“Giovanni Skulina: Frammenti d’istanti” – Mostra al Museo Alto Garda sulla fotografia del secondo dopoguerra.

Sabato 6 aprile, alle 11, verrà inaugurata la nuova mostra temporanea del Museo Alto Garda intitolata “Giovanni Skulina. Frammenti d’istanti”. La mostra, curata da Alessandro Riccadonna e Valentina Varoli, in collaborazione con l’associazione Araba Fenice e la Soprintendenza per i beni e attività culturali della Provincia autonoma di Trento, presenta al pubblico la suggestiva produzione fotografica di Giovanni Skulina.

Skulina è un autore poco conosciuto ma capace di documentare con estrema chiarezza le trasformazioni sociali e paesaggistiche del secondo dopoguerra. La sua produzione fotografica rappresenta una testimonianza preziosa per comprendere il territorio del Garda e le sue evoluzioni nel corso degli anni.

La mostra si inserisce nel progetto organizzato dal Museo Alto Garda che indaga le trasformazioni del paesaggio e della società attraverso la fotografia. Dopo la mostra “Dove finisce il lago”, realizzata con gli scatti del collettivo toscano Terra Project sui paesaggi umani contemporanei, il Museo propone ora uno studio sulla figura di Giovanni Skulina (1912-1979), fotografo attivo soprattutto negli anni Quaranta e Cinquanta.

Skulina nasce ad Arco da una famiglia di origine ceca. Il suo legame con la fotografia inizia grazie all’apertura di un negozio di articoli fotografici da parte del nonno Johann. Da qui inizia l’avventura della famiglia Skulina nel mondo della fotografia, che si sviluppa tra avversità e perdite durante i due conflitti mondiali. Le pellicole fotografiche superstiti, oggetto di studio per la mostra, risalgono al secondo dopoguerra.

Skulina diventa un fotografo ambulante e inizia a documentare la vita delle piccole comunità dell’Alto Garda, dai matrimoni alle processioni, dagli eventi sportivi alle comunioni. Attraverso il suo lavoro curioso e instancabile, Skulina immortala un territorio multiforme in cui i mestieri del mondo rurale convivono con le nascenti attività legate al turismo di massa.

Il progressivo sviluppo del turismo rappresenta una svolta significativa nella carriera di Skulina. L’autore coglie immediatamente i cambiamenti in atto e comprende le nuove opportunità offerte dal boom turistico. Affianca quindi il mestiere di fotografo ambulante con quello più redditizio di operatore turistico. Realizza fotografie dei paesaggi mozzafiato del Garda e dei villeggianti che desiderano conservare un ricordo indelebile delle loro vacanze.

La mostra “Frammenti d’istanti” presenta circa duecento fotografie inedite scattate da Skulina tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. Queste immagini rappresentano una testimonianza visiva preziosa della società e del territorio di quel periodo storico.

Il progetto di valorizzazione dell’archivio di Giovanni Skulina permette anche di ampliare lo sguardo sulla storia della fotografia italiana, includendo non solo i grandi studi fotografici, ma anche le attività minori che hanno contribuito a documentare e raccontare il paesaggio gardesano.

La mostra è stata resa possibile grazie alla generosità degli eredi di Giovanni Skulina e al lavoro svolto dal figlio Roberto. Il Museo Alto Garda, in collaborazione con l’associazione Araba Fenice di Arco e la Soprintendenza per i beni e attività culturali della Provincia di Trento, si è impegnato a riportare alla luce queste straordinarie testimonianze ancora sconosciute e a mostrarle al pubblico per la prima volta.

L’inaugurazione della mostra “Giovanni Skulina. Frammenti d’istanti” rappresenta un’occasione unica per immergersi nella storia del territorio del Garda attraverso gli occhi di un fotografo appassionato e curioso. Un viaggio nel passato che ci permette di comprendere meglio il presente e guardare al futuro con una prospettiva più consapevole.
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