Quale futuro per la promozione turistica della Valtènesi?

All’ordine del giorno del Consiglio Comunale di oggi ci sono due punti interessanti per chi si occupa di turismo e di promozione.

Oggi i nostri consiglieri voteranno prima per lo scioglimento del Consorzio Valtenesi “La Riviera dei Castelli” e poi l’adesione ad un nuovo soggetto consortile “Consorzio Lago di Garda – Riviera dei limoni e dei castelli”.

Questa è una cosa positiva.

Posso vantare d’esser stato, con l’attuale presidente della Riviera dei Castelli, tra i pochi amministratori che ha spinto per la fusione dei tre consorzi. Questo è stato anche uno dei miei punti durante la campagna elettorale alle provinciali 2009.

Dovrei quindi esser contento ma c’è qualcosa che a mio avviso non sta andando per il verso giusto. Non parlo della mancata adesione del Consorzio delle Colline Moreniche (basso lago) ma dei contenuti dello statuto del nuovo consorzio che oggi sarà approvato.

Esistono quanto meno due falle.

La prima riguarda la mancata garanzia della rappresentanza territoriale.

La Valtènesi ha peculiarità, caratteristiche e potenzialità turistiche diverse da quelle che sono presenti nell’alto lago. Non avere la certezza che nel consiglio di amministrazione del nuovo consorzio sieda qualcuno che possa portare la nostra voce credo sia molto limitativo per lo sviluppo e l’ammodernamento del turismo locale.

Credo poi sia giusta la presenza della Valtènesi nel Consiglio di Amministrazione anche per una più corretta stesura dei progetti di sviluppo e una maggior traspareza nella redistribuzione delle risorse.

La seconda falla è la mancata garanzia della rappresentanza politica.

Allo stato attuale i comuni contribuiscono in modo importante al sostentamento di questi enti. Senza contare i denaro pubblico che proviene da Provincia e Regione.

In oltre un consiglio composto interamente dalla parte privata potrebbe portare all’approvazione di progetti economicamente impegnativi per i comuni senza che questi possano dire la propria in fase decisionale.

Qualcosa del genere è già accaduto nella Riviera dei Castelli ma li la parte politica era presente (forse troppo) e tutto è andato (per fortuna) a finire in niente.

Ho contatto due consiglieri di minoranza illustrando più dettagliatamente queste mie osservazioni. Spero che almeno uno dei due intenda farle proprie e impedire l’approvazione di uno statuto che non da nessuna garanzia al turismo della Valtènesi.

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