Chiesa di San Lorenzo: restauro in tre fasi da sogno a realtà

L’obiettivo per la ex chiesa di San Lorenzo in castello è uno e semplice: restituire alla collettività un luogo carico di storia, simbolo del passato di Pozzolengo. Come e in che modo questo obiettivo potrà essere raggiunto stanno cercando di stabilirlo ingegneri e architetti del Politecnico di Milano, che in collaborazione con il Comune hanno messo la chiesetta (quel che ne resta) al centro delle loro attenzioni.

Condivisione. L’altra sera il Centro risorse sociali ha ospitato su questo tema un’assemblea pubblica volta a presentare le idee degli studiosi, ma anche a raccogliere proposte e suggerimenti della cittadinanza. Perché la chiesetta è davvero un pezzo di cuore per il paese, anche se solo negli ultimi anni ha cominciato a uscire dalla trascuratezza e dall’abbandono.

Cosa ne pensa, il Politecnico? In primis, che la ex chiesa dovrebbe essere «messa a sistema» per essere valorizzata appieno e diventare davvero un luogo di interesse: con le mura del castello e il Parco Don Giussani, andrebbe a creare un polo attrattivo notevole. Questo, in linea concettuale. In via pratica, invece, il percorso che gli studiosi hanno esposto tre fasi: la prima da attuarsi subito, quest’anno. E consiste nella sistemazione essenziale della chiesetta, in modo da renderla fruibile nell’immediato: vanno in primo luogo chiusi, attraverso tamponamenti, i pertugi che permettono ai volatili e all’umidità di entrare aggirando il rivestimento esterno realizzato nei primi anni Duemila; poi vanno predisposti i servizi igienici, che sono indispensabili a qualunque scopo la ex chiesa sarà destinata; infine, sarà installato un sistema di illuminazione adeguato, che valorizzi il muro in sasso di fiume e il bell’affresco all’abside. Che poi è tutto ciò che davvero resta della chiesetta.

Per questa prima fase, lo stanziamento è di circa 30mila euro. E si farà subito, «perché oggi la chiesa è tra le nostre priorità», ha confermato il sindaco Paolo Bellini. Questione di tempi. Per le successive due fasi, tutto è ancora da stabilire. Ma l’idea è da un lato quella di effettuare scavi archeologici nel cortile, che poi potranno essere valorizzati attraverso una pavimentazione trasparente e dello stesso materiale della copertura esterna mobile, che consentirà di creare uno spazio coperto e utilizzabile per vari scopi.

Sarebbe la seconda fase, questa, che permetterebbe di realizzare eventi di vario genere all’interno della chiesetta: mostre, piccole rappresentazioni o proiezioni, anche in omaggio ai due «big» di Pozzolengo, Ugo Mulas e Franco Piavoli. La terza fase è un sogno: riuscire a risalire lungo le mura, ripristinando il «camminamento dei soldati» e creando una sorta di belvedere sopraelevato, che consenta di ammirare il panorama dal Garda alla città.

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