Tag: acqua

Acqua: per fortuna non c’entrava niente, era solo una intossicazione alimentare

Dopo il preoccupante articolo di ieri, questa mattina 16 aprile 2010 fortunatamente ho aperto sia il BresciaOggi che il Giornale di Brescia e leggo con sollievo: Articolo del BresciaOggi «San Felice, non è una nuova epidemia» IL CASO. Può rientrare l’allarme dopo gli oltre venti casi nel weekend, nello stesso paese in cui l’anno scorso duemila persone furono […]

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Acqua: non ditemi che ci risiamo!

Questa mattina 15 aprile 2010 apro il BresciaOggi e dopo la grave epidemia dello scorso giugno guarda un po’ che bell’articolo sorpresa trovo: Malori in hotel, a San Felice torna l’incubo L’ALLARME. Nei giorni scorsi l’Asl ha provveduto ad effettuare una serie di campionamenti. Ma i risultati delle analisi non sono ancora stati diffusi. Incredibili […]

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Acqua Bene Comune!

utilizzo un articolo scritto dal mio amico Murizio Molinari per ricordare a quei due o tre lettori di questo blog (noti bolscevichi ormai ultra ottantenni) che il prossimo 10 aprile 2010 la Rete dei Comitati del Benaco per l’Acqua Pubblica (ReBeCAP) che riunisce varie associazioni gardesane che operano sul territorio e che si oppongono alla privatizzazione dell’acqua organizzano a San Felice del Benaco una grande manifestazione articolata in tre momenti: […]

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Sirmione. Bocciata la mozione sull’acqua pubblica.

La maggioranza, nel Consiglio Comunale Sirmionese del 1° Aprile, ha bocciato la mozione per l’acqua pubblica presentata da “Forza Sirmione Democratica”. Il testo era stato anticipato lo scorso consiglio e si era data piena disponibilità alla discussione e al confronto, infatti è seguito un colloquio con il Sindaco Mattinzoli (pdl) che si è sempre professato strenuo sostenitore dell’acqua pubblica. Con il decreto Ronchi verrà espropriata la gestione dell’acqua, per dare vita ad una sua privatizzazione dai costi sociali ed economici inimmaginabili.

La mozione per l’acqua pubblica è uno strumento che intende valorizzare l’azione del consiglio comunale, dandogli la possibilità di esprimersi più incisivamente negli organi competenti. Il testo, preparato dal forum nazionale dei movimenti per l’acqua, chiede che nello statuto comunale venga riconosciuto «il diritto umano all’acqua, ovvero un bene comune pubblico», inoltre, di «promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia di questa risorsa», di approvare infine, tramite l’Ato, azioni di sensibilizzazione «sulla riduzione dei consumi in eccesso e una rimodulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 lt. per persona al giorno così come suggerito dall’organizzazione mondiale della sanità».

Non c’è stato un voto di merito, viste le precedenti dichiarazioni del Sindaco era difficile aspettarsi una contrarietà sui principi cardine della mozione, ovvero intraprendere tutte le strade per mantenere la gestione dell’acqua pubblica. La sorpresa è arrivata quando il vice-sindaco Wilde, ex-senatore Leghista, si è spinto in una difesa della legislatura attuale, arrivando a dichiarare infine di essere favorevole alla privatizzazione dell’acqua. L’esponente del Carroccio ha definito la nostra mozione non accoglibile in quanto si è richiamato un quadro legislativo errato e si propongono azioni che non competono al Comune, aggiungendo che se fosse passata in parlamento la mozione sarebbe stata bocciata per vizi di incostituzionalità. . «Noi siamo per la liberalizzazione e la privatizzazione perché le leggi sulla gestione del bene idrico ci sono già, quindi il contenuto di questa mozione è superato dalle norme esistenti, piuttosto – ha continuato l’ex senatore – è una mozione politica ed ideologica». Dare la colpa all’Europa è infondato, infatti non esiste nessuna norma europea che obblighi l’Italia a privatizzare l’acqua, nemmeno la direttiva Bolkestein (vedi pag.50) sulle privatizzazioni e le liberalizzazioni, in quanto esclude, proprio all’articolo 1 quei settori che sono d’interesse pubblico.Trasmetteremo queste solide convinzioni alle migliaia di consigli comunali che si sono espressi a favore dell’acqua pubblica!

Procede invece l’azione legale intrapresa dal Comune di Sirmione contro il commissariamento, sostenuta da una contrarietà al decreto Ronchi che porterebbeun aumento dei prezzi del servizio idrico. Il Sindaco è per l’acqua pubblica, il vicesindaco per la privatizzazione, possono esserci posizioni diverse in una maggioranza su un tema così importante?

testo mozione

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10 aprile: «Acqua bene solo pubblico» a San Felice del Benaco

San Felice del Benaco è oramai diventato un simbolo per tutti per la difesa dell’Acqua quale Bene Comune non mercificabile che deve rimanere quindi a gestione pubblica e Diritto Umano Fondamentale. Il prossimo 10 aprile 2010 la Rete dei Comitati del Benaco per l’Acqua Pubblica (ReBeCAP) che riunisce varie associazioni gardesane che operano sul territorio e che […]

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Il Comitato Acqua Benaco chiede al Sindaco il rispetto degli impegni

Dopo i tre avvisi di garanzia ai vertici di Garda Uno, il Comitato Acqua Benaco ha inviato una lettera al Sindaco di San Felice del Benaco Paolo Rosa affinché, tra le altre cose, nell’eventualità di un rinvio a giudizio delle tre persone indagate mantenga la promessa fatta di costituirsi parte civile. Il Comitato chiede anche […]

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ASL detta condizioni e tempi a Garda Uno per gli interventi sull’acquedotto

In questa lettera datata 22 gennaio 2010 e inviata al Comitato Acqua Benaco, ASL detta a Garda Uno calendario e prescrizioni perentorie per il programma di interventi urgenti sull’acquedotto di San Felice del Benaco per la riduzione del rischio di contaminazione dell’acqua potabile in vista dell’innalzamento termico primaverile e poi estivo. Interessante in questa lettera […]

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Vertici di Garda Uno sotto inchiesta

Indagati i vertici del consorzio Garda Uno, che gestisce l’acquedotto comunale di San Felice del Benaco, per l’epidemia causata dall’acqua infetta che colpì circa duemila persone nel giugno 2009. Il sostituto procuratore Paolo Abritti, della procura della Repubblica di Brescia, ha chiuso l’indagine e ha notificato un avviso di garanzia al presidente, al direttore generale e al responsabile del settore idrico del consorzio Garda Uno per “epidemia colposa”.

Secondo il magistrato sono responsabili per l’epidemia di gastroenterite che colpì la popolazione del piccolo centro gardesano. Abritti accusa i vertici di Garda Uno spa, consorzio a totale partecipazione pubblica (i soci sono 24 comuni del garda e la Provincia), di imperizia, imprudenza, negligenza e inosservanza delle norme per la gestione dell’acquedotto. IN SOSTANZA per il magistrato l’epidemia si poteva evitare adeguando l’impianto e con la corretta manutenzione dell’impianto di distribuzione dell’acqua.

Tra una ventina di giorni, dopo aver interroga i tre indagati, Abritti procederà al rinvio a giudizio. Il presidente di Garda Uno è Mario Bocchio, sindaco uscente di Lonato, mentre il direttore generale è Franco Richetti. Il consorzio che gestiscono fornisce a circa 100 mila persone, che durantela stagione estiva diventano 500 mila. A questo punto è probabile che il comune di San Felice, come dichiarò nei giorni dell’epidemia il sindaco Paolo Rosa, si costituisca parte civile. Per oltre un mese, infatti, il piccolo centro del Garda visse momenti di autentica paura.

logo Garda UnoCentinaia di persone accusarono malori allo stomaco, dissenteria, vomito e gastroenterite. Un contagio collettivo che i tecnici dell’Asl imputarono subito all’acqua. Le analisi, in effetti, dimostrarono che l’acqua pubblica era contaminato da batteri e virus. Per questo motivo il sindaco emanò un’ordinanza e proibiva l’uso dell’acqua del rubinetto. E per settimane le famiglie di San Felice fecero scorte di acqua alimentare imbottigliata.

LA RABBIA dei cittadini fu tanta: vennero raccolte le firme per una petizione, si chiese l’aiuto di provincia e regione per salvare la stagione allora alle porte e venne costituito un comitato. Dopo alcune settimane le analisi dell’Asl rivelarono che le persone finite in ospedale con la gastroenterite era tutte vittime dell’acqua che conteneva batteri (in particolare il costridiumperfrigens) e altri microorganismi per l’uomo pericolosi.

Ci si accorse anche che l’acqua che veniva pescata dal lago di Garda era quella del fondo: in pratica, il pompaggio dell’acqua avveniva a pochi metri dal fondo del lago mentre sarebbe dovuto avvenire a circa metà altezza. Ora dunque la parola passa alla magistratura che dovrà appurare le (eventuali) responsabilità di Garda Uno.

da: In Milano, bresciapoint.it

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Vertici di Garda Uno sotto inchiesta

Indagati i vertici del consorzio Garda Uno, che gestisce l’acquedotto comunale di San Felice del Benaco, per l’epidemia causata dall’acqua infetta che colpì circa duemila persone nel giugno 2009. Il sostituto procuratore Paolo Abritti, della procura d…

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Vertici di Garda Uno sotto inchiesta

Indagati i vertici del consorzio Garda Uno, che gestisce l’acquedotto comunale di San Felice del Benaco, per l’epidemia causata dall’acqua infetta che colpì circa duemila persone nel giugno 2009. Il sostituto procuratore Paolo Abritti, della procura della Repubblica di Brescia, ha chiuso l’indagine e ha notificato un avviso di garanzia al presidente, al direttore generale e al responsabile del settore idrico del consorzio Garda Uno per “epidemia colposa”.

Secondo il magistrato sono responsabili per l’epidemia di gastroenterite che colpì la popolazione del piccolo centro gardesano. Abritti accusa i vertici di Garda Uno spa, consorzio a totale partecipazione pubblica (i soci sono 24 comuni del garda e la Provincia), di imperizia, imprudenza, negligenza e inosservanza delle norme per la gestione dell’acquedotto. IN SOSTANZA per il magistrato l’epidemia si poteva evitare adeguando l’impianto e con la corretta manutenzione dell’impianto di distribuzione dell’acqua.

Tra una ventina di giorni, dopo aver interroga i tre indagati, Abritti procederà al rinvio a giudizio. Il presidente di Garda Uno è Mario Bocchio, sindaco uscente di Lonato, mentre il direttore generale è Franco Richetti. Il consorzio che gestiscono fornisce a circa 100 mila persone, che durantela stagione estiva diventano 500 mila. A questo punto è probabile che il comune di San Felice, come dichiarò nei giorni dell’epidemia il sindaco Paolo Rosa, si costituisca parte civile. Per oltre un mese, infatti, il piccolo centro del Garda visse momenti di autentica paura.

logo Garda UnoCentinaia di persone accusarono malori allo stomaco, dissenteria, vomito e gastroenterite. Un contagio collettivo che i tecnici dell’Asl imputarono subito all’acqua. Le analisi, in effetti, dimostrarono che l’acqua pubblica era contaminato da batteri e virus. Per questo motivo il sindaco emanò un’ordinanza e proibiva l’uso dell’acqua del rubinetto. E per settimane le famiglie di San Felice fecero scorte di acqua alimentare imbottigliata.

LA RABBIA dei cittadini fu tanta: vennero raccolte le firme per una petizione, si chiese l’aiuto di provincia e regione per salvare la stagione allora alle porte e venne costituito un comitato. Dopo alcune settimane le analisi dell’Asl rivelarono che le persone finite in ospedale con la gastroenterite era tutte vittime dell’acqua che conteneva batteri (in particolare il costridiumperfrigens) e altri microorganismi per l’uomo pericolosi.

Ci si accorse anche che l’acqua che veniva pescata dal lago di Garda era quella del fondo: in pratica, il pompaggio dell’acqua avveniva a pochi metri dal fondo del lago mentre sarebbe dovuto avvenire a circa metà altezza. Ora dunque la parola passa alla magistratura che dovrà appurare le (eventuali) responsabilità di Garda Uno.

da: In Milano, bresciapoint.it

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Acqua: continua sulla stampa il clamore degli avvisi di garanzia ai vertici GardaUno

Anche sulla stampa di oggi continua il clamore suscitato dagli avvisi di garanzia ai vertici di GardaUno. 15 marzo 2010 Articolo su Il Brescia San Felice del Benaco. La Procura ha chiuso le indagini sulle infezioni del giugno 2009 Indagati i vertici di Garda1 per «epidemia colposa» Sotto accusa le tre maggiori cariche del consorzio […]

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Acqua: avvisi di garanzia per epidemia colposa per i vertici di GardaUno

Oggi è una giornata triste per tutto il Garda. Il sostituto procuratore Paolo Abbritti ha concluso le indagini sulla grave epidemia che la scorsa estate ha colpito cittadini e turisti di San Felice del Benaco e ha emesso tre avvisi di garanzia per i vertici di Garda Uno: Presidente Mario Bocchio, per il Direttore Generale […]

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Il Lago in una Rete

Fratello Lago Sorella Acqua, una giornata di studio promossa da VivaValtenesi per elaborare proposte e iniziative. L’associazione VivaValtenesi – onlus ha organizzato per sabato 13 marzo a Padenghe sul Garda un workshop con altre 5  associazioni, per identificare le iniziative più adatte a promuovere il benessere delle comunità che vivono sul più grande lago italiano. Alle 20:30 la conferenza pubblica con don Gabriele Scalmana e Pierlucio Ceresa. Un workshop con […]

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Acqua pubblica

Ieri con Donatella Garlaschi ho protocollato, a nome del gruppo “Forza Sirmione Democratica”, la mozione sull’acqua per la calendarizzazione in Consiglio. Il documento è stato presentato anche al Sindaco Mattinzoli che si è dimostrato interessato all’iniziativa. Il documento impegna l’Amministrazione a modificare lo Statuto Comunale inserendo il principio di gestione pubblica dell’acqua come bene privo di rilevanza economica e promuove iniziative per il risparmio idrico.

I punti principali sono:

Sancire il diritto all’acqua come principio costituzionale attraverso le seguenti azioni:

a) riconoscere anche nel proprio Statuto comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;

b) confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

c) riconoscere anche nel proprio Statuto che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale che non deve essere fonte di guadagno in quanto servizio pubblico essenziale da garantire a tutti i cittadini;

d) convocare entro 15 giorni la commissione Statuto con il compito di integrare o modificare lo Statuto secondo le indicazioni sopra specificate, assegnando alla stessa un tempo massimo di giorni 30 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all’esame del Consiglio comunale nella prima seduta successiva.

Promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni:

a) informazione alla cittadinanza sulle problematiche relative all’acqua nel nostro territorio, sia di tipo ambientale che gestionale;

b) attivazione di procedure certe e puntualmente definite relative alle modalità di controllo sulla qualità delle acque in grado di dare certezze alle comunità locali, Istituzioni pubbliche e cittadini;

c) promozione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico, con incentivazione dell’uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l’impianto idrico duale;

d) promozione della riduzione dei consumi in eccesso attraverso l’informazione, gli incentivi e la conseguente modulazione delle tariffe;

e) informazione puntuale alla cittadinanza sulla qualità dell’acqua, con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche sul sito del Comune e in ogni quartiere/frazione;

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