La Strada della Forra sul Lago di Garda

È considerata la strada più bella del lago, tortuosa e stretta quanto basta per essere suggestiva agli occhi di ogni visitatore di questa zona del Garda. Inserita tra le rocce, la Strada della Forra è un vero gioiello tra i passaggi che collegano le sponde lacustri all’entroterra gardesano. 

Sembra un cammino antichissimo, scavato dalle acque, eppure è stata inaugurata solo nei primo del Novecento! Una storia da scoprire…

Perchè è chiamata la “forra”?

La sponda del Garda è quella lombarda, e il torrente Brasa è quello che arriva sul lungolago raccogliendo anche le acque del torrente Bondo; in un percorso che dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento fu fonte di energia per molte attività tra mulini, concerie di pelli, fucine. 

La sua forra, ovvero la gola con le pareti di roccia verticali tra cui scorre il torrente, è diventata il fondale che porta dal lungolago alle altezze della Pieve di Tremosine (circa 400 metri s.l.m.). 

La Strada della Forra si snoda per circa 6 chilometri e consente di entrare nel cuore della montagna attraverso gallerie che permettono di vivere da vicino la roccia fatta di strati millenari, le piante rampicanti, in uno scenario quasi fiabesco. 
Non a caso, è stata definita da Wiston Churchill “l’ottava meraviglia del mondo” – forse anche per lo sforzo ingegneristico dell’epoca.

La costruzione e l’inaugurazione della Strada Vesio-Pieve-Porto 

Inaugurata nel 1913, questa nuova via di comunicazione rappresentava all’epoca una sorta di liberazione dall’isolamento della zona di Tremosine, che comprende anche i centri di Limone, Campione, Tignale e fino alla Val di Ledro. 

Per poter raggiungere il porto, infatti, dovevano percorrere fino ad allora dei sentieri molto ripidi, e spesso per imbarcare i prodotti delle manifatture o dell’agricoltura, o per ricevere altri beni di necessità, gli abitanti erano costretti ad uno sforzo fisico e di tempo non indifferente. 
Quando riuscirono ad arrivare dei fondi pubblici per la progettazione di questa strada, subito si attivò Arturo Cozzaglio,geniale geologo e ingegnere che aveva già elaborato diversi progetti per agevolare la viabilità della zona.

Così nacque questo passaggio leggendario, ormai patrimonio nazionale e celebre dagli anni Trenta non solo a livello locale. La strada della Forra è tutta da percorrere con un occhio rivolto al cammino, l’altro alla bellezza del percorso – lo spettacolo mozzafiato sul lago di Garda e le ripide rocce è incancellabile nella memoria di chi l’ha percorso.

Come percorrere la Strada della Forra

Per chi vuole provare l’emozione di questo tratto stradale, può iniziare prendendo la Gardesana Occidentale, la SS 45 bis, e arrivando allo snodo del Porto di Tremosine per la Strada Provinciale 38 Porto-Pieve – Strada della Forra (è questo il suo nome tecnico); si arriva da Limone sul Garda – da nord si trova dopo il centro abitato, e da sud si trova prima.

Il percorso sale verso la Pieve di Tremosine, poi il centro di Vesio e infine verso Tremosine del Garda. La parte che inizia a Tremosine, scende verso il Garda ovviamente dal contrario attraversando Vesio, poi al Porto di Tremosine e infine alla statale Gardesana.

La lunghezza della strada, calcolando il percorso completo dall’imbocco dal Porto di Tremosine diventa circa di 11 chilometri. Si costeggia il versante orientale dell’altipiano e si può vedere il Brasa che scende dal fianco della montagna, con qualche piccola cascatella. 

La via si può attraversare tranquillamente in auto, anche se l’emozione più grande forse è quella di percorrere i tornanti della Strada della Forra in moto

In ogni caso la velocità deve essere molto ridotta perché i tornanti della montagna sono stretti, le gallerie anguste, e serve molta attenzione durante la guida. Anche perché in alcuni punti la carreggiata è protetta solo da un muretto, e quindi serve calma e concentrazione per vivere quest’avventura.

Ricordiamo che con il camper la Strada della Forra non è accessibile, dato che le altezze e le larghezze dei tunnel non consentono la viabilità di questi mezzi, nella parte centrale del percorso.

Lo scorrimento è libero fino alla parte centrale ed in determinati orari/periodi dell’anno il senso è unico (come per esempio da Aprile fino a Settembre) per facilitare il traffico ed evitare ingorghi che potrebbero bloccare per diverse ore le strade. Prima dell’entrata della parte più suggestiva è presente un piccolo semaforo che indicherà la possibilità di percorrerlo: questo momento rappresenta l’occasione per guardare con attenzione la roccia dell’esterno della galleria, i suoi strati affascinanti, e l’atmosfera unica di questo percorso tra ponti nel vuoto e tornanti a gomito.

Per i motociclisti, l’ebrezza dei tornanti è un richiamo unico, e per chi fa una gita sul Lago di Garda in moto, la Strada della Forra è un’attrattiva irresistibile per piegare e sentirsi più liberi che in auto, tra gli spazi stretti nella gola del torrente Brasa.

Nel secondo tratto della strada (da Pieve a Vesio) le curve si fanno più strette e le gallerie del canyon scavato dal torrente si infilano perpendicolari al monte, diventando abbastanza buie e necessitando degli abbaglianti. 

È qui che nei tratti esterni il panorama è avvincente soprattutto al tramonto grazie alla scenografica illuminazione pensata per la Strada della Forra.

La fine ufficiale della SP38 è a Tremosine del Garda, che riserva un altro scenario spettacolare dalle sue altezze, un paese su uno sperone di roccia tra montagna e lago.

La Strada della Forra per le bici e per i pedoni: si può, con attenzione!

Le curve sono molto compresse tra le rocce, i mezzi veloci transitano spesso, e i fianchi della montagna possono essere cedevoli. Quindi, può essere complicato percorrere questa strada in bici oppure a piedi. 

Complicato ma non impossibile. Si può partecipare ad escursioni mirate, che spesso consentono di transitare e visitare non solo la Strada della Forra ma anche i luoghi circostanti e i sentieri di trekking – come quello da Porto a Pieve. 

In alcuni punti può essere difficoltoso come percorso, per questo è sempre bene affidarsi alle guide alpine locali, anche perché in alcuni periodi può essere chiuso per maltempo o manutenzione stradale, quindi non percorribile a piedi o in bici. 

Nei punti accessibili a piedi della Forra, lo scenario è veramente spettacolare tra la luce che filtra dall’alto della gola, le piante addossate alle pareti in un giardino verticale unico, l’acqua che scorre con un suono che riecheggia nella galleria…

James Bond sulla Strada della Forra

Una curiosità su questo percorso: se tutti noi dobbiamo transitare con cautela, durante le riprese del film della saga di James Bond “007 – Quantum of Solace”, la nostra amata spia l’ha percorso a tutta velocità, in un inseguimento da ricordare.

L’Aston Martin tra crepacci e serpentine, era guidata sullo schermo da Daniel Craig mentre scappava dai suoi inseguitori: la classica corsa contro il tempo, che continua scendendo fino alle sponde del Garda, sempre ad una velocità… solo da film!

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