In questi giorni ho avuto modo di leggere le “Note ed osservazioni inerenti il piano di governo del territorio in corso di redazione” presentate all’Amministrazione dall’Associazione Tuteliamo l’Ambiente ed il Territorio con riferimento al PGT in corso.
Ricordo, per chi non la conoscesse, che l’Associazione Tuteliamo l’Ambiente ed il Territorio è nata circa due anni fa è ha sede a San Felice del Benaco.
Non entro in merito ai contenuti del documento che a mio avviso sono quanto meno discutibili, ma vorrei focalizzare l’attenzione su una frase particolare:
Si intuiscono alcuni aggiustamenti volumetrici e nuove condizioni compensative ma complessivamente, anche in ossequio al principio che pare corretto prevedere uno sviluppo compatibile del territorio comunale e che il cosidetto “sviluppo zero” è puramente velleitario in relazione alla necessità di finanziare i servizi pubblici, si conferma un sostanziale parere positivo in merito alla localizzazione degli ambiti di trasformazione.
Questa frase esplicita il modus operandi degli amministratori degli ultimi sessant’anni: devo far costruire per incassare gli oneri che servono per finanziare i servizi e quindi faccio costruire e sia finita qui!.
Fa poi pensare quando scrivono “che il cosidetto “sviluppo zero” è puramente velleitario” (anche se in realtà si dovrebbe palare di “consumo zero” e non “sviluppo zero“). E’ quanto meno incredibile che una associazione che si chiama “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio” affermi qualcosa del genere. L’Autore di questo documento dovrebbe documentarsi su cosa sta accandedo nel mondo. In realtà basterebbe guardare nel territorio lombardo visto che esistono Comuni come Cassinetta di Lugagnano (Mi) e Solza (BG) dove il “consumo zero” è una realtà. In questi comuni sono garantiti tutti i servizi pubblici senza consumare un metro quadro di superficie. Sviluppo, in quei luoghi, significa cultura e socialità e non far arricchire le lobby del cemento. Cassinetta e Solza dimostrano che “consumo zero” è possibile, praticabile, attuabile quindi reale e non velleitario.
Amministrare un comune garantendo il vero sviluppo per la società è quindi possibile anche senza colate di cemento.
Sobrietà e buon senso sono i termini che governano le menti di amministratori illuminati come Domenico Finiguerra e Maria Carla Rocca. Amministratori avanti anni luce rispetto a quelli che siamo abituati a vedere in Valtènesi (fatta salva qualche eccezione).
Il termine “sviluppo”, inteso come lo intende questa associazione, è tossico, malato, pericoloso. Uno specchietto per le allodole. Si vuol fare intendere che sia cosa positiva costruire invece è la nostra rovina.
Polemicamente chiudo sperando un giorno di conoscere qualcuno (che non sia il Presidente) che fa parte attiva di questa associazione. Vorrei conoscere quali organi dell’associazione (e le persone che li compongono), hanno scritto e approvato il documento presentato all’Amministrazione Comunale.
Sempre polemicamente mi sia concesso di dire che ne ho le palle piene di pseudo-ambientalisti o di gente che diventa green solo perchè fa moda. Ne ho le palle piene di vere o presunte associazioni che si prefiggono di tutelare il territorio senza neanche sapere di cosa si parla.
L’ambiente ed la tutela del territorio sono cosa seria. Lascimoli gestire a chi se ne intende veramente!
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