Sub nell’Aril ma il mistero dei botti rimane irrisolto

Due speleosub del Gruppo “Mondo Sommerso” si sono immersi qualche giorno fa nelle acque del fiume più corto al mondo, l’Aril, per spiegare l’origine dei “botti” che dal novembre dello scorso anno, mese in cui vi furono abbondanti pioggie che provocarono innondazioni in Veneto, scuotono gli abitanti della località di Cassone nel Comune di Malcesine.
Nicola Ruggeri e Pierluigi Da Rolt, hanno cercato di dare una spiegazione attraverso  un’indagine del sottosuolo all’origine dei fragorosi “botti” che inquietano la famosa località benacense. L’immersione, durata poco più di un’ora non ha tuttavia permesso ai due speleosub l’ingresso nei cunicoli carsici che si aprono verso il monte Baldo perché le cavità sono troppo strette.
Non sarà quindi nemmeno possibile pensare di programmare perlustrazioni di approfondimento in futuro proprio per la natura di questi anfratti così ristretti.
Secondo l’opinione espressa da Ruggieri questi botti sarebbero da ricondurre allo scoppio di bolle d’aria che si creano durante gli spostamenti dell’acqua nel sottosuolo mentre è più difficile pensare al rotolamento o a frane di roccie. Maggiori informazioni saranno possibili probabilmente attraverso le indagini geologiche ancora in corso.

Fonte: L’Arena di Verona

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