«Parenti serpenti», anziana truffata dal cugino per 800mila euro

Dopo la morte del marito, si era affidata a suo cugino – stimato avvocato e imprenditore 69enne – per fargli amministrare i suoi beni, risparmi di una vita compresi. L’anziana donna, rimasta vedova e con una figlia gravemente disabile da accudire, a più di 90 anni si dedicava al sociale e alla beneficienza. E proprio lei, così generosa verso i bisognosi, è stata vittima di una truffa, messa in atto dal cugino stesso, che l’ha raggirata per un totale di 800mila euro.

Se n’è resa conto dopo dopo la prematura morte della figlia: in fase di successione ereditaria è venuta a galla la condotta del cugino acquisito.

Gli uomini della Guardia di Finanza di Brescia che – al termine dell’operazione «Parenti serpenti» – hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per il reato di truffa, appropriazione indebita, autoriciclaggio e peculato, per un totale di circa 800mila euro – nell’ambito di un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica.

L’uomo si era fatto consegnare 300mila euro, con la falsa promessa di doverlo utilizzare in un proficuo investimento attraverso l’acquisto di quote di una società a lui riconducibile. Si era anche appropriato di circa 500 mila euro detenuti all’estero dalla signora e oggetto di regolare rientro in Italia mediante la procedura di collaborazione volontaria. Inoltre, in qualità di amministratore di sostegno della ragazza disabile, si era impossessato delle rendite vitalizie di una polizza assicurativa, stipulata proprio a favore della giovane portatrice di handicap.

I miitari hanno sequestrato i conti correnti dell’uomo, oltre a un prestigioso immobile sul Garda.

 

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