Walid

Il nostro autista ha 29 anni, è figlio di un piccolo impresario edile, ha fatto il muratore, l'idraulico e poi ha preso la patente da taxista e si è comperato un Peugeot giallo.
Fa tre lavori: taxista, autista per un autonoleggio, e accompagnatore di viaggi nel deserto.
Dice che non c'è disoccupazione per chi vuole lavorare, che glielo ha insegnato suo padre che è meglio arrivare a sera stanchi morti e con qualche dinaro in tasca piuttosto che riposati e senza nulla.
Sua moglie è laureata e ha una specializzazione nella pedagogia infantile così hanno aperto un asilo nido privato per i figli di coloro che lavorano nei tanti alberghi e villaggi turistici di Djerba.
All'inizio è stata dura ma ora hanno 70 bambini e lavorano sette giorni su sette, mi dice di andare a leggere la pagina di Star Kids su Facebook, ci mostra con orgoglio sul Blackberry la foto di sua figlia e sorride: "Ho rischiato ogni volta, sono stato fortunato, grazie a Dio".
Ci racconta dei valori di rispetto e dignità che ha avuto in dono dal padre e del suo ultimo progetto: si è comperato un Mitsubishi Pajero che vedeva poco utilizzato all'autonoleggio.
Lo pagherà a rate, lo sistemerà un pochino e poi organizzerà uscite in proprio, confida nella sua specchiata reputazione, nel fatto di occuparsi di tutto, di avere ottime referenze e amicizie da tutti i suoi clienti: ha già pronta la pagina su Facebook e il blog e, "Insh'Hallah", ci saranno grandi opportunità.
E' l'immagine di una nuova Tunisia, probabilmente un'eccezione, che indica comunque dove i giovani possono portare quel paese.
Lui ha pochi dubbi, sembra più adulto della sua età: non è questo il tempo dei forse, è quello delle scommesse sul futuro.
A sera, dopo dodici ore di viaggio si stropiccia gli occhi ma ancora ci spiega e racconta, ci invita sabato a casa sua a fare il couscous con sua moglie, devia dal vialone per farci passare davanti all'asilo nido.
Ci regala una scatola di datteri, ci lascia il numero di cellulare e la mail.
Il viaggio è soprattutto fatto di incontri.
Lo guardo mentre esce dall'hotel e mi trovo a pensare a Piero e Giulio, anche loro come Walid proiettati verso il futuro.
Li vedo quando sciano: veloci, dinamici, pieni di energia, con il peso sempre a valle e talvolta così sbilanciati in avanti da toccare la neve con le mani.

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Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2011/11/walid.html

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