a Desenzano, forse un po’ in sordina, si sta cercando di dare voce a queste idee, di permettere a chiunque di mettere in rilievo quello che non va, di lasciar comunicare tra loro i cittadini e di metterli in contatto con l’amministrazione. E per farlo non serve neanche organizzare grandi comizi, riunioni o appuntamenti di altro genere, ma basta segnalare sul portale del progetto E21 accessibile tramite la rete civica OnDe.

Grazie ad una semplice segnalazione possiamo indicare che l’ultimo evento organizzato in piazza Malvezzi è stato un flop, che si dovrebbe fare qualcosa per migliorare il parco del Laghetto, che le fontane sul lungo lago perdono acqua, che quel semaforo all’incrocio sotto casa mia non va, e così via. Se vogliamo possiamo addirittura localizzare la nostra discussione sulla cartina Google Maps di Desenzano.

Penso non servano altre parole per spiegare quanto sia utile un tale progetto nella nostra città, per rendere chiare a tutti quali opportunità si schiuderebbero, se usassimo E21 per ridare voce ai cittadini, che mai hanno smesso di osservare la propria città.

Per iniziare subito, vi basta iscrivervi qui. Il resto è una cavolata. Se ci fossero problemi, sapete dove trovarmi.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Daniel on line

Fuori dal coro

LibMagazine è oggi online nella versione weekly, in cui si parla dell’assemblea costituente del PD, di Allen-Lionello, di finanza. Non manca qualche daily fresca di giornata, da Sanremo alla Xbox. Dalla rubrica Sindaco SpA riprendo la voce indipendente dell’imprenditore sindaco di Trieste per il PDL Roberto Dipiazza.
Il centrodestra, privo di un reale e concreto antagonista, […]

incontri indesiderati

Ieri pomeriggio sono andata a Verona con i miei figli e due amici a trovare mio marito in fiera. Al ritorno ho avuto la “brillante” idea di incamminarmi da sola, anziché aspettare i miei due amici che si erano fermati a fare il bancomat, in direzione parcheggio macchine. Un tipo sospetto che stava andando in direzione opposta alla mia, quando mi ha vista, si è fermato e mi ha seguita per 5 lunghi minuti. Me ne sono accorta subito e sono scesa immediatamente dal marciapiede per andare sulla strada dove passavano le macchine ma dove mi sono sentita più al sicuro. Ma di paura ne ho avuta tanta anche se, per fortuna, sulla strada si è materializzato mio marito con la sua macchina che ha visto tutto e l’ha tenuto d’occhio fino a che non ho raggiunto il mio parcheggio.
Stanotte ho pensato a tutte le donne vittime di maniaci e stupratori e alla triste realtà di non portersi sentire mai veramente al sicuro. Questo è stato un episodio a lieto fine ma che mi ha insegnato però a stare ancora più attenta e spero che possa essere di esempio per altre donne che leggono questo post.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Supermamma