Quale futuro per Cisano?

Corriere della Sera – 9 Giugno 2010 – Pg. 12

Un antico paesino gardesano «ristrutturato» con garbo, ma solo a misura di weekend
Poesie, ombre e seconde case Il paese che ha perso l’ anima
L’ antico borgo di Cisano, «laboratorio di solitudini e asocialità»

CISANO (Brescia) – C’ era una volta la chiesa, la scuola, il bar, l’ osteria della Cia. La chiesa apre soltanto la domenica, quando il parroco di San Felice del Benaco viene a dir messa. La scuola è chiusa, definitivamente. La Cia è morta e i suoi figli lavorano in fabbrica dalle parti del lago. Il bar eliminato perché «la movida» infastidiva la gente. Gli abitanti erano 250 e in poco meno di trent’ anni sono quasi diventati la metà e il fatto che vadano via via diminuendo è motivo di soddisfazione. «Quello che in questo paese interessa è starsene in pace e il più possibilmente da soli», interviene l’ architetto Vittorio Florioli, che è nato e lavora nella casa paterna, ma appena può scappa: «È come se quella piastra d’ acqua che si vede più sotto si fosse portata via l’ anima di Cisano, infettandolo di una malattia trasversale: il ritirarsi, il rinchiudersi, il non condividere…». A mezza costa sul lago di Garda fra Desenzano e Salò, affondato tra gli ulivi e le viti in un rarefatto silenzio, Cisano appare infatti come nitida tela di metafisica dechirichiana: da un momento all’ altro, potrebbe levarsi da terra e andare altrove. «Non ce n’ è bisogno» sussurra con un mezzo sorriso il transfuga Dario Pace, che sei anni fa ha lasciato Brescia per abitare il seicentesco palazzo Brunati: solenne scalone, volte a vela, affreschi gonfi e pomposi, dove un architetto di grido gli ha ricavato un appartamento ripetutamente finito sulle più raffinate riviste di «interni»: muri e divani candidi, cucina di ferro anticato, ante scorrevoli riscaldate da garze che simulano le nervature del legno, mobili come sculture e sculture trovate fra anticaglie preziose: «l’ altrove è qui». La famiglia Pace sta bene isolata: «anche perché, con i mezzi di oggi, le comunicazioni sono facili e a portata di mano».

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