SALO’. Il consiglio unito sulla mozione per l’acqua pubblica

«L’acqua è una fonte di vita insostituibile, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi – sostiene la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Salò -. L’acqua costituisce un bene dell’umanità: universale, pubblico e indisponibile, che appartiene a tutti. Per i servizi idrici è necessaria una gestione pubblica. Questo non solo per le infinite connessioni col rispetto dei diritti, a cominciare da quello alla sopravvivenza, le condizioni di vita e di lavoro, la salute e l’igiene, la produzione agricola e industriale, la sicurezza alimentare, l’ambiente e altri mille aspetti sui quali non è possibile fare un passo indietro, ma anche perché la privatizzazione dell’acqua ha dimostrato, in Europa come nei Paesi meno sviluppati, di produrre effetti economici negativi, inefficienze, sprechi, mancanza di investimenti, carenza di qualità e sfruttamento incondizionato del territorio, con deviazione di fiumi e corsi che impoveriscono l’agricoltura e la vita delle comunità».

IL SINDACO Barbara Botti, la Giunta e il Consiglio comunale di Salò si impegnano a «inserire nello statuto del Comune il diritto all’acqua (universale, indivisibile e inalienabile), confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio integrato, riconoscere che è privo di rilevanza economica e va garantito l’accesso per tutti», oltre che «a mantenere le proprie quote nella società Garda Uno», che si occupa delle reti idriche e delle fognature della riviera bresciana. Un modo per evitare l’ingresso di gruppi privati nella società.
C’è inoltre l’obiettivo di salvaguardare la risorsa attraverso le seguenti azioni: informare la cittadinanza sulla qualità dell’acqua, pubblicando le analisi chimiche e batteriologiche, modulare le tariffe premiando la riduzione dei consumi, sollecitare il «Garda Uno» a promuovere una campagna di sensibilizzazione sul risparmio idrico utilizzando i riduttori di flusso e studiando l’introduzione dell’impianto duale. Da ultimo l’invito a destinare un centesimo al metro cubo di acqua per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione attraverso la cooperazione internazionale.

Ricordo che secondo il nostro informatissimo Vicesindaco Wilde, tutto ciò era impossibile da approvare perchè incostituzionale. Sirmione rimane al palo difendendo l’acqua solo nelle aule del tribunale, con relativi costi a carico della cittadinanza; per le azioni politiche non c’è spazio, o peggio, si boicottano le azioni della minoranza in maniera pregiudizievole, a scapito dell’interesse dei cittadini Sirmionesi.

Vai articolo originale: http://andreavolpi.blogspot.com/2010/07/salo-il-consiglio-unito-sulla-mozione.html

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