Categoria: Riva

Biopalle, Bioballe

Forse non la prima ma comunque una delle prime regole di Internet è che ogni notizia apocalittica o messianica, prima di stupire, deve essere verificata a lungo. L’elenco delle bufale apparse sul web dalla sua creazione a oggi potrebbe riempire un enciclopedia, ed è bene per tutti trovare almeno una fonte autorevole per le verifiche del caso, dato che statisticamente, perlomeno durante il primo periodo, l’entusiasmo per l’ennesima grande invenzione contagia molta più gente di quanta non ne freni il dovuto scetticismo.

Il più famoso, autorevole e prezioso sito italiano del caso è il blog di Paolo Attivissimo, che puntualmente ha smontato (qui l’articolo) anche l’ultima fandonia dal sapore messianico pubblicizzata niente meno che da Beppe Grillo in carne e byte: la Biowashball. Questa miracolosa palla di plastica verde contenente palline di ceramica dovrebbe difatti, non si capisce bene se emettendo potenti raggi infrarossi (sic!) o emettendo ioni negativi (ari-sic!), permettere di lavare i panni a 30 gradi e senza detersivi, il che sarebbe effettivamente un bell’aiuto nella lotta all’inquinamento: sia perchè si eliminerebbe la diffusione di sostanze inquinanti come scarto dei lavaggi sia perchè si ridurrebbe di molto il consumo di energia elettrica. Il tutto è condito da un’altra chicca: per “ricaricare” la palla basterebbe un’oretta di sole al mese, e la durata dell’oggetto sarebbe addirittura di qualche anno. Tutto molto bello, peccato che, a meno che Biowashball non faccia come l’ormai proverbiale coleottero che non può volare ma non sapendolo vola (cosa che peraltro credo sia un’altra bella bufala), questa vera e propria “balla” non ha alcuna speranza di lavare davvero i vostri capi (al di là di quanto l’acqua di per sè non li lavi di suo, insomma, al di là di un curioso effetto placebo nella percezione del pulito). Paolo Attivissimo ha fatto qualche domanda in proposito a un chimico:

Può un oggetto di plastica e ceramica emettere raggi infrarossi, e per di più potenti?
No, non può, se non per l’ovvia emissione che hanno tutti i corpi che emettono calore. Emettere infrarossi ad alta intensità richiederebbe una sorgente di energia continua.

Possono i raggi infrarossi scindere una molecola d’idrogeno?
Possono farla bollire se sono alla giusta intensità. In realtà non è ben chiaro cosa faccia la molecola dell’acqua sottoposta ad intensi campi elettromagnetici. Per ora non ci sono studi accertati che parlano di infrarosso in grado di scindere l’acqua. In ogni caso si tratterebbe di intensità enormi, non generabili senza le strumentazioni adatte.

Il sito Biowashball.ch dice che “la Biowashball elimina i composti cloridrici nell’acqua e diminuisce la sua pressione superficiale, aumentando così il suo potere pulente”. Come fa una palla di plastica e ceramica ad eliminare i composti di cloro nell’acqua? Dove li nasconde? E cos’è la “pressione superficiale”?
Esistono dei mezzi per eliminare il cloro dall’acqua, ma solo tramite l’uso di metalli o di particolari molecole organiche; non se ne vede, poi, lo scopo: i cloruri sono presenti dovunque, anche nell’acqua per la pasta. Al chimico non viene in mente nessun modo per poter tirare via il cloro con delle sfere di plastica e ceramica, ma finché non viene analizzata la Biowashball non si possono esprimere giudizi definitivi. La “pressione superficiale” non esiste. Sembra una brutta traduzione per indicare la tensione superficiale, che può essere effettivamente variata tramite i tensioattivi (presenti nei detersivi) per migliorare la miscibilità dell’acqua (o di altri liquidi) con altri solventi. Se la tensione superficiale diminuisce, aumenta il grado di “lavaggio” ovvero nel caso specifico l’acqua bagna e scioglie meglio le sostanze che normalmente non verrebbero sciolte. I tensioattivi sono il vero motivo per il quale i detersivi puliscono, il resto ha funzioni accessorie come antibatteriche, sbiancanti, eccetera.

Il sito Biowashball dice che “per preservarne l’efficacia, basta posizionare la Biowashball al sole per un’ora al mese, per rigenerarne le microsfere di ceramica.” Ha senso esporre al sole delle microsfere ceramiche per “rigenerarle”? Che cosa vuol dire?
Non vuol dire nulla. Il sole non può rigenerare nulla in questo contesto. Le sfere dovrebbero essere fotosensibili, quindi assorbire la luce e reagire in base ad essa ripristinando il sistema inizialmente presente e liberando tutte le “schifezze” assorbite. Insomma nulla si distrugge: anche ammettendo che il sole potesse rigenerare queste sfere (cosa che non fa) comunque butterebbe fuori in un colpo tutto quello assorbito durante il mese.

Senza contare che:

Un altro dubbio sulla serietà di questo prodotto è l’assenza, a quanto risulta fin qui, di un brevetto che ne tuteli il principio di funzionamento. Sui vari siti ufficiali non c’è alcuna indicazione di tutele brevettuale: ci sono soltanto alcuni “certificati” decisamente surreali. Il 17 novembre ho inviato una mail alla società che commercializza il prodotto in Svizzera (info@lfb.ch) e a quella che sembra essere la casa madre a Hong Kong (biz@biowashball.ch) chiedendo di fornirmi i numeri di riferimento dei brevetti che tutelerebbero l’invenzione. Finora non ho ottenuto risposta.

E tanto per concludere il prodotto viene venduto assieme alle famose coccinelle che dovrebbero bloccare le emissioni dei telefoni cellulari (misteriosamente senza impedire ai telefoni stessi di funzionare). Peccato che Grillo caschi a piè pari, e credo in assoluta buona fede, in queste che sono tra le più pure espressioni di una tendenza ciclica e ineluttabile della Rete: i tentativi di spillare soldi ai faciloni. Si fa tanto parlare di internet come fonte privilegiata (e non subordinata ai media “ufficiali”) di informazioni e io sono assolutamente daccordo, ma aggiungo che questo privilegio costa ricerche e fatica. Forse chi si spaccia per paladino della Rete dovrebbe rendersene conto e rimboccarsi le maniche, una buona volta (soprattutto se fa da fonte autorevole per così tante persone).

Contaminata riva San Vito a Sirmione

da Bresciaoggi.it di Maurizio Toscano

LA DENUNCIA. Le associazioni ambientaliste del Basso Garda presentano un esposto per due gravissimi episodi, avvenuti all’altezza di due cantieri edili sulla penisola Sirmione, così si uccidono i canneti. Contaminata la riva San Vito su circa seimila metri quadri. Distrutto il 40 per cento della flora acquatica tutelata

Ci risiamo. Un altro scempio ambientale si registra sulla costa del lago di Garda. Stavolta è il turno di Sirmione dove il maestoso canneto di S. Vito, uno dei maggiori dell’intero bacino gardesano con oltre 6 mila mq di superficie, è stato devastato forse irrimediabilmente. Un episodio doloso, pochi i dubbi. E ora si dovranno accertare le responsabilità. Il 19 ottobre scorso, denuncia il presidente del Comitato per la tutela di punta Grò, Laura Simeone, al quale si sono unite le associazioni Roverella, Italia Nostra, Legambiente del Garda e Comitato parco colline moreniche, è stato scoperto «nel canneto antistante il cantiere di S. Vito uno scarico di acque reflue, presumibilmente provenienti dall’attiguo cantiere edile. Visivamente – prosegue l’esposto trasmesso alla Forestale, al Comune, ai Noe, ai Carabinieri e agli assessorati provinciali all’ambiente e al territorio – si nota che la porzione centrale del canneto, proprio in corrispondenza dell’arrivo di una tubazione, è contaminata e con le piante completamente disseccate». La documentazione fotografica, realizzata da una barca e da un aereo, non lascia adito a dubbi se confrontata con altre fotografie risalenti al marzo 2007 (prima dell’inizio dei lavori) in cui viene dimostrato il buono stato delle piante. Ora sarà chi di dovere ad accertare le responsabilità. Ma i sospetti degli ambientalisti puntano in una direzione ben precisa. Sempre le foto (ma c’è a disposizione delle autorità anche un filmato) mostrano come un tubo parta dalla recinzione del cantiere per sboccare sulla riva: in mesi e mesi di versamento a lago, quella parte di canneto è andata ormai distrutta. Almeno il 40% perso irreparabilmente. Le associazioni aspettano ora con fiducia un intervento delle autorità. Finora il solo assessore provinciale Enrico Mattinzoli ha ringraziato i firmatari dell’esposto.

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I SENSI DEL NATALE29 novembre 2008 – 6 gennaio 2009

Il Natale che si avvicina è tempo di gioia; le vie illuminate a festa, i sensi stuzzicati dai profumi, i sapori, le luci e la musica, i laboratori di manualità, le tazze fumanti di tè e cioccolata, tutto attrae la curiosità di grandi e piccini….. e in un attimo Riva del Garda allerta i sensi […]

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DIRITTI DELL’UOMO:ES.SER.CI.A Riva del Garda una staffetta di lettura per i diritti umani

La Biblioteca Civica di Riva del Garda aderisce all’iniziativa del sistema provinciale del Servizio Civile per celebrare il 60° anniversario della sottoscrizione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: giovedì 27 novembre una staffetta di lettura per i diritti umani. Le letture si tengono a partire dalle ore 17 nella sala riunioni della Biblioteca. A cura […]

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Come morire sereni nonostante gli scocciatori

Qua in Italia si fa un gran parlare, tra un’emergenza e l’altra, di testamento biologico: un diritto fondamentale da assicurare a tutti, certo, e non sarò certo io a sminuire questa lotta civile. Tuttavia per questa volta è il caso di rimediare a una delle tradizionali distrazioni di massa italiane, ovverosia di avvisare più gente possibile che è già possibile, di fatto, far sì di poter rifiutare le cure che si ritengono eccessive (un diritto sancito dalla Costituzione, per quanto non ancora esaustivamente tradotto in legge) anche nel caso si perda la possibilità di esprimere questo desiderio. È difatti previsto da una legge del Gennaio 2004, che istituisce la figura dell’amministratore di sostegno: una persona di fiducia (legata o slegata da vincoli di parentela che sia) preposta, come ci spiega un bell’articolo su Galileo, a portare avanti le volontà del paziente qualora esso si trovi a versare in stato comatoso o simili.

Tutto quello che si deve fare è scaricare e adattare questo modulo, compilarlo e farlo autenticare da un notaio (alcuni notai veneti e fiorentini si sono resi disponibili a farlo con contributo simbolico di un euro, a quanto pare), da quel momento in poi si avranno le spalle coperte in casi, tanto per fare un esempio, come quello di Eluana Englaro. Se ancora vi sembrasse fantascienza, sappiate che è già successo (ma è passato un po’ in sordina, mi sembra), e un uomo è già riuscito a ottenere il distacco dai vari salva-vita senza troppi costi nè problemi.

Il procedimento è automatico? Cito dal pezzo di Galileo linkato sopra:

Una volta emesso il decreto il medico non può andare contro le volontà del malato, altrimenti potrebbe essere accusato di lesioni colpose. Solo i parenti più stretti potrebbero impugnare il decreto. La decisione finale, però, è lasciata alla discrezione del giudice, che potrebbe rifiutare di emettere il decreto, anche se esiste sempre la possibilità di fare ricorso. Da quando è stata approvata, la legge 6/2004 sull’amministrazione di sostegno ha sempre funzionato, in ambito patrimoniale o personale, e diversi giuristi si sono espressi favorevolmente alla sua applicazione per i temi della fine della vita. Se si diffondesse il ricorso a questo strumento potremmo trovarci davanti a un fenomeno di migrazione: le persone che se ne volessero avvalere potrebbero cambiare la loro residenza e spostarla dove si trova un giudice favorevole al decreto. Per ricorrere a un certo Tribunale basta infatti avere il domicilio nell’area di sua competenza.

Tutto ciò non elimina la necessità di legiferare finalmente a proposito di quello che è uno dei grandi temi affrontati dalla Costituzione e “rimossi” dal legislatore, ma perlomeno da una speranza di morte dignitosa ai tanti che sono ancora in tempo per usufruirne. Ovviamente, sperando che venga fatta un po’ di informazione a riguardo.

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di In che senso?

Come morire sereni nonostante gli scocciatori

Qua in Italia si fa un gran parlare, tra un’emergenza e l’altra, di testamento biologico: un diritto fondamentale da assicurare a tutti, certo, e non sarò certo io a sminuire questa lotta civile. Tuttavia per questa volta è il caso di rimediare a una…

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Come morire sereni nonostante gli scocciatori

Qua in Italia si fa un gran parlare, tra un’emergenza e l’altra, di testamento biologico: un diritto fondamentale da assicurare a tutti, certo, e non sarò certo io a sminuire questa lotta civile. Tuttavia per questa volta è il caso di rimediare a una delle tradizionali distrazioni di massa italiane, ovverosia di avvisare più gente possibile che è già possibile, di fatto, far sì di poter rifiutare le cure che si ritengono eccessive (un diritto sancito dalla Costituzione, per quanto non ancora esaustivamente tradotto in legge) anche nel caso si perda la possibilità di esprimere questo desiderio. È difatti previsto da una legge del Gennaio 2004, che istituisce la figura dell’amministratore di sostegno: una persona di fiducia (legata o slegata da vincoli di parentela che sia) preposta, come ci spiega un bell’articolo su Galileo, a portare avanti le volontà del paziente qualora esso si trovi a versare in stato comatoso o simili.

Tutto quello che si deve fare è scaricare e adattare questo modulo, compilarlo e farlo autenticare da un notaio (alcuni notai veneti e fiorentini si sono resi disponibili a farlo con contributo simbolico di un euro, a quanto pare), da quel momento in poi si avranno le spalle coperte in casi, tanto per fare un esempio, come quello di Eluana Englaro. Se ancora vi sembrasse fantascienza, sappiate che è già successo (ma è passato un po’ in sordina, mi sembra), e un uomo è già riuscito a ottenere il distacco dai vari salva-vita senza troppi costi nè problemi.

Il procedimento è automatico? Cito dal pezzo di Galileo linkato sopra:

Una volta emesso il decreto il medico non può andare contro le volontà del malato, altrimenti potrebbe essere accusato di lesioni colpose. Solo i parenti più stretti potrebbero impugnare il decreto. La decisione finale, però, è lasciata alla discrezione del giudice, che potrebbe rifiutare di emettere il decreto, anche se esiste sempre la possibilità di fare ricorso. Da quando è stata approvata, la legge 6/2004 sull’amministrazione di sostegno ha sempre funzionato, in ambito patrimoniale o personale, e diversi giuristi si sono espressi favorevolmente alla sua applicazione per i temi della fine della vita. Se si diffondesse il ricorso a questo strumento potremmo trovarci davanti a un fenomeno di migrazione: le persone che se ne volessero avvalere potrebbero cambiare la loro residenza e spostarla dove si trova un giudice favorevole al decreto. Per ricorrere a un certo Tribunale basta infatti avere il domicilio nell’area di sua competenza.

Tutto ciò non elimina la necessità di legiferare finalmente a proposito di quello che è uno dei grandi temi affrontati dalla Costituzione e “rimossi” dal legislatore, ma perlomeno da una speranza di morte dignitosa ai tanti che sono ancora in tempo per usufruirne. Ovviamente, sperando che venga fatta un po’ di informazione a riguardo.

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Come morire sereni nonostante gli scocciatori

Qua in Italia si fa un gran parlare, tra un’emergenza e l’altra, di testamento biologico: un diritto fondamentale da assicurare a tutti, certo, e non sarò certo io a sminuire questa lotta civile. Tuttavia per questa volta è il caso di rimediare a una delle tradizionali distrazioni di massa italiane, ovverosia di avvisare più gente possibile che è già possibile, di fatto, far sì di poter rifiutare le cure che si ritengono eccessive (un diritto sancito dalla Costituzione, per quanto non ancora esaustivamente tradotto in legge) anche nel caso si perda la possibilità di esprimere questo desiderio. È difatti previsto da una legge del Gennaio 2004, che istituisce la figura dell’amministratore di sostegno: una persona di fiducia (legata o slegata da vincoli di parentela che sia) preposta, come ci spiega un bell’articolo su Galileo, a portare avanti le volontà del paziente qualora esso si trovi a versare in stato comatoso o simili.

Tutto quello che si deve fare è scaricare e adattare questo modulo, compilarlo e farlo autenticare da un notaio (alcuni notai veneti e fiorentini si sono resi disponibili a farlo con contributo simbolico di un euro, a quanto pare), da quel momento in poi si avranno le spalle coperte in casi, tanto per fare un esempio, come quello di Eluana Englaro. Se ancora vi sembrasse fantascienza, sappiate che è già successo (ma è passato un po’ in sordina, mi sembra), e un uomo è già riuscito a ottenere il distacco dai vari salva-vita senza troppi costi nè problemi.

Il procedimento è automatico? Cito dal pezzo di Galileo linkato sopra:

Una volta emesso il decreto il medico non può andare contro le volontà del malato, altrimenti potrebbe essere accusato di lesioni colpose. Solo i parenti più stretti potrebbero impugnare il decreto. La decisione finale, però, è lasciata alla discrezione del giudice, che potrebbe rifiutare di emettere il decreto, anche se esiste sempre la possibilità di fare ricorso. Da quando è stata approvata, la legge 6/2004 sull’amministrazione di sostegno ha sempre funzionato, in ambito patrimoniale o personale, e diversi giuristi si sono espressi favorevolmente alla sua applicazione per i temi della fine della vita. Se si diffondesse il ricorso a questo strumento potremmo trovarci davanti a un fenomeno di migrazione: le persone che se ne volessero avvalere potrebbero cambiare la loro residenza e spostarla dove si trova un giudice favorevole al decreto. Per ricorrere a un certo Tribunale basta infatti avere il domicilio nell’area di sua competenza.

Tutto ciò non elimina la necessità di legiferare finalmente a proposito di quello che è uno dei grandi temi affrontati dalla Costituzione e “rimossi” dal legislatore, ma perlomeno da una speranza di morte dignitosa ai tanti che sono ancora in tempo per usufruirne. Ovviamente, sperando che venga fatta un po’ di informazione a riguardo.

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Comune di Riva del Garda «TRENTINO INDANZA» Due appuntamenti tra Mozart e Cenerentola

Si terrà domani, martedì 25 novembre la prima delle due rappresentazioni teatrali «Trentino Indanza» nate dalla collaborazione del Comune di Riva del Garda con il Centro servizi culturali «Santa Chiara», con il contributo del Coordinamento teatrale, il sostegno del Ministero dei Beni culturali e della Provincia autonoma di Trento.
Eseguito dal «Balletto dell’Esperia», «Mozart/Aqua», lo […]

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Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalmente e scegliendo gli argomenti un po’ a naso, spesso io di questi sviluppi non abbia occasione di parlare e se pure sono tutte informazioni facili da trovare e da ricevere per una volta voglio chiudere qualche vecchio file.

Dai più antichi ai più recenti:

Eluana Englaro è stata definitivamente, totalmente e senza alcun indugio autorizzata a spegnere anche il proprio corpo, facendo sì che possa seguire il destino della mente andatasene anni fa. Dopo la corte di Cassazione ora anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo nega il ricorso alle svariate associazioni che si sono schierate sul fronte della lotta per la vita (che a dire il vero non corre fuori dalla clinica della Englaro, ma un po’ più a Sud nel mondo, anche se nessuno li ha avvisati).

La Costituzione è sulla strada per essere salvata, dopo il vulnus del Lodo Alfano. Mentre si attende lo scontato pronunciamento in proposito della Consulta, Di Pietro ha già superato abbondantemente il milione di firme per il referendum abrogativo. È vero, si può discutere sull’efficacia delle battaglie referendarie in Italia, ma questa volta difficilmente si riuscirà a giocare la carta dell’astensione dato che il lodo lo vuole praticamente solo Berlusconi, e gli stessi elettori leghisti, per fare un esempio, potrebbero finire per votare l’abrogazione.

Riccardo Levi ha ufficialmente fatto una mezza retromarcia, assicurando tutti che i blog non sono il suo bersaglio. Con una chiarezza e un’apertura inaspettate (per un deputato Pd), Levi ha fatto sapere che prima di discutere il disegno di legge in Parlamento verrà tolto ogni riferimento in proposito e si aprirà una discussione per “riempire quello spazio” nell’ottica non di censurare ma semmai di valorizzare tutto ciò che la Rete riesce a produrre.

Villari non si dimetterà dal suo incarico, come tutto sommato era scontato facesse. Per quanto Berlusconi neghi anche solo di averlo mai incontrato, si intravede un piano sotto a questa vicenda, piano che in effetti qualcuno sostiene essere opera della “corrente” dalemiana interna al Pd (e sarebbe l’ennesima prova che D’Alema è il male, perlomeno un maligno minore). Nel mentre, il Partito Democratico da prova di cominciare a imparare quando fare la cosa giusta, espellendo Villari dal gruppo Pd al senato (e presumibilmente anche dal partito, se si può fare).

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Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalment…

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Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalmente e scegliendo gli argomenti un po’ a naso, spesso io di questi sviluppi non abbia occasione di parlare e se pure sono tutte informazioni facili da trovare e da ricevere per una volta voglio chiudere qualche vecchio file.

Dai più antichi ai più recenti:

Eluana Englaro è stata definitivamente, totalmente e senza alcun indugio autorizzata a spegnere anche il proprio corpo, facendo sì che possa seguire il destino della mente andatasene anni fa. Dopo la corte di Cassazione ora anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo nega il ricorso alle svariate associazioni che si sono schierate sul fronte della lotta per la vita (che a dire il vero non corre fuori dalla clinica della Englaro, ma un po’ più a Sud nel mondo, anche se nessuno li ha avvisati).

La Costituzione è sulla strada per essere salvata, dopo il vulnus del Lodo Alfano. Mentre si attende lo scontato pronunciamento in proposito della Consulta, Di Pietro ha già superato abbondantemente il milione di firme per il referendum abrogativo. È vero, si può discutere sull’efficacia delle battaglie referendarie in Italia, ma questa volta difficilmente si riuscirà a giocare la carta dell’astensione dato che il lodo lo vuole praticamente solo Berlusconi, e gli stessi elettori leghisti, per fare un esempio, potrebbero finire per votare l’abrogazione.

Riccardo Levi ha ufficialmente fatto una mezza retromarcia, assicurando tutti che i blog non sono il suo bersaglio. Con una chiarezza e un’apertura inaspettate (per un deputato Pd), Levi ha fatto sapere che prima di discutere il disegno di legge in Parlamento verrà tolto ogni riferimento in proposito e si aprirà una discussione per “riempire quello spazio” nell’ottica non di censurare ma semmai di valorizzare tutto ciò che la Rete riesce a produrre.

Villari non si dimetterà dal suo incarico, come tutto sommato era scontato facesse. Per quanto Berlusconi neghi anche solo di averlo mai incontrato, si intravede un piano sotto a questa vicenda, piano che in effetti qualcuno sostiene essere opera della “corrente” dalemiana interna al Pd (e sarebbe l’ennesima prova che D’Alema è il male, perlomeno un maligno minore). Nel mentre, il Partito Democratico da prova di cominciare a imparare quando fare la cosa giusta, espellendo Villari dal gruppo Pd al senato (e presumibilmente anche dal partito, se si può fare).

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Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalmente e scegliendo gli argomenti un po’ a naso, spesso io di questi sviluppi non abbia occasione di parlare e se pure sono tutte informazioni facili da trovare e da ricevere per una volta voglio chiudere qualche vecchio file.

Dai più antichi ai più recenti:

Eluana Englaro è stata definitivamente, totalmente e senza alcun indugio autorizzata a spegnere anche il proprio corpo, facendo sì che possa seguire il destino della mente andatasene anni fa. Dopo la corte di Cassazione ora anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo nega il ricorso alle svariate associazioni che si sono schierate sul fronte della lotta per la vita (che a dire il vero non corre fuori dalla clinica della Englaro, ma un po’ più a Sud nel mondo, anche se nessuno li ha avvisati).

La Costituzione è sulla strada per essere salvata, dopo il vulnus del Lodo Alfano. Mentre si attende lo scontato pronunciamento in proposito della Consulta, Di Pietro ha già superato abbondantemente il milione di firme per il referendum abrogativo. È vero, si può discutere sull’efficacia delle battaglie referendarie in Italia, ma questa volta difficilmente si riuscirà a giocare la carta dell’astensione dato che il lodo lo vuole praticamente solo Berlusconi, e gli stessi elettori leghisti, per fare un esempio, potrebbero finire per votare l’abrogazione.

Riccardo Levi ha ufficialmente fatto una mezza retromarcia, assicurando tutti che i blog non sono il suo bersaglio. Con una chiarezza e un’apertura inaspettate (per un deputato Pd), Levi ha fatto sapere che prima di discutere il disegno di legge in Parlamento verrà tolto ogni riferimento in proposito e si aprirà una discussione per “riempire quello spazio” nell’ottica non di censurare ma semmai di valorizzare tutto ciò che la Rete riesce a produrre.

Villari non si dimetterà dal suo incarico, come tutto sommato era scontato facesse. Per quanto Berlusconi neghi anche solo di averlo mai incontrato, si intravede un piano sotto a questa vicenda, piano che in effetti qualcuno sostiene essere opera della “corrente” dalemiana interna al Pd (e sarebbe l’ennesima prova che D’Alema è il male, perlomeno un maligno minore). Nel mentre, il Partito Democratico da prova di cominciare a imparare quando fare la cosa giusta, espellendo Villari dal gruppo Pd al senato (e presumibilmente anche dal partito, se si può fare).

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Parking di siti – Guadagnare semplicemente

Alle volte ci capita di imbatterci in siti che all’apparenza non ci aspettiamo, questi siti mostrano solo delle immagini abbastanza standard e decine di link ai più disparati argomenti del web.

 

Questi domini sono i cosiddetti domini “parcheggiati” se vogliamo tradurre dall’inglese il termine parking. Questo significa che il possessore del dominio lo ha messo in vendita ed aspettando un possibile acquirente lo riempie delle più svariate pubblicità. 

Un sito che permette questa compravendita di domini è sedo.it in cui basta essere i proprietari di un dominio per poter usufruire di questo servizio di parcheggio. Il servizio è effettuato grazie ad un redirect o ad un cambio degli indirizzi DNS del sito.

Ogni clic che si farà sul sito saranno soldi che vengono intascati dal proprietario, grazie alle affiliazioni di sedo.it con  diversi sponsor.

Il principale tra i servizi di Sedo è il parking, la forma più facile e immediata per guadagnare con i propri domini inutilizzati.

Parcheggiando i vostri domini sui nostri server potrete creare delle piccole “pagine web” in automatico, personalizzabili con differenti foto e layout, in cui appariranno dei link pubblicitari.

Tali link saranno generati dal nostro partner pubblicitario a partire da una parola chiave impostata da voi. Le aziende che pubblicizzano i propri prodotti potranno così sfruttare i domini inutilizzati dei nostri clienti per aumentare la loro visibilità nel web. Essi guadagneranno, in cambio di questo servizio offerto, delle somme di denaro per ogni click effettuato sui link, trasformando i propri domini in piccoli ma efficienti portali basati sul sistema PPC (Pay Per Click).

Sedo ha raggiunto inoltre da più di un anno il primo posto al mondo tra le imprese che forniscono servizi di parking. Se parcheggiate su Sedo potrete così sfruttare le ottime condizioni che solo Sedo, grazie alla propria posizione sul mercato, può offrire.

Un esempio di sito in parking è 

www.fontsgratis.it

 

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InGarda Trentino L’ATMOSFERA DEL NATALE E…I SENSI DEL NATALE 2008

Visitare Riva del Garda nel periodo natalizio significa percorrere un appassionante viaggio attraverso i cinque sensi.
Un luogo incantato, un’atmosfera raffinata per una passeggiata tra il candore scintillante dell’inverno nel Garda Trentino all’insegna dei piaceri della vista e del palato.
La magia del Natale illumina un paesaggio di rara bellezza, con avvolgenti sensazioni di calore e benessere. […]

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