Politica e satira

Leggendo i giornali noto che Gasparri si sente obbligato a rispondere a qualsiasi cosa dica un qualsiasi comico. Vabbè, il membro del pdl è noto per la sua mancanza di humor e la sua acidità cronica, però devo dire che il fatto di sentirsi costretti a ribattere ai comici è tipico di tutti i politici, indipendentemente dalla schiaramento a cui appartengano.
Non è triste/preoccupante che la politica si senta in obbligo di rispondere alla satira? Non è sintomo di mancanza di sicurezza, di non sentirsi legittimati? del resto chi ha votato il parlamento? i parlamentari sono lì perchè pochi leader hanno deciso così, non perchè il popolo ha deciso.
Noi povero gregge abbiamo votato liste chiuse col lucchetto, accontentandoci di mettere una croce sul simbolo, ovvero scegliere tra qualche possibile combinazione, senza poterla creare.
Tornando all’argomento iniziale: qualcuno dice ai politici che i comici non sono parlamentari dello schieramento a loro avverso? E che a furia di rispondere ai comici i comici diventano loro?

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