Qualità della Vita a Sirmione, il bello del vivere bene

Il bello del vivere bene, nel bello. Potrebbe essere questo lo slogan per definire la qualità della vita a Sirmione. Una terra certo meravigliosa (affacciarsi sul lago di Garda non è da tutti) che nel tempo ha saputo valorizzare (e arricchire) un dono naturale, e visto com’è andata in tante parti d’Italia questo impegno non è certo scontato.

Da quest’anno Sirmione è entrato anche nella nostra Qualità della vita, la ricerca annuale che analizza le comunità bresciane. I punti di forza del territorio sono molti, un ambiente (appunto) straordinario, le tante opportunità per il tempo libero, la cultura e lo svago; un buon livello dei servizi; un vivace spirito imprenditoriale. Nella nostra classifica finale la penisola cara a Catullo si è piazzata ad un lusinghiero ottavo posto. Per discutere di tutto questo, il viaggio della Qualità della vita ha fatto tappa mercoledì sera nella biblioteca della cittadina.

«L’intento del nostro Rapporto sulla Qualità della vita, arrivato al sesto anno, ha un obiettivo ben preciso – ha spiegato il nostro vice caporedattore Claudio Venturelli, come in ogni tappa gran cerimoniere della serata -: fornire alle istituzioni, agli enti locali, ai cittadini, gli strumenti per capire il presente e pianificare l’avvenire». Con Venturelli, sul palco Luisa Lavelli, vicesindaco di Sirmione, Giuliano Balducchi, direttore territoriale Brescia Est di Ubi Banca, e il nostro vicedirettore Gabriele Colleoni.

«Sirmione è indubbiamente tra i posti più belli al mondo – ha sottolineato proprio Colleoni -, e questo è un dato di fatto indiscutibile, ma a fronte delle positività si devono analizzare con onestà le eventuali criticità, non ci si deve cullare sugli allori». Un’opinione condivisa dai rappresentanti del territorio intervenuti durante la serata. Perché se l’ottavo posto nella graduatoria finale della nostra ricerca sulla Qualità della vita nei 46 Comuni bresciani più popolosi è certo un risultato lusinghiero, non mancano gli aspetti negativi.

La cittadina viene penalizzata soprattutto dal basso livello di sicurezza e dall’invecchiamento della popolazione, due problemi che condivide con Desenzano e Salò, le altre capitali del turismo gardesano.

«Un terzo del nostro impegno di spesa – ha spiegato il vicesindaco – è investito nel sociale, una cifra più che considerevole se si pensa che il bilancio è di circa 13 milioni di euro. Dedichiamo da sempre particolare attenzione alle politiche a favore delle famiglie, così come sul fronte dei giovani, con le scuole in primo piano».

Sirmione conta ogni anno oltre un milione e duecentomila presenze: significa reddito e lavoro, ma anche l’inevitabile scia di furti, rapine, danneggiamenti. Del resto, proprio la sua attrattività, come buen ritiro, contribuisce ad alzare l’età dei residenti. Altro elemento penalizzante (sempre provocato dall’eccellenza del luogo) è l’alto costo delle case. L’alto costo delle case è certo un problema non da poco per i giovani che vogliono restare nel loro paese d’origine. «Siamo stati tra le prime banche – ha sottolineato Balducchi – a concedere mutui anche a giovani con contratti atipici, questo per rispondere alle esigenze del territorio».

Tornando ai dati della nostra ricerca, Sirmione si segnala per l’ottima qualità dell’aria e dell’acqua e un consumo di suolo trascurabile (1,38 ettari dal 2012 al 2017). È al primo posto per quanto riguarda i negozi (28,2 ogni mille abitati); il numero dei bar (7 ogni mille abitanti); le spese comunali per la cultura, lo sport e il tempo libero; la capacità delle imprese di rigenerarsi.

Molto alto anche il rapporto fra addetti e popolazione, così come la presenza di sportelli bancari e strutture per l’infanzia. «È importante parlare e confrontarsi sui dati del nostro Rapporto sulla Qualità della vita – ha proseguito Colleoni -, agli amministratori diciamo: non si può restare fermi, vogliamo essere stimolo, i provocatori per fare, e amministrare, sempre meglio per il bene del territorio». Sempre sul fronte dei dati, la natalità a Sirmione è fra le più basse (6 bebè per ogni mille abitanti), mentre l’età media è fra le più alte (ci sono 157 over 65 ogni cento under 15). Sirmione è nella parte finale della classifica (37°) anche per quanto riguarda il tenore di vita: così così il reddito medio (22.561 euro pro capite) e i depositi bancari medi (16.396 euro); alta la spesa sociale del Comune (234 euro), altissimo il costo medio della casa (2.888 euro al metro quadrato). Su quest’ultimo fronte il vicesindaco Lavelli ha sottolineato l’impegno del Comune con la realizzazione di interventi di edilizia convenzionata.

Lo spirito imprenditoriale, ovviamente soprattutto sul fronte turistico, è tra i punti di forza di Sirmione. «La bellezza del territorio da sola non basta – ha sottolineato il vicesindaco -, serve impegno, il tessuto imprenditoriale nel tempo ha dimostrato di sapersi evolvere, di saper restare al passo con le esigenze del tempo». Evoluzione continua anche per le banche.

«Stiamo lavorando perché tutte le nostre agenzie – ha sottolineato Balducchi – diventino 4.0 con ampie zone dedicate al digitale. Ovviamente ci sarà sempre spazio per il rapporto umano:questo per noi è fondamentale». Come fondamentale, ha sottolineato Lavelli, è tutelare l’ambiente, la qualità dell’acqua del nostro lago, il più grande bacino di acqua dolce d’Europa, quindi in primo piano il tema della depurazione, «perché in passato – ha sottolineato il vicesindaco – non tutti si sono preoccupati di tutelare il nostro lago».

 

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