Svelare senza barriere

Nei giorni scorsi si sono tenute a Desenzano, nelle acque del Lago di Garda, le giornate finali del secondo campionato provinciale per velisti diversamente abili al quale ha partecipato anche l’Anffas di Desenzano.
Si tratta di una manifestazione che ha coinvolto ben otto equipaggi (provenienti da alcune strutture della provincia di Brescia); su ogni imbarcazione a […]

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Perché non si andrà (e non bisogna andare) al voto

Chi sostiene l’impellenza del ricorso alle urne in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il lodo Alfano fa un grave errore. Perché attribuisce a un fatto giuridico (con possibili conseguenze giudiziarie) una valenza politica. Accreditando in questo modo l’idea che esiste una battaglia politica contro il presidente Berlusconi condotta con mezzi giudiziari.
E’ […]

Le voci delle donne

Questa sera al Teatro Sociale di Brescia c’è un bel concerto della Omnia Orchestra dal titolo “Le voci delle donne” con due cantanti di diversa matrice ma entrambe bravissime: Dimitra Theodossiou, erede morale di Maria Callas, proporrà arie d’opera di G. Verdi, G. Puccini e W.A. Mozart. Simona Molinari, spazierà…

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La legge è uguale per tutti

ilPolitico.it pubblica un articolo sui possibili scenari dietro l’angolo. In chiusura Paolo Guzzanti che firma il pezzo scrive una posizione che condivido. Dopo gli apprezzamenti al figlio Corrado e la difesa di Sabina, forse il padre sta mettendo la testa a posto!

“Commenta Berlusconi: Viva gli italiani, viva Berlusconi. Fantastico. Il punto è che il governo delegittima la Corte Costituzionale definendola un organo politico in mano alla sinistra, ma in compenso Berlusconi si dichiara pronto ad affrontare i giudici e a non andare alle elezioni anticipate. Bossi non ripete che porterà il popolo in piazza e sembra che non abbia capito un cazzo di nulla. Per lui le escort sono manovrate dalla mafia. Aggiungo io: viva l’Italia, viva la democrazia, viva la libertà, viva i liberali italiani di tutti i partiti.”

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Tutto su Ardi

Pezzo scritto originalmente per Pikaia e pubblicato giusto oggi, lo riporto qui fresco di stampa
Era qualche anno che si aspettava questo momento, fin dallo studio svolto sui primi reperti e pubblicato più di un decennio fa, e finalmente Ardipithecus ramidus fa in questi giorni la sua entrata in scena in grande stile con uno speciale totalmente dedicato su Science (liberamente accessibile, dopo una semplice registrazione gratuita, a questo indirizzo); cosa c’è di tanto interessante, e importante, in questo ominide vissuto circa 4 milioni di anni fa? Fno ad oggi, al di là del valore che ogni fossile di ominide così arcaico ha di per sé, potevamo solo intuirlo. I nuovi reperti recuperati dal gruppo di ricerca diretto da Tim White, però, hanno contribuito a ricostruire questo nostro possibile antenato (non è scontato difatti che si trovi direttamente sulla nostra linea di ascendenza, anche se è probabile) meglio di quanto non fosse mai stato fatto con un reperto così antico, rendendo così possibili osservazioni cruciali sull’evoluzione dei nostri antenati pliocenici e sull’aspetto degli antenati comuni, vissuti un paio di milioni di anni prima di Ardi (questo il nomignolo del fossile-tipo di Ardipithecus ramidus), tra noi e gli scimpanzé.

Ardi è, per usare le parole di Tim White, uno “strano collage”, e in generale assomiglia agli ominidi successivi molto più di quanto ci si aspettasse; cosa significa tutto questo? Vediamo prima in dettaglio di cosa stiamo parlando. La parte superiore del corpo di questa specie ci racconta di una vita passata sugli alberi: braccia lunghe e grandi mani dalle dita curve per muoversi tra le fronde aggrappandosi ai rami con presa salda. Fin qui niente di strano, sono adattamenti che ritroveremo anche nelle cronologicamente successive australoopitecine e nelle antropomorfe odierne, ma se si scende fino al bacino e oltre cominciano le sorprese: a quanto pare Ardi passava del tempo al suolo camminando su due piedi, senza aiutarsi con gli arti superiori.

Le ossa delle pelvi, per prima cosa, sono molto diverse da quelle degli scimpanzé e dei gorilla: in queste scimmie antropomorfe, che a terra camminano sulle nocche delle mani, sono quasi piatte e formano un apertura più stretta, mentre in Ardipithecus ramidus hanno una forma maggiormente “tondeggiante” e assomigliano di più a quelle delle australopitecine e degli ominidi nostri antenati di là da venire. Questa forma delle pelvi è un evidente adattamento per la posizione eretta, in quanto dona un supporto maggiore alle viscere durante la camminata bipede. Se si osserva il femore inoltre le prove che si spostasse in questa maniera sul terreno aumentano, perché questo formava con tibia e perone un angolo invece di disporsi in linea retta: un altro indizio che ci permette di affermare con sicurezza almeno una cosa: Ardi non camminava sulle nocche. Non bisogna però pensare a lui come a uno scimmione che se ne andava tranquillamente a passeggio per la savana, perché è molto probabile che camminasse solo ogni tanto su due piedi e passasse invece la buona parte della sua vita sugli alberi. Se si osserva il piede, in particolare, si nota che questo presenta un alluce estremamente divergente molto simile a quello delle antropomorfe, che inoltre è piatto invece che arcuato come il nostro ma, a differenza di gorilla e scimpanzé, possiede quel piccolo osso che nelle scimmie non antropomorfe (e negli esseri umani) permette di mantenere il piede rigido. Ardi poteva quindi compiere solo brevi tragitti con un incedere che a noi sembrerebbe goffo (probabilmente ondeggerebbe un po’, come le anatre), e tuttavia la sua locomozione era molto diversa da quella delle scimmie antropomorfe oggi viventi, tanto che i recenti studi che hanno proposto una locomozione diversa da quella di scimpanzé e gorilla per i nostri antenati comuni con loro (Pikaia ne ha parlato qui) ricevono ulteriore credito da questo ominide pliocenico.

Lo speciale di Science affronta anche gli aspetti riguardanti all’ambiente abitato da questa specie, che secondo l’ipotesi del gruppo di studiosi scendeva così spesso al suolo perché aveva una dieta molto più generalizzata degli scimpanzé odierni e quindi necessitava di sfruttare nuove fonti di cibo; tuttavia gli aspetti più interessanti (che occupano gli ultimi due articoli) sono sicuramente quelli riguardanti le implicazioni che Ardi ha per quanto riguarda l’aspetto del nostro antenato comune degli scimpanzé e il suo posto nella nostra filogenesi.

A quanto pare scimpanzé e gorilla si sono specializzati, lungo il corso dei milioni di anni, molto più di quanto (forse ingenuamente) non si fosse portati a credere. Generazioni di scienziati hanno considerato le antropomorfe africane come delle buone approssimazioni del nostro antenato comune con loro, ma questo e altri studi (come le già ricordate ricerche che mettono in dubbio l’origine comune della camminata sulle nocche per scimpanzé e gorilla) ci aiutano finalmente a perdere quella che forse è l’inconscia arroganza di voler essere “più evoluti” dei nostri “cugini” africani. A quanto pare entrambi siamo cambiati molto nel differenziarci dal nostro antenato comune: non siamo quella scimmia speciale che ha deciso di “elevarsi” lasciando indietro le altre, come spesso può capitare di pensare ai più ingenui.

Per quanto riguarda il posto di Ardi nella filogenesi degli ominidi, invece, la situazione si fa più difficile da districare. La proposta di Tim White, coerente con le sue teorie espresse già negli anni passati, è che Ardipithecus ramidus sia una cronospecie, ovvero uno stadio particolare di una lunga e diretta linea di discendenza, di una stessa specie che sarebbe “cominciata” con Ardipithecus kadabba e proseguita attraverso Australopithecus anamensis fino ad Australopithecus afarensis, dopo il quale la linea si sarebbe divisa in due: da un lato le altre australopitecine, dall’altro gli uomini. Non eventi continui di speciazione, quindi, ma una lunga linea di discendenza che man mano ha preso forme diverse per adattarsi al mutare dell’ambiente. Assieme a questa, in ogni caso, gli autori dello studio presentano altre due ipotesi in contrasto con la precedente: potrebbe esserci stato un evento di speciazione tra l’ultimo Ardipithecus e il primo Australopithecus oppure Ardipithecus ramidus potrebbe essere il frutto di una divisione ancora più antica nel ramo degli ominidi. La sistemazione di un reperto così antico in una filogenesi porta sempre con sé notevoli difficoltà e si presta spesso più che altro a essere utilizzato per confermare le proprie ipotesi di partenza: per questi motivi non mancheranno certo discussioni e diatribe, ma queste sono spesso il vero motore delle ricerche scientifiche.

Da qui si accede agli 11 articoli dello speciale di Science
Da qui si accede ad una galleria d’immagini
Da qui si accede ad alcune interviste a Tim White (1, 2, 3, 4)

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Uguaglianza!

Mi piace Franceschini: ora che il “lodo Alfano” è (x me giustamente) saltato, il segretario pro tempore del PD si fa paladino dell’uguaglianza tra i parlamentari e tutti i cittadini!
Quindi andiamo tutti in pensione dopo una legislatura, viaggiamo gratis, mangiamo a pochi euro e ci tagliamo i capelli quasi gratis in parlamento.
Evvai !!!

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FESTA DELL’INCONTROSabato 10 e domenica 11 ottobre

Una manifestazione che nasce da un obiettivo di grande rilievo sociale, dentro le trasformazioni della contemporaneità e nella crescente dimensione multietnica che oggi è anche di Riva del Garda. É la «Festa dell’incontro», ideata e voluta dall’Amministrazione comunale e fissata per sabato 10 e domenica 11 ottobre: tanti eventi all’insegna dell’incontro, della conoscenza reciproca […]

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ADRENALINA 2009L’acrobazia in parapendio sul lago di Garda

Ritorna come ogni anno Adrenalina 2009, manifestazione di acrobazia in parapendio nella splendida cornice di Malcesine sul lago di Garda, sabato 10 e domenica 11 ottobre, organizzata dal Paragliding Club Malcesine. E’ una gara di precisione in atterraggio alla quale parteciperanno molti piloti italiani, ed uno spettacolare show acrobatico dei migliori 20 piloti al mondo […]

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Lego, mi è piaciuto comprare on-line

Qualche giorno fa ho fatto un acquisto dall’estore della Lego

Mi è piaciuto fare l’acquisto da loro e quando ci ripenso provo ancora una piacevole sensazione.
Mi sono chiesto il perché a distanza di qualche giorno dall’ordine e un paio dal ricevimento delle costruzioni (velocissimi!) sia ancora vivo il ricordo positivo dell’acquisto.
Raccolgo un po’ di idee qui:
– […]

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IOSIBIKE IN GITA A BARGHE

PROGRAMMA GITA:

DOMENICA 18 OTTOBRE:GARDONE RIVIERA-BARBARANO-SALO’-TORMINI-SABBIO CHIESE-BARGHE e rientro (per i polentoni :potete unirvi a noi a Villanuova così evitate la salita ….)

Ritrovo a Gardone Riviera davanti al Grand Hotel alle ore 10 ;
passeggiata sul lungo lago ed eventuale colazione all’aperto,
Percorriamo il lungo lago,
entriamo nel parco Rimbalzello,
proseguiamo per la caratteristica via Cure Del Lino ed arriviamo sul lungo lago di Salò.
lo percorriamo fino alle”Rive”,
saliamo le “zette” fino a Salò 2 (circa 2 km)
percorriamo via Europa fino ai Tormini
qui iniziamo la ciclabile della Valle Sabbia che ci accompagnerà fino a Barghe.
Arrivo previsto alle ore 12,00 km. 24 circa

A parte la salita delle “zette” il resto è pianeggiante,immerso nel verde

Parte del percorso è su strada sterrata ed è veramente molto bello ….

Arrivati a Barghe ci accomodiamo al ristorante “AL POGGIO VERDE” dove il maestro Enzo ci allieterà con la sua arte culinaria .

E dopo aver mangiato …..mangiato e ben bevuto …. e ben bevuto ……

Alle ore 14,30 circa iniziamo il rientro.
Pian pianino smaltiamo il pranzo. BUONA DIGESTIONE

Ripercorriamo a ritroso il percorso,
prima dei Tormini deviamo sulla ciclabile che ci porta direttamente a Campoverde di Salò
arriviamo a Salò 2
ora il “toboga delle zette” ci porta fino al lungolago di Salò
ed educatamente , nel rispetto dei pedoni,giungiamo alla fine del golfo,
poi via Cure Del Lino,
Barbarano,
Gardone ed un buon caffe’.

Iscrizione compreso il pranzo e l’accompagnamento € 40,00

Ci sono alcune biciclette a disposizione

è indispensabile l’iscrizione entro il giorno 13 ottobre

0365/22834

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Mafia sul Garda

“Sul Garda mafia, camorra e ‘ndrangheta investono il denaro della droga. All’ombra di residence di lusso, night, grand hotel e centri nautici, i tentacoli della piovra. Polizia e carabinieri non hanno dubbi: la criminalita’ organizzata e’ sbarcata sul lago di Garda, il piu’ grande lago italiano, investendo nell’edilizia, nel commercio e anche tentando la scalata in aziende in dissesto.”

Così iniziava un articolo del Corriere datato 1997, sono passati più di dieci anni, ma lecose non sembrano migliorare. Notizie inquietanti passano ai telegiornali che riportano una situazione allarmante.

L’operazione, denominata “Benaco” e condotta dalla Dia di Padova all’alba di ieri (ndr 5 ottobre 2009), ha consentito di stroncare redditizie attività usurarie ed estorsive ai danni di commercianti del comprensorio del Lago di Garda, ed è seguita alla confisca di un patrimonio immobiliare del valore di oltre 3 milioni di euro nel quale erano stati reinvestiti i proventi dell’attività criminale.

I due arrestati sono Ciro Cardo ed Egidio Longo. I destinatari dei provvedimenti restrittivi, in concorso con altri indagati a piede libero, sono accusati di molteplici gravi delitti in provincia di Verona, soprattutto in comuni del comprensorio del Lago di Garda, tra cui usura aggravata, estorsione, lesioni personali gravi, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e impiego di denaro di provenienza illecita.

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acqusiti on-line: mi racconti la tua esperienza?

Sto lavorando alla prossima presentazione da portare all “E-commerce: quando l’etica si unisce al business”
La presentazione prende lo spunto da un concetto base del mercato on-line (vedi le tesi del famoso cluetrain manifesto): i mercati sono conversazioni.
On-line la clientela parla sia delle esperienze positive sia (e sopratutto) delle esperienze negative. È quindi l’utenza che sancisce il […]

Everything is different from today

E’ il 9 giugno 1804, palazzo del principe Lobkowitz, Ludwig Van Beethoven esegue per la prima volta la sua terza sinfonia, l'”Eroica” e negli sguardi di chi ascolta e anche in quelli dei musicisti c’è tutto lo stupore per un’opera che cambia il corso della musica. Verso la fine arriva…

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Non voglio leggere

Non voglio leggere di Lodo Alfano, aspetto la sentenza fiducioso. Non voglio sapere dell’audience di Santoro o delle esternazioni di Di Pietro preferisco studiare il discorso che fa Tan Dun, il direttore della YouTube Symphony Orchestra, e guardare l’esecuzione alla Carnegie Hall (come accidenti fanno a fare video di questa…

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Non voglio leggere

Non voglio leggere di Lodo Alfano, aspetto la sentenza fiducioso. Non voglio sapere dell’audience di Santoro o delle esternazioni di Di Pietro preferisco studiare il discorso che fa Tan Dun, il direttore della YouTube Symphony Orchestra, e guardare l’esecuzione alla Carnegie Hall (come accidenti fanno a fare video di questa…

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