Coppa Cobram, successo della sesta «tragica» corsa fantozziana

Quattrocento inferiori. Tutti sui pedali. Ma nella stravagante riedizione dell’immarcescibile Coppa Cobram, la gara cui erano costretti Fantozzi e i suoi compagni di disavventure, erano testimoniante tra le tante mirabili pagine dell’universo del ragionier Ugo: c’erano un arcivescovo (quello cui la contessa Serbelloni-Mazzanti Vien Dal Mare avrebbe poi mozzato il dito mignolo in occasione del varo della nave, per intenderci), la raffigurazione (dissacrante) di una fantozziana visione (sacra) con Cristo camminante sulle acque del lago, una bici carrozzata a mo’ di corazzata Potëmkin, le versioni più stravaganti della proverbiale nuvoletta di Fantozzi, persino un ciclista munito di portiera a rievocare la leggendaria scena in cui Ivan il Terribile 32esimo azzanna il braccio di Fantozzi in fuga con una Maserati presa in prestito. E questo solo per citare alcune delle trovate più riuscite.

Ma a connotare l’edizione 2019, andata in scena a partire da Moniga, c’era nientemeno che Piero Villaggio, figlio del compianto Paolo, l’ideatore e interprete del più sfortunato ragioniere d’Italia, che ha voluto così rendere omaggio alla sesta rievocazione della Coppa Cobram gardesana, organizzata dal visconte Biciclettaio Matto Mauro Bresciani, quale tributo ad uno dei personaggi più amati del grande e del piccolo schermo italici.

Per l’occasione c’è chi è venuto persino da fuori Italia: un folto gruppo dalla Repubblica Ceca, dalla Spagna e poi lo «zio di Brooklyn» dagli Stati Uniti. Tanti anche gli affezionati che ogni anno non mancano l’appuntamento con l’improbabile corsa ciclistica ispirata al film «Fantozzi contro tutti».

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