Transumanze politiche

Prima o poi il governo cadrà o terminerà il suo mandato. Qualsiasi ipotesi si realizzi, un giorno torneremo a votare. Di fronte a questa certezza, vorrei invitare chiunque legga questa post a seguire un po’ quello che avviene in questi giorni nelle aule del Parlamento. E anche fuori. Non parlo solo dei trasformisti che lasciano la maggioranza per andare in partiti più tiepidi, ma anche di quelli che passano da opposizione a opposizione.

Cambiare sponda
La prima cosa che trovo scandalosa è che ci siano dei parlamentari che senza grandi problemi di coscienza cambiano schieramento politico. Pare che Berlusconi non regga e non possa reggere a una prossima elezione, tanto vale allora andare a leccare da qualche altro leader di partito (per la maggior parte da Casini) non tanto per una questione ideologica, quanto per convenienza personale (altrimenti chi è che mi inserisce in una lista chiusa alle prossime elezioni?). A quanto pare a scandalizzarsi sono in pochi. In fondo cosa conta se sono stato eletto per promuovere e sostenere un determinato programma politico e poi a metà legislatura cambio idea e mi schiero dalla parte di quelli che magari nessuno aveva votato?
Forse questi trasformisti si sentono giustificati dal fatto che in fondo nessuno li ha eletti, perché loro il posto lo avrebbero preso lo stesso, perché la lista era chiusa… E visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, mi chiedo se alla prossima legislatura resteranno con chi li ha accolti in questa.

Corrotti e corruttori
È un po’ come cambiare operatore telefonico: tu mandi una mail a TIM dicendo che vuoi cambiare e passare a un loro contratto e Vodafone subito ti contatta per farti un’offerta migliore. Mi pare che questa sia una cosa peculiare di chi lascia il Pdl, ma sono sicuro che ci sono tante altre “politicate” anche tra altri partiti. Comunicare che si sta pensando di cambiare sponda è come mettere fuori casa il cartello “Vendesi”. Nel senso peggiore del termine quando è riferito a una persona. Se ti sei preso un impegno di lavorare per un determinato obiettivo per una legislatura lo fai. Se cambi idea, parla ai tuoi del partito, ma non pretendere di avere ragione, perché così come le elezioni si tengono ogni cinque anni, tu scegli il tuo schieramento ogni cinque anni. È forse peggio dei sindacati che scioperano, perché almeno i sindacati lo sciopero possono dire che è giustificato da un aumento dell’inflazione e che quindi i patti stretti all’inizio dell’anno sono da rivedere (certo, se fossero sin da subito accordati con aggiustamenti ancorati all’inflazione, allora diventerebbe inutile il sindacato e i vari sindacalisti perderebbero il loro ruolo privilegiato, ma questo è un altro post). Il fatto è che i deputati zingari scelgono dove andare in transumanza (con tutto il rispetto per le vacche) per il semplice tornaconto personale, cosa che non ci si dovrebbe aspettare da un politico. (Il fatto che ne siamo assuefatti non ne riduce la gravità.)

L’unica cosa che un elettore può fare è quella di segnarsi nomi e facce e di tenerne conto quando si troverà un paraculato candidato in lista (che sia Parlamento nazionale, Regione, Provincia ecc), perché c’è da aspettarsi che nel giro di qualche anno non si troverà più nel posto per il quale tu l’hai votato.
E tutto questo lo dico da uno che sarebbe ben felice che Berlusconi la smettesse di fare il giocoliere con le nostre palle, ma trovo che la modalità in cui ciò sta avvenendo sia disgustosa. Se proprio fossero delusi dal fatto che il Governo non sta adempiendo alle promesse fatte in campagna elettorale, allora che si spostino nel gruppo misto, giustificando la loro scelta al pubblico o si dimettano.

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