La tenerezza dei ricordi

Prima di tornare a Desenzano mia mamma mi ha chiesto di accompagnarla a rivedere la vecchia caserma dei carabinieri, la casa dove abitava qui a Sesto e dove siamo nati noi tre figli. E’ stato un bellissimo momento, di ricordi e di tenerezza, guardava le finestre e si capiva che…

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Dubbi politici

E’ venuta a trovarci Federica “BlogMog” Mogherini, amica dei nostri vicini Massimo e Cristina e parlamentare PD nonchè membro della segreteria del partito. Leggo da tempo il suo blog e l’ho sempre trovato semplice e diretto, in particolare il suo “diario” così umano e schietto (molto bello il racconto della…

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Caccia fotografica – photoshooting

Personalmente sono contrario alla caccia, ad eccezzione di quando ci sono capi da abbattere perché mettono a repentaglio l’ecosistema in cui si trovano, come è successo ad esempio in Australia con i canguri, koala e i cammelli. Eppure, sul piano ludico, mi dà tanto l’idea di essere uno sport divertentissimo.
Siccome però non sempre si ha la fortuna di avere mandrie di cammelli da sterminare, già qualche anno fa avevo pensato che si potessero incrociare birdwatching e caccia per dare alla gente la stessa adrenalina della caccia senza ammazzare gli animali. Su Friendfeed oggi hermansji pubblica questa immagine che vedete a lato e subito mi riaffiora l’idea di un fucile che spara fotografie.

Cercando un po’ su Google ho trovato anche questi esempi di “armi”:

Pensavo che un decente surrogato della caccia sarebbe girare con un fucile che scatta fotografie sovrapponendo un puntino rosso all’immagine, per indicare il punto in cui si avrebbe colpito l’obiettivo.
Qualcuno mi sa dire se oggetti del genere (pensati apposta in alta qualità, magari digitali) esistono e se qualcuno, in caso, pratica questo genere di attività?

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Stellarium

In questi giorni di stelle cadenti e di cieli stellati estivi ecco un semplice strumento che ci mette a disposizione la rete per essere un po’ più preparati.
Si tratta di Stellarium, un semplice e potente software (free e open source) che dà una visione in 3D e in tempo reale dell’esatto cielo sopra di noi […]

Il mio intervento “virtuale” a Flemington (con debutto al cello)

Warren ha messo su YouTube il video che abbiamo registrato “al volo” via Skype per un mio breve saluto alla gente di Flemington e alla loro Mediateca. Alla fine della conversazione mi ha chiesto di suonare un pezzettino al violoncello e io ho fatto le prime battute del bourrée della…

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Taibeh

Tra le giornate più interessanti del nostro pellegrinaggio va senza dubbio menzionata quella del 5 agosto, quando abbiamo visitato la parrocchia di Taibeh dove abbiamo avuto modo di chiacchierare con don Raed Abusahlia, il parroco della comunità.
Il villaggio è uno dei pochi se non l’unico che si è mantenuto completamente cristiano in Palestina, tanto da definirsi l’ultima città discendente dall’epoca dei primi cristiani. A Taibeh, sul piano storico ci sono due cose che vale la pena visitare: le rovine di una vecchia chiesa (vedi immagine a lato) dove ancora oggi alcune minoranze cristiane praticano sacrifici animali (sulla soglia dell’ingresso c’era sangue vecchio di qualche giorno e fuori, dietro a quello che resta dell’abside, le interiora di una pecora) e la casa delle parabole.

La casa delle parabole è una casettina rimasta intatta come tante altre nel circondario costruita secondo i dettami di centinaia di anni fa. Grazie a questa casa, che si trova sul sagrato della chiesa, possiamo immaginarci in che condizioni vivevano le persone all’epoca di Cristo e nei secoli seguenti.
Si tratta di un ambiente diviso in quattro parti: un corridoio che collega la sala con l’ingresso e la stalla che sta appena più in basso rispetto alla sala e infine una camera in fondo dove stavano le donne quando c’erano ospiti e dove si teneva di tutto. Nel complesso la casupola sarà stata di 30-40 metri quadri.

Il nome Casa delle parabole le è stato assegnato perché all’interno contiene elementi comuni a quasi tutte e 38 le parabole narrate nei quattro vangeli: botte nuova e vecchia, vestito nuovo e vecchio con toppe, un aratro, una lampada ad olio e tanti altri.
La cosa che però ha colpito maggiormente l’intera compagnia è stata la parlantina del padre e il numero sconfinato di progetti avviati nella sua parrocchia, ma per capire la ragione dietro tanta iniziativa, è meglio fare un passo indietro.

Padre Raed ci ha raccontato di come il villaggio nel giro di trent’anni anni si sia spopolato drammaticamente: da 3400 abitanti ora ne restano 1500 e quando va nelle famiglie a parlare, magari dopo aver sentito che qualcuno aveva intenzione di emigrare, chiede perché non desiderano rimanere a Taibeh.
I problemi principali di Taibeh, come di altri villaggi palestinesi, sono la mancanza di lavoro e la guerra che limita enormemente gli spostamenti della gente, tanto che proprio qui a Taibeh c’è stato un anno in cui su 59 parti, 27 sono avvenuti ai posti di blocco, i checkpoint, che separavano le donne palestinesi dall’ospedale più vicino su territorio israeliano.

Nel giro di qualche anno a Taibeh è sorto dunque un ospedale su volontà del padre, poi la scuola parrocchiale privata, che ospita anche bambini musulmani dei vicini comuni.

Per venire incontro alla mancanza di lavoro per le famiglie del luogo, ha deciso di piantare a ulivi la zona circostante e di produrre olio. In realtà di olio già ce n’era in abbondanza, tanto che la gente pagava gli studi dei figli in barili d’olio. Quando però il magazzino parrocchiale si è riempito è diventato chiaro che così non si poteva continuare. Per poterlo commerciare anche in Europa ha dovuto comprare una macina con tutti i crismi a motore (quella precedente a quanto pare non era abbastanza igienica) e per incrementare la domanda di olio e il numero di posti di lavoro ora si producono anche lampade ad olio in ceramica.

A queste lampade a forma di colomba è legato un altro progetto. Riporto direttamente dalla brochure che le accompagna:

Nel conflitto che strazia la Terra Santa, israeliani e palestinesi hanno provato tutte
le forme di azione, violente e non-violente, per tentare di porvi fine. Tutti i tentativi sono stati vani e tutt’oggi la situazione sembra
senza uscita.
Come ultimo tentativo, indirizziamo dunque al Signore la nostra preghiera per la pace
in Terra Santa, intorno a un’idea semplice e simbolica :
La lampada, con l’olio e la luce, è un messaggio di pace da parte nostra ed è un
segno di solidarietà verso la Terra Santa da parte vostra.
L’obiettivo è di far giungere più di 100,000 «Lampade della Pace» nelle chiese di
ogni parte del mondo e di raccogliere così numerosi fedeli in una grande preghiera per
la pace.
«Con una tale preghiera in cui saranno uniti i cristiani del mondo intero, il Buon Dio
ascolterà il nostro appello poiché non avrà altra scelta!
»

Come si capisce da queste parole, don Raed è una persona molto decisa, tanto che ha anche in programma di far restaure una trentina di casupole simili alla casa delle parabole con qualche comfort in più, per dare alloggio a turisti pellegrini.
Delle lampade ne abbiamo prese un po’, una per ciascuna parrocchia di Desenzano più qualche altra sparsa per i luoghi religiosi a noi cari della zona, come il Mericianum e l’abbazia di Maguzzano.

Se avete modo di capitare dalle parti di Taibeh, prendetevi un pomeriggio per visitare la cittadina: ne vale la pena!

Qui la pagina ufficiale in inglese della comunità cristiana di Taibeh.
Da qui invece potete scaricarvi il pdf che accompagna le colombe della pace che producono e che spiega in italiano molte cose di questo paesino.

[La foto dell’interno della casa delle parabole, la seconda, è di Paolo, che ringrazio]

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Testimonial di Geova

(Estate tempo di repliche, questo pezzo lo scrissi per il vecchio blog ma oggi lo stavo rileggendo e mi ha fatto ridere come quando lo scrissi perciò ecco a voi la migliore delle mie tre prese in giro dei testimoni di Geova. Ah, un’avvertenza: il pezzo è del 23 Maggio scorso e si riferisce quindi ai contenuti presenti sul sito dei Testimoni di Geova un anno fa, pertanto se andrete a visitarlo oggi non troverete gli articoli di cui parlo, ad ogni modo all’epoca non ne ho inventato nessuno)

Design accattivante, interfaccia multilingua (fino a 314!), nessuna iscrizione richiesta. Non sto parlando di un nuovo sito porno, ma bensì’ (qualcuno dirà purtroppo) del sito internet dei testimoni di Geova, vero e proprio gioiellino in un web sempre più traviatore e falloinvaginacentrico.

Per chi avesse perso la propria bussola morale, o non l’avesse mai davvero trovata, ecco in un moderno e pratico formato tutte le perle di saggezza(da concedere anche ai metaforici porci nel caso dei nostri eroi, purchè siano campanellomuniti) che a scadenza più o meno regolare vengono stampate su ameni e ormai quasi introvabili giornalini (ah, la crisi delle vocazioni!). Vi mancava il numero di gennaio 2005 di “Svegliatevi!” dove si pontificava con gran sagacia sulla mancanza di spiritualità dei giovani? o quello di aprile 2003? o quello di dicembre 1998? o quello di…voglio dire, vi mancava un qualsiasi numero di “Svegliatevi” dove si pontificava sulla mancanza di spiritualità dei giovani?(in pratica tutti i numeri di questa impagabile rivista) ecco che con un po’ di culo potete trovare lo stesso articolo (o uno dei tanti identici) e volendo la sede dei testimonial più vicina a casa vostra, per farvelo raccontare da chi sicuramente lo conosce a memoria.

E non finisce qui! il sito non si limita a essere un archivio di vecchi articoli (in effetti non ha una vera e propria sezione archivio), bensì un utilissimo vademecum del buon geovano o aspirante tale. Difatti, con ammirevole spirito di completezza, il sito è diviso in più sezioni: argomenti, credenze, futuro, salute; più un’appendice dedicata alle pubblicazioni a cura della chiesa di Geova (è una chiesa, no?).

Argomenti:

Apparentemente la sezione più vitale e ribollente di novità del sito, quella dove trovano spazio i temi più scottanti ed attuali, rifuggenti una catalogazione precisa come anarchici decisi a piazzare bombe morali nelle nostre coscienze. E difatti il primo della serie: “Perchè andare dal dentista? “ci sconvolge come un pugno a due mani in pieno petto che ci svegliasse durante il sonno notturno. I dentisti possono aiutarvi a evitare il grande disagio dovuto al mal di denti o alla loro perdita. Con la vostra cooperazione cercano di combattere gli effetti della placca, una patina molle formata da batteri che aderisce ai denti, non è forse una guerra santa anche questa? Un po’ di cure e zac! via la placca, segno indelebile del peccato di gola. Andando avanti con gli articoli della sezione si trovano “La Bibbia: è pratica ancora oggi?” (in realtà un classico senza tempo, strano trovarlo qui) e “Il polline: vita in polvere” del quale in realtà la redazione di Scienzology sta ancora cercando di decifrare le ragione. A chiudere la sezione due brevi saggi che pongono scomode domande all’uomo della strada: “La crudeltà finirà mai?” e “Dov’è diretto questo mondo?”. Un’anticipazione riguardo a questi due pezzi:”Gesù aveva previsto tutto, gnègnègnè!”.

Credenze:

Sezione decisamente più soft, mescola notizie basilari sul movimento (“I testimoni di Geova: chi sono? in cosa credono?”) a gossip di bassa lega sull’idolo del momento (“Chi è Gesù Cristo?”). Nell’insieme è la sezione dei geovani più conservatori, interessati più che altro a mantenere una linea sobria, di basso profilo. In quest’ottica sembra stonare l’evidente apertura al mondo della droga nel saggio “La Bibbia può aiutarvi a provare vera gioia” dove si segnalano le librerie nelle quali è possibile acquistare la speciale edizione delle Sacre Scritture foderata in pelle di rana. Confidiamo in un errore del webmaster.

Futuro:

L’unico pezzo che sembra davvero dar ragione al nome della sezione è”Quale futuro per i senzatetto?” ma in realtà si limita più che altro a constatare il problema: “Si può sperare in una soluzione definitiva” è difatti solo una domanda dal sapore retorico (e peraltro, per la scelta dei termini, vagamente inquietante). Il resto della sezione sembra non avere un vero e proprio criterio, tuttavia alcuni pezzi sono meritevoli di segnalazione.”Perchè conoscere Dio?” è in effetti molto persuasivo, pare difatti che regalino un set di pentole e con le prime cento telefonate aggiungono una bicicletta con cambio shimano. “La Terra: un pianeta ideale” è poco più di un depliant turistico, ma ci sono offerte interessanti per il periodo fine agosto/inizio settembre. “C’è speranza di pace nel nostro tempo?” spicca per la sua chiarezza, limitandosi a un monosillabo: “no”.

Salute:

Vero e proprio cavallo di battaglia del fronte fondamentalista geovano, il tema della salute fa sentire tutta la sua dirompenza in saggi spietati che mirano a non fare prigionieri. Vengono analizzati gli immani pericoli che si annidano nelle trasfusioni di sangue (“Trasfusioni di sangue: sono sicure?”), vera e propria strage della nostra epoca per numero di caduti sul campo, si prospetta un futuro senza malattie grazie all’intervento divino predetto da Isaia e non, come certi scientisti vorrebbero, grazie ai progressi della medicina (“Mai più malattie!”) e si analizza persino il mutare del rapporto medico/paziente durante la fase storica di transizione alla fine delle mezze stagioni (“Nei panni dei medici”). Articolo interessante quello sugli steroidi (“Cosa c’è da sapere sugli steroidi?”), che ovviamente un ragazzo dabbene deve rifiutare: “Mostrerei di essere grato a Geova per avermi dato un corpo “fatto in maniera tremendamente meravigliosa” se assumessi delle sostanze che in ultima analisi lo danneggiano?’ — Salmo 139:14”, sembra inconfutabile.

In chiusura, un’occhiata alle pubblicazioni segnalate:

– “Il più grande uomo che sia mai esistito”, biografia molto accurata di Giuliano Ferrara (che non sospettavo nutrisse simpatie geovane). Particolarmente toccante il capitolo dedicato alla scorsa campagna elettorale, quando per le sopravvenute ristrettezze economiche il nostro ha dovuto far elemosina di verdure e uova nelle pubbliche piazze.

– “Cosa insegna realmente la Bibbia?”, edizione critica delle Sacre Scritture dal taglio decisamente avanguardistico e , passateci il termine, vagamente revisionistico. L’autore suggerisce che il testo sia in realtà un vero e proprio manuale su come perseguitare un popolo.

– “Salvare la vita col sangue: in che modo?”, libriccino agile ma ci assicurano efficace contenente una serie di diete dimagranti a base ematica. Pensavate ci fosse solo il sanguinaccio? in tal caso questo libro vi stupirà.

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GRUPPO “IOSIBIKE”

A Gardone Riviera un gruppo di amanti delle due ruote, ma anche della tavola e della cultura…
Attualmente organizziamo le seguenti gite:
Tormini-Rezzato-Tormini seguendo la “gavardina”
Tormini-Rezzato-Desenzano-Tormini
Tormini-Sabbio Chiese
Gardone-Vittoriale-San Michele-San Bartolomeo-Gardone
Navazzo-Valvestino.
Gardone-Valle delle cartiere
A RICHIESTA altri itinerari.
Possiamo mettere a disposizione 9 biciclette + accompagnatore .
Alle gite possono partecipare anche ciclisti muniti delle proprie biciclette.
E’ possibile durante le nostre gite effettuare visite a musei , palazzi storici e gustose trattorie.
Nella nostra sede in Gardone Riviera è possibile usufruire del noleggio biciclette.
Tutto quanto è fattibile su prenotazione.
ISCRIZIONE annuale € 20 (comprende 1 uscita con ns bici ed accompagnatore)
Uscite con accompagnatore successive € /cad 5,00
Con utilizzo bici dell’associazione €/cad 10,00

Il presidente Claudio Bellani
LINK SU WWW.GARDAPANORAMA.IT

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