Epidemia a San Felice: anche la Scienza accusa apertamente l’acqua “potabile”

Il 4 e 5 novembre 2009 si è tenuto a Roma il VII Workshop Nazionale Enter-net, sistema di sorveglianza delle infezioni enteriche, dal titolo Infezioni trasmesse da alimenti e acqua: diagnostica ed epidemiologia, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana.

All’interno del convegno ci sono state ben 3 relazioni sulla grave epidemia che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009:

  1. Caratterizzazione molecolare di ceppi virali responsabili dell’epidemia di gastroenterite sul Lago di Garda [P11]
    Ilaria Di Bartolo (a), Marina Monini (a), Enrico Pavoni (b), Marina Nadia Losio (b), Franco Maria Ruggeri (a)
    (a) Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Istituto Superiore di Sanità, Roma
    (b) Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Brescia
  2. Approccio diagnostico in un’epidemia di gastroenterite acuta sul Lago di Garda [P16]
    Marina Nadia Losio, Antonio Lavazza, Loris G. Alborali, Mariagrazia Zanoni, Enrico Pavoni, Barbara Bertasi, Enrica Moro, Paolo Boni
    Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Brescia
  3. Gastroenterite virale da inquinamento dell’acquedotto pubblico: andamento epidemico e richiesta di farmaci [P18]
    Camilla Luzzago (a), Maddalena Dé Cillà (b), Stefano De Giuli (c)
    (a) Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria, Università degli Studi, Milano
    (b) Medico Veterinario Libero Professionista, San Felice del Benaco, Brescia
    (c) Farmacista, San Felice del Benaco, Brescia

Ecco il link al documento con tutti gli abstract del convegno sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (e questo è il link alla copia locale, visto il sinistro precedente).

Particolarmente eloquente in particolare la relazione (1) realizzata da ricercatori del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna di Brescia.
Quali le chiare affermazioni della Scienza?

… le evidenze ottenute dall’analisi delle sequenze confermano, che la via principale di trasmissione sia dovuta al consumo di acqua contaminata.

Ma eccone l’intero abstract:


Nell’estate del 2009, il grave inquinamento dell’acquedotto di San Felice del Benaco ha causato una devastante Epidemia di Gastroenterite (GE) che ha colpito in pochissimi giorni oltre 2.000 persone e ne ha ospedalizzate oltre 1.000.
Questo episodio ha riportato alla luce le problematiche legate alla contaminazione delle acque di superficie con liquami; sempre più rilevanti poiché sempre più spesso vengono utilizzate, previo trattamento, come acque potabili.
L’esame batteriologico e virologico di campioni fecali e ambientali eseguito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia in collaborazione con le Autorità Sanitarie Locali, ha portato all’identificazione di Campylobacter coli, Clostridium perfringens e diversi virus enterici.
L’indagine virologica eseguita presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità è stata mirata all’individuazione mediante metodiche di biologia molecolare, di norovirus e rotavirus. A tale scopo sono state effettuate reazioni di reverse transcription e real-time PCR su campioni di acque provenienti da prelievi effettuati all’interno del lago di Garda e su campioni di feci prelevate da pazienti affetti da GE. L’analisi ha confermato il coinvolgimento di Norovirus e Rotavirus umano. Per una caratterizzazione molecolare dei virus coinvolti, i campioni positivi sono stati sottoposti ad analisi di sequenza.
La comparazione delle sequenze con le banche dati dell’NCBI ha evidenziato il coinvolgimento di più ceppi virali. In particolare, nelle feci sono stati identificati 5 diversi genotipi di Norovirus, due dei quali risultavano presenti sia nell’acqua prima della depurazione che nei sedimenti.
Anche nel caso dei Rotavirus si è potuto evidenziare la presenza di almeno tre ceppi virali. La positività dei campioni ambientali per Adenovirus umano ha ulteriormente confermato la presenza di contaminazione fecale umana. Per l’elevata infettività dei Norovirus, la loro elevata resistenza nell’ambiente anche per periodi lunghi, è verosimile che diverse vie di trasmissione abbiano contribuito all’espansione dell’epidemia.
Inoltre le evidenze ottenute dall’analisi delle sequenze confermano, che la via principale di trasmissione sia dovuta al consumo di acqua contaminata.
Per poter valutare anche la presenza di una contaminazione fecale di origine animale, Rotavirus e Norovirus bovino e Adenovirus suino sono stati ricercati nei campioni ambientali. L’esito negativo dell’analisi porta ad escludere una possibile contaminazione animale.

A questo punto mi piacerebbe molto conoscere e confrontare le evidenze scientifiche e documentali che hanno portato GardaUno ad asserire diversamente in merito alla grave epidemia di San Felice del Benaco.

Lo so, non è un argomento natalizio, ma la pausa dal lavoro mi ha fatto trovare il tempo solo ora per pubblicare questo post.

Buon Natale lo stesso, e speriamo che il prossimo anno ci porti finalmente la verità su questa grave vicenda, noi proviamo a tenere duro.

Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2009/12/26/epidemia-a-san-felice-anche-la-scienza-accusa-apertamente-lacqua-potabile/

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