Tag: Lavoro

la riunione

il decalogo per la riunione perfetta: Verificare che non ci sia un’alternativa migliore . Se la risposta alla domanda, perché ci riuniamo, è “perché ci riuniamo tutti i lunedì mattina”, non riunirsi più. Avere un’agenda per la riunione e condividerla con i partecipanti prima che la riunione cominci. Mandare a tutti una lista degli argomenti da discutere, con l’ordine in cui saranno discussi e quello che si spera di ottenere […]

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Auguri… con sorpresa! Ma si può?!?

Che nelle uova di pasqua ci sia la sorpresa è cosa nota a tutti. Forse meno noti sono gli auguri con sorpresa come questo: A tutti i clienti, come ben sapete in questo periodo la materia prima sta nuovamente subendo rincari significativi e pertanto ci ha costretti ad aggiornare tutti i nostri listini. Tutte le offerte in […]

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Nel Bresciano +759% di cassaintegrati. La Destra pensa a gonfiare le spese per i pasti degli assessori.

INPS e Tribunale forniscono i dati relativi alla situazione economica nella nostra provincia. Numeri che evidenziano da una parte un debole segnale di ripresa, dall’altro una situazione ancora molto difficile, soprattutto sul fronte occupazionale. A febbraio si assiste infatti ad un aumento del 759% su base annua della Cassa integrazione straordinaria a fronte di una frenata di quella ordinaria che registra un meno 38% rispetto allo stesso mese del 2009. Non si tratta di un segnale positivo, anzi. La straordinaria, si sa, rappresenta nella stragrande maggioranza dei casi l’ultimo appiglio prima della disoccupazione vera e propria. E la situazione non appare difficile solo per i lavoratori. Anche le aziende annaspano: lo dimostrano i dati relativi ai fallimenti pronunciati dal tribunale: 38 aziende hanno chiuso per sempre i battenti, 17 a febbraio.

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Lunedì 15 Marzo: migliaia e migliaia in piazza a Brescia per i diritti e per un fisco giusto

Nel silenzio generale dei Media nazionali (clicca qui), si stanno portando via l’articolo 18 (clicca qui). Poi c’è la profonda crisi a cui il governo sembra essersi dimenticato, poi ci sono i diritti negati degli immigrati. Queste e altre sono le premesse che hanno portato migliaglia di lavoratori in piazza.

Piazza Loggia piena di studenti, lavoratori e pensionati. Un serpentone lunghissimo che, partito da piazza Repubblica, si è ingrandito sempre più e si è unito con il corteo dei lavoratori Iveco e degli studenti in piazza Garibaldi. Numeri molto grossi questa mattina a Brescia, forse addirittura inattesi, per lo sciopero generale della Cgil per un fisco giusto, per un lavoro dignitoso e per i diritti dei migranti. Nelle fabbriche le adesioni sono state alte, superiori al 60 percento, e significative sono state le astensioni dal lavoro anche nei settori della Funzione Pubblica e di altre categorie.

Diverse migliaia le persone in corteo, dietro lo striscione della Camera del Lavoro. Che a sua volta era preceduto da quello della Rsu della Federal Mogul di Desenzano, dove i lavoratori e le lavoratrici sono in presidio giorno e notte da oramai sei mesi per difendere il diritto al lavoro. Loro non si rassegnano e in questo parlano a tutti i lavoratori e le lavoratrici. A quelli in cassa integrazione, a quelli delle aziende in crisi, a chi il lavoro precario l’ha perso, a quelli che il lavoro ce l’hanno ancora ma hanno stipendi sempre più bassi.

Con loro anche gli studenti, in solidarietà con i lavoratori perchè le sorti sono simili, ma anche in difesa di una scuola pubblica che sempre più è sotto attacco. Un cartello spiega che «grazie a un decreto interpretativo il figlio di Bossi è stato ammesso ad Harvard» mentre uno striscione ricorda che «l’evasione è un furto». Già, anche ieri è stato ricordato: a pagare le tasse, in Italia, sono perlopiù lavoratori e pensionati. Per molti altri ci sono invece i condoni o lo scudo fiscale.

E se non si parte da qui, da quella che è una questione di giustizia, è difficile immaginare un futuro migliore e una uscita buona dalla crisi ancora in corso. Tra i temi anche l’ultimo attacco ai diritti, all’arbitrato che vorrebbe impedire a lavoratori e lavoratrici di avere giustizia, al Governo che utilizza la crisi per attaccare i diritti, a Cisl e Uil che (anche ieri) si prestano a questo gioco e continuano a sottoscrivere intese separate.

scioper CGIL Brescia«Che cosa hanno ottenuto Cisl e Uil in due anni di firme separate? – chiede Damiano Galletti, neo segretario della Camera del Lavoro bresciana -. In questi due anni durante i quali hanno cercato di mettere all’angolo la Cgil, sono migliorate o peggiorate le condizioni di lavoratori e pensionati?».

Una domanda retorica, che merita però una risposta. Le migliaia di uomini e donne che ieri hanno affollato piazza Loggia un’idea già ce l’hanno.

fonte: cgil brescia

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PEC: a che serve?

2 mail PEC mandate al comune di Desenzano a distanza di qche giorno l’una dall’altra non hanno avuto alcuna risposta dopo parecchi giorni. Mi chiedo a che serva l’ennesimo strumento nelle mani di gente che per cultura se ne frega della comunicazione con il proprio datore di lavoro (il cittadino). Sono veramente arrabbiato e mi […]

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venditrice

Sto seriamente pensando di diventare presentatrice/venditrice dei prodotti Avon (prodotti di bellezza) e della Tupper Ware che tratta prodotti per la cucina.Mi spaventa un po’ il pensiero di cercare di convincere ad acquistare tali prodotti ma credo ch…

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venditrice

Sto seriamente pensando di diventare presentatrice/venditrice dei prodotti Avon (prodotti di bellezza) e della Tupper Ware che tratta prodotti per la cucina.
Mi spaventa un po’ il pensiero di cercare di convincere ad acquistare tali prodotti ma credo che, essendo due ditte di grande rispetto, i loro prodotti si vendano praticamente da soli. La difficoltà maggiore è convincere le persone a partecipare alle dimostrazioni.
Avendo 4 bambini e pochissimo tempo libero (quasi nullo) non so come potrei gestirmi però ci voglio provare per dare un contributo economico alla famiglia . E poi magari chissà: potrei prenderci anche gusto e avere una realizzazione professionale. Vedremo….

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venditrice

Sto seriamente pensando di diventare presentatrice/venditrice dei prodotti Avon (prodotti di bellezza) e della Tupper Ware che tratta prodotti per la cucina.
Mi spaventa un po’ il pensiero di cercare di convincere ad acquistare tali prodotti ma credo che, essendo due ditte di grande rispetto, i loro prodotti si vendano praticamente da soli. La difficoltà maggiore è convincere le persone a partecipare alle dimostrazioni.
Avendo 4 bambini e pochissimo tempo libero (quasi nullo) non so come potrei gestirmi però ci voglio provare per dare un contributo economico alla famiglia . E poi magari chissà: potrei prenderci anche gusto e avere una realizzazione professionale. Vedremo….

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Milos Idrobenessere

Fino al 22 Luglio era rimasto un sogno… un desiderio. Il 23 Luglio è ufficialmente nata Milos! Mi auto faccio un in bocca al lupo … visto il periodo!
Ho avuto la fortuna di essermi potuto scegliere (parzialmente) cosa fare! Questo grazie a delle persone che hanno creduto in me e nelle mie idee. Un grazie anche a loro!
Che si vuole di più? Certo non sarà facile, ma amando ciò che faccio tutto sarà un po’ più semplice, anche se nulla è scontato in una situazione di mercato in cui entrano in gioco 1.000 variabili.
Ora bisogna rimboccarsi le maniche e procedere a testa bassa.

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Noi Valter lo ricordiamo così

Ieri sera è morto Valter. Un tweet di Enrico che gli augurava “buon viaggio” me lo ha fatto capire e oggi ne ho avuto la conferma e sono stato a trovare la sua famiglia per salutarlo un’ ultima volta. Valter ha lavorato in Siosistemi per tanti anni, era uno dei…

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Quando ti scappa, ti scappa

E’ vero che se ti scappa il saluto romano e sei ministro è disdicevole, ma già in Dr. Stranamore la “Sindrome della mano aliena” era stato raccontato con maestria (se non volete vedere tutta la scena- capolavoro, andate al minuto 3:12).

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Bach e la complessità: il debutto è riuscito

Oggi ho presentato per la prima volta la mia nuova conferenza dopo tanti aggiustamenti, ripensamenti, riscritture e alla fine il risultato è stato quello che speravo. Come ha detto uno dei partecipanti alla fine: “In un primo momento mi sembravano riflessioni semplici, quasi banali, ma poi continuavo a percepire ‘un…

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Internet a sbafo 4ever

Max Trisolino segnala su FriendFeed questo articolo del the New Blog Times che si riassume benissimo nella prima riga dello stesso:

Roma – I tempi della free Internet si stanno avvicinando al capolinea. Secondo Barry Diller, presidente e direttore di IAC

Non solo spero che questo non avvenga, ma credo anche che la previsione non sia azzeccata. Ovviamente la mia posizione è completamente irrilevante e non ho alcun dato ad avvallare la mia tesi. Ho però l’impressione che questa crisi finanziaria e blabla stia facendo perdere la fiducia di tutti in tutto.

Più che per contraddire il tipo sopracitato, il mio interesse è di illustrare brevemente i motivi che, IMHO, sono sufficienti a garantire la sopravvivenza ad un’enorme branca di servizi gratuiti: il web 2.0.

Ora viviamo la crisi di tutto, inclusa la pubblicità, che è il grande magnate oggigiorno di internet. Questa copre, o meglio copriva, principalmente i costi fissi della gestione dei server su cui sono ospitati i contenuti sviluppati dagli utenti. Questi fessi fanno tutto gratis, perché a quanto pare si divertono (io incluso, altrimenti non starei a scrivere questo post). Ora la pubblicità sembra non crederci più, perché è diventata più pessimista sempre a causa della crisi, come tutti gli altri.

Forse già prima non serviva a niente, ma oltre ad avvicinarci alla ripresa economica promessa da tutti i capoccia del mondo, gli stessi sistemi tecnologici di fare pubblicità stanno migliorando e miglioreranno moltissimo in futuro via via che si procede con la personalizzazione dei contenuti che ci vengono sbattuti sullo schermo del computer. Aggiungiamo a tutto ciò un considerevole aumento di persone connesse ad internet (per ovvi motivi di aumento di popolazione mondiale e ricchezza complessiva) e nel giro di qualche anno avremo ancora più investimenti in forma di pubblicità online a coprire le spese necessarie a garantire servizi gratuiti per tutti (o comunque molti).

Ora che abbiamo capito come si coprono i costi del web 2.0, passiamo alla fornitura dei contenuti, che si minaccia divenire a pagamento.
Io, utente generoso e altruista che mi impegno a creare contenuti a gratis in qualità di blogger o scrittore di Wikipedia, col cavolo che continuo a regalare lavoro a chi poi ci lucra direttamente sopra (tipo vendendo un mio post o una spiegazione di Wikipedia)! Sarò anche generoso, ma mica pirla. Ecco che pubblicherò i miei contenuti solo dove so che gli altri potranno leggerli a sbafo, altrimenti andavo a fare il giornalista o lo scrittore (o come si chiama) per la Treccani. Perché comunque io di robe da raccontare ne ho a badilate.

Per concludere e rendere la mia tesi comprensibile e sintetica:
La visione pessimista di Barry Diller non si avvererà. Online troveremo sempre contenuti gratuiti finché persisterà il cosiddetto web 2.0, perché i costi legati ad esso saranno coperti dal ritorno in forze della pubblicità online. Il web 2.0 persisterà, inoltre, perché il mondo è pieno di sfaticati che hanno voglia di metterci del proprio per la creazione di contenuti anche senza retribuzione, a patto che gli altri possano leggerle gratuitamente.

Giusto per citare un esempio a supporto della mia tesi: la radio
E, siccome sono una persona che guarda in faccia al nemico, un esempio a favore di Barry Diller: la (pay-)TV.

Se non siete d’accordo, prendetelo come un semplice esercizio di retorica.

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