Stabat Mater

Pensavo di leggerlo nel mio viaggio di oggi a Napoli ma in due ore l’ho finito: davvero bello questo Stabat Mater di Tiziano Scarpa. Non dico nulla per non rovinare il piacere, come è stato per me, di scoprire una lettura del tutto inusuale ed una storia non meno intrigante….

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venditrice

Sto seriamente pensando di diventare presentatrice/venditrice dei prodotti Avon (prodotti di bellezza) e della Tupper Ware che tratta prodotti per la cucina.
Mi spaventa un po’ il pensiero di cercare di convincere ad acquistare tali prodotti ma credo che, essendo due ditte di grande rispetto, i loro prodotti si vendano praticamente da soli. La difficoltà maggiore è convincere le persone a partecipare alle dimostrazioni.
Avendo 4 bambini e pochissimo tempo libero (quasi nullo) non so come potrei gestirmi però ci voglio provare per dare un contributo economico alla famiglia . E poi magari chissà: potrei prenderci anche gusto e avere una realizzazione professionale. Vedremo….

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venditrice

Sto seriamente pensando di diventare presentatrice/venditrice dei prodotti Avon (prodotti di bellezza) e della Tupper Ware che tratta prodotti per la cucina.
Mi spaventa un po’ il pensiero di cercare di convincere ad acquistare tali prodotti ma credo che, essendo due ditte di grande rispetto, i loro prodotti si vendano praticamente da soli. La difficoltà maggiore è convincere le persone a partecipare alle dimostrazioni.
Avendo 4 bambini e pochissimo tempo libero (quasi nullo) non so come potrei gestirmi però ci voglio provare per dare un contributo economico alla famiglia . E poi magari chissà: potrei prenderci anche gusto e avere una realizzazione professionale. Vedremo….

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venditrice

Sto seriamente pensando di diventare presentatrice/venditrice dei prodotti Avon (prodotti di bellezza) e della Tupper Ware che tratta prodotti per la cucina.Mi spaventa un po’ il pensiero di cercare di convincere ad acquistare tali prodotti ma credo ch…

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Racconti Musicali

Se un musicista ti consiglia l’ascolto di un certo tipo di musica o ti suggerisce una discografia, la cosa sembra ovvia, ma se un musicista come Carlo Boccadoro ti propone una serie di brani letterari che hanno per tema la musica, la cosa è meno scontata. Ho letto velocemente la…

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NOTTE DI HALLOWEEN SUL GARDA

La famosa notte delle streghe sul lago di Garda? ecco dove:
Discoteca Fura via Lavagnone Lonato (BS): Sweet Paradise & Gentlemen Party. Al mixer Denis M e Bodo per un party molto giovane e glamour. Sesto Senso The Club via dal Molin (Desenzano del Garda) . Al mixer Loris Baroni, come vocalist c´è Alex D. Al Sestino cena a base di zucca e allestimento in stile notte delle streghe per uno dei locali più esclusivi d´Italia e d´Europa. Halloween a “Casa De Sica” (Molinetto di Mazzano BS) Sabato 31 ottobre 2009…Prenotazione tavoli Casa De Sica 346 2178804.
Sabato 3 ottobre inizia Gardaland Magic Halloween: madrina dell´evento 2009 sará Elisabetta Gregoraci Briatore! Come sempre, Gardaland ha messo in gioco tutta la sua antasia per stupire gli ospiti con nuove emozioni: scenografie in perfetto stile horror con zucche, covoni di fieno, e inquietanti personaggi come spaventapasseri, pipistrelli, scheletri, zombie, fantasmi, streghe e vampiri che non mancheranno di intimori e gli ospiti alla prima occasione… a partire dallo “Scary Welcome”, lo speciale benvenuto che verrá dato ai visitatori da Prezzemolo in persona e dai suoi amici “spiritelli”. L´orario di apertura è dalle 10:00 alle 18:00 (fa eccezion ne l´orario dalle 10:00 alle 22:00 per il 31 ottobre); tutte le attrazioni del Parco saranno fruibili.
Claudio T.

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Lezione sul talento a Napoli

Sono in partenza per Napoli dove terrò la mia “lezione” sul talento alla conferenza TechnologyBiz grazie alle insistenze di Gianluigi Angotti, un socio Clusit che avevo incontrato a Roma al Security Summit. Era da un po’ che non facevo interveneti in pubblico e avevo proprio voglia di tornare sulla scena,…

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IL MUSEO DI RIVA APERTO FINO AL 1° NOVEMBRE Ultimi giorni per visitare le collezioni permanenti

Ultimi giorni, prima della consueta pausa invernale, per visitare le collezioni permanenti del Museo di Riva del Garda, dall’archeologia al territorio alle opere della Pinacoteca, e per visitare le mostre temporanee: «Aroldo Pignattari, il gioco delle forme classiche», «Dal Barocco al Rococò. Capolavori sacri lungo le sponde del Garda» e «Sulle antiche sponde. Un abitato […]

Splendida Open Arms di Gary Go

In autunno la musica pop-rock inglese con la sua energica malinconia dà decisamente il suo meglio e certo questa splendida recente Open Arms di Gary Go è quella che in questi giorni mi sta dando molte piacevoli emozioni.
Bravo Gary!

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Blog di Maurizio Molinari

nessuna risposta!

Come avevo anticipato nel post che riguardava la parchetizzazione della piazza di San Felice del Benaco, ho scritto ai consiglieri di maggioranza chiedendo quale fosse la loro posizione su questo tema.
Ho scritto il 21 settembre e poi sollecitato una risposta l’8 ottobre. Ad oggi, 26 ottobre, non ho ricevuto nessuna risposta.
Siceramente non riesco a dare […]

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247

Ringrazio tutti i 247 votanti al seggio di sirmione.
Il 68% in più rispetto il dato delle consultazioni 2007, ancora più significativo il fatto che moltissimi partecipavano per la prima volta. Ora puntiamo lo sguardo alle regionali della prossima primavera…

i risultati:

Votanti: 247

Nazionale:

Bersani 104, 42%

Franceschini 53, 21%

Marino 90, 36%

Regionale:

Martina 103, 42%

Angiolini 89, 36%

Fiano 52; 21%

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Blog di Andrea Volpi

Una bella lezione

Di questi tempi credo che i tre milioni di persone che hanno votato per scegliere il segretario del PD sia una bella lezione: è possibile fare le cose in modo diverso e ci sono milioni di persone che lo vogliono fare. Avrei preferito Franceschini ma questo non conta, conta il…

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Pochi Neandertal per un grande continente

Una volta in Europa era tutta campagna


pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Sono arrivati prima di noi nel Vecchio Continente e fino ad oggi sono quelli che lo hanno abitato più a lungo, ma nonostante questo incontrare un uomo di Neandertal in quell’epoca sarebbe stata egualmente un’impresa, o perlomeno lo studio condotto presso il Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Leipzig da Svante Pääbo e Adrian Briggs e pubblicato su Science sembra dirci questo.

I due scienziati, famosi per aver messo a punto nuove tecniche per studiare mtDNA e DNA raccolti da reperti fossili (in particolare questo studio è stato reso possibile da una nuova tecnica, la primer extension capture, ideata da Briggs e molto meno costosa delle precedenti) e per aver lavorato a lungo al progetto genoma Neandertal, hanno analizzato i resti di sei individui vissuti tra i 70.000 e i 35.000 anni fa, l’ultimo periodo che ha visto la presenza Neandertal in Europa, e provenienti da diverse aree dell’Europa in cerca di informazioni riguardanti la variabilità genetica della nostra specie sorella. Da tempo si era ipotizzato che una delle possibili cause (o concause) della scomparsa di Homo neanderthalensis fosse da legare ad un basso tasso di fecondità o in generale a una scarsa presenza numerica, e scavi archeologici oltre che le analisi del DNA mitocondriale già effettuate avevano permesso di intuire come i Neandertal non vivessero in comunità molto numerose; la ricerca di Pääbo e colleghi non è quindi rivoluzionaria, ma è certamente la più completa e dirimente mai svolta finora in questo ambito.

In particolare, la variabilità genetica nel DNA mitocondriale di questa specie, solo 55 basi su 16000 tra i sei esemplari studiati, appare nel lavoro del gruppo di ricerca tre volte meno cospicua di quella presente negli uomini moderni, il che porta loro a stimare in circa 3500 gli individui di sesso femminili (più altrettanti maschili) presenti contemporaneamente in quel lungo periodo di tempo, e forse per tutta la storia di questa specie. Una stima del genere avrebbe una curiosa implicazione: i Neandertal sarebbero stati una specie a rischio praticamente dalla loro comparsa o comunque molto prima del nostro arrivo in Europa. In realtà gli stessi autori ammettono che il numero esiguo di campioni analizzati e il fatto che il DNA utilizzato fosse di tipo mitocondriale potrebbero aver portato a un risultato troppo basso, e una nuova stima ottenuta mediante un confronto con la popolazione finlandese attuale ha portato a un risultato leggermente maggiore: 70.000 individui, ad ogni modo ancora pochi.

Non sono mancate le critiche a questo studio, in particolare l’antropologa Anna Degioanni dell’università del Mediterrano di Marsiglia fa notare come la porzione di DNA mitocondriale utilizzata per la ricerca sia poco soggetta a mutazioni rispetto ad altre, che però si sposa bene con uno scenario già dedotto da altre tipologia di dati. Insomma, forse la stima è esageratamente bassa, ma all’interno di quel complicato puzzle riguardante la scomparsa dell’uomo di Neandertal il tassello del loro scarso numero è con tutta probabilità uno dei più rilevanti, e lo studio di Pääbo e Briggs permette certo di dare ad esso una forma più precisa.

Riferimenti:

Puoi leggere l\\\’Articolo completo direttamente sul sito di Scienzology

Pochi Neandertal per un grande continente

Una volta in Europa era tutta campagna


pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Sono arrivati prima di noi nel Vecchio Continente e fino ad oggi sono quelli che lo hanno abitato più a lungo, ma nonostante questo incontrare un uomo di Neandertal in quell’epoca sarebbe stata egualmente un’impresa, o perlomeno lo studio condotto presso il Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Leipzig da Svante Pääbo e Adrian Briggs e pubblicato su Science sembra dirci questo.

I due scienziati, famosi per aver messo a punto nuove tecniche per studiare mtDNA e DNA raccolti da reperti fossili (in particolare questo studio è stato reso possibile da una nuova tecnica, la primer extension capture, ideata da Briggs e molto meno costosa delle precedenti) e per aver lavorato a lungo al progetto genoma Neandertal, hanno analizzato i resti di sei individui vissuti tra i 70.000 e i 35.000 anni fa, l’ultimo periodo che ha visto la presenza Neandertal in Europa, e provenienti da diverse aree dell’Europa in cerca di informazioni riguardanti la variabilità genetica della nostra specie sorella. Da tempo si era ipotizzato che una delle possibili cause (o concause) della scomparsa di Homo neanderthalensis fosse da legare ad un basso tasso di fecondità o in generale a una scarsa presenza numerica, e scavi archeologici oltre che le analisi del DNA mitocondriale già effettuate avevano permesso di intuire come i Neandertal non vivessero in comunità molto numerose; la ricerca di Pääbo e colleghi non è quindi rivoluzionaria, ma è certamente la più completa e dirimente mai svolta finora in questo ambito.

In particolare, la variabilità genetica nel DNA mitocondriale di questa specie, solo 55 basi su 16000 tra i sei esemplari studiati, appare nel lavoro del gruppo di ricerca tre volte meno cospicua di quella presente negli uomini moderni, il che porta loro a stimare in circa 3500 gli individui di sesso femminili (più altrettanti maschili) presenti contemporaneamente in quel lungo periodo di tempo, e forse per tutta la storia di questa specie. Una stima del genere avrebbe una curiosa implicazione: i Neandertal sarebbero stati una specie a rischio praticamente dalla loro comparsa o comunque molto prima del nostro arrivo in Europa. In realtà gli stessi autori ammettono che il numero esiguo di campioni analizzati e il fatto che il DNA utilizzato fosse di tipo mitocondriale potrebbero aver portato a un risultato troppo basso, e una nuova stima ottenuta mediante un confronto con la popolazione finlandese attuale ha portato a un risultato leggermente maggiore: 70.000 individui, ad ogni modo ancora pochi.

Non sono mancate le critiche a questo studio, in particolare l’antropologa Anna Degioanni dell’università del Mediterrano di Marsiglia fa notare come la porzione di DNA mitocondriale utilizzata per la ricerca sia poco soggetta a mutazioni rispetto ad altre, che però si sposa bene con uno scenario già dedotto da altre tipologia di dati. Insomma, forse la stima è esageratamente bassa, ma all’interno di quel complicato puzzle riguardante la scomparsa dell’uomo di Neandertal il tassello del loro scarso numero è con tutta probabilità uno dei più rilevanti, e lo studio di Pääbo e Briggs permette certo di dare ad esso una forma più precisa.

Riferimenti:

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Pochi Neandertal per un grande continente

Una volta in Europa era tutta campagnapezzo originalmente pubblicato su PikaiaSono arrivati prima di noi nel Vecchio Continente e fino ad oggi sono quelli che lo hanno abitato più a lungo, ma nonostante questo incontrare un uomo di Neandertal in quell…

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