Start-up, non-profit e for-profit

Annotazione a margine di una lezione di “Business Plan writing for Social Enterprises”.

Di fronte ai tentativi di riformulazione di alcune norme relative alle imprese sociali in Danimarca in certi casi aziende tradizionali for-profit lamentano la concorrenza delle non-profit quando queste producono beni competitivi sul mercato. Ed effettivamente la domanda si pone: perché dovrei trattare diversamente alcune aziende rispetto ad altre quando dimostrano di avere lo stesso potenziale e competono per le stesse risorse?

Spesso l’unica differenza tra una non-profit e una for-profit è proprio il fatto che l’una reinveste i profitti nell’azienda. Laddove però un’azienda non fa profitti o decide di reinvestirli, contribuendo alla fornitura di servizi al pubblico, occupando dei dipendenti, assicurando loro pensione e benefit, e così via, perché dovrebbe sottostare a regole diverse rispetto alle sue simili che sin dall’inizio dicono che faranno le stesse cose che sta facendo lei? E al contrario, un’impresa sociale che dimostra di essere finanziariamente autonoma, perché dovrebbe ottenere finanziamenti ulteriori per fare quello che farebbe in ogni caso?

Perché non possiamo considerare tutte le piccole start-up e le aziende in difficoltà come non-profit (quando effettivamente non fanno profitti), così come perché non dovremmo considerare non-profit come normali aziende quando queste competono nel mercato con quelle tradizionali?

Chi ha più bisogno di finanziamenti/esenzioni? Una cooperativa che impiega persone autistiche che produce un prodotto di punto di grande successo commerciale ormai affermata e che dimostra di essere pienamente autonoma sul piano economico o una piccola start-up in difficoltà che un domani potrebbe diventare un’impresa di successo ma che al momento naviga in acque difficili?

La mia idea al momento è che le esenzioni e i finanziamenti tengano prima di tutto conto delle dimensioni in termini di dipendenti e di fatturato delle organizzazioni, indipendentemente dal fatto che si tratti di una for- o non-profit. Poi ovvio che le non-profit possano godere di criteri leggermente adattati.

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Una donna per cambiare l’Italia, una visione per cambiare il mondo

Il vero cambiamento che oggi ci è richiesto necessita di una visione, e nel caso di Laura Puppato questo tema è centrale perché la sua strategia si fonda, letteralmente, su un’altra idea di mondo.

La mia visione del futuro è imperniata sul rispetto dell’ambiente, sul rispetto delle donne e degli uomini, sui valori della solidarietà e della convivenza civile, dell’onestà, della giustizia, della cultura e del merito. E’ questo il futuro che voglio scegliere. Bisogna credere che un mondo differente è possibile e avere il coraggio di sostenere persone semplici, oneste e capaci che mettano in pratica questa visione.

Io scelgo Laura Puppato, imprenditrice ed ex-Sindaco di Montabelluna – città veneta capitale europea della calzatura sportiva nel cuore della liga veneta – perché lo ha già fatto. E’ seria e credibile.
Laura ha vinto le elezioni con la sua visione di una città più sostenibile. Ha fermato la costruzione di un inceneritore dannoso alla salute dei suo concittadini, semplicemente rendendolo inutile, grazie alla raccolta differenziata spinta. Dopo poco Montebelluna era il comune più virtuoso d’Italia, con una forte spinta economica grazie alla green economye alla blue economy (economia verde e cultura del riutilizzo). Concetti che in Italia sembrano marziani, ma che saranno le chiavi di salvezza dalla crisi economica.

Questo post è quindi un endorsement a Laura, che corre alle prossime primarie del 25 Novembre.Ti chiedo di dare un occhio al suo programma, di ascoltare la sua presentazione su youtube e di scegliere così più responsabilmente il candidato premier del centrosinistra.

coord. PD Sirmione


Comitato bresciano su facebook: https://www.facebook.com/BresciaeperLauraPuppato
Video di presentazione: http://youtu.be/Ligjl7dK5LU
Sito internet ufficiale: www.laurapuppato.it

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Scienza in cucina: raffreddare il caffè

Quando ero in uno dei miei ultimi anni di liceo scientifico ricordo che veniva proposto uno di quei corsi pomeridiani principalmente frequentati per il fatto che conferivano qualche credito da spendere poi nel voto di maturità. Uno di quelli che ho frequentato più volentieri era intitolato “Matematica in …” e si articolava in quattro incontri, di cui uno mi pare che fosse la matematica in cucina. Non che la cucina c’entrasse molto, ma ricordo che diceva che una lampadina posta all’interno di un paralume con un foro circolare in cima (come la maggior parte delle abatjour) proietta sulla parete vicina una parabola perfetta.

Il post in questione non c’entra nulla con tutto ciò, ma spiega il titolo che gli ci ho voluto dare.

Ci sono azioni che ripetiamo quotidianamente, che per quanto poco tempo occupino nella nostra giornata, se ottimizzate potrebbero risparmiarci qualche secondo. La poesia del rito che si perderebbe nella ricerca dell’efficienza potrebbe essere ritrovata nel fascino della scienza all’opera nella più banale quotidianità. Così è come me la giustifico io perlomeno. Una di queste è prepararsi il caffè o il tè la mattina. Come possiamo farlo raffreddare più velocemente?

Ecco come faccio io.

Lo zucchero ce lo metto per primo. Dato che per sciogliere lo zucchero serve energia, se lo metto quando la temperatura della bevanda è ancora alta, mi aspetto che il suo scioglimento avvenga più velocemente. Solo dopo aver girato il cucchiaino un paio di volte aggiungo il latte (nel caffè, non nel tè, per carità!), che ovviamente abbassa la temperatura della bevanda essendo più freddo del caffè. Se metteste il latte prima, lo zucchero si scioglierebbe più lentamente. Io addirittura metto prima lo zucchero e dopo il caffè, perché nel versarsi il liquido forma delle perturbazioni interne che distribuiscono lo zucchero, aumentandone la superficie di contatto con il caffè, riducendo così ulteriormente i tempi di assorbimento dell’energia. Poi è importate lasciare il cucchiaino dentro, perché il manico che ne emerge diffonde il calore assorbito dalla base immersa. Di per sé quindi, il cucchiaino aumenta la superficie di irradiazione del calore della bevanda. Infine, ma in realtà va fatto all’inizio, è meglio scegliere una tazza che abbia il diametro il più diverso possibile dall’altezza della tazza, sempre per avere la maggiore superficie di dispersione possibile.

Ci sarebbero poi altre variabili che si potrebbero considerare, ma mi pare che per iniziare questo possa bastare. In fondo il caffè ancora non lo abbiamo preso durante la preparazione, e per molti potrebbe già essere complesso ricordarsi di spegnere il fornello una volta che il caffè è salito. Se però ci fossero suggerimenti dal pubblico…

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La vendemmia del Bardolino su L’Arena

La vendemmia del 2012 è al centro di un servizio pubblicato oggi, 1 novembre, sulle pagine dell’Economia del quotidiano L’Arena. A proposito dell’area del Bardolino, l’articolo dice così: "Anche per il Bardolino, il caldo ha fatto sì che non si…

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Il Novello del Bardolino su L’Arena

Articolo dedicato al Novello sulle pagine dell’Economia del quotidiano L’Arena oggi 1 novembre. L’articolo dice così: "É sugli scaffali dal 30 ottobre e si produce in quasi tutta Italia ma, in realtà, è stata quella del Bardolino la prima doc…

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8 novembre: il Bardolino presenta la tradizione della Campania

Giovedì 8 novembre si rinnova il felice matrimonio fra il Chiaretto, il Bardolino e i sapori della Campania. Dopo la positiva esperienza maturata in febbraio con Bufala & Wine Wedding, la rassegna nazionale voluta dal Consorzio di tutela della mozzarella…

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Il futuro dei rifiuti? Responsabilizzazione, pesatura e riciclo

La scorsa settimana stavo riflettendo sulla nostra gestione familiare dei rifiuti, in considerazione della nostra bolletta di 187 euro, folle per le nostre abitudini. Ecco infatti nella foto qui sotto l’80% dei rifiuti della nostra famiglia degli ultimi 6 mesi: Sì, è semplice terriccio, ottimo per coltivare molte buone verdure. Quindi oltre l’80% dei nostri rifiuti […]

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Prime due camminate di Novembre: Giovedì 1 a Manerba e Domenica 4 a Sirmione…

Cari camminatori,
eccovi le nostre prime due proposte di novembre per camminare in Nordic, una giovedì 01 mattina a Manerba (BS) e una domenica 04 mattina a Sirmione (BS).

Giovedì 01 Novembre ore 8:15 a Manerba (BS)

Ritrovo alle ore 8:00 presso il Campo Sportivo ROLLY- Loc. Pieve
39° Maratona delle Frazioni promossa dagli amici del Gruppo Sportivo Manerba (vedi locandina allegata).
Durata circa 3 ore, alla portata di tutti.
Coordina: Istruttrice Simona.


Domernica 04 Novembre ore 8:15 a Sirmione (BS)

Ritrovo alle ore 8:00 in Piazza Casagrande a Lugana di Sirmione.

Suggestiva camminata sul lago promossa dagli amici della Pro Loco di Sirmione (vedi locandina allegata).
Durata circa 2 ore, alla portata di tutti.
Coordina: Istruttrice Fanney.

Per qualsiasi altra informazione contattate comunque il vostro istruttore di riferimento.

Buon fine settimana.

Gli istruttori della Scuola Italiana Certificata Nordic Walking Lago di Garda

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A cavallo alla scoperta del Bardolino sul Corriere della Sera

Amplissimo servizio dedicato al Bardolino e al suo territorio sul Corriere della Sera del 31 ottobre 2012. L’articolo, firmato da Roberta Scorranese, invita a conoscere l’area di produzione del Bardolino compiendo percorsi a cavallo tra vigneti, chiese…

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Le diverse versioni di Mediterraneo

Mediterraneo, film del 1991 diretto da Gabriele Salvatores, premio oscar nel 1992 come miglior film straniero. Mediterraneo è sicuramente uno dei miei film del cuore, l’ultimo della cosiddetta “trilogia della fuga” di Salvatores dedicata alla poetica della fuga, preceduto da Turné (1990) e soprattutto Marrakech Express (1989), anch’esso uno dei miei film preferiti. Mediterraneo mi è […]

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Quando cambiare le scarpe da running?

Ecco alcuni buoni motivi per cambiare scarpe da running:
1. Vi è venuto uno strano dolore alla caviglia, al polpaccio o alle ginocchia. In questo caso portatele con voi da un negoziante ESPERTO per farvi consigliare per l’acquisto di un nuovo modello.
2. E’ da più di 8 mesi che le avete (e le avete usate almeno 2 volte la settimana).
3. Avete percorso almeno 500/600 km (per A3 e A4 … meno per i modelli più leggeri)
4. Avete visto un paio di scarpe molto più fighe.
5. Le stesse scarpe le ha uno che vi sta proprio sui maroni.
6. Avete utilizzato le scarpe per gare estive di triathlon dove si sono riprodotti funghi e muffe primordiali….  e quando le indossate vi stanno tutti alla larga.
7. Avete bisogno di stimoli e pensate, giustamente, che cambiare le scarpe vi possa dare una spinta e che vi facciano anche andare più forte.
8. Avete bisogno di un nuovo paio di scarpe per il tempo libero e quindi fate passare le scarpe da running a scarpe da tempo libero. Attenzione di uno utilizzare le scarpe di cui al punto 6.
9. C’è una promozione per chi riporta le scarpe vecchie.

Buone corse a tutti.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Triathlon, Benessere, Acqua, Marketing… ed altro

Quando cambiare le scarpe da running?

Ecco alcuni buoni motivi per cambiare scarpe da running:
1. Vi è venuto uno strano dolore alla caviglia, al polpaccio o alle ginocchia. In questo caso portatele con voi da un negoziante ESPERTO per farvi consigliare per l’acquisto di un nuovo modello.
2. E’ da più di 8 mesi che le avete (e le avete usate almeno 2 volte la settimana).
3. Avete percorso almeno 500/600 km (per A3 e A4 … meno per i modelli più leggeri)
4. Avete visto un paio di scarpe molto più fighe.
5. Le stesse scarpe le ha uno che vi sta proprio sui maroni.
6. Avete utilizzato le scarpe per gare estive di triathlon dove si sono riprodotti funghi e muffe primordiali….  e quando le indossate vi stanno tutti alla larga.
7. Avete bisogno di stimoli e pensate, giustamente, che cambiare le scarpe vi possa dare una spinta e che vi facciano anche andare più forte.
8. Avete bisogno di un nuovo paio di scarpe per il tempo libero e quindi fate passare le scarpe da running a scarpe da tempo libero. Attenzione di uno utilizzare le scarpe di cui al punto 6.
9. C’è una promozione per chi riporta le scarpe vecchie.

Buone corse a tutti.

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Il Bardolino al Salone del Gusto #2

Nell’istantanea, un momento della degustazione sulle "declinazioni della corvina", dal Chiaretto Spumante al Bardolino, tenuta da Angelo peretti al Salone del Gusto di Torino nello stand della Regione Veneto e di Unioncamere del Veneto, davanti ad un folto pubblico proveniente…

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Il Bardolino al Salone del Gusto #1

Il Bardolino è stato tra i protagonsiti del Salone del Gusto di Slow Food a Torino. Nello spazio della Regione Veneto e di Unioncamere del Veneto e nello stand di Slow Food del Veneto si sono svolte varie degustazioni, guidate…

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E’ già neve

Mammamia, che fine settimana meteorologicamente terrificante. Questa mattina il Pizzoccolo e il Baldo sono belli imbiancati. Il panorama è questo …

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