La storia infinita

Non mi riferisco alla storia di Michael Ende ambientata nel mondo della fantasia, ma ad una storia reale, ambientata a Portese, che sembra proprio non avere fine…

A metà degli anni Novanta a Portese viene realizzato un nuovo insediamento residenziale: 26 alloggi di edilizia economico-popolare costruiti dalla Cooperativa bresciana La Famiglia.

Il progetto urbanistico prevede, oltre agli alloggi, alla strada e ai parcheggi, la realizzazione di un’area verde. Come previsto per legge, l’area viene ceduta come standard urbanistico al comune Non è ben chiaro se sia compito della cooperativa o del comune trasformare quest’area incolta in qualcosa che possa essere veramente definito area verde.
La cosa certa è che quel prato è stato pagato (e non poco) dai soci della cooperativa che hanno acquistato gli alloggi.

All’inizio del 1997 le case sono quasi tutte abitate, come pure il condominio dell’ALER che si trova nello stesso insediamento (altri 10 appartamenti), ma dell’area verde attrezzata nessuna traccia.

Nel giugno 1999, durante la campagna elettorale per le amministrative, il candidato Sindaco Ambrogio Florioli promette che sistemerà l’area verde, con i soldi che il comune ricaverà dagli oneri derivanti dalla costruzione di due ville adiacenti all’area verde.
Con lui, durante l’assemblea di presentazione della lista, c’erano Gianluigi Marsiletti (attuale sindaco), Paola Cavedaghi (attuale presidente del consiglio, dopo essere stata dal 1999 consigliere con delega al bilancio), Elena Lombardi (attuale vicesindaco), Cristina Berlendis (attuale leader della minoranza Vivere San Felice ecc. ecc.)… tutti eletti alle amministrative del 1999 (come pure nel 2004).

Nel 2004 si torna alle elezioni senza che nulla sia cambiato per l’area incolta di Via Benaco.
Anzi, il tema diventa cavallo di battaglia delle liste: c’è chi (ri)promette di trasformarla in parco, c’è chi promette ai confinanti di spezzettarla e venderla. Con quel che vale il terreno a San Felice, questa è sicuramente una bella merce di scambio.. val bene qualche voto.

Nel frattempo la gente comune che abita le case della cooperativa non sta zitta: si raccolgono firme, ci si mette la faccia per andare e riandare a parlare con il sindaco.
E intanto nascono un sacco di bambini. Ma proprio tanti. E quelli che erano arrivati nelle nuove case continuano a crescere.

Alla fine del 2004, quando viene predisposto il piano triennale delle opere pubbliche, viene prevista per il 2005 la realizzazione del parco.
Ma poi i soldi non ci sono e nel 2005 non se ne fa nulla.
Alla fine del 2005 l’opera viene riproposta per l’anno successivo.
Finalmente nell’estate del 2006 l’amministrazione predispone il bando per l’assegnazione dei lavori, con scadenza settembre 2006.
Ma i lavori non partono. Non c’è la copertura finanziaria, mi si dice.

Pochi giorni prima del 25 aprile 2007 iniziano i lavori!
Grandi e piccini vanno in pellegrinaggio a vedere le ruspe. Non ci si poteva credere!

Dopo un mesetto l’ennesima delusione: realizzate le opere di muratura (i parcheggi, la rotatoria in corrispondenza di via dei Roseti, la pista ciclabile e l’area “recintata” in cui sono previsti i giochi per i bambini) tutto si ferma. Il resto rimane area ancora più incolta di prima.
Ma come?
È si, mica si poteva far realizzare l’opera per intero alla ditta che si era aggiudicata l’appalto. Sarebbe costato troppo.
Il resto lo faranno gli operai del comune, ma quando avranno tempo.

All’inizio di questa settimana (siamo ad ottobre del 2007!) a quanto pare hanno avuto tempo: sono venuti a sistemare il resto del prato.

Adesso, quanto tempo ancora dovremo aspettare per vedere la palizzata, uno scivolo, due panchine e gli attrezzi del percorso vita previsti dal progetto?
Girano già le voci che le panchine possiamo scordarcele, perché poi magari qualcuno si siede a chiacchierare e non sia mai! Poi chissà cosa si dicono.
Intanto l’area recintata destinata ai più piccoli (che continuano a nascere in via Il fante d’Italia e quindi si potranno prima o poi godere il nostro parco!) viene utilizzata come cacatoio per chi accompagna i cani a passeggiare ( e non solo). È così bella, recintata, cosa vuoi di piu?

Sicuramente non possiamo pretendere di più da un comune piccolo, con scarse risorse e per di più turistico, che quindi si deve far carico di soddisfare i suoi “ospiti” prima dei suoi cittadini.

Vai articolo originale: http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/10/la-storia-infinita.html

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