La Comunità del Garda chiede il rinvio dell’apertura della Galleria Adige-Garda

Il presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, ha recentemente chiesto al presidente ella Provincia autonoma di Trento di rinviare l’apertura della Galleria Adige-Garda, prevista per domani, avrebbe dovuto servire per condurre prove di tenuta delle paratie e manutenzione dell’impianto.

Condizioni Idrauliche Eccezionali

La proposta di rinvio è motivata dalle eccezionali condizioni idrauliche del Lago di Garda. Attualmente, il livello del lago si trova intorno ai 140 cm sullo zero idrometrico di Peschiera, una situazione che mette a rischio esondazioni.

Nonostante ciò, la decisione non è tanto legata a questioni tecniche. Come sottolineato da Gelmini, anche se l’apertura della galleria comportasse l’afflusso nel Garda di circa 360.000 mcubi di acqua dell’Adige – pari a un decimo di centimetro – questo non sarebbe un problema dal punto di vista ingegneristico.

Motivazioni Politiche e Mediatiche

Le ragioni principali per il rinvio sono piuttosto politiche e mediatiche. La preoccupazione è che operatori, amministratori e cittadini possano non comprendere la necessità di tale intervento in un momento così delicato per il Lago di Garda. Si teme infatti che l’apertura della galleria potrebbe scatenare proteste e manifestazioni diffuse.

In conclusione, Gelmini sostiene che rinviare l’apertura della Galleria Adige-Garda rappresenterebbe una decisione saggia e vantaggiosa, non solo per la Comunità del Garda, ma anche per la Provincia Autonoma di Trento. La proposta è ora nelle mani del presidente, che dovrà valutare attentamente i prossimi passi.

Il messaggio integrale

“Caro Presidente, ti consiglio di rinviare l’apertura della Galleria Adige-Garda, prevista per domani allo scopo di prove di tenuta delle paratie e di manutenzione. Il motivo del rinvio è giustificato dalle eccezionali condizioni idrauliche del Garda, con un livello intorno ai 140 cm sullo zero idrometrico di Peschiera e a rischio esondazioni. Il rinvio non è tanto giustificato da motivazioni tecniche in quanto so benissimo che entrerebbero nel Garda circa 360.000 mcubi di acqua dell’ Adige pari a un decimo di centimetro, ma PER RAGIONI POLITICHE E MEDIATICHE, in quanto si eviterebbero proteste e manifestazioni di dissenso diffuse, da parte di operatori, amministratori e cittadini, che non capirebbero tale intervento in questo momento di difficoltà per il Garda. Credo pertanto che il rinvio dell’apertura rappresenti una saggia decisione, vantaggiosa anche per la Provincia Autonoma di Trento. Mariastella Gelmini , presidente della Comunità del Garda.”

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