San Vito lo Capo, immersioni tra secche, grotte e relitti

Se pensiamo alla Sicilia subito ci torna in mente la Magna Grecia e tutte le bellezze artistiche che i popoli ellenici, durante la loro dominazione, hanno lasciato in questa terra bagnata da mari meravigliosi. Ma la Sicilia, la cui storia inizia con la storia dell’uomo, non è da scoprire soltanto sopra, anche i suoi fondali e le sue coste si prestano benissimo alle immersioni ed alle attività subacquee in genere.
Tra i vari punti dove poter immergersi, sparsi un po’ per tutto il perimetro dell’isola e degli arcipelaghi di isole mi minori che le gravitano intorno (come non ricordare i fondali di Lampedusa, Ustica, Favignana) spiccano per bellezza e ricchezza di particolari i fondali di San Vito lo Capo questo piccolo paesino della costa occidentale famoso in tutto il mondo per le sue meravigliose spiagge (nel 2011 fu eletta migliore spiaggia italiana e ottava miglior spiaggia europea) stretto tra il Golfo di Macari e a oriente la Riserva dello Zingaro e il Golfo di Castellamare.

San Vito con le sue orlate orlate delle secche, che si trovano a poche centinaia di metri dalla costa, si presta ad immersioni suggestive, adatte ad ogni livello,  e particolarmente indicate per chi pratica ed ama la fotografia subacquea. Diversi sono i punti dove poter  immergersi come  le pareti della Tonnara e della Torre Solante, le secche della Cataratta e del Faro,  le grotte dell’acqua dolce e dell’arco  e per chi ama le immersioni sui relitti la nave Kent e la nave Capua (queste ultime consigliate solo a subacquei esperti).

Numerose le attrezzature turistiche e gli hotel di San Vito lo Capo (prenotabili ad esempio qui) dove poter soggiornare e fare da campo base per le escursioni in mare, come buona la presenza di diving a cui potersi rivolgere per organizzare le diverse immersioni. Se poi siete amanti del cus cus, il tipico piatto mediterraneo a base di semolino, ricordatevi che San Vito lo Capo ogni anno  ospita il “Cus Cus Fest”, una rassegna internazionale che un mix di cultura e di  enogastronomia che impegna chef provenienti da 8 paesi: Costa d’Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia, che si affrontano proponendo il cuscus cucinato secondo la propria tradizione gastronomica; la manifestazione da poco conclusa ha visto vincitrice assoluta, per la seconda volta consecutiva, la Francia.

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