Mantova – MARC CHAGALL – COME NELLA PITTURA COSI’ NELLA POESIA

Sinergia delle arti

Palazzo della Ragione - Mantova

“Dimmi Chagall quale strano linguaggio / Il quadro parla al contempo senza parlare / e di cosa mai l’immagine è immagine / Come il fiore nascosto nel cuore del grano /Dimmi Chagall” (Louis Aragon)

“Mi separavo per una volta dai recinti della mia città natale ed eccomi qui, fuggito nei circoli e nei salotti dei poeti e dei pittori francesi…..Apollinaire, questo Zeus dolce. In versi, in cifre, in sillabe correnti, egli tracciava una strada per noi. Un giorno andammo a piedi fino alla Ruche…..non oso mostrare i miei quadri ad Apollinaire. – Lo so che voi siete l’ispiratore del Cubismo. Ma io preferisco qualcos’altro…..(…) Percorriamo il corridoio buio….una decina di porte numerate. Apro la mia – Apollinaire entra, si siede – Arrossisce, inspira, sorride e mormora: “Soprannaturale!”…..Il giorno dopo ricevo una lettera, una poesia dedicata a me: “Rodsoge”                           (M. Chagall: “La mia vita”).

Sono particolarmente lieto di trascrivere questo frammento in cui Apollinaire (Roma,1880-Parigi,1918) vede per la prima volta le opere di Chagall, proprio in questo 2018 in cui si celebra il Centenario della morte del grande critico e poeta che coglie la magia e l’innovazione del pittore russo traducendo in parole quanto l’artista racconta in immagini, un testo che André Breton considera forse la più libera poesia del ventesimo secolo. Dalla parola “Soprannaturale” deriverà il termine “Surrealista” dato da Breton al suo Movimento (André Breton, “Il “Surrealismo e la pittura”) elevando Chagall a precursore dell’introduzione della metafora nella pittura moderna attraverso opere che rinviano alla dimensione del sogno: “Non esiste nulla di più decisamente magico di quest’opera, in cui gli ammirevoli colori prismatici sublimano e trasfigurano il tormento moderno, riservando all’antica ingenuità l’esprimere ciò che proclama in natura il principio del piacere: i fiori e l’espressione dell’amore. (…) Fu per molto tempo lacuna dei movimenti – Dada e Surrealismo – che operarono la fusione tra poesia e arti plastiche, il non aver reso completamente giustizia a Chagall – persino i poeti gli devono molto.”    E’ attualmente in corso a Mantova a Palazzo della Ragione, inaugurata in concomitanza con il Festivaletteratura, la mostra dedicata a Marc Chagall, il pittore che ha ispirato con le sue opere un gran numero di poeti, scrittori e critici del Novecento. Sono esposte qui 130 opere tra cui il ciclo completo dei sette teleri da lui realizzati nel 1920 per il Teatro Ebraico da Camera di Mosca. Questi lavori – a detta di molti critici e storici dell’arte rappresentano il periodo più rivoluzionario e meno nostalgico dell’artista russo – arrivano dalla Galleria di Stato Tretjakov di Mosca, abitualmente piuttosto restìa a fare uscire i suoi “gioielli”, e questo aspetto assegna ancora più valore all’evento espositivo mantovano. Per rendere nel modo migliore la loro origine e collocazione intorno al ciclo è stata composta una ricostruzione dell’environment del Teatro Ebraico, una “scatola” di circa 40 metri quadrati di superficie, per cui Chagall aveva realizzato, oltre ai dipinti parietali, le decorazioni per il soffritto, il sipario, insieme a costumi e scenografie per tre opere teatrali. Questo particolare allestimento è corredato da una selezione di opere emblematiche di Chagall risalenti al periodo 1911-19 oltre ad una serie di acqueforti eseguite tra il 1923 e il ’39, tutte a testimoniare lo stretto rapporto che intercorse tra arte e letteratura nel periodo delle Avanguardie;     tra queste le illustrazioni per le “Anime Morte” di Gogol, per le “Favole” di La Fontaine e per la “Bibbia”, per incarico del mercante ed editore d’arte Ambroise Vollard: nelle prime, tra il 1923 e il ’25, Chagall traduce in immagini, con 107 acqueforti, il testo con grande coinvolgimento data la sua anima russa; temendo che i lavori rimanessero sconosciuti in patria (che era stato costretto ad abbandonare), nel ‘27 ne regala 96 alla Galleria Statale che ne ha concesso l’attuale prestito. Il capolavoro francese viene riattualizzato dalla sua traboccante fantasia, mentre per “Libro del Libri”, proveniendo da una famiglia religiosa, l’artista con acuta sensibilità e grande immaginazione coglie il legame fra il divino e l’umano. La mostra, a cura di Gabriella Di Milia, in collaborazione con la Galleria moscovita, è promossa dal Comune di Mantova ed organizzata e prodotta dalla Casa Editrice Electa che ha realizzato un importante catalogo; la prima parte è dedicata alle illustrazioni delle opere esposte, la seconda ad una ricca raccolta di scritti, molti finora mai tradotti in Italiano, quali, tra altri, il suddetto Apollinaire, Cendrars, Eluard, Breton, Canudo, Aragon, Schwitters, Lionello Venturi, Maria Luisa Spaziani. Alcune note sulla sede espositiva. E qui mi pare giusto partire dal 29 Maggio 2012, allorchè un forte terremoto interessava gran parte dell’Emilia e il territorio attorno al Basso Mantovano, e in qualche misura anche il Capoluogo di provincia, causando importanti danneggiamenti a strutture private e pubbliche. Il Palazzo della Ragione, edificio storico in Piazza delle Erbe a pochi passi da Piazza Sordello e Palazzo Ducale, non fu esente da questa calamità, per fortuna non in modo grave ma tanto bastò per farlo chiudere al pubblico. Un po’ di storia….Venne edificato intorno al 1250 sui resti di un edificio posto a fianco della Rotonda di San Lorenzo, che la famiglia Canossa aveva adibito ad ospizio dei pellegrini in visita a Mantova alle reliquie del Preziosissimo Sangue di Cristo; successivamente adibito a palazzo del Comune e quindi a mercato. Durante la signoria dei Gonzaga fu congiunto al palazzo del Podestà e adibito nel Quattrocento a palazzo di Giustizia ed archivio notarile. Del periodo sono il porticato esterno verso piazza Erbe e la Torre dell’Orologio. Nel 1942, su progetto dell’architetto mantovano Aldo Andreani, venne ripristinata la facciata originale e sistemato lo spazio interno, dotato di una sala unica, alle cui pareti sono visibili tracce di affreschi di Profeti, firmato Grisopolo da Parma (XIII secolo), e “Assalto alla rocca”. Utilizzato per mostre ed eventi, dopo un accurato ripristino delle parti rovinate dal sisma ha riaperto proprio in occasione dell’evento espositivo di cui sopra.

Palazzo della Ragione – Piazza Erbe, Mantova; fino al 3 Febbraio 2019; orari: da martedì a domenica 9.30-19.30 (chiusura della biglietteria un’ora prima); lunedì chiuso ad eccezione del 24 Dicembre 2018 e 7 Gennaio 2019; chiuso venerdì 25 Dicembre (Natale);    per prenotazioni: Tel. 0376 1979010; www.chagallmantova.it

Servizi educativi e di accompagnamento alla visita sono a cura di AD Maiora, Tel. 0376 1979010, www.admaiora.education che dal 23 Dicembre al 6 Gennaio ha in serbo “Speciale Natale” – In festa con Chagall”.

Fabio Giuliani

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