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La corretta informazione

Sarà che sto aiutando mio fratello a studiare fisica con definizioni e spiegazioni e che quindi sono entrato nel trip che una definizione o la dai giusta o fai meglio a tacere, ma l’articolo su Corriere.it Social (quello su Facebook) che descrive la velocità di punta raggiungibile con un nuovo aereo sviluppato dalla Difesa statunitense, l’X-51, riporta alcune imprecisioni che un lettore poco attento e poco preparato traviserà. Già mi vedo quelli che poi girano dicendo che si può volare da New York a Londra in un’ora (lo dice il Corriere…), cosa ancora impossibile.

L’articolo dice infatti: «Oggi è il giorno del futuro per la Difesa americana: verrà testato l’aereo ipersonico X-51 Waverider, un velivolo con un motore “scramjet” che potrà raggiungere i 7.242 chilometri orari. Per intenderci, Londra New York in un’ora.
E poi ancora: «Il velivolo, di sei metri, sarà rilasciato da un bombardiere B-52 al largo delle coste della California e dovrà essere in grado di volare per circa 300 secondi alla velocità fantascientifica di mach 6, ovvero oltre 7.000 km/h, quanto basta per raggiungere Londra da New York in meno di un’ora. Se l’esperimento riuscirà, mandare aerei o missili dall’altra parte del pianeta sarà solo una questione di minuti invece che di ore.»

So di essere pignolo però insomma, bisogna anche spiegare le cose come stanno, soprattutto se sei il Corriere, anche se scrivi su Facebook. Per coprire la distanza New York-Londra effettivamente in un’ora, bisogna mantenere la velocità di 7.000km/h per tutta l’ora. Non bastano 300 secondi (pari 5 minuti). E se anche il velivolo che la facesse a mantenere la velocità per un’ora, significa che i tempi di accelerazione e decelerazione non sono stati calcolati o che sono stati raggiunti in un tempo prossimo allo zero, che significherebbe che sul contenuto e sull’aeromobile stesso si sarebbe sviluppata una forza all’indietro che ne staccherebbe probabilmente i pezzi, laddove non si deformassero comprimendosi (non voglio mettermi a calcolare quanti Newton sarebbero, ma dubito che un passeggero ne uscirebbe con la cassa toracica intatta). Ancor meno ci trasporterei delle bombe: tanto vale passarci sopra con un carro armato.

Per dare la notizia in maniera corretta e onesta si dovrebbe dire che il velivolo è in grado di superare la velocità di 7.000km/h e che permetterebbe, a condizione che venga mantenuta per tutto il tragitto e senza tener conto dei tempi di accelerazione e decelerazione, di raggiungere Londra partendo da New York in un’ora.

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I pericoli delle lampade a risparmio energetico

Qualche giorno fa un mio amico aveva condiviso un link ad un servizio del ZDF (canale tedesco) riguardo alla nocività delle lampadine a basso consumo. Siccome non capisco come lo si embedda, pubblico qui il link al servizio per chi masticasse un po’ di tedesco.

Non sapevo della presenza del mercurio nelle lampadine né dei danni associati anche per il semplice uso (non solo quando si rompono), ma a quanto pare è cosa già nota.
Non sono una persona che si allarma di fronte a queste notizie, anche perché se le paragoniamo alle mille altre fonti di danni per ambiente e salute probabilmente le lampadine fanno danni in un ordine di grandezza trascurabile, ma comunque mi sembrava interessante e degno di nota come fenomeno.

Fortuna che durano a lungo, così almeno il casino legato al corretto smaltimento è ridotto a poche occasioni!

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Il più grande libro del Pleistocene

Tra ieri sera e stamattina mi sono riletto il libro “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene”. Sono 180 pagine che si leggono in un baleno di Roy Lewis. Non capita spesso che mi metta a recensire i libri che leggo ma questo ne vale la pena perché è un’ode all’innovazione.

Nel romanzo tutto incentrato sul cosciente e costante sforzo evolutivo di un individuo che si auto-definisce subumano (appartenente alla specie dell’homo habilis, credo) e che trascina nella sua corsa alla conquista della pianura (abbandonando gli alberi), alla scoperta del fuoco, della lavorazione della selce, dell’allevamento, dell’esogamia, dell’arco, dell’amore, dei vestiti e della pittura. Più che il tono comico della narrazione quello che più mi ha colpito è in questa seconda rilettura è l’analisi competente di alcune dinamiche proprie e attuali dell’innovazione: la curiosità rivoluzionaria degli uni, i timori reazionari degli altri.

La più grande questione sollevata verso la fine del racconto è la tensione tra la divulgazione gratuita e disinteressata della scienza per il progresso dell’umanità contrapposta allo sfruttamento dei vantaggi a breve termine conferiti dal monopolio della conoscenza soprattutto per sopraffare altre specie di ominidi, che non viene propriamente risolta (del resto resta un nodo da sciogliere ancora oggi).

Fa specie nella lettura schierarsi dal lato dell’innovatore per ovvi motivi (oggi è innegabile la bontà delle scoperte del fuoco e dell’arco, giusto per citarne alcune) ma notare che oggi ci schieriamo spesso dalla parte dei reazionari. Come dire che quello che abbiamo inventato nel passato, ci mancherebbe altro, è ovviamente buono, mentre ciò che potremmo inventare domani, chissà su quale rovinosa via ci porterà (pensiamo alla clonazione e all’energia nucleare, per fare i nomi di due delle più delicate questioni attuali).

Se cercate un’idea regalo per qualcuno dedito all’innovazione sia in chiave teorica che applicata, troverete in questo libro un’ottimo alleato, sempre che non preferiate leggervelo voi stessi. Tra una risata e l’altro c’è occasione di riflessioni più o meno profonde a seconda di come si affronti il libro.

Su aNobii ho già conferito le mie cinque stelle al libro.
L’immagine l’ho presa da qui.

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Digital divide

Ho letto che il centro di San Felice è coperto dalla rete wi-fi, si può quindi navigare in tutta libertà, gratuitamente. Il Sindaco Mattinzoli non aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe portato il Wi-Max a Sirmione? Seguirà interrogazion…

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Startup Night a Brescia

La Wave Group ha deciso di aprire una unità locale negli States per seguire e supportare le startup italiane. Il prossimo 15 Dicembre alla Wave Photogallery di via Trieste 32/a a  Brescia ci sarà l’evento StartUp Night in Brescia Per quanti hanno un’idea da sviluppare, un progetto in cerca di finanziatori o una azienda da […]

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PEC: a che serve?

2 mail PEC mandate al comune di Desenzano a distanza di qche giorno l’una dall’altra non hanno avuto alcuna risposta dopo parecchi giorni. Mi chiedo a che serva l’ennesimo strumento nelle mani di gente che per cultura se ne frega della comunicazione con il proprio datore di lavoro (il cittadino). Sono veramente arrabbiato e mi […]

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1910: ci siamo quasi!

Domani è l’ultimo giorno del 1909, il 1910 è ormai alle porte ed è tempo di bilanci. Vorrei parlare brevemente della pubblica amministrazione Italiana, scossa e rinnovata dal mini-ministro Brunetta, che ora ci fa pure gli spot per la PEC!
Il piccoletto è un genio, nel far parlare di sè, non c’è che dire, ma forse […]

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