Tag: Cinema

LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI Cinema d’Autore a Riva del Garda

Appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al Cinema d’autore – proposto dal Cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda. Mercoledì 5 e giovedì 6 ottobre la proizione della pellicola La Terra degli Uomini Rossi, per la Regia Marco Bechis con Claudio Santamaria, Chiara Caselli, Abrisio Da Silva Pedro. Mato Grosso do […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Garda Blog

fermate la macchina da presa, voglio scendere

Io trovo che il tanto vituperato balletto delle cifre sia interessante di sponda, nonostante tutto. Volete la mia cifra? dico 800mila, e lo faccio confrontando alcune immagini (grazie a Nonnesoabbastanza, che comunque ne stima la metà) e tenendo conto che qualcuno, o perlomeno io l’avrei fatto, può aver partecipato alla manifestazione pur senza sorbirsi il discorsone finale di Veltroni. Voglio dire, ascoltare la tiratona di un segretario che ha indetto una manifestazione quattro mesi prima per farla cascare a un anno esatto di distanza dalla fondazione del Partito Democratico? Qui non è Hollywood, come cantavano i Negrita. In soldoni: l’immaginario non lo si può sempre programmare in anticipo, e le connessioni simboliche (che ci sono sempre, insegna Eco, basta cercarle) sono più efficaci quando non suonano artefatte, fare politica non dovrebbe assomigliare allo scrivere un libro (anche se spesso può essere simile, se si capisce ciò che intendo).

Torniamo alle cifre: perchè 2 milioni e mezzo? 800.000 sono già un’enormità, si può arrotondare al milione per fare scena e si ha comunque già un numero pazzesco, difficile da ritrovare negli scorsi anni (dopo la manifestazione di Cofferati, che a dire il vero pure fu un po’ gonfiata). O si sta dando implicitamente credito ai 2 milioni che sparò Berlusconi un anno fa? leggere la cifra “ufficiale” in un ottica di “ce l’abbiamo più lungo di voi” è avvilente, ma in piccola parte almeno potrebbe essere la via giusta. Mi spiego meglio, e riprendo il “filone cinematografico”: Veltroni sa di dover dare al proprio “popolo” un immaginario, e sta provando a far vivere i suoi elettori nell’unico che conosce, ovvero quello del cinema americano. Fate due calcoli e vedrete che finora le immagini ricorrenti nei discorsi di Walter sono state le brave persone, quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, il grande patto che lega assieme le persone di buona volontà che di fronte alla minaccia dell’ubercattivone si mettono assieme accantonando le proprie divergenze for a Greater Good. Il problema di Veltroni è che questa massa di persone va conquistata, e lui ora come ora non ce l’ha. Certo, c’è il “popolo delle primarie”, ma se da un lato si è sfilacciato in un anno di strada dissestata percorsa assieme, dall’altro non è mai stato proprio come Walter lo voleva, forse troppo variegato ed esigente. Forse per questo si sta abbandonando alla vecchia e disgraziata abitudine della sinistra italiana di parlare più col centro che con la sinistra? in fondo i cattolici sono molto più adatti a fare da comparse in un film yankee.

Da mesi uno dei chiodi fissi di Veltroni è la dimensione del suo partito, perchè non basta dimostrare di rappresentare una parte notevole del paese nonostante tutte le cazzate fatte e dette: quando si tratta di far scattare l’ora della riscossa si tratta di essere in più e più cazzuti del nemico. Per questo se ne esce con le frasi tipo “il più grande partito riformista”, “il partito che vuole unificare l’Italia” e con le sparate dei 2 milioni e mezzo, lui non vuole un partito d’opposizione o di governo, vuole sconfiggere le forze del Male (e poi da dell’antiberlusconiano a DiPietro). Vagli a spiegare che, per quanto potrebbe sembrare il contrario, le forze del Male hanno altro da fare che stare appresso all’Italia. Poi quando vai a vedere quello che dice ti stupisci che non faccia proposte, ma è chiaro che non fa proposte, gli imperi del male si sconfiggono forse con le proposte? no, qui ci vorrebbero un po’ di effetti speciali, qualche astronave e un finale romantico, altro che proposte.

Insomma, nel discorso politico costruire un immaginario è essenziale, ma l’azione politica non si può limitare a questo, altrimenti viene banalmente fuori sulla distanza la vacuità delle belle parole. Ammesso e non concesso che i possibili elettori del Pd vogliano sentirsi le “brave persone che lavorano”, si può andare oltre l’autocompiacimento? ci si può distinguere per le battaglie e gli ideali che si portano avanti? ecco, se purtroppo questa tendenza a sostituire i programmi politici con sceneggiature banali potrebbe essere più generale che italiana, e sicuramente è quello che fa Forza Italia da 15 anni (ma non è una buona idea andar dietro a loro), è dovere morale di elettori cercare di cambiare rotta. Anche se toccasse cambiare segretario.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

LE TRE SCIMMIE Il Cinema d’Autore A Riva del Garda

Torna puntuale l’appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al cinema di qualità: Cinema d’autore – proposto dal cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda – mantiene l’apprezzata formula della doppia proiezione settimanale, il mercoledì e il giovedì alle ore 21. Mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre la proizione della pellicola Le […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Garda Blog

Qui una volta era tutto film

Parte il film, e ci vogliono solo poche scene per capire dalla colonna sonora in palese dissonanza con le scene che stanno passando sullo schermo che qualcosa non va come dovrebbe andare, una sensazione che man mano si fa più concreta finchè, alla fine, si capisce la verità: Burn After Reading è molto più del film comico che ti hanno consigliato. La dissonanza è la chiave del film, e va oltre il suo aspetto più evidente, ovvero la già segnalata colonna sonora che è, ad esempio, da film d’azione in sequenze da commedia. Ma Facciamo un passo indietro.

Il cinema americano, da quando gli statunitensi, più lungimiranti di altri, hanno cominciato a investirci massicciamente (la prima cattedra di cinema ad Harvard è del 1914, per dire), ha un nome e una ragione sociale: “fabbrica dei sogni”, ovvero produttore dell’immaginario di una nazione. Se vi sembra niente, pensate a quanto negli ultimi sessantanni questa fabbrica abbia esportato anche in Europa (senza contare il cinema non-americano e la televisione negli ultimi anni, che perlomeno da noi ha spodestato il cinema), e a quanto abbia contribuito a formare il vostro, di immaginario. Non è un caso se quasi tutti, dittature e non, abbiano investito e investano massicciamente nella propaganda, nel secolo scorso e in questo che sta cominciando; tuttavia non si tratta solo di una questione che riguarda solo film puramente “di propaganda”, ma di un fenomeno più diffuso che contribuisce a stabilire i confini dell’immaginazione. Tolkien si lamentava che gli illustratori castrassero i lettori di buone fiabe con disegni che diventavano una normativa del fantastico personale, mutatis mutandis il “problema” è sempre quello, se di problema, propriamente, si può parlare.

E oggi? se da un lato l’America di oggi non è più un paese per vecchi, dall’altro non è nemmeno più la terra della libertà di sognare (con buona pace di Obama), e i Cohen ci hanno voluto girare un film. I personaggi del film (di cui gli unici realmente comici, i due agenti FBI, sono poco più che comparse) sono difatti ognuno immerso nel proprio film personale, con tanto di dialoghi pesantemente influenzati dalla propria storia di cinefili (al giorno d’oggi siamo tutti, più o meno volontariamente, cineili); il problema è che ognuno sta su un registro filmico diverso e i momenti di attrito sono frequenti e dirompenti: vedi ad esempio la scena del bar, dove lui sta per far partire la tirata da vecchio saggio con tanto di foto di quando era prete e lei risponde con una puntata di Sex & the City (oppure la più clamorosa, quella dove Pitt e Clooney sono uno in una commedia degli equivoci, l’altro in un thriller e…[mi censuro per evitare spoiler]). Il film dei fratelli Cohen è in realtà lo scontro di persone che provano a vivere la vita come nel loro film preferito; oppure, più sottilmente, lo scontro di quel coacervo di immaginari che ha sostenuto l’ideologia americana negli ultimi sessantanni (di qui il tragicomico riferimento alla Guerra Fredda del vendere segreti o supposti tali a un ambasciatore russo che, giustamente, non sa che farsene), per metterli tutti nello stesso calderone e decretarne la decadenza oppure, e a me piace pensarla così, semplicemente giocarci con fare irriverente (ma qui si dovrebbe fare una telefonata ai registi).

Inoltre, dall’inevitabile brutta fine di (quasi) tutti i film personali il messaggio sembra essere: “qui non è più come una volta, che c’era il lieto fine”, oppure se preferite “qui non è un film, è la vita reale dell’America fine anni ’00, adeguatevi”. Tutto questo è chiaro, lampante quasi, quando si vede il film; a patto di non farsi distrarre dalla trama, che qualcuno spaccia ancora come comica (ma le risate si fanno lo stesso, non vi preoccupate).

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

4 Film Festival

Ieri sera, su invito di Irene, sono andato con la mia neighbourgroup al Film Festival. Il 4 Film Festival o anche 4FF per la precisione. Come potete vedere anche dal programma ieri abbiamo visto FERESHTEGAN DAR KHAK MIMIRAND, un cortometraggio iraniano in iraniano con sottotitoli in inglesi risottotitolato, un po’ più sotto, con sottotitoli, dunque sottosottotitoli, in italiano. Dopo i trenta minuti di questo, è stata la volta di ARABIAN NIGHTS, prodotto lussemburghese parlato con dialoghi in francese, dialetto lussemburghese (non sapevo manco che esisteva) e algerino, sottotitolato a seconda del caso con francese, inglese e italiano.

I film fanno parte della selezione Borderlands – Terre di confine. Il primo infatti trattava delle guerra tra Iran ed Iraq, mentre il secondo era ambientato un po’ in Lussemburgo e un po’ in Algeria. Le altre categorie presenti al festival sono Rimusicazioni, add a new soundtrack to an ld silent movie, Shortland, concorso regioanle (Trentino Alto Adige) e infine Indieland, Milano che emigra: la linea lombarda del cinema.

Al contenuto cinematografico si aggiunge la possibilità di mangiare “a gratis” dalla mezzanotte (ieri sera c’era il birmano, tra l’altro cucinato da uno studente di Economia del secondo anno, come abbiamo scoperto una certa sorpresa), poi ci sono mele offerte dalla Marlene un po’ ovunque e poi c’è il concorso che ogni sera estrae un vincitore di un iPod Shuffle. Per parteciparvi basta compilare la scheda di valutazione dei film che poi a caso verrà estratta la sera seguente. A giudicare dal numero di spettatori di ieri sera le probabilità di tornare a casa con un iPod sono abbastanza alte.

Alla proiezione di norma sono presenti anche i registi e segue un dibattito che purtroppo ieri non c’è stato, anche se a dire il vero io non avrei saputo cosa dire, soprattutto del secondo film, visto che manco avevo capito che il protagonista poco prima della fine moriva… Ops! (L’informazione non vale come spoiler, ma, semmai, come indizio su una chiave di lettura!)

Per gli studenti dell’università di Bolzano membri dell’associazione kikero (quota associativa € 6,00 per tutto l’anno) si entra gratis, altrimenti sarebbero € 3,00 per l’ingresso (di film se ne possono vedere quanti se ne riescono).

Le proiezioni partono nel tardo pomeriggio e proseguono fino a notte inoltrata. La sala delle proiezioni è al Videodrome di via Roen di Bolzano.

Non mi resta che lasciare di nuovo il link alla homepage ufficiale e sperare di riuscire ad andarci anche stasera dopo il debating in uni (stasera in italiano, tutti invitati!).

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Daniel on line

I DEMONI DI SAN PIETROBURGO Il Cinema d’Autore A Riva del Garda

Torna puntuale l’appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al cinema di qualità: Cinema d’autore – proposto dal cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda – mantiene l’apprezzata formula della doppia proiezione settimanale, il mercoledì e il giovedì alle ore 21. Mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre la prima proiezione con I […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Garda Blog

IL TRENO PER DARJEELING Torna Cinema d’Autore

Dopo la pausa estiva, con l’autunno torna la tradizionale rassegna dedicata al cinema di qualità: Cinema d’autore – proposto dal cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda – mantiene l’apprezzata formula della doppia proiezione settimanale, il mercoledì e il giovedì alle ore 21. Mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre la prima proiezione […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Garda Blog

Sono Porci Questi ameRicani

Avrei potuto usare come titolo “Sono Porci Questi Repubblicani”, ma questa volta la stravaganza viene da Larry Flint, un produttore cinematografico americano famoso per i film porno e la lotta a favore della libertà d’espressione (espressione pornografica in primis, ma anche tutte le altre). La notizia curiosa è che ha promesso di girare un film porno ispirato a Sarah Palin (ma non solo, tra i personaggi che verranno interpretati ci sarà pure Hillary Clinton), riporto uno stralcio dell’articolo linkato qua sopra per farvi capire il tono dell’opera:

“Tra le scene di sesso, quella clou è un momento di rapporto lesbico a tre tra la falsa Sarah Palin, una falsa Hillary Clinton (impersonata dalla 49enne Nina Hartley, che Flynt ha convinto a tornare sulle scene) e una falsa Condoleezza Rice. Tra i protagonisti maschili anche un russo, chiaro riferimento alle dichiarazioni della Palin di essere un’esperta di Russia dal momento che dall’Alaska si vedono le coste della Siberia. E, come spiega un portavoce di Hustler, la falsa Sarah «verrà inchiodata dai russi che entrano a casa sua bussando dalla porta posteriore». Un’altra scena, un flashback, vede la Palin in azione al college «con un professore creazionista, mentre gli spiega una teoria del ‘big bang’ impossibile da negare».

Ora, solo a me tutto questo fa impazzire? tra le poche cose che adoro della cultura americana (meglio, di alcune sottoculture americane) c’è questo umorismo che cavalca il grottesco e sfiora l’offensivo, ma per poco. Un film porno è un film porno e non sarà mai satira, ma la descrizione di questo film è già satira fatta e finita. Sempliciotta forse, ma io la trovo così divertente. E non pensiate che in america l’opposizione (come se Flynt centrasse qualcosa con essa) operi in questa maniera, vi vedo voialtri centrosinistroidi ad alzare il dito, la verità è che da quelle parti sanno fare sia critiche serie (e in queste ultime settimane la Palin ne ha ricevute parecchie, complici pure alcune scoperte sul suo passato) che prese per il culo (come questa del sempre ottimo Letterman a McCain).

Tutto questo per dire cosa? non lo so, forse solo che credo si dovrebbe poter dissacrare tutto e tutti, specialmente i potenti e chi di essere dissacrato ne ha proprio bisogno. Anche a costo di girarci un film porno, anche a costo di farsi due risate, ogni tanto.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

Fare il Cinema, come, dove e perchè

Quelli del Cineforum Feliciano ne hanno combinata un’altra di nuova.
Fare il Cinema, come, dove e perchè. Qual’è il ruolo delle nuove tecnologie?
Un seminario che si terrà nel splendido Palazzo Cominelli a Cisano di San Felice del Benaco dal 10 al 12 Ottobre 2008.Il Direttore del Seminario e Massimo Nardin, conosciuto docente di Costruzione della scena […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di rosso di sera…

Oh, by the way, wich one’s pink?

Due anni dopo Syd, un altro pezzo che se ne va.

Non è facile scrivere dei Pink Floyd per chi non li ha vissuti all’epoca, quando se ne uscivano sulla scena mondiale con la loro musica che forse ha solo “geniale” come definizione, col bene e il male che questo comporta. Tuttavia, questi gentili carcerieri di tante menti rapite hanno spacciato le loro opere anche molti anni dopo averle prodotte, e non suonerà così strana la dichiarazione d’amore di uno che i 60 e i 70 li ha visti solo al cinema e gli 80 non li può ricordare.

Dei Pink Floyd ci sarebbero pagine e pagine da scrivere, partendo dalle inconfondibili musiche psichedeliche, passando per il connubio profondo nei loro lavori tra arti visive e musica, tra udito e vista legati assieme in quelle che sono vere e proprie esperienze sensoriali oltre che canzoni, per arrivare alle vicende personali dei membri di una band dalla storia travagliata (e forse proprio per questo, ascoltando Orson Welles, così prolifica). Ci sarebbero, ma questo è il coccodrillo di Richard Wright e il palcoscenico è tutto suo.

Se Syd Barrett è stato il genio fondatore, Gilmour il virtuosista, Mason l’instancabile e imperturbabile metronomo e Waters l’anima creativa, Richard Wright è stato il vero tessitore di buona parte delle canzoni dei Pink Floyd, colui che con la sua tastiera teneva assieme un gruppo così eterogeneo per personalità musicali. Se Mason era l’ossatura, Waters il cervello e Gilmour le mani, Wright era l’insieme di muscoli e legamenti che teneva assieme un corpo capace, probabilmente, delle cose migliori che la musica ha prodotto nel secolo scorso (forse esagero, ma se non si esagera nei coccodrilli non mi viene in mente un altro posto per farlo). Inoltre, la tastiera di Wright è stata capace anche di spiccare in mezzo a questi mostri sacri, e non è certo un’impresa da poco in queste condizioni. Come quasi tutti i componenti del gruppo (eccettuato il solo Mason), anche Wright ha avuto un rapporto turbolento con gli altri, condito da una storia personale problematica (cocaina sempre smentita e un divorzio che gli costò l’esclusione per un lungo periodo), che ha reso così discontinua la sua carriera, come lo è stata quella del gruppo intero. Eppure entrambe sono state così longeve che nessuno potrebbe metterne in dubbio i valore.

Degli altri componenti diceva di essere il collegamento tra Waters e Gilmour, e forse dopo la sua morte la già chimerica reunion è da escludere per sempre. Forse è meglio così, la tristezza che causa lo scorrere del tempo è superata solo da quella che si prova vedendo chi non lo accetta. E i Pink Floyd, tra i tanti miti che sacrificherei senza problemi, vorrei che si lasciassero in pace.

Ah, Richard, would you like to say something before you leave?

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

IL LIBRO DELLA GIUNGLA Al Toscolano Art Festival

Alle 21.15 al parco di Villa Zanardelli a Fasano l’ultimo appuntamento con il Toscolano Art Festival è per la rappresentazione teatrale de “Il libro della giungla“, dove la giungla è la grande stazione centrale. Sul palco Roberto Anglisani. Bus navetta che parte dal ponte alle ore 20 e da piazza San Marco alle 20.15 e […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Garda Blog

Pizzeria “Teatro Alberti” – Desenzano

Nome locale:
“Teatro Alberti”

Categoria:
Pizzeria

Indirizzo:
Via Santa Maria, 49

Località:
Desenzano del Garda

Telefono:
030/0309141513

Em@il:
info@teatroalberti.it

Sito web:
http://www.teatroalberti.it/

Specialità:
x la pizzeria: Pizza Napoletana!

Valutazione:
4.5 out of 5 stars

Prezzo Medio:
15/20 €

Ultima Visita:
12/08/2008

Numero sulla mappa:
n.d. (prima o poi aggiornerò la mappa)

Ebbene, questa recensione merita di esser vista tutta intera, non la separo, quindi in due pagine (abitualmente metto la tabella in prima pagina e il seguito in […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di iCostantini

I MOSTRI Cinema all’italiana a Peschiera

Giovedì 7 agosto alle 20,30 presso la Caserma d’Artiglieria di Porta Nuova a Peschiera, per il ciclo Cinema All’Italiana verrà proiettato I Mostri, commedia del 1963 di Dino Risi con Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e Lando Buzzanca. Il film è articolato su una sequenza di 20 episodi del tutto disgiunti tra loro, di durata e […]

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Garda Blog