Acqua: ora cause, lavori e responsabilità

Nelle nostre case abbiamo finalmente nuovamente l’acqua potabile.
Ora però è il caso di affrontare da subito il tema delle cause, dei lavori fatti e delle responsabilità, questo è ciò che vogliono sapere le persone ed è indispensabile per provare a ridare fiducia nell’acqua dell’acquedotto.

Ma attenzione, che non pensino di “asciugarsela” con un comunicato generico, devono sapere che qui c’è gente che qualcosa ne capisce di questi temi, per questo riporto letteralmente un commento di Guido che con grande passione mi sembra descriva alla perfezione e con competenza ciò che ci attendiamo e che personalmente condivido:

Fino ad ora tutti i comunicati di tutti gli Enti coinvolti sono costruiti per nascondere e dare apparenza (fumus direbbe un avvocato) di buon lavoro, almeno a posteriori per riparare ai guai.

Spero che lavorino con la testa, ma la comunicazione ai cittadini è veramente lacunosa, in effetti è una comunicazione ai sudditi.
E solo una completa informazione può ricostruire la fiducia ed evitare la sensazione di fare parte del classico “parco buoi” secondo il significato che questo termine ha in Borsa.

Si parla di “criticità” ma cosa vol dire? Assolutamente nulla!

Informazione significa comunicare cosa è successo e come si è riparato e come si pensa di operare per evitare tali inconvenienti in futuro.

Vuol dire: pubblicare schema trattamenti dell’acquedotto, sistemi di controllo degli stessi, reattivi, portate. E non si dica generalmente filtri, ma flocculazione (con che cosa), decantazione (con misure), filtri a sabbia (con misure), filtri a carbone attivo (se vi sono, con tipo di carbone e schema di conduzione) etc.

Significa anche dire rottura della valvola xx, in corto il controllo di yy, saturazione filtro per mancanza controlaggio od esaurimento adsorbente, controlavaggio spedito in rete al posto che in fogna, filtri temporaneamente fuori linea e poi reinseriti senza cambio riempimento, pompa dosatrice starata, mancanza allarme di Xy, by-pass rimasto aperto, errore nella fornitura di reattivi, ect, etc.

Significa dire: sostituzione di xx, pulizia di yy, rifacimento di xy, aggiunta di xyx nella quantità di yx, spurgo di, modifica del protocollo dei controlli (ed indicando quali e con quale frequenza e con quali metodiche)

In pratica quello che comunemente una azienda a valle chiede esplicitamente al suo fornitore pena di escluderlo dalle forniture. E vi assicuro che non è ipotesi di lavoro, ma viene comunemente ordinariamente fatto.

Solo un esempio: provate a fornire un particolare a FIAT: vi controllano (con ispezione sul luogo) le macchine ed i protocolli di produzione e di controllo.

Tutte le attività umane sono soggette ad errore: si tratta di imparare dagli stessi e minimizzarne la frequenza. Una vecchia massima recita “Errare è umano, perseverare (nell’errore) è diabolico”.

Non è certo il massimo auspicabile, ma almeno il minimo decente di uno straccio Sistema Qualità usato da tutte, ma proprio tutte, le aziende produttive appena un poco serie: è chiedere troppo per la produzione e distribuzione di acqua potabile per il consumo umano?

Naturalmente solo un fornitore in monopolio (è stato impedito di avere pozzi propri per la piscina) con profondo disprezzo per gli utenti considerati clienti non capaci di capire (ma solo di pagare) può permettersi di dire “rilevate criticità” “provvediamo ad eliminare le criticità” .

Tanto vale dire “guasti tecnici” “ritardo imprecisato” come abitualmente fa il gestore delle ferrovie nazionali.

Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2009/07/01/acqua-ora-cause-lavori-e-responsabilita/

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