Categoria: Riva

La pentola guardata non bolle mai

Per i precisi, “l’acqua contenuta in una pentola posta sul fuoco e troppo guardata non bolle mai”.

Penso poi che sia possibile applicare questa considerazione anche alla moka del caffè, per analogia di fisica coinvolta 🙂

L’avete capito bene, l’argomento di oggi è il paradosso di Zenone quantistico che in realtà è stato chiamato da qualche mattacchione 1 “paradosso della pentola troppo guardata”.

Ma torniamo alla fisica vera e alla meccanica quantistica. Questo effetto ci dimostra che, grazie a quello strano concetto che va sotto il nome di “collasso della funzione d’onda” un sistema quantistico la cui naturale evoluzione sarebbe una transizione da uno stato ad un altro, se posto con contitinuità ad un processo di misurazione, resta immutato.

Questo argomento può assomigliare al famoso paradosso della freccia di Zenone di Elea, il filosofo greco, che tentava di dimostrare come il movimento non possa in effetti esistere.

L’argomento di Zenone era quello della freccia, che scagliata dall’arciere verso un bersaglio doveva percorrere infiniti tratti sempre più brevi senza mai, di fatto, arrivare a destinazione: il moto è impossibile!

Ma analizziamo la questione quantistica:

Abbiamo un atomo in uno stato eccitato, instabile e lo sottoponiamo ad una serie di misurazioni ripetute nel tempo. Ogni osservazione causa il collasso della funzione d’onda, “azzerando il conto alla rovescia” e permettendo a quello stato di permanere indefinitamente.

Osservazione significa per il fisico, invio di fotoni, energia che permetta di conoscere una volta ritornata al mittente la situazione. Abbiamo a che fare quindi con un esempio di interazione radiazione materia. Si dimostra che la probabilità di transizione di un sistema illuminato da una radiazione incoerente dipende linearmente dal tempo per cui questa radiazione è “accesa”.

Dal momento che la velocità di transizione è 1/tau allora

P_2=\frac{t}{\tau}

se il sistema è a due livelli, la probabilità che il sistema sia ancora nello stato eccitato dopo un tempo t è

P_1=1-\frac{t}{\tau}

Se la misurazione ci informa ancora che il sistema è nello stato eccitato allora significa che la funzione d’onda è nuovamente collassata allo stato eccitato e quindi il processo ricomincia.

Misurando il sistema ad un tempo 2t la probabilità che sia nello stato eccitato sarà chiaramente:

P_2=\left(1-\frac{t}{\tau}\right)^2 \approx 1-2 \frac{t}{\tau}

sviluppato per t piccolo,cioè lo stesso andamento in termini di probabilità che avremmo se non avessimo fatto alcuna misura all’istante t.

Quando i tempi di osservazione si riducono molto rispetto al tempo di vita medio dello stato 2, si dimostra che la probabilità di transizione è proporzionale a t^2 anziché a t.

In questo caso allora lo sviluppo relativo all’osservazione all’istante 2t causerà una probabilità che il sistema si trovi ancora nello stato superiore proporzionale a 2t^2

P_2 \propto 1- 2t^2

 

mentre se non avessimo fatto alcuna misura sarebbe stata semplicemente

P_2 \propto 1- 4t^2

Estendendo il ragionamento a N osservazioni distanziate ad intervalli regolari T/N (dove T è il tempo totale di osservazione) abbiamo che nel limite di infinite osservazioni (leggi continuo) la probabilità di trovare il sistema nello stato eccitato è 1 ovvero l’evento certo!

Un sistema osservato continuamente non decade mai!

Come è possibile allora il tracciamento delle particelle nelle camere a bolle?

Il processo di misurazione è davvero così invasivo? Il collasso della funzione d’onda è una bufala messa in piedi per fare tornare i conti e tutto che quello che mi hai detto finora son fregnacce?

Non penso. Il concetto di collasso della funzione d’onda, sebbene sia così difficile da intuire riesce a chiarire diversi concetti. Ritengo che i sostenitori di interpretazioni della meccanica quantistica che supportano teorie in cui è necessario l’intervento dell’osservatore (umano) esterno oppure in cui è tirato in ballo il processo di coscienza (interpretazione a molte menti) stiano semplicemente cercando di portare a livello di intuizione qualcosa che di per sé non è nato per farsi comprendere in termini semplici.

Ricordiamoci che la natura e le sue leggi non sono state modellate in base a quell’equazione o a quell’altra e che quello che conosciamo fino ad ora è solo un modello che sarà necessariamente incompleto. I fenomeni naturali non hanno bisogno dell’osservazione dell’essere umano per manifestarsi. Per Wigner ad esempio la funzione d’onda collassa nel momento in cui l’informazione giunge al cervello dell’osservatore. Con che pretesa Wigner suppone che la mente umana, che altro non è composta che di materia ordinaria, si possa porre su un gradino superiore (ovviamente non dal punto di vista funzionale) ad un qualsiasi atomo dell’universo? Una buona teoria deve essere quanto più possibile oggettiva ma soprattutto un’interpretazione simile sposta il piano di analisi ad un livello in cui l’analisi non è possibile!

Il collasso della funzione d’onda è qualcosa di più sottile dunque di un semplice processo di presa di coscienza e da quanto si sa ora, il migliore approccio resta sempre quello della scuola di Copenhagen. Questo ovviamente non esclude nessuna possibile nuova teoria ma di sicuro se è stata l’interpretazione che ha portato la maggioranza dei risultati, è difficile che possa venire smontata da un giorno all’altro. Benvengano sempre le nuove idee, a patto che siano capaci di spiegare razionalmente qualcosa che alle idee precedenti sfuggiva

Questo non esclude che le domande sul collasso della funzione d’onda restino ancora aperte, ma fortunatamente certe interpretazioni che fanno riferimento a variabili nascoste siano state eliminate.

Torniamo all’effetto Zenone. Il mantenenimento della funzione d’onda collassata blocca l’evoluzione della stessa!

Potrete contraddirmi affermando che il tracciamento di una particella in un rivelatore, sia un processo di misura ripetuto in continuo e che quindi un pione, dotato di una certa vita media, se tracciato in una camera a bolle non debba mai decadere. Avete dunque intuito la natura del paradosso di Zenone quantistico.

Prima di tutto puntualizziamo che in un processo di interazione simile non è possibile non comprendere il sistema particella+rivelatore nella sua interezza. In secondo luogo, la particella interagisce solo “ad intermittenza” con le altre particella che costituiscono il rivelatore. Bisogna notare inoltre che per l’apparire del fenomeno il sistema deve essere tenuto osservato nel regime di dipendenza da t^2 e questo è possibile solo se le interazioni sono estremamente ravvicinate.

Dimostrare quindi l’effetto Zenone quantistico è di fatto impossibile per transizioni spontaneee come i decadimenti ma si è reso sperimentalmente fattibile per transizioni indotte (eccitazioni con laser di sistemi preparati in uno stato).

Referenze

Greiner, Quantum Mechanics, An introduction. Springer (2001)

Bell, Speakable and unspeakable in quantum mechanics.

J.Griffith – Introduzione alla meccanica quantistica.

Note:

1George Sudarshan and Baidyanaith Misra ,1977

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Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Home

La pentola guardata non bolle mai

Per i precisi, “l’acqua contenuta in una pentola posta sul fuoco e troppo guardata non bolle mai”.

Penso poi che sia possibile applicare questa considerazione anche alla moka del caffè, per analogia di fisica coinvolta 🙂

L’avete capito bene, l’argomento di oggi è il paradosso di Zenone quantistico che in realtà è stato chiamato da qualche mattacchione 1 “paradosso della pentola troppo guardata”.

Ma torniamo alla fisica vera e alla meccanica quantistica. Questo effetto ci dimostra che, grazie a quello strano concetto che va sotto il nome di “collasso della funzione d’onda” un sistema quantistico la cui naturale evoluzione sarebbe una transizione da uno stato ad un altro, se posto con contitinuità ad un processo di misurazione, resta immutato.

Questo argomento può assomigliare al famoso paradosso della freccia di Zenone di Elea, il filosofo greco, che tentava di dimostrare come il movimento non possa in effetti esistere.

L’argomento di Zenone era quello della freccia, che scagliata dall’arciere verso un bersaglio doveva percorrere infiniti tratti sempre più brevi senza mai, di fatto, arrivare a destinazione: il moto è impossibile!

Ma analizziamo la questione quantistica:

Abbiamo un atomo in uno stato eccitato, instabile e lo sottoponiamo ad una serie di misurazioni ripetute nel tempo. Ogni osservazione causa il collasso della funzione d’onda, “azzerando il conto alla rovescia” e permettendo a quello stato di permanere indefinitamente.

Osservazione significa per il fisico, invio di fotoni, energia che permetta di conoscere una volta ritornata al mittente la situazione. Abbiamo a che fare quindi con un esempio di interazione radiazione materia. Si dimostra che la probabilità di transizione di un sistema illuminato da una radiazione incoerente dipende linearmente dal tempo per cui questa radiazione è “accesa”.

Dal momento che la velocità di transizione è 1/tau allora

P_2=\frac{t}{\tau}

se il sistema è a due livelli, la probabilità che il sistema sia ancora nello stato eccitato dopo un tempo t è

P_1=1-\frac{t}{\tau}

Se la misurazione ci informa ancora che il sistema è nello stato eccitato allora significa che la funzione d’onda è nuovamente collassata allo stato eccitato e quindi il processo ricomincia.

Misurando il sistema ad un tempo 2t la probabilità che sia nello stato eccitato sarà chiaramente:

P_2=\left(1-\frac{t}{\tau}\right)^2 \approx 1-2 \frac{t}{\tau}

sviluppato per t piccolo,cioè lo stesso andamento in termini di probabilità che avremmo se non avessimo fatto alcuna misura all’istante t.

Quando i tempi di osservazione si riducono molto rispetto al tempo di vita medio dello stato 2, si dimostra che la probabilità di transizione è proporzionale a t^2 anziché a t.

In questo caso allora lo sviluppo relativo all’osservazione all’istante 2t causerà una probabilità che il sistema si trovi ancora nello stato superiore proporzionale a 2t^2

P_2 \propto 1- 2t^2

 

mentre se non avessimo fatto alcuna misura sarebbe stata semplicemente

P_2 \propto 1- 4t^2

Estendendo il ragionamento a N osservazioni distanziate ad intervalli regolari T/N (dove T è il tempo totale di osservazione) abbiamo che nel limite di infinite osservazioni (leggi continuo) la probabilità di trovare il sistema nello stato eccitato è 1 ovvero l’evento certo!

Un sistema osservato continuamente non decade mai!

Come è possibile allora il tracciamento delle particelle nelle camere a bolle?

Il processo di misurazione è davvero così invasivo? Il collasso della funzione d’onda è una bufala messa in piedi per fare tornare i conti e tutto che quello che mi hai detto finora son fregnacce?

Non penso. Il concetto di collasso della funzione d’onda, sebbene sia così difficile da intuire riesce a chiarire diversi concetti. Ritengo che i sostenitori di interpretazioni della meccanica quantistica che supportano teorie in cui è necessario l’intervento dell’osservatore (umano) esterno oppure in cui è tirato in ballo il processo di coscienza (interpretazione a molte menti) stiano semplicemente cercando di portare a livello di intuizione qualcosa che di per sé non è nato per farsi comprendere in termini semplici.

Ricordiamoci che la natura e le sue leggi non sono state modellate in base a quell’equazione o a quell’altra e che quello che conosciamo fino ad ora è solo un modello che sarà necessariamente incompleto. I fenomeni naturali non hanno bisogno dell’osservazione dell’essere umano per manifestarsi. Per Wigner ad esempio la funzione d’onda collassa nel momento in cui l’informazione giunge al cervello dell’osservatore. Con che pretesa Wigner suppone che la mente umana, che altro non è composta che di materia ordinaria, si possa porre su un gradino superiore (ovviamente non dal punto di vista funzionale) ad un qualsiasi atomo dell’universo? Una buona teoria deve essere quanto più possibile oggettiva ma soprattutto un’interpretazione simile sposta il piano di analisi ad un livello in cui l’analisi non è possibile!

Il collasso della funzione d’onda è qualcosa di più sottile dunque di un semplice processo di presa di coscienza e da quanto si sa ora, il migliore approccio resta sempre quello della scuola di Copenhagen. Questo ovviamente non esclude nessuna possibile nuova teoria ma di sicuro se è stata l’interpretazione che ha portato la maggioranza dei risultati, è difficile che possa venire smontata da un giorno all’altro. Benvengano sempre le nuove idee, a patto che siano capaci di spiegare razionalmente qualcosa che alle idee precedenti sfuggiva

Questo non esclude che le domande sul collasso della funzione d’onda restino ancora aperte, ma fortunatamente certe interpretazioni che fanno riferimento a variabili nascoste siano state eliminate.

Torniamo all’effetto Zenone. Il mantenenimento della funzione d’onda collassata blocca l’evoluzione della stessa!

Potrete contraddirmi affermando che il tracciamento di una particella in un rivelatore, sia un processo di misura ripetuto in continuo e che quindi un pione, dotato di una certa vita media, se tracciato in una camera a bolle non debba mai decadere. Avete dunque intuito la natura del paradosso di Zenone quantistico.

Prima di tutto puntualizziamo che in un processo di interazione simile non è possibile non comprendere il sistema particella+rivelatore nella sua interezza. In secondo luogo, la particella interagisce solo “ad intermittenza” con le altre particella che costituiscono il rivelatore. Bisogna notare inoltre che per l’apparire del fenomeno il sistema deve essere tenuto osservato nel regime di dipendenza da t^2 e questo è possibile solo se le interazioni sono estremamente ravvicinate.

Dimostrare quindi l’effetto Zenone quantistico è di fatto impossibile per transizioni spontaneee come i decadimenti ma si è reso sperimentalmente fattibile per transizioni indotte (eccitazioni con laser di sistemi preparati in uno stato).

Referenze

Greiner, Quantum Mechanics, An introduction. Springer (2001)

Bell, Speakable and unspeakable in quantum mechanics.

J.Griffith – Introduzione alla meccanica quantistica.

Note:

1George Sudarshan and Baidyanaith Misra ,1977

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Ad un mondo di distanza da qui

Un po’ per studio (ho un corso di inglese da portare avanti, dopotutto), un po’ per passione, mi sono visto e letto entrambi i discorsi dei candidati a presidente degli USA in questa tornata elettorale. Eccoli qua sotto, traduco quello di McCain che, per quanto pure quello di Obama sia molto bello, mi sembra più interessante (e stimolante), se confrontato con la maniera italiana di vivere la politica.

Non so bene cosa si possa aggiungere di commento a un discorso così bello, in cui c’è tutto quello che un candidato deve dire dopo aver perso limpidamente delle elezioni. Forse potrei azzardare qualche paragone con le bizze di Berlusconi e gli scimmiottamenti americofili (e un po’ “spaghettici“) di Veltroni, ma credo che tutto ciò sia talmente lampante da non meritare il tempo di scriverlo. Una cosa mi sento di dirla: sarà matto come un cavallo, ma io questo McCain lo stimo.

(taglio gli intermezzi in cui McCain e la folla di persone che lo ascoltano “dialogano”, oltre che i pezzi di ridondanza dovuti all’essere questo un discorso e non un comunicato stampa)

Amici miei, siamo giunti alla fine di un lungo viaggio.il popolo americano si è espresso, e lo ha fatto chiaramente.
Poco fa ho avuto l’onore di telefonare al sen. Barack Obama per congratularmi con lui […] della sua elezione a prossimo presidente della nazione che amiamo entrambi.

In un contesto così lungo e difficile come questa campagna è stata, già solo il suo successo mi impone rispetto per la sua abilità e la sua perseveranza. Ma che sia riuscito a farlo stimolando le speranze di così tanti milioni di americani che una volta credevano erroneamente di contare poco o di avere poca influenza nell’elezione di un presidente americano è qualcosa che ammiro profondamente, e mi complimento con lui per esservi riuscito. Questa è un’elezione storica, e comprendo lo speciale significato che ha per gli afroamericani e lo speciale orgoglio che devono provare questa sera. Ho sempre creduto che l’America offrisse opportunità a tutti quelli che hanno l’impegno e la voglia di coglierle. Anche il sen. Obama crede lo stesso. Ma tutti e due comprendiamo che, anche se abbiamo percorso molta strada dalle antiche ingiustizie che una volta macchiavano la reputazione della nostra nazione e negavano ad alcuni americani la piena benedizione della cittadinanza americana, la loro memoria ha ancora il potere di ferire. Un secolo fa, l’invito a cenare alla casa Bianca del presidente Theodore Roosevelt a Booker T. Washington fu considerato un oltraggio da molti. L’America, oggi, è a un mondo di distanza dalla crudele e altezzosa intollerenza di quei tempi. Non c’è migliore evidenza di ciò che l’elezione di un afroamericano alla presidenza degli Stati Uniti. Lasciamo che non ci siano ragioni ora […] per qualsiasi americano di non riuscire ad avere a cuore la cittandinza in questa nazione, la più grande nel mondo.

Il sen. Obama ha ottenuto un grande risultato, per sè stesso e per la sua nazione. Lo applaudo per questo, e gli offro le mie condoglianze acchè la sua amata nonna non ha vissuto per vedere questo giorno. Nonostante la nostra fede ci assicuri che lei stia riposando alla presenza del suo creatore, e sia molto fiera della brava persona che ha aiutato a crescere.

Il sen. Obama e io abbiamo avuto le nostre differenze, ne abbiamo discusso, e lui ha prevalso. Non c’è dubbio che molte di queste differenze rimangono. Questi sono giorni difficili per la nostra nazione. E io questa sera gli prometto di fare tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo a guidarci attraverso le molte sfide che dovremo affrontare. Esorto tutti gli americani […] che mi hanno supportato di unirsi a me non soltanto nel congratularsi con lui, ma nell’offrire al nostro nuovo presidente la nostra buona volontà e i più sinceri sforzi nel trovare le strade per trovare i compromessi a colmare le nostre differenze e aiutare a ricostruire la nostra prosperità, difendere la nostra sicurezza in un mondo pericooso, e lasciare ai nostri figli e nipoti una nazione migliore e più forte di quella che abbiamo ereditato. Quali che siano le nostre differenze, noi siamo compagni americani. E credetemi, vi prego, quando dico che nessuna associazione ha significato di più per me.

E’ naturale […] questa sera, provare un po’ di delusione. Ma domani noi dobbiamo superarla e lavorare assieme per far muovere nuovamente il nostro paese. Abbiamo combattuto […] quando duramente abbiamo potuto. E anche se ci sentiamo giù, il fallimento è mio, non vostro.

[…] Sono così grato a tutti voi per il grande onore del vostro sostegno, e per tutto quello che avete fatto per me. Avrei voluto che la conclusione fosse stata differente, amici miei. […] La strada è stata difficile sin dall’inizio, ma il vostro sostegno e la vostra amicizia non è mai venuta meno. Non so esprimere sufficentemente bene quando profondamente io sia indebitato con voi.

Sono particolarmente grato a mia moglie, Cindy, a mio figlio, alla mia cara madre […] e a tutta la mia famiglia, e a tutti i molti cari e vecchi amici che sono stati al mio fianco attraverso i numerosi alti e bassi di questa lunga campagna. Sono sempre stato un uomo fortunato, e mai così tanto come per l’amore e l’incoraggiamento che mi avete dato. Sapete, le campagne sono spesso più dure per la famiglia di un candidato che per il candidato, e questo ed è stato così in questa campagna. Tutto quello che posso offrire in cambio è il mio amore e la mia gratitudine, e la promessa di molti sereni anni in futuro.

Sono anche […], ovviamente, molto grato al gov. Sarah Palin, una delle migliori candidate che ho mai visto […] e una nuova e pesante voce del nostro partito riguardo le riforme e i principi che sono sempre stati la nostra forza più grande… a suo marito, Todd, e ai suoi cinque bellissimi bambini…per la loro instancabile dedizione alla nostra causa, e per il coraggio e la grazia che hanno mostrato nella durezza e nel caos di una campagna elettorale. Possiamo guardare avanti con grande interessa al suo futuro servizio all’Alaska, al partito Repubblicano e al nostro Paese.

A tutti i miei compagni di campagna, da Rick Davis, Steve Schmidt e Mark Salter a ogni ultimo volontario che ha combattuto così duramente e validamente, mese dopo mese, in quella che in alcuni momenti è sembrata la più combattuta campagna elettorale dei tempi moderni, davvero tante grazie. Un’elezione persa non significherà mai, per me, più del privilegio della vostra fede e della vostra amicizia.

Non so […] cos’altro avremmo potuto fare per cercare di vincere questa elezione. Lascio decidere ad altri. Ogni candidato compie degli errori, e sono sicuro di averne fatto la mia parte. Ma non spenderò un solo momento futuro a rimpiangere quello che sarebbe potuto essere. Questa campagna è stata e rimarrà il grande onore della mia vita, e il mio cuore è pieno solo della gratitudine, per l’esperienza e perchè il popolo americano mi ha ascoltato con imparzialità prima di decidere che il sen. Obama e il mio vecchio amico sen. Joe Biden avrebbero dovuto avere l’onore di guidarci per i prossimi quattro anni.

[…] Non sarei […] un americano degno di questo nome se rimpiangessi un destina che mi ha concesso lo straordinario privilegio di servire questo Paese per un quarto di secolo. Oggi ero candidato per il più grande incarico nel Paese che amo così tanto. E questa sera, io rimango suo servo. Questa è una benedizione sufficente per chiunque, e io ringrazio il popolo dell’Arizona per questo.

[…]Questa sera […], più di ogni altra notte, ho nel mio cuore nient’altro che l’amore per questo Paese e per tutti i suoi cittadini, che abbiano sostenuto me o il sen. Obama. Auguro ogni fortuna all’uomo che è stato il mio avversario e che sarà il mio presidente. E Chiedo a ogni americano, come ho fatto spesso in questa campagna, di non disperare per le nostre difficoltà attuali, ma di credere, sempre, nella promessa e nella grandezza americane, perchè nulla qui è inevitabile. Gli americani non mollano mai, noi non ci arrendiamo mai.

Non ci nascondiamo mai dalla Storia, la facciamo.

Grazie a voi, e Dio vi benedica, e benedica l’America. Grazie di cuore a tutti voi.

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www.gmail-backup.com, finalmente!

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A tutti quanti hanno necessità di essere sicuri salvando tutti i dati del proprio account gmail su HDD!

Il sito da cui scaricare il programma è GmailBackup

http://www.gmail-backup.com/

anche in italiano e per utenti Linux!

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Ami di distrazione di massa

Ami come quelli a cui tutti abboccano ogni volta, si capisce. Difatti, mentre persino Google News si fa stregare dall’affaire melanina, dedicandogli tutte le prime voci della chiave di ricerca “Berlusconi”, il nostro mirabile premier se ne esce con dichiarazioni un po’ più interessanti:

– Il pacchetto di misure di aiuto per le famiglie non sara’ incluso nella finanziaria al voto la prossima settimana, ma sara’ varato piu’ tardi. Lo ha confermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del summit ue straordinario a Bruxelles. (fonte AdnKronos)

– Occorre diffondere serenita’, e far capire che le crisi passano. E’ il messaggio portato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al summit straordinario Ue a Bruxelles di preparazione al vertice del G20 del 15 novembre a Washington. (fonte AdnKronos)

– Berlusconi ha concluso con una precisazione sui finanziamenti alla scuola privata: “Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti”. (fonte Repubblica)

e Obama, giustamente, evita di chiamarlo non potendo decisamente ottenere granchè da un cialtrone su temi delicati che non poteva non abbozzare, dopo aver incassato le congratulazioni. S’intende, è stato più un “allora ci sentiamo per queste cose, ok?” che una discussione vera e propria, e ci mancherebbe altro a tre giorni dall’elezione, ma sta a significare che Berlusconi e con lui l’Italia tutta non sono tenuti in reale considerazione come interlocutori di un qualche peso. Viene il sospetto, a dire il vero, che Berlusconi abbia anticipato Obama con quella battutaccia un po’ per ripicca, sapendo che non sarebbe stato chiamato e volendo farlo passare per permaloso; sicuramente gli è servito a far passare in sordina le ennesime furbate di questo governo in materia economica. Tutto sommato a Berlusconi l’America non è mai interessata più che per farsi bello qui in Italia, e forse questa volta gli è pure servita a qualcosa.

Mentre scrivo sento dal tg in cucina che stasera Obama chiamerà Berlusconi, evidentemente dopo la conferenza stampa che sta per tenere nella quale parlerà perlappunto o perlopiù della crisi economica; non è forse la prova che del parere di MrB, checchè ne dica il nostro primo ministro, non tiene conto? quantomeno il futuro presidente USA si è dimostrato un signore, non ha risposto alle cazzate e ha evitato di infierire su un’opinione internazionale di Berlusconi che è già ridicola di suo, ma sembra chiaro che con il re dei clown non vuole avere nulla a che fare. Ed è un altro punto a suo favore, per quanto mi riguarda.

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THE BANKROBBER Questa sera live al Lochness

Questa sera al Lochness Pub di Riva del Garda tocca ai rivani  The Bankrobber, giovanissimi, età media diciassette anni, con il sacro fuoco del Rock che brucia dentro. Il combo si forma nell’estate del 2006, iniziando subito a comporre brani propri, con una serie di covers tratte dalle varie influenze personali: Clash, Doors, Beatles, Radiohead, […]

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Libertà di sparare cazzate

Con Obama alla Casa Bianca, Al Qaeda forse è più contenta” (da PeaceReporter, che riporta anche la traccia audio)

Basta una semplice frase per inquadrare un personaggio, a volte, specie se non ci si può aspettare una grande produzione intellettuale da figuri di tal schiatta; Gasparri è fatto così: un insieme di frasi fuori luogo che tengono assieme un personaggio caratterizzato da poco più che dall’espressione perennemente ebete e un ruolo non ben definito, ma comunque a mezza via tra il paggio e il buffone di corte. Sapere che è stato codirettore di un Giornale (vabbè dai, era il Secolo d’Italia e lui stava nell’MSI) mi fa ben sperare per una mia eventuale carriera nella stampa. In passato è stato addirittura ministro delle telecomunicazioni, che in un governo Berlusconi è un po’ tenere caldo il posto per il ministro del governo successivo (qualche malelingua sostiene che non abbia nemmeno scritto la famigerata legge che porta il suo nome, quella che ci sta costando i milioni al giorno per intenderci), oggi si limita a fare quello che gli riesce meglio: niente, ma in molte maniere diverse. Sul suo sito personale potete trovare qualche bella immagine e una rassegna stampa che testimonia come questo ineffabile personaggio vaghi per l’Italia a esprimere opinioni aborracciate su una gran varietà di temi, senza peraltro dare mai l’impressione di dire qualcosa di importante; ad esempio le sue dichiarazioni su Obama dovrebbero come minimo costargli la carriera politica, ma che ci vuoi fare, è Gasparri, ormai non si prende più sul serio nemmeno lui, e viene da lasciar perdere la cosa (fermo restando che spero vivamente perda il posto, o che quantomeno noi si abbia degli eccellenti diplomatici, non Frattini per intenderci, che facciano capire la cosa agli americani).

Nei ritagli di tempo Maurizio “instancabile” Gasparri è anche presidente dell’associazione “Italia Protagonista”, che tiene fede al suo nome ridicolo (che personalmente mi ricorda i venditori di cocco sulla spiaggia, o perlomeno da me vendono cocco gridando “Cocco bello! cocco fresco! compra cocco, e sarai protagonista!“) amplificando a livello associativo la ridicola attività di Gasparri: il niente di cui sopra. Capita così che in un paio di anni scarsi di attività l’associazione abbia partecipato ad appena 9 eventi (di cui 3 della serie: “Sfida al ’68”), accumunati praticamente solo dalla presenza dell’associazione e dalla vena destrorsa e approssimativa che li caratterizzava. Gli obiettivi fumosi dell’associazione sarebbero più o meno l’organizzare una piattaforma di dialogo che raccolga tutti quelli che non si riconoscono nel centrosinistra e qualcos’altro del genere, più realisticamente ne è uscita una versione multipla di Gasparri che un poco fa’ paura, ma più che altro pena.

Tra le tante attività di Gasparri, una delle sue preferite è senza dubbio la frequentazione dei numerosi salotti televisivi. Non passa serata che non sia da Vespa, Floris o simili, e se ci pensate è davvero inspiegabile, perchè se della sua acutezza e preparazione abbiamo già detto, della sua fotogenicità si hanno giustamente remore a parlare. Potrebbe fungere da “brutto di confronto”, antica tattica venatoria che giovini d’ogni nazione adottano con scarsi risultati, oppure aver qualche inspiegabile ascendente sulle casalinghe di Voghera (che, si sa, tiranneggiano l’audience), sta di fatto che se anche non è tra i politici più amati dagli italiani sicuramente è tra i più conosciuti.Si comprende la sfiducia diffusa che gli stessi italiani hanno verso i politici, ora?

In chiusura, un’ultima e irrinunciabile citazione:

“L’opposizione in democrazia è essenziale. La strumentalizzazione dei bambini dimostra invece la natura criminogena dell’opera di falsificazione in atto. Veltroni e Di Pietro non prendono le distanze dai loro manovali, i cui figli vengono intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie dei capi della sinistra. (citato ne Il Messaggero, 18 ottobre 2008)”

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e adesso il Papa nero

Lo so, mi sono già dichiarato scettico su alcuni aspetti dell’obamismo, però sono contento lo stesso della sua elezione e non solo perchè non c’era niente di meglio. Forse non è il presidente perfetto, e forse è poco o niente distante dalle posizioni di un establishment democratico tradizionalmente poco “rivoluzionario”, al di là delle parole, ma questo famoso cambiamento potrà avvenire lo stesso. O perlomeno ci spero.

Ci spero perchè se gli americani, da sempre sensibili soprattutto al messaggio lanciato più che al contenuto che ci sta dietro, vogliono così fortemente il cambiamento…

Ci spero perchè se questa volta gli americani votanti (e quindi attenti e interessati in politica) sono davvero così tanti e variegati…

Ci spero perchè se chi ha vinto deve parecchio a un mondo, quello di internet, fatto di informazione libera e incontrollata, grandi mobilitazioni di persone qualunque e velocità di accesso ai dati e di diffusione di idee (anche critiche)…

…ecco, se tutto questo è vero allora forse è la volta buona, e il popolo votante più influente del mondo sarà finalmente chiamato a “darsi una governata”, tutto assieme e per davvero, questa volta.

Yes, we can (hope it).

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Google Analytics e Joomla

 

 

A tutti coloro che non sanno dove inserire il codice JavaScript che viene fornito da Google Analytics, all’interno del loro sito realizzato in Joomla, consiglio l’installazione del comodo modulo

mod_analytics.2.1.3

Una volta installato, alla solita maniera, è necessario indicare il proprio User ID (per chi non lo sapesse è possibile leggerlo all’interno dello script:

<script type=”text/javascript”>
var gaJsHost = ((“https:” == document.location.protocol) ? “https://ssl.” : “http://www.”);
document.write(unescape(“%3Cscript src='” + gaJsHost + “google-analytics.com/ga.js’ type=’text/javascript’%3E%3C/script%3E”));
</script>
<script type=”text/javascript”>
var pageTracker = _gat._getTracker(“UA-0000000-0“);
pageTracker._trackPageview();
</script>

 E’ indicato in grassetto…

Si inserisce il modulo da Strumenti->Gestione moduli e lo si mette nel footer. Successivamente si copia il proprio USER ID nella apposita finestra ed il gioco è fatto!

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LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI Cinema d’Autore a Riva del Garda

Appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al Cinema d’autore – proposto dal Cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda. Mercoledì 5 e giovedì 6 ottobre la proizione della pellicola La Terra degli Uomini Rossi, per la Regia Marco Bechis con Claudio Santamaria, Chiara Caselli, Abrisio Da Silva Pedro. Mato Grosso do […]

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RIVA DEL GARDA FIERECONGRESSI Gli appuntamenti di novembre

Eventi a cadenza annuale e biennale caratterizzano l’ultimo mese di fervente attività presso Riva del Garda Fierecongressi.

> Questo fine settimana, 1-2 novembre, presso il Palazzo dei Congressi “Mani Tese” – organizzazione di volontari mossi dall’obiettivo di combattere la fame e gli squilibri fra Nord e Sud del mondo – organizza un convegno internazionale intitolato […]

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Il conto, prego

Mi hanno insegnato da piccolo che se ti propongono qualcosa gratis, devi telefonare ai carabinieri (Umberto Eco, “Secondo Diario Minimo”)

Non sono certo della stessa generazione di Eco tuttavia, forse perchè entrambi apparteniamo a una popolazione (lui la piemontese e io la trentina) tradizionalmente diffidente e con i piedi per terra, anch’io come lui diffido di chi fa grandi promesse senza presentare il conto. Intendiamoci, preferisco Obama a quel pazzoide di McCain (e alla sua impresentabile candidata vicepresindente), del quale temo sia la politica estera che intende fare che più generalmente la condotta politica che, imprevedibile com’è, finirebbe per tenere; però vorrei qualcosa più di un’icona a capo del mondo. Probabilmente qualcuno si aspetta un pezzo lungo e dettagliato sulle elezioni americane, ma per una volta credo che passerò la palla degli esperti ad altri blogger più americofili e mi limiterò a qualche impressione personale.

Non che mi sia tenuto aggiornatissimo come tanti altri, ma tutto quello che ho trovato su obama sfoglicchiando le sue numerose biografie, parabiografe e interviste è un incarnazione più o meno artefatta del sogno americano. Capisco che uno dei problemi dei democratici (e forse della sinistra in generale, in Italia di sicuro) è l’aver perso la capacità di parlare con un elettorato che di fronte a una spiegazione un po’ dettagliata si spaventa e “grida all’intellettualoide” o nel migliore dei casi sbadiglia. Capisco anche che costruire un immaginario per i propri elettori è uno dei fondamenti del fare politica. Ma è davvero tutto qui? ci si può ridurre all’immaginario? Ecco, io credo che non si dovrebbe rinunciare del tutto alle spiegazioni e alle dichiarazioni di intenzioni, al massimo semplificarle (è possibile, davvero). Soprattutto nell’era in cui il divario tra gli informati e i malinformati è enorme, poichè da un lato internet permette di informarsi in maniera approfondita e soprattutto incontrollata, dall’altro si va parallelamente diffondendo un culto del disinteresse che ha del pericoloso. Insomma, ci sono due elettorati da soddisfare (e questo, se forse vale più a sinistra, è e sarà sempre maggiore anche a destra), uno dei quali chiede immagini sbrigative ed efficaci e l’altro chiarezza, coerenza e conoscenza dei progetti per cui vota; come conciliare questi due elettorati è forse la grande sfida del secolo appena cominciato, e sinceramente spero di non doverci mai metere le mani.

Il motivo per cui preferisco ancora Obama a McCain, nonostante tutto, è che come ho scritto tempo fa deve fare i conti con un elettorato giovane e informato, oltre al tradizionale elettorato che “prende in eredità” dal partito. Obama è stato anche il candidato di una certa maniera di vivere la Rete, e questo mi fa ben sperare. Mi fa sperare anche che i miei timori sulle sue intenzioni siano già stato fugati da torme di solerti internauti americani, d’altronde. Ad ogni modo prenderò come una buona notizia la sua eventuale elezione, una buona notizia di cui c’è un certo bisogno in questo sporco mondo, ultimamente.

Chiudo con la spiegazione del titolo e dell’ex ergo, spiegazione che è più che altro una mia fantasia ricorrente. In politica, e mi rendo conto che sarebbe una mossa suicida, mi piacerebbe che qualcuno osasse parlare anche dei sacrifici che si dovranno fare, ma non genericamente e dando la colpa a schemi generali, bensì chiarendo che a certi comportamenti corrispondono certe conseguenze. Per rimanere a Obama, mi piacerebbe che dicesse una cosa del tipo: “si, possiamo cambiare il mondo e portarlo in un’epoca di pace, ma per farlo dobbiamo, noi americani, smettere di vivere come stiamo vivendo ormai da decenni. Siete pronti a questo sacrificio? perchè è quello che vi chiederò se mi voterete, ed è quello che si deve fare se davvero si vuole un mondo nuovo“. Questo sarebbe sì suicida, ma finalmente chiaro, e se c’è una cosa di cui ha bisogno il mondo di questi tempi è la chiarezza, credo.

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Sostituire una stringa in un file di testo con Linux

Abbiamo una miriade di files, ad esempio HTML che contengono centinaia e centinaia di hyperlink che vogliamo tutti spostare, magari a causa della migrazione del nostro sito.

 

Perchè perdere ore utilizzando la funzione sostituisci di un editor di testo, come gedit, ad esempio?

Il comando che si può utilizzare da console è comodo, si chiama sed:

Apriamo il terminale e una volta entrati nella cartella contenente i files di nostro interesse digitiamo, ad esempio per sostituire l’occorrenza di

/home/carlo

con la stringa

http://www.cicciopasticcio.it

sed -i ‘s:/home/carlo/:http\:\/\/www\.cicciopasticcio\.it/:g’ *.html

P.S

Se vogliamo sostituire una stringa contenenete caratteri come backslash, slash, punti, due punti o punto e virgola, ricordiamoci di anticiparli sempre con un backslash!

Questo consiglio vi può far guadagnare delle ore!

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Guardare i video e i film su PSP

E’ semplicissimo, il programma che consiglio vivamente permette di selezionare un video, convertirlo in formato MP4 selezionando la dimensione finale, a seconda dello spazio libero sulla PSP ed infine trasferirlo.

Si possono anche mettere filmati DVD interamente in un file da 256 Mb ideale per i problemi di spazio su UMD!

Liberati dei film UMD!

Scarica PSP VIDEO EXPRESS direttamente ed installalo sul tuo computer (Win98/2000/XP/Vista)

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GARDA TRENTINO HALF MARATHON Ai blocchi di partenza!

Oltre 1.900 iscritti ad un mese dalla partenza della settima edizione della ormai classica di metà novembre, la “Garda Trentino Half Marathon”, l’ormai classica mezza maratona agonistica internazionale in programma domenica 16 novembre. Il percorso, quest’anno rinnovato rispetto alle precedenti edizioni, prevede la partenza e l’arrivo dall’accogliente Polo Fieristico situato in località Baltera a Riva […]

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