A proposito della pianta dell’olivo

DAI LETTORI DI DIPENDE: ci scrive Ippolito Turina da Moniga del Garda

Siamo quasi a novembre, mese solitamente dedicato alla raccolta delle olive, desidero quindi parlare della nobile pianta dell’olivo.

Fin dall’antichità ha avuto grandissima importanza presso i popoli mediterranei, che lo consideravano un albero sacro. Si presume sia originario dell’Asia minore e della Siria, dove cresceva come albero selvatico. Furono i Greci che iniziarono a coltivarlo avendone scoperto i suoi preziosi frutti. Dopo essere stato importato dai Romani, la sua coltivazione si diffuse anche da noi in Italia.
La pianta inizia a dare piccoli frutti già all’età di tre-quattro anni, per arrivare alla piena produzione verso i dieci anni.
L’olivo è una pianta straordinariamente longeva, si conoscono esemplari millenari. Il suo frutto è oleoso, con un gusto amarognolo dovuto ai pregiati polifenoli.
Ci sono molte varietà di olivo coltivate sulle sponde del Garda: quelle che vanno per la maggiore sono il Leccino, il Casaliva, il Frantoio e il Pendolino. La pianta ama climi miti e soleggiati, quindi si devono osservare attentamente alcune precauzioni per evitare che possa essere attaccata da parassiti e malattie quali la mosca olearia o l’occhio di pavone. Nel corso dell’anno richiede un notevole lavoro: dalla concimazione alla potatura, la quale costituisce un’operazione molto importante, che va eseguita da mano competente per ottenere una produzione ottimale. L’olivo non ha un periodo di potatura specifico, normalmente l’operazione principale avviene nei primi mesi dell’anno.
È importante notare che sulla Riviera Gardesana, in questi anni, la produzione è stata quasi sempre buona riguardo alla qualità dell’olio e alla resa.
L’olio extra vergine di oliva va considerato alleato della nostra salute: ritarda l’invecchiamento cellulare, la formazione di colesterolo e caratterizza tutta la cosiddetta dieta mediterranea. Inoltre, è un simbolo culturale e religioso. Per i numerosi turisti che trascorrono le vacanze sulle sponde del nostro lago è motivo di attrazione e curiosità perché sono interessati alle sue caratteristiche.
Mi sento di affermare che il nostro Lago di Garda può essere visto come un grande quadro circondato dagli olivi che gli fanno da cornice.

Ippolito Turina
Moniga del Garda

Vai articolo originale: https://www.giornaledelgarda.info/a-proposito-della-pianta-dellolivo/

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