Non sei social? non sei in Iternet! Ecco la nuova sfida per le aziende italiane. Ma essere Social richiede risorse (e tante in termini di ore uomo) e competenze….
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ROMA, 30 GIU – Alitalia ed AirOne insieme per dar vita ad una sola compagnia piu’ snella, alleggerita dagli esuberi – i 4-5 mila di cui si e’ parlato potrebbero arrivare, secondo alcune ipotesi, anche fino a quota 7.000 – pronta per essere consegnata ad un partner straniero. (fonte Ansa.it)
Oggi il management di Alitalia si riunisce per incontrare le parti sindacali e professionali, non dopo aver appreso di essere il management di Alitalia, cosa che non darei con certezza come già avvenuta data la confusione che ha attorniato la vicenda. Qua sopra ho riportato un pezzo dell’articolo Ansa con le previsioni realistiche di cosa dovrebbe uscire dal tunnel delle varie trattative e cotrotrattative, tunnel del quale, forse, si comincia a intravedere non dico la luce ma almeno il cartello con la distanza che rimane da percorrere. Facciamo un gioco, vi ricordate qual era l’offerta inaccettabile, per il Cavaliere, in periodo elettorale? vi lascio una riga bianca per pensarci.
Rieccoci! ve lo siete ricordato? ad ogni modo era di 2.120 esuberi, (e altri 3.300 circa sarebbero rimasti in Az Servizi sotto Fintecna), nella migliore delle ipotesi la metà di quelli che si faranno. Vabbè, uno dice “l’AirFrance era straniera!”, ma se avete letto bene il pezzo in ex ergo l’Alitalia finirà ad ogni modo nelle mani di un partner straniero, e qualche tempo fa girava proprio la voce AirFrance (sempre meglio dell’AirFlot, ma saremmo davvero al punto di dover considerare i Vanzina dei registi neorealisti). l’unico risultato ottenuto da Berlusconi in questa vicenda è stato, a quanto pare, quello di ottenere un bel po’ di voti.
E nel frattempo, dopo i 300 milioni di prestito ponte (che se ho capito bene non sono nemmeno un prestito ma un regalo dello Stato ad Alitalia), vengono bruciati in debito che si accumula 3 milioni di euro al giorno. In soldoni, se non ci si sbriga a trovare qualche gonzo che si accolli la patata bollente senza fare troppe domande (e più gonzi dei francesi non so chi ci sia sul mercato, sinceramente) serviranno altri soldi o si dovrà far chiudere baracca e burattini a un’azienda che qualcuno è ancora convinto sia (o sia stato) un orgoglio italico. A proposito, ma a che serve l’Alitalia? qui ammetto la mia ignoranza (d’altra parte la questione centrale del post è un’altra), ma non potremmo farne bellamente a meno? ora, io ho una teoria a proposito (ma non ne sono sicuro, quindi in caso fatemi qualche dovuta pernacchia): Alitalia serve alla Lega per conservare una ragione di vita a Malpensa, che a sua volta serve a mantenere in vita traffici di vario genere (danaro, posti dirigenziali e influenze politiche..cose di questo genere). In pratica se i Rom sono il contentino per l’elettorato leghista, Alitalia (e Malpensa) sono il vero prezzo che il Pdl deve pagare per mantenere la presa su 70 parlamentari tradizionalmente bizzosi. Di qui anche il basso profilo mediatico, dopotutto la Lega non è così cristallina con la sua base come vuol farci credere e di fronte agli sprechi e alle idiozie che stanno succedendosi nella vicenda nemmeno l’orgoglio lumbard più verace potrebbe ancora difendere quel buco nero che è ormai il binomio Alitalia-Malpensa.
Oppure sto un po’ esagerando ed è solo una delle tante promesse elettorali di Berlusconi, buone per fare parco voti e poi abbandonate come cani (a proposito, visto che è stagione, non fate gli stronzi!). Intendiamoci, questa parte della verità sulla questione è indubitabile, dopotutto alla faccia Berlusconi ancora un po’ ci tiene e il basso profilo è spiegabile anche solo in questa maniera, ma non rinuncio a credere che un boomerang come questo (a disastro avvenuto il Cavaliere non potrà più fare finta di niente) possa essere stato lanciato solo con la complicità della Lega Nord.
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Repubblica.it del 30/006/08
Sgarbi eletto sindaco di Salemi
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Aaaahh, ah ah ah ah.
Arriva Umberto – Eccomi qua! -,
il fratel Umberto – Aah ah -,
direttamente qui dal varietà.
Irresistibile, irrefrenabile – Oh oh oh -,
chissà che cosa ci racconterà – Mah?!? -.
Stasera qui con noi, a routa libera per farci divertire a più non posso.
Arriva Umberto – Eccomi! -,
con la sua orchestra – Eccoci! –
per trasformar la sera in una feeeesta, in una festa, in una festa.
– Ehi, ragazzi, sentite qua: Prrrrr -. Ah ah ah ah.
Irresistibile, irrefrenabile, tu sì della risata sei il campione.
Arriva Umberto – Sono qua -,
col suo furgone – brum brum –
ripieno di allegria e di felicità, – E ne ho in serbo altre fortissime! –
Felicità, felicità, felicità
Ci pensa lui al dialogo, non vi preoccupate voialtri, orfani del Partito Democratico vecchia maniera. Più credibile della Carfagna alle pari opportunità (ma non quanto lo sarebbe Sbirulino all’istruzione, per fare un confronto), il ministro alle Riforme si propone come paciere tra Berlusconi e Veltroni nel nome di un federalismo fiscale che sarebbe ora di fare, a sentir lui. Non mi fa piacere dire “te l’avevo detto” (anche perchè mi hanno insegnato di non dare confidenza ai tipi loschi), ma l’avevo detto tempo fa che il federalismo se lo scordavano i leghisti, per il semplice motivo che l’Italia (e a questo giro nemmeno Berlusconi) non se lo può permettere. Per questo motivo si è insistito tanto sui temi forzatamente correlati di sicurezza e immigrazione: andavano costruiti obiettivi più urgenti e facilmente spacciabili per in via di risoluzione (il pugno di ferro tira e tirerà sempre, elettoralmente parlando).
Ora, era prevedibile che pure Bossi prima o poi si sarebbe accorto di essere preso per il culo, ma Umberto questa volta ha tutta l’aria di chiedere il bis. Anche perchè lo scivolone dell’altra settimana sui rifiuti campani che verranno accolti (oggi ad ogni modo smentisce) dalla Lombardia tradisce una certa familiarità col modo arcoriano di fare: grandi proclami e soluzioni grossolane ma roboanti sui temi più sensibili e sulle promesse elettorali più complicate da mantenere basso profilo e compromessi. Per i più attenti non c’è molto di nuovo sotto il sole, questa volta i leghisti stanno solo durando un po’ di più prima di scoppiare come fecero nel ’94, quando erano più giovani e incazzati. O forse dovevano semplicemente far ancora presa del tutto su un elettorato presso il quale, fino a pochi giorni fa, erano visibilmente convinti di non rischiare il minimo dissenso.
Per ora erano corsi ai ripari in maniera al solito un po’ caciarona ma efficace, ma la svolta dialogante di Bossi potrebbe rivelarsi un passo falso. Se arriveranno alla fine della legislatura senza il federalismo e con una posizione più ammorbidita nei confronti della sinistra si faranno cannibalizzare dai tanti piccoli gruppi regionali (vi ricordate il Progetto Nord Est?) sempre in agguato, fino a vedere decisamente ridimensionata la loro presenza in parlamento. Che , per inciso, sarebbe magnifico. La domanda chiave è quindi: ci sono o ci fanno? o un allegro mix delle due cose?
Probabilmente è la terza opzione, anche perchè sulle effettive intenzioni di questo partito bravo più che altro a cavalcare la tigre ho sempre mantenuto un sano ammontare dubbi.
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Un londinese mette all’asta casa, auto, moto, barca, vestiti, amici e lavoro in un negozio di tappeti sperando nel nuovo miracolo eBay e invece racimola meno di quanto vale la sua sola casa.
Dopo aver scoperto la dura realtà del mondo delle aste on-line e aver pagato la commissione ad eBay, il venditore si è […]
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La notizia è di oggi: dal 2009 sarà possibile registrare qualsiasi nome a dominio ci venga in mente. Ai ‘vecchi’ domini .com .it .net. ru ,biz .name si aggiungeranno domini come .italia .commercio .carrelli .sesso .amore .quello-che-ti-pare
Chiunque abbia la capacità di gestire un registro Internet potrà farne richiesta e l’appovazione sarà automatica a meno di […]
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Nome e Cognome: Pietro Zuin
Nato: Brescia il 01 febbraio 2008
Altezza: 62 cm
Capelli: Castani
Occhi: Marroni
Razza: n.d.
Motivo della segnalazione: Padre Socialista (forse Comunista o Cattocomunista)
AIUTA IL TUO PAESE!
Autoproduci la scheda segnaletica del tuo bimbo così puoi agevolare il lavoro del Ministero e non essere un peso per il tuo Paese!
Ma la Chiesa dov’è? Sento solo un assordante […]
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Io oggi volevo parlare dei giovani che pare stiano assaltando il Pd, volevo scrivere qualcosa sulle varie fondazioni, associazioni, pensatoie (preferisco il femminile, pensatoi sembra una cosa seria mentre così fa tanto bovidi che placidamente s’approvvigionano alla stessa vascata di liquami commestibili) che proprio in questi giorni cercano un po’ di dare il proprio contributo un po’ di assicurarsi qualche bottone nella famosa stanza preposta. E invece ho dato un’occhiata all’articolo di Repubblica sulla conferenza di Veltroni a proposito del “buco” di Roma. Non l’avessi mai fatto.
Ora, già programmare la conferenza praticamente in contemporanea allo show di D’Alema è un po’ come dire “vabbè dai, non serve che venite a sentirmi, non me la prendo, davvero” e sicuramente non fa risaltare nemmeno sui media le tue parole. Ma metti che c’aveva solo sto buco, capiscilo, è uno occupato. E invece era proprio lui a non pensare che l’accusa del “principale esponente dello schieramento a noi avverso” di aver creato una voragine finanziaria fosse importante da smentire
“Veltroni aspetta tre giorni prima di rispondere a tono, cioè numero su numero, all’attacco di Berlusconi. “Avrei preferito – dice – far sgonfiare la cosa da sola, come sta accadendo con la certificazione della Ragioneria generale e di Standard and Poor’s, l’agenzia di certificazione dei bilanci…”
Difatti il bollettino della Ragioneria Generale (ammesso che esista) è la mia lettura abituale al mattino, e quelli della Standard and Poor’s hanno un grande risalto mediatico, in fondo posseggono tre televisioni. Ah no, è vero, quello è Berlusconi. Ma Veltroni è davvero convinto che basti professarsi bravi e onesti perchè la gente ci creda? io credevo fosse più questione di controbattere colpo su colpo e far rimangiare le sparate ai mistificatori. Veltroni no, lui crede nella fiducia della gente, fiducia che sinceramente non ricordo quando avrebbe guadagnato. Fatto sta che sono passati tre giorni e lui dice la sua quando ormai l’idea “Veltroni amministra male i conti” si è cristallizzata in buona parte dell’opinione pubblica, e hai voglia ora a metterla in discussione.
Ed è solo l’ennesima conferma di quella che se Veltroni fosse un giovincello chiamerei ingenuità, di cui l’altro esempio principe è il fiorire delle paracorrenti all’interno del Partito Democratico contro il quale non fa (o non può fare?) niente. Niente a parte affermare che “la leadership non è in discussione”, come se bastasse dire le parole magiche per sistemare la situazione (peraltro a questo punto potrebbe provare con abracadabra). Io non vorrei passare per il disfattista, ma se non si comincia a dare una forma a questo partito non si andrà da nessuna parte, e Veltroni non ha fatto ancora un passo in questa direzione. Oltre alle belle parole, s’intende.
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Era già capitato in passato di fornire qualche carrello spesa o dei carrelli cash & carry a dei piccoli supermarket gestiti da cinesi ma fornire un carrello saliscale alla Bank Of China ha un ‘gusto’ tutto particolare.
Mi auguro che il carrello soddisfi le loro esigenze e che l’utilizzatore possa apprezzare e dare il giusto riconoscimento […]
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Una macchia di questo cambiamento potrebbe stare nell’andamento del mercato dell’auto. Visto che le immatricolazioni sono già diminuite rispetto all’anno scorso, è prevedibile che anche la produzione Fiat ne risenta. Ma in realtà mi pare che l’azienda sia preparata a quest’evenienza e i problemi saranno maggiori per la concorrenza, visto che comunque le auto italiane sono più leggere e quindi consumano di meno.
Sul sito di Repubblica c’è un articolo che descrive i cambiamenti che stanno avvenendo.
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Nato a Roma il 26-10-1940, laureatosi a 22 anni in Giurisprudenza e specializzatosi poi in Economia, Fabrizio Cicchitto è uno dei personaggi meno controversi dello scenario politico italiano. Più portavoce che essere umano, alcuni biologi lo propongono da anni alla comunità scientifica come l’anello mancante tra l’uomo e il pappagallo. Altri, più prudentemente, lo classificano semplicemente come pappagallo.
Basterebbe anche solo la splendida e purtroppo breve introduzione flash del suo sito a raccontare la pochezza di un personaggio che gli amici chiamano affettuosamente “sfintere del Cavaliere” per via del suo ruolo in Forza Italia. Ma non volendo farci mancare niente andiamo avanti proprio dal suo sito che propone tra i vari programmi del partito (non c’è quasi niente di suo nemmeno sul suo sito personale!) una gustosa rassegna stampa dove troviamo articoli imperdibili come “La rivoluzione culturale di Craxi” (Cicchitto era socialista nella sua vita passata), “Quello stalinismo di ritorno” e “L’Unione Sovietica era più credibile”. Il sito è un po’ in disuso, ma c’è ancora la sezione “filo diretto con il candidato” dove, in teoria, lo si può contattare. Voglio dire, ammesso che qualcuno voglia farlo.
In quello che è una specie di blog, invece, si trovano tutti gli interventi, le dichiarazioni, le interviste…insomma, tutte le imperdibili uscite di questo parlamentare che per genio creativo è stato paragonato a Moccia. Ad ogni modo è davvero difficile scrivere un pezzo comico su una persona che si fa la satira da solo, credo che lo contatterò per protestare. Provate voi a smascherare gustose bugie nelle dichiarazioni di Cicchitto, è troppo facile! dove uno si aspetta di trovarle lì sono. Ad esempio:
Non dimenticheremo mai le condizioni in cui si svolsero le elezioni politiche nel 1996, all’insegna del caso Ariosto e della pubblicazione sul Corriere della Sera di un avviso di
Non è vero che lo sapessero prima i giornali (ovviamente), è stato pure spiegato più volte, ma è inutile perdere tempo per spiegarlo a Cicchitto visto che lo sa già benissimo. E continua imperterrito a mentire. In realtà chi mente è Berlusconi, dato che Cicchitto è semplicemente la seconda (terza, quarta…) bocca di Berlusconi, ma non sottilizziamo: anche lui fa parte della strategia tutta arcoriana (ma che cominciano già a copiare in giro) del dire sempre la menzogna, tanto c’è il principio di autorità a giocare a loro favore.
Ma Cicchitto non è solo questo, è anche uno dei rappresentanti dell’ala ex-socialista di Forza Italia, quelli nostalgici di Craxi per intenderci. Credevate fosse impossibile dare del socialista a Berlusconi? ma allora non avete ancora capito come ha sempre funzionato Forza Italia: si prendono dei transfughi di vari partiti orfani della prima repubblica (su tutti Psi e Dc), li si mette a libro paga, si shakera bene e si fa in modo di comandare tutto in maniera verticistica (non mi risulta abbiano ancora fatto un congresso ad oggi). Sinceramente, credete che a Mr B interessi qualcosa della posizione “ideologica” del proprio partito? tant’è che Cicchitto può scrivere un libro come “Il paradosso socialista: Da Turati a Craxi a Berlusconi” e passare pressochè inosservato. In fondo finchè fa il suo lavoro, omologo a quello che faceva Schifani (transfugo Dc) prima di diventare presidente del Senato, è solo di far girare le dichiarazioni che servono al capo. Poi il tempo libero uno se lo gestisce come gli pare.
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Ma poi, c’è davvero bisogno di una linea? non dal punto di vista degli elettori (che gradirebbero, mi fanno sapere), ma da quello di chi deve effettivamente tenere assieme il vecchio Ulivo riverniciato. Oddio, sembro Cicchitto, facciamo che mi fermo, respiro e riprendo a capo.
Anzi no, vado avanti imperterrito e se mi riesce comincio pure una bella polemica (poi equilibrio con un post contro Cicchitto), in fondo non li ho votati proprio perchè volevano far fuori la componente “mancina”, e in parte è il tema di oggi. Per quale motivo la somma algebrica di Margherita e DS (più o meno l’opinione espressa oggi da Rutelli) deve dare per forza sinistra DC? voglio dire, c’è una spiegazione seria? non mi serve per forza uno scienziato, mi basterebbe una voce unificata che dal Loft scendesse tra noi comuni mortali e portasse il Verbo (meglio cominciare a utilizzare termini adeguati), se saranno perle ci sforzeremo di essere meno porci, promesso. E se non ce la faremo perderete qualche voto ora, ma alla lunga la chiarezza paga, perlomeno a sinistra.
Intendiamoci, anche a me piace sentirmi definire “progressista” e la “grande casa di tutti i partiti democratici mondiali” sembra davvero un posticino accogliente, ma prima o poi la differenza tra politica e letteratura va compresa. Se il PD si vuole spacciare per partito di sinistra deve stare nel Partito Socialista Europeo, non c’è molta alternativa, o quelli della Margherita non lo sanno di stare a sinistra? A un certo punto dovranno pur capirlo, e sennò che si staccassero e se ne andassero con Casini, tanto per prolungare ancora un poco la sua agonia. Seriamente, si potrebbe anche fare a meno di loro, e l’emorragia di voti la si recupererebbe in un paio d’anni (senza contare che un’alleanza per le elezioni la si può sempre fare e non cambierebbe molto da ora).
Ma non è tanto questo il motivo principale del mio rifiuto attuale per il PD (in futuro chissà, per ora mi sono iscritto alla Fondazione Daje su Facebook), quanto quell’insopportabile aria da primi della classe. Al grido di “noi siamo i buoni” si finisce per perdere, anche perchè non è solo snob ma soprattutto ingenuo: perchè non dovremmo avere con noi anche qualche “cattivo”? Perchè non possiamo avercela visceralmente con i capitalisti, i grandi ladri, i bigotti, i reazionari?. Dov’è finita l’energia che la classe operaia e i giovani trasmettevano al partito? (io sono dell’84, queste cose le ho più che altro lette in giro). Si capiva che il dialogo non lo si può assicurare sulla fiducia solo perchè “sarebbe bello”: ci sono tempi per il dialogo e tempi per la lotta, sbagliare questa valutazione significa condannarsi ad essere inefficaci, e il motivo per cui non ho votato Pd è che sapevo quale strada avrebbero imboccato, l’avevano addirittura annunciato. Ora, superati persino dalla Lega in quanto a capacità di fare opposizione, se ne accorgono anche loro proprio mentre riemergono antichi problemi che ne minano l’efficacia.
Senza contare la famosa “anima cattolica” del Pd, che come tutte le anime cattoliche il confronto tende a evitarlo il più possibile con pretese di comuni radici cristiane (cristiano a chi? vade retro) che dovrebbero far partire il supposto confronto da un punto molto vicino al loro. E il bello è che c’è ancora chi gli va dietro! voglio dire, dichiararsi anticattolici sarebbe una cazzata, ma spacciarsi per laici in certi casi è quasi un crimine. Ma dove intende andare il Pd con personaggi come Rutelli al seguito? ci sono anche personaggi maggiormente ragionevoli come la Bindi, io darei a loro le chiavi della cattolicità PD, se proprio non possiamo farla sparire (sempre tenendo conto che questo non significa diventare anticattolici). Sarebbe anche ora di schierarsi con forza su temi sgraditi alla Chiesa ma importanti per fare qualche altro passo verso una società migliore, o il PD vuole interpretare il lato (già coperto a destra) del cristianesimo più bigotto e appiattito sulle posizioni della Chiesa? un partito sinceramente progressista dovrebbe invece rivolgersi alla consistente parte di cristiani più o meno critici nei confronti del Papa (e non solo a loro, si spera).
Ma poi questi sono tutti discorsi che si scontrano con la realtà delle persone che lo dirigono, questo PD. Io ci provo anche a scrivere righe e righe su come cosa quando, meglio di me fanno tanti altri più bravi e più letti…ma poi uno pensa un attimo a chi sarebbe l’interlocutore e gli viene in mente D’Alema. Non so voi, ma a me pensare a D’Alema sfianca, mi sento come Sisifo, condannato a una pena tanto faticosa quanto inutile. I casi di Marta Meo e Scalfarotto, emersi questi giorni alla vigilia della fantomatica superassemblea, e le sporadiche rivelazioni sui minitramacci delle branche locali del PD che arrivano via Zoro sono solo l’ennesima conferma della situazione di cui D’Alema è il simbolo principe: una massa di personaggi più o meno competenti (soprattutto meno) che tiene saldamente le redini della nuova macchina da voti. Io non vedo da dentro la questione (non ditelo in giro, ma mi è venuta voglia di provare a infilarmi in qualche sezione bolognese), ma non capisco proprio come si possa uscire dal pantano. Ma sono pronto a dare una mano, giuro! dovete solo farmi capire come.
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E’ uscito un bell’articolo su Lineaedp|PMI che parla dell’iniziativa Compra Sicuro portata avanti dalla ‘mia’ carrelli.it S.r.l.
Fa sempre piacere vedere riconosciuti i propri sforzi. Un grazie alla redazione di LineaedpPMI che, nello spiegare alla perfezione la nostra iniziativa, ha colto nel segno parlando di e-commerce e ‘problema fiducia’ .
Per chi se l’è perso, Su carrelli.it […]
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