Sport estremi

La stagione delle immersioni, almeno sul Garda, volge ormai al termine. In questi giorni le temperature si sono abbassate (oggi sul Baldo è comparsa la prima neve) e la possibilità di concedersi ancora qualche notturna è andata pressoché arenandosi; non tanto per la temperatura in acqua quanto per quella in superficie. Spogliarsi, asciugarsi e rivestirsi a circa 10° non è così piacevole… come si dice da queste parti “Fa sboro!”.
Ecco che quindi, a malincuore, la banda della Multipla mercoledì scorso ha ripreso l’invernale attività in piscina, sicuramente meno avvincente dei fondali benacensi che tante emozioni ci hanno regalato in questa estate 2010, ma comunque utile per riprendere l’attività fisica, rispolverare l’apnea, rivedere qualche faccia amica, pinneggiare su e giù e tuffarsi… cosa che magari a qualcuno di noi non viene proprio benissimo.
Ecco che allora il “Gran Maestro” si prodiga, con la solita enfasi che lo caratterizza (il nostro è come la Vodafone ha lo scazzo alla risposta!), nella spiegazione dell’esegesi del tuffo volume 1-2-3. Spiegazione, quella del “Gran Maestro” tanto sintetica quanto esaustiva… in certi punti forse un po’ troppo esaustiva… insomma… passino le ginocchia piegate… passino le braccia sopra la testa… passi pure il farsi cadere… ma sulle gambe unite pensare che qualcuno ti introduca qualcosa in un certo orifizio… quello no!
A questo gioco al massacro, io non ci sto!!!

Vai articolo originale: http://www.aolamagna.it/2010/10/sport-estremi/

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