Categoria: Riva

FIGLI DELLA TORMENTA Memorie e vicende di militari di Riva del Garda sui fronti della Seconda Guerra Mondiale

Sarà presentato sabato 7 novembre alle 11, presso la sala conferenze della Rocca di Riva del Garda, il volume «Figli nella tormenta. Memorie e vicende di militari di Riva del Garda sui fronti della Seconda Guerra Mondiale» frutto di una ricerca promossa dall’associazione storica «La Renga» e relativa alle vittime rivane della seconda guerra […]

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TORNA NEL LAGO IL CRISTO SILENTE Sabato 7 novembre

Torna nel lago di Garda il Cristo Silente, la statua in ferro realizzata negli anni ’60 dall’artista Germano Alberti e collocata nel 1970 a 18 metri di profondità a Porto San Nicolò. L’opera è stata recuperata di recente per il restauro voluto dal Gruppo Sommozzatori Riva del Garda e sarà immersa nuovamente sabato 7 novembre […]

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TEATRO A GONFIE VELE Risate, Clownerie e musica

Si aprirà il 21 novembre il cartellone di spettacoli rivolti ai bambini «Teatro a gonfie vele», con 10 appuntamenti articolati fra Arco, Nago – Torbole, Riva del Garda e, per la prima volta, anche Dro. Un’edizione per tutti i gusti, con brivido e risate sotto l’attenta regia di Paola Ruffo. Rimane invariato il prezzo del […]

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Spettacolo teatrale a Riva de Garda

Per la Rassegna di teatro amatoriale “Ottobre a Teatro”, Sabato 31 ottobre, ore 20.45 al Teatro Comprensoriale di Riva del Garda :
DO OMENI, TRE HOSTESS E ‘NA SERVA
Gruppo Insieme, Bolzano

Ultima fatica dell’attempato regista Attilio Biolcati, che ha ricreato sei personaggi ingarbugliati in contrattempi e ostacoli, alle prese con un harem internazionale e il tradizionale happy end.

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Spettacolo teatrale a Riva de Garda

Per la Rassegna di teatro amatoriale “Ottobre a Teatro”, Sabato 31 ottobre, ore 20.45 al Teatro Comprensoriale di Riva del Garda :
DO OMENI, TRE HOSTESS E ‘NA SERVA
Gruppo Insieme, Bolzano

Ultima fatica dell’attempato regista Attilio Biolcati, che ha ricreato sei personaggi ingarbugliati in contrattempi e ostacoli, alle prese con un harem internazionale e il tradizionale happy end.

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Spettacolo teatrale a Riva de Garda

Per la Rassegna di teatro amatoriale “Ottobre a Teatro”, Sabato 31 ottobre, ore 20.45 al Teatro Comprensoriale di Riva del Garda :
DO OMENI, TRE HOSTESS E ‘NA SERVA
Gruppo Insieme, Bolzano

Ultima fatica dell’attempato regista Attilio Biolcati, che ha ricreato sei personaggi ingarbugliati in contrattempi e ostacoli, alle prese con un harem internazionale e il tradizionale happy end.

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PAUSA MERLOT Live/Dal Vero

Prosegue l’AgricolTour dei Pausa Merlot.  Sabato 31 ottobre la band si esibirà ad Agririva per la presentazione ufficiale del Dvd “Dal Vero”, registrato dal vivo il 10 aprile 2008,in un noto locale della Busa. La band si forma nel 2005, Le prime uscite degli attuali componenti del gruppo, tutti di Riva del Garda e dintorni, si ebbero […]

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GEISHAPsychedelic Noise rock al Lochness

Unica data italiana questa sera al Lochness Pub di Riva del Garda per i Geisha, band anglo-tedesca dalle sonorità stoner noise-rock che presenterà il suo ultimo lavoro Maudit a Minuit e l’ep Die Verbrechen Der Liebe in uscita per la statunitense Crucial Blast Records. L’appuntamento è per le 22

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IL MUSEO DI RIVA APERTO FINO AL 1° NOVEMBRE Ultimi giorni per visitare le collezioni permanenti

Ultimi giorni, prima della consueta pausa invernale, per visitare le collezioni permanenti del Museo di Riva del Garda, dall’archeologia al territorio alle opere della Pinacoteca, e per visitare le mostre temporanee: «Aroldo Pignattari, il gioco delle forme classiche», «Dal Barocco al Rococò. Capolavori sacri lungo le sponde del Garda» e «Sulle antiche sponde. Un abitato […]

Pochi Neandertal per un grande continente

Una volta in Europa era tutta campagna


pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Sono arrivati prima di noi nel Vecchio Continente e fino ad oggi sono quelli che lo hanno abitato più a lungo, ma nonostante questo incontrare un uomo di Neandertal in quell’epoca sarebbe stata egualmente un’impresa, o perlomeno lo studio condotto presso il Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Leipzig da Svante Pääbo e Adrian Briggs e pubblicato su Science sembra dirci questo.

I due scienziati, famosi per aver messo a punto nuove tecniche per studiare mtDNA e DNA raccolti da reperti fossili (in particolare questo studio è stato reso possibile da una nuova tecnica, la primer extension capture, ideata da Briggs e molto meno costosa delle precedenti) e per aver lavorato a lungo al progetto genoma Neandertal, hanno analizzato i resti di sei individui vissuti tra i 70.000 e i 35.000 anni fa, l’ultimo periodo che ha visto la presenza Neandertal in Europa, e provenienti da diverse aree dell’Europa in cerca di informazioni riguardanti la variabilità genetica della nostra specie sorella. Da tempo si era ipotizzato che una delle possibili cause (o concause) della scomparsa di Homo neanderthalensis fosse da legare ad un basso tasso di fecondità o in generale a una scarsa presenza numerica, e scavi archeologici oltre che le analisi del DNA mitocondriale già effettuate avevano permesso di intuire come i Neandertal non vivessero in comunità molto numerose; la ricerca di Pääbo e colleghi non è quindi rivoluzionaria, ma è certamente la più completa e dirimente mai svolta finora in questo ambito.

In particolare, la variabilità genetica nel DNA mitocondriale di questa specie, solo 55 basi su 16000 tra i sei esemplari studiati, appare nel lavoro del gruppo di ricerca tre volte meno cospicua di quella presente negli uomini moderni, il che porta loro a stimare in circa 3500 gli individui di sesso femminili (più altrettanti maschili) presenti contemporaneamente in quel lungo periodo di tempo, e forse per tutta la storia di questa specie. Una stima del genere avrebbe una curiosa implicazione: i Neandertal sarebbero stati una specie a rischio praticamente dalla loro comparsa o comunque molto prima del nostro arrivo in Europa. In realtà gli stessi autori ammettono che il numero esiguo di campioni analizzati e il fatto che il DNA utilizzato fosse di tipo mitocondriale potrebbero aver portato a un risultato troppo basso, e una nuova stima ottenuta mediante un confronto con la popolazione finlandese attuale ha portato a un risultato leggermente maggiore: 70.000 individui, ad ogni modo ancora pochi.

Non sono mancate le critiche a questo studio, in particolare l’antropologa Anna Degioanni dell’università del Mediterrano di Marsiglia fa notare come la porzione di DNA mitocondriale utilizzata per la ricerca sia poco soggetta a mutazioni rispetto ad altre, che però si sposa bene con uno scenario già dedotto da altre tipologia di dati. Insomma, forse la stima è esageratamente bassa, ma all’interno di quel complicato puzzle riguardante la scomparsa dell’uomo di Neandertal il tassello del loro scarso numero è con tutta probabilità uno dei più rilevanti, e lo studio di Pääbo e Briggs permette certo di dare ad esso una forma più precisa.

Riferimenti:

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Scienzology