Droga: condanne fino a nove anni per il cartello del night club

Saliva sul palco sia per l'utile che per il dilettevole. Per il business della droga e per l'hobby del canto. Dopo essersi esibito nel locale di del Garda, del quale era proprietario insieme al fratello, il più delle volte, infatti, si intratteneva con fornitori e clienti. Curava le pubbliche relazioni mentre i suoi uomini, dietro le quinte, organizzavano gli affari: reperivano la cocaina, la suddividevano in dosi e la spedivano verso tutto il nord est del Paese, mandando corrieri con 4 chili anche in treno, fino al confine con la Slovenia.

L'accusa

Dalla primavera all'autunno del 2018, nel periodo in cui gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Brescia hanno monitorato i loro movimenti, sarebbero stati in grado di piazzare diversi chili di sostanza stupefacente: i 200mila euro sequestrati nel corso del blitz eseguito da una quarantina di agenti con il supporto di unità cinofile e dell'elicottero all'inizio del mese di ottobre dello scorso anno, per gli inquirenti, ne è la più lampante delle conferme.

Sulla banda criminale di matrice nordafricana stroncata dalla Polizia poco più di un anno fa, ieri è scesa una sentenza pesante. Il giudice dell'udienza preliminare Angela Corvi ha condiviso la ricostruzione dei fatti del sostituto procuratore Carlo Pappalardo e riconosciuto la associazione per delinquere in capo a cinque dei sei membri del cartello ai quali era contestata. Mentre chi non aveva ruoli direttivi è stato condannato a pene tra i 4 e i 6 anni di reclusione, i vertici dell'organizzazione sono stati puniti con condanne pesanti: fino a nove anni di carcere. Ad otto si è fermato il conto degli anni che dovrà scontare il più giovane dei due fratelli marocchini titolari del locale gardesano epicentro dello spaccio.

Le condanne

Il più anziano riuscì a sottrarsi alla cattura in vista di un'altra condanna a dieci anni per fatti analoghi. È latitante da allora. Diversi i patteggiamenti accordati. In tutto cinque, a pene comprese tra i 3 anni e mezzo e i 4. Quello inflitto alla banda di Lonato fu un duro colpo al mercato della droga del nord est. Nella rete degli agenti dellaMobile nel corso dell'operazione finirono clienti dei due fratelli marocchini provenienti da Trieste e da , da Trento e da Verona. Gli agenti, in un'occasione, intercettarono un carico di sei chili di cocaina, passato dalle mani di un grossista albanese di casa a a quelle di un componente dell'associazione per delinquere.

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