La strage di Bologna vista da un ragazzo

Leggo sui giornali di stamattina le polemiche “politiche” di ieri in occasione della commemorazione dei 30 anni dalla strage di Bologna: non ho aggettivi per definire il mio sdegno.

Non voglio pensarci, smetto di leggere, preferisco di gran lunga il ricordo della strage che mi ha mandato Luigi, allora ragazzo:

2 agosto 1980, c’è un bel sole , fa caldo … siamo arrivati ieri … finalmente veniamo al mare in agosto!
Dopo tanti anni in settembre … quando ormai è successo tutto, non fa più caldo … e si leggono solo i manifesti impolverati delle feste … finalmente ci siamo!

Quanta gente al Bagno Salucci 73, Pinarella di Cervia. Quanti grandi simpatici, con quell’accento strano che non capisco ma che mi piace tanto e cerco di imitare, facendoli ridere. Quanti ragazzi come me con cui giocare, fare il bagno, insomma … vacanza!

E’ quasi ora di pranzo, la mamma è già salita in appartamento a preparare, e come al solito si raccomanda di non arrivare tardi, come al solito, ma come si fa, sembra così … da grandi … mangiare in spiaggia … una piada … ti sembra di non approfittare abbastanza del tempo se vai a casa … mangi … fai un sonnellino … e poi torni in spiaggia.

E di colpo i grandi si riuniscono intorno a Piero. E’ simpatico Piero, una gran testa di capelli … una faccia che sembra un attore, ne ha sempre una da raccontare, anche di quelle che per noi ragazzini sarebbero un po’ … beh insomma … ma noi le ascoltiamo prprio per quello!

Ma Piero non sta ridendo, ha in mano un giornale con dei gran titoli e sentiamo che parlano a voce bassa … e poi arrabbiata … Hanno messo una bomba alla stazione di Bologna, dei gran morti.

Sei anni prima, il giorno del mio compleanno scoppiò una bomba nella mia città. La maestra era stata chiamata al telefono, cosa che sucedeva solo per cose gravi, molto gravi, ed era tornata molto spaventata, ma io ero troppo piccolo per capire.
Capivo solo che il mio compleanno era rovinato, nessuno dei grandi aveva voglia di fare festa, e i bambini lo sentivano.
Passammo il pomeriggio a correre avanti e indietro fino all’edicola, a 100 metri da casa, due incroci, uno pericoloso, state attenti. Tutti i grandi volevano leggere il giornale, vedere cos’era successo. Costava 100 lire.

Di nuovo, oggi, la mia giornata di sole e di allegria è rotta, la vacanza è cominciata male. Ma oggi ho 6 anni di più, capisco meglio quello che è successo, ma non capisco cosa stia succedendo.

La mia estate del 1980 fu interrotta e infranta da una bomba messa in stazione a Bologna, che uccise molte persone e ne ferì molte altre. Oggi dopo 30 anni mi chiedo quale sia il motivo di tutto questo, e se guardo la televisione o leggo i giornali, mi chiedo in che paese sono cresciuto, ma soprattutto in quale finirò la mia vita. Spero non questo.

Luigi

Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2010/08/02/la-strage-di-bologna-vista-da-un-bambino/

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