CASSONETTI E LAVORI DOPPI: A GARDA I CITTADINI PAGANO GLI ERRORI ALTRUI…

PIAZZETTA SAN GIOVANNI: (davanti al bar La Meta) VINCE L’APPALTO NEGLI ANNI DA POCO TRASCORSI, IL SOCIO DI DAVIDE BENDINELLI, TANTO PER CAMBIARE, UN CERTO SIGNOR GIANNANTONIO PAROLINI, PER INTERRARE I CASSONETTI CON TANTO DI TOTEM E TESSERE MAGNET…

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Un po’ di libri PARTE 2

Come promesso un’altra terna di libri il cui argomento è la musica. Mi sono anche accorto che ci sono parecchi libri che ho letto gli anni scorsi sulla musica che sarebbe interessante rileggere adesso per vedere, a distanza di anni, cosa è successo. Uno tra tutti, con un titolo che è tutto un programma, è “Futuri Impensabili”  di Brian Eno. Lo rileggero’ e vediamo che effetto mi fa oggi.                    Per il momento:

 Luca Trambusti- CONSAPEVOLEZZA- gli Area, Demetrio Stratos e gli anni settanta – ARCANA 2009

La parola d’ordine? “Abolire le differenze che ci sono tra musica e vita”. Per chi ha vissuto quegli anni è una frase conosciuta o quantomeno che racchiude concetti che si vivevano allora. E’ stata per me un’emozione farmi prendere per mano da Luca Trambusti e ripercorrere avvenimenti musicali e storici che quasi non ricordavo piu’. Si perchè questo libro ha parecchie letture: la principale è sicuramente quella che racconta tutta la carriera artistica degli Area, forse il piu’ importante gruppo rock, e non solo, che la cultura italiana abbia espresso, la seconda è l’incredibile esperienza, penso nuova per la discografia di allora (di adesso lasciamo stare), che la Cramps (link 1 & link 2), etichetta capitanata dal compianto Gianni Sassi costrui’ soprattutto assieme agli Area ; un concetto di musica totale, abolire, appunto, le differenze che ci sono tra musica e vita, l’arte come momento di consapevolezza sociale e politica. L’altra grande ed interessante lettura di questo libro (e qui si vede la grande preparazione di Trambusti) è quella storica rivivendo i vari avvenimenti
politici e sociali che hanno sconvolto gli anni settanta in Italia e combinando l’importanza che il Movimento (si con la M maiuscola) aveva sulla cultura giovanile e sulla musica di allora, le stragi di stato, le BR, passando attraverso i vari governi Andreotti. Con questa visione si puo’ attraversare  il post sessantotto, il settantasette fino all’ingresso nell’ industria della musica degli Area (Ascolto/CGD) e la morte di Demetrio Stratos e sullo sfondo vedere cosa la società ha determinato nella musica di questo importante gruppo.
Nel 1978 ho avuto la fortuna di ascoltarli dal vivo a Mantova, al Palazzo della Ragione, con questo libro ho tolto la polvere dai ricordi.
Da leggere anche solo per rievocare uno dei momenti piu’ alti della musica italiana
Qui sotto una video/intervista in cui Luca Trambusti racconta il suo lavoro
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Hoover/Voyno (sarà il nome? sarà il cognome?) – THE NEW ROCKSTAR PHILOSOPHY – Nda Press 2011
La parola d’ordine? “Efficenza!”.
Cos’è tutta questa confusione? fare dischi, fare concerti, myspace, facebook, soundcloud, merchandising, qualche componente del gruppo non fa quello che dovrebbe? dagli una multa! il concetto di amicizia di facebook esteso al mondo reale. Un consiglio degli autori: fate amicizie, farà bene (al vostro gruppo) e al vostro karma.
Il lato buono di questo libro? Fotografa e organizza il mondo attuale della comunicazione attraverso i mezzi del web (tutti, nessuno escluso, vi dice anche quanti Tweet dovete fare al giorno!), da’ consigli su come organizzare una band (dividere le competenze, gestire il lato amministrativo, creare un band day per rafforzare la comunione d’intenti ecc..), abitua i musicisti ad una certa consapevolezza (niente a che vedere con il libro sopra pero’…) e insegna a creare strategie per acquisire fans/clienti.
Il lato cattivo? L’altra sera ho assitito ad una serata d’ascolto organizzata dalla Scuola di musica del Garda su Frank Zappa. Relatore d’eccezione Carlo Boccadoro, che, grande conoscitore dell’ opera di Zappa, ci ha intrattenuti per quasi due ore raccontando mille cose di questo grande autore del ‘900. Ora, dico questo cercando idealmente di immaginare cosa avrebbe pensato uno come Zappa di un manuale del genere che genera consigli per omologare la creatività: quando le invenzioni di uno diventano la prassi di molti la cosa non credo funzioni piu’. I tempi cambiano e cambiano i mezzi per arrivare dove il nostro sogno ci porta, e i nostri sogni cambiano di conseguenza in base ai mezzi che abbiamo. Spesso pensare alla musica diventa pensare ai social media, al video che dovremo produrre e quant’ altro. Niente di male naturalmente, purchè per far questo non ci dimentichiamo il vero motivo per cui tanto ci si da’ da fare. Un manuale in uno stile razionale per chi vuole capire come muoversi attraverso questa apparente moltitudine di possibilità. Resto un po’ perplesso dall’ introduzione che Manuel Agnelli (massimo rispetto) fa al libro. Da un intro del genere mi aspettavo un altro e piu’ alto contenuto. Scomodare Michelangelo, Leonardo e la loro committenza è forse un po’ troppo per arrivare a concludere che:
(…) se siamo sinceri, al di la’ dei credo e dell’ etica posticcia, se produciamo oggi un supporto o un servizio per venderlo a qualcuno, in qualsiasi ambito, APPARTENIAMO COMUNQUE AL SISTEMA DI PRODUZIONE CAPITALISTICO OCCIDENTALE (maiuscolo nel testo originale). Stiamo vendendo una merce. Non importa a chi e perchè. E’ sempre mercato.(…)

Non so, sono perplesso: ma se tutto è merce Frank Zappa è come Malgioglio?

Ho ancora una visione romantica della musica e malgrado i tempi siano cambiati penso non si debba mai dimenticare quale sia il nostro obiettivo principale. Vi invito a vedere questo frammento di Crazy Heart con il grande Jeff  Bridges, la semplicità., spesso, ti riporta i piedi per terra:

Chissà perchè sulla copertina c’è un’ audiocassetta?

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Joe Boyd – LE BICICLETTE BIANCHE – Odoya 2010
Lascio per ultimo il libro che piu’ di tutti riesce a comunicare il grande senso di libertà, genio e perchè no anche sregolatezza che la musica e il mondo che le gira intorno puo’ generare. Se nel libro di Trambusti sugli Area, la sensazione che rimane è che quegli anni in Italia siano stati veramente duri dal punto di vista culturale e sociale, in cui il Movimento non eccelleva sicuramente per “leggerezza”, in questa scorribanda negli anni ’60 (ma anche ’70 e ’80) si percepisce in pieno la grande libertà e le infinite possibilità che la musica giovanile offriva e la formula narrativa di Boyd riesce a “dipingerti” un mondo molto chiaramente anche se spesso ci si ingarbuglia in un’infinità di personaggi e situazioni che per Boyd sono fondamentali per legare questo lungo racconto. Cosa sia stato esattamente Joe Boyd è difficile da definire: organizzatore di concerti, tour manager, produttore artistico e cinematografico, i rapporti di Boyd con la musica sono molteplici e in tutti i casi raccontano una storia lunga decenni e che tuttora continua. Le otto pagine alla fine del libro con l’indice dei nomi delle persone citate dà un’idea delle sue frequentazioni, e per ognuno di questi nomi c’è una storia. Dai bluesman Lonnie Johnson e Sleepy John Estes (spassosi gli episodi in cui Joe, suo fratello e un amico, li scritturano improvvisandosi impresari) ai Pink Floyd (Boyd spiega anche da dove realmente viene questo nome…) dall’ Ufo Club, il locale centro della psichedelia londinese, ai Soft Machine attraverso la Hannibal Recors, la sua etichetta discografica fino ai Fairport Convention. 
Conosco Joy Boyd per aver letto il suo nome sui dischi di Nick Drake nel cofanetto che usci’ nel 1979 (comprato allora, non la settimana scorsa su Ebay :-)) che conteneva i suoi tre dischi assieme, era (allora) l’unico mezzo per potersi ascoltare Drake. Sono usciti parecchi libri su questo musicista che raccontano i suoi inizi e la sua fine (tra i tanti segnalo ” Le provenienze dell’ amore” di Stefano Pistolini) e naturalmente Boyd riserva un capitolo in cui è evidente il tentativo di non lasciarsi troppo trasportare emotivamente dalle vicende di Drake ma cercando di dare un quadro esaustivo di quello che è accaduto, raccontando, con il sufficente distacco, il suo rapporto con questo autore cosi’ poco considerato in vita e cosi’ amato dopo la sua scomparsa. L’immagine e i racconti su Drake che Boyd dà in questo libro aggiungono non poco alla conoscenza di questo musicista, chi ama Drake non puo’ perdersi questo capitolo.
Mi ha molto divertito leggere gli appunti di Boyd sugli aspetti tecnici del fare musica. Rievoca i fasti degli studi Sound Techniques raccontando aneddoti e curiosità, con la collaborazione del fonico John Wood il cui motto era “i dischi hanno il suono che si meritano”. Di Wood il suono dei dischi di Drake che dopo aver lavorato a produzioni anche importanti negli anni ’70 si è ritirato in Scozia aprendo un albergo… 
Il grande dibattito di questi anni sulle convenienze dell’analogico rispetto al digitale vengono ammazzate da una frase di Boyd in cui vede il problema per il passaggio dalla registrazione da 16 a 24 tracce:
 (…) prima che io me ne andassi in California, inizio’ il declino: qualche furbacchione scopri’ come stringere ventiquattro piste in un nastro da due pollici che prima ne teneva sedici.(…) Il suono migliore di tutti, naturalmente, è quello direttamente stereofonico, senza missaggio, senza sovraincisioni, e non digitale.

…qualche furbacchione…
Libro da leggere se vogliamo avere qualcosa da dire sul fare musica.

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14 dicembre a Verona si parla di sicurezza informatica

Mercoledì prossimo sarò al meeting di Alba ST a parlare di sicurezza informatica. Gli incontri organizzati da Alessio e dai suoi colleghi sono sempre di ottimo livello e non mi è stato facile trovare un modo giusto per svolgere il mio ruolo di "keynote speaker" con altrettanta levatura. Ho optato…

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Fiorello non lascia dubbi, nemmeno sul profilattico

Io sono una partigiana entusiasta di Fiorello e mi è molto piaciuto il suo programma che, purtroppo, si è concluso ieri sera. Semplicemente lo trovo un bravo, preparato e simpatico professionista: in Italia sarebbe un modello da seguire di più, ma non solo nel mondo dello spettacolo. Svolgere il proprio lavoro con capacità ed intelligenza […]

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terremoto sul garda 05-12-2011 ore 17:02 Toscolano Maderno

http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2220516800/event.html Magnitudo(Ml) 3.1 – LOMBARDIA – BRESCIA
05/12/2011 17:02:00 (italiana)
05/12/2011 16:02:00 (UTC)Magnitudo(Ml) 3.1Data-Ora 05/12/2011 alle 17:02:00 (italiane) 05/12/2011 alle 16:02:00 (UTC)Coordi…

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Signore e Signori, entra la Politica!

Latitante ormai da decenni, a tal punto che ormai ci eravamo abituati alla sua assenza come se fosse la normalità, ieri sera si è rifatta viva la politica. Sul servizio pubblico (Rai) non se n’è accorto nessuno, pare che, a meno di sedersi sui divanetti bianchi di Porta a Porta, un politico non esista. La7 […]

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Il futuro delle scuole gardesane

Riporto questa breve descrizione della situazione delle scuole gardesane che GianPaolo Comini, già dirigente scolastico delle medie di Manerba-San Felice, ha ben sintetizzato. Come si può leggere anche l’assetto delle scuole di San Felice (elementari e medie) è messo pesantemente in discussione e, come sempre, è assordante il silenzio dei nostri amministratori. Non ritengono necessario […]

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Rispondere alla crisi con il confronto

Sempre alla ricerca di confronti con esperienze diverse mi sono imbattuto in Salvatore Addeo, fonico e produttore di Lecco proprietario dell’ Aemme studio con all’ attivo un’esperienza soprattutto con il mercato americano. Salvatore mi ha segnalato alcuni punti che pensa siano “critici“ in questo momento nella produzione musicale in Italia. Anche lui come me avverte, nell’ uso della tecnologia, non solo un mezzo tecnico ma anche una filosofia del lavoro stesso e fa del confronto musicista/fonico/produttore, un momento importante di crescita sia personale che artistica.

Ho iniziato facendo gavetta in uno studio come assistente. Erano gli anni novanta, periodo che coincideva con la disponibilità dei primi software per la registrazione e mi sono ritrovato a far la spola tra il mondo analogico nello studio con cui collaboravo, ed il digitale, nel mio piccolo studio, e ho avuto la possibilità di ampliare il mio bagaglio di conoscenze facendo il free lance in alcuni studi del sud Italia, fino ad arrivare alla decisione di trasferirmi a Lecco dove ho aperto un piccolo project studio all’interno del quale ho iniziato a coltivare la mia figura di produttore. Nel momento in cui mi sono sentito pronto, certo delle mie qualità di producer e sound engineer, ho scelto di aprire uno studio di alto profilo e confrontarmi con il mercato professionale.

Sono cresciuto con le musicassette e con il mito dello studio di registrazione, suonavo in un gruppetto e ricordo che l’accesso agli studi in quegli anni (anni ’90) non era una cosa così semplice come lo è adesso, anzi, era qualcosa di quasi irraggiungibile.
Se poi si riusciva finalmente ad accedervi, si aveva un enorme rispetto per ciò che si stava facendo e per chi ci lavorava. Quando ho iniziato a fare questo lavoro a livello professionale, (periodo che coincideva con il boom del digitale), ho visto questa cosa pian piano svanire. Penso che l’avvento del digitale in primis abbia allontanato gli artisti dagli studi professionali, e di conseguenza gli artisti, realizzando la maggior parte delle produzioni “in the box”, abbiano perso via via quelle sonorità rotonde e profonde tipiche della tecnologia analogica.

Adesso la maggior parte dei musicisti che si avvicinano a questo mondo, grazie anche a tutte quelle informazioni trovate su internet, hanno l’impressione di essere degli esperti navigati, ma rimanendo chiusi nei loro project studio stanno perdendo una cosa importante: il confronto tra il musicista e il tecnico-produttore. Sembra si sia perso il concetto dello studio come posto in cui ci si puo’ confrontare per crescere, soprattutto artisticamente. Credo che il confronto sia indispensabile. Oggi solitamente l’artista è compositore, esecutore, sound engineer, producer e a volte anche tecnico di mastering , vi sembra possibile che possa affrontare  tutti questi passaggi  al meglio? Nel processo di produzione di un prodotto professionale non basta solo aver i plug-ins giusti , ma bisogna mettere in gioco anche esperienza, background ed in ultimo, macchine di un certo livello.

Lavorando per il mercato americano noto che il modus operandi del fare musica è ancora legato a certi standard ben definiti: macchine analogiche, personale qualificato, tempi di realizzazione medio lunghi, produzione artistica, ricerca ecc. Lo studio professionale opera ancora un ruolo importante garantendo al mercato americano uno standard qualitativo alto.

Ma tutto questo li’ è ancora possibile perchè gli artisti hanno ancora un budget da destinare alla produzione, capendo che questa è una fase importante e irrinunciabile.

Anche la discografia in America soffre di questa crisi ma le dimensioni del loro mercato unito ad una specializzazione delle varie fasi di lavorazione di una produzione fa si’ che il “prodotto musica” sia ancora qualcosa che procuce qualità e quindi mercato.

Personalmente per far conoscere un certo modo di far musica e far capire che reale valore aggiunto può portare ad un progetto uno studio professionale, ho aperto le porte del mio studio attraverso varie iniziative, cercando di far conoscere un certo modo di far musica per cercare di sensibilizzare alla qualità la generazione attuale di artisti 

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BOLLETTA DEL GAS DEL CALCIO GARDA DA 300 MILIONI DI VECCHIE LIRE DA PAGARE PER INCURIA…

I CITTADINI DI GARDA SI CONTINUANO A DOMANDARE COME E’ POSSIBILE CHE CI SIA UNA BOLLETTA DEL GAS DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DEL CALCIO DA PAGARE COME CONGUAGLIO DI 5 ANNI….NESSUNO SI E’ MAI PREOCCUPATO DI FARE LETTURE O CHIEDERE CHE VENISSERO FATTE…&n…

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Caro presidente no, così non va

Il nuovo governo al banco di prova. Falsa partenza o delusione cocente? Caro presidente,       Lei conosce perfettamente l’importanza storica per il nostro Paese e per l’Europa (oseremmo dire per il mondo intero) delle decisioni che il suo governo oggi assumerà. Dobbiamo confessarle, con tutto il rispetto per il compito difficilissimo che Lei […]

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Siamo tutti diversi. Alcune però di più!

Ammesso che le elezioni dei rappresentanti dei giovani che si sono presentati al ministro Fornero si siano svolte regolarmente. Ammesso che a tutti i giovani sia stato dato egual diritto di voto indipendentemente da sesso, razza, religione ecc. Ammes…

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Spese Comunali, soldi di tutti

Si avvicinano le Feste Natalizie e, dopo le polemiche legate alle spese per i fuochi artificiali di Agosto, sta per aprirsi un nuovo fronte sulle spese Natalizie. Il Corriere del Garda, testata lacustre disponibile anche online al sito www.co…

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Ottimi siti di idee regalo

Cercando un po’ in giro ho trovato due siti con idee regalo fatti bene e con belle idee. Di seguito i link. Se qualcuno ne avesse da aggiungere… Se dovessi trovarne altri li aggiungerò di seguito.

Angolo del Regalo – Direttamente acquistabi…

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La "casta", i simbolismi e la maturità

Trovo strana la posizione di quelli che chiedono i tagli alla politica. Non trovo sbagliato che si portino in un ordine di misura adeguato al resto del mondo e che si introduca maggiore trasparenza. Anzi. È però particolare, e forse anche sintomati…

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Meritocrazia sì, ma solo per gli altri

Prendo spunto da un articolo pubblicato su Romacapitale.it per spiegare la mia posizione in merito all’attuale situazione economica nazionale. Si potrebbe partire dall’ennesima affermazione di Marchionne che decide di lasciare l’Italia con la produz…

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