Lugano (Svizzera-Canton Ticino) – BALTHASAR BURKHARD – Dal documento alla fotografia monumentale

Artista “concettuale”, non solo foto-cronista

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Il Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano dedica una mostra monografica all’opera del fotografo e artista svizzero Balthasar Burkhard. Nasce a Berna nel 1944 e si forma presso lo studio fotografico di Kurt Blum. Dalla metà degli anni Sessanta lavora come fotografo al fianco di Harald Szeemann, curatore della Kunsthalle di Berna, entrando così in contatto con la scena artistica svizzera        ed internazionale. Si trasferisce successivamente negli Stati Uniti dove ottiene un incarico di docenza presso l’Università dell’Illinois proseguendo le sue sperimentazioni fotografiche. Al suo rientro in Svizzera nel 1982 le sue opere sono esposte nei principali musei nazionali. Dalla fine degli anni Novata intraprende numerosi viaggi visitando Cuba, Giappone, Brasile, Nambia, Scozia, Sudafrica, dedicandosi in particolare alla fotofrafia di paesaggio, urbano e naturale. Muore nel 2010.                                                                                L’esposizione – realizzata in collaborazione con il Museum Folkwang di Essen (Germania), la Fotostiftung e il Fotomuseum di Winterthur (Svizzera) – ripercorre l’intero arco cronologico della carriera di Burkhard: dalle opere degli esordi alla fine degli anni Sessanta nel segno della fotografia documentaria, alle grandi vedute di paesaggi urbani e naturali realizzate al volgere del nuovo secolo. Fra questi due estremi si situano le immagini con cui Burkhard documenta la scena artistica internazionale, le istantanee realizzate con il collega Markus Raetz riprodotte in grande formato su tela emulsionata e le fotografie di corpi stampati in dimensioni tali da divenire elementi architettonici o paesaggi; figure quasi esclusivamente in bianco e nero, caratteristica della sua opera. Le rocce e le onde aeree di megalopoli come Tokyo, Chicago, Città del Messico conferiscono alle città l’aspetto di organismi che si estendono a perdita d’occhio. A guidare la ricerca di Burkhard è il desiderio di riaffermare il ruolo creativo della fotografia in un’epoca in cui le tecniche artistiche tradizionali sono messe in crisi dal diffondersi delle installazioni e delle performance che lui stesso documenta: opere che aspirano a emanciparsi dai formati maneggevoli e dalle collocazioni abituali. Non siamo dunque di fronte a semplici immagini, ma a una concezione della fotografia totalmente nuova che trova nei grandi e versatili spazi del Museo d’arte della Svizzera italiana il proprio contesto ideale. Questo evento espositivo, è realizzato con il coordinamento ed allestimento di Guido Comis e Diego Stephani, e l’immancabile partecipazione di Credit Suisse quale Partner istituzionale; per l’occasione è stato pubblicato un catalogo tri-lingue (inglese, tedesco, italiano) da Steidl Verlag ricco di illustrazioni, contributi di studiosi e testimonianza di amici dell’artista.

LAC Lugano Arte Cultura/MASI Museo Svizzera Italiana – Piazza Bernardino Luini 6, Lugano; Fino al 30 Settembre 2018; orari: da martedì a domenica 10-18; giovedì fino alle 20; Ingresso gratuito ogni primo giovedì del mese dalle 17 alle 20;  Tel. +41 (0)91 8157970; www.masilugano.ch

Presentando un’apposita cartolina, ritirabile presso la biglietteria del LAC, è possibile entrare a prezzo ridotto alla mostra di Carl Burkhard in corso al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto fino al 28 Ottobre 2018;

Fabio Giuliani

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