Con la fine dell’anno chiudono le piscine di Desenzano e monta la polemica

Il 31 dicembre le piscine di Desenzano chiudono a tempo praticamente indeterminato. La minoranza chiede «uno sforzo di fantasia» per andare incontro a chi le frequenta, la maggioranza lavora a un progetto di rifacimento da oltre 10 milioni di euro: si stanno raccogliendo i fondi, ma sarà questione di anni.

Non c’è stato nulla da fare. Non è servito il tentativo di arrivare almeno a una proroga di qualche mese: il 31 dicembre era previsto il termine della concessione, il 31 dicembre l’impianto natatorio Signori chiude. Punto.

In Consiglio

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Se ne parla da tempo, se n’è parlato di nuovo lunedì in Consiglio comunale, quando dietro spunto della consigliera del Partito democratico Maria Vittoria Papa nell’ambito della discussione sul Documento unico di programmazione, il sindaco Guido Malinverno ha comunicato la ferale notizia: «A malincuore il 31 dicembre la piscina chiude. Ce ne stiamo occupando, abbiamo cercato di trovare una soluzione che consentisse di tenerla aperta fino all’inizio dei lavori: non si può. La società che ora se ne occupa ha disinvestito tutto e senza interventi consistenti è impossibile trovare qualcun altro. E anche immaginare interventi costosi su una struttura che comunque va sistemata, potrebbe configurarsi come un danno erariale».

E continua, il sindaco: «Per realizzare una piscina a Desenzano, degna della capitale del Garda, occorrono tempo e risorse. Tempo: non si fa dalla sera alla mattina». Risorse: «Parliamo di un’opera che costerà non meno di 10 milioni di euro – precisa l’assessore al Bilancio Stefano Medioli -. Siamo consapevoli dell’urgenza di riaprire la piscina e dei disagi che si creeranno, ma dobbiamo realizzare un’opera che dia una prospettiva temporale di un certo tipo, con soldi che al momento non abbiamo e che stiamo cercando di reperire». Medioli cita i 3,5 milioni di euro ottenuti dalla vendita dell’ex Ragioneria, ma anche il piano delle alienazioni che cuba 4 milioni e mezzo di euro, l’avanzo di amministrazione e non esclude la possibilità di ricorrere al debito, ma «oggi ancora non abbiamo la sostenibilità economica piena per realizzare le nuove piscine».

L’appello

Da Papa, l’appello a far ricorso alla fantasia: «Come garantiamo la pratica sportiva in attesa del nuovo impianto? Ci siamo attivati per convenzioni con altre piscine? Non dobbiamo permettere che il nuoto venga abbandonato».

E, ancora, Andrea Spiller (M5S e L’Altra Desenzano): «Che il bando sarebbe scaduto nel 2023 lo si sa da sempre: non è pensabile arrivare a due settimane dalla scadenza senza avere in mano nulla di concreto su cui ragionare».

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