Grandinata da record. Quindici minuti di paura

Quindici minuti di paura per molti turisti che si sono rifugiati nei
negozi e nei bar di Lazise per sfuggire alla furia del temporale. Una
grandinata che ha visto prati, giardini e cortili colorarsi
immediatamente di bianco. Dapprima chicchi di piccola misura, poi
ingranditisi fino a raggiungere la dimensione di albicocche. Per
fortuna non ci sono feriti e anche i danni alle cose sono stati
relativi, grazie anche al fatto che la grandine è caduta insieme a
molta pioggia, che ne ha attutito la caduta. Le coltivazioni, però, non
sono state risparmiate. Tutto è iniziato all 17,20.
Quindici
minuti dopo è apparso il sole, ma a terra il ghiaccio non si è sciolto
subito, data la grandezza dei chicchi caduti.Ora in campagna si stanno
stimando i danni subiti. E sembra che non siano lievi.
A Colà,
zona di grande produzione di Bardolino e Chiaretto, la grandine ha
lasciato il segno. «Dai primi sopralluoghi nei vigneti», spiega Andrea
Bergamini, titolare dell’omonima azienda agricola, «si può rilevare un
danno stimabile intorno al 25-30 per cento. Ma è presto per dirlo.
Occorreranno
due o tre giorni per verificare con il sole in quale misura sono stati
colpiti i grappoli dalla furia della grandine. Certo non è stato un bel
quarto d’ora per noi che viviamo in campagna e che operiamo
prevalentemente nel settore vitivinicolo. È stato un temporale pauroso.
Per fortuna c’è stata tanta acqua mista alla grandine».
«Noi, qui
ai Santi, nell’area collinare che conduce a Calmasino abbiamo avuto
danni minori di quelli subiti a Colà», sottolinea Marcellino
Marchesini. «A prima vista possiamo dire del 10-12 per cento, ma
dovremo fare delle verifiche»
«È stata una grandinata davvero
paurosa», dichiara Alfonso Amicabile, patron di CanevaWorld , «ma non
abbiamo riscontrato molti danni. Del resto l’acqua che ha accompagnato
la grandine, peraltro grossa come noci, non ha avuto il tempo di
fracassare le attrezzature. Anche le vetture parcheggiate non hanno
subito, per fortuna, grosse ammaccature. La furia con cui si è
abbattuto il temporale poteva davvero creare seri problemi sia alle
persone che alle cose. L’acqua ha mitigato molto la situazione».
Pochi
i danni a Peschiera: i chicchi, i più grossi del diametro di circa
quattro centimetri, sono caduti nel bel mezzo dell’acquazzone.
La
tempestata è iniziata intorno alle 17 ed è durata circa un quarto d’ora
con un’intensità che è andata via via aumentando. I danni maggiori sono
stati quelli a carico della vegetazione: dalle piante, ai giardini,
fino alle coltivazioni vitivinicole. «Non credo grossissime percentuali
ma sicuramente qualcosa c’è stato», conferma Francesco Montresor,
presidente del Consorzio del Lugana. «Tra qualche giorno ne sapremo di
più».
Per il resto, i turisti hanno trovato riparo sotto i
cornicioni e le tettoie dei negozi e qualcuno che ha fermato l’auto
sotto Porta Brescia, interdetta al traffico, per proteggerla da
eventuali danni alla carrozzeria.
Il maltempo ha risparmiato
«miracolosamente» Torri del Benaco e Brenzone, dove è piovuto ma non ha
grandinato, ma ha invece colpito duramente, con chicchi grossi come
albicocche, sia Salò che Sirmione, Bogliaco e Tignale.
Nel bresciano ha causato gravi danni alle auto in sosta e ha creato un fuggi fuggi generale in tutti i paesi.
Non
pare comunque che la grandine abbia creato gravi ferite alle persone,
almeno stando ai primi riscontri, anche se ha colto tutti di sorpresa
la rapidità con cui il forte vento, che spirava da sud ovest verso nord
est, ha portato la perturbazione sui centri rivieraschi del medio ed
alto Garda.
Hanno collaborato:

Giuditta Bolognesi

e Gerardo Musuraca


Lascia un commento